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lunedì 11 novembre 2013
Francesco Cossu,presentano Marcia Theophilo e Antonio Canu
La scultura di Francesco Cossu è soltanto una parte di un processo, un catalizzatore, un oggetto magico che evoca il clima contenuto nella sua costruzione. La sua scultura minimalista, lirica, che usa materiali riciclati, si proietta come una freccia. Nella sua casa laboratorio, perché nessuno dimentichi il labirinto del suo fare. La sua opera è composta dai materiali più vari raccolti : legni, metalli, ferramenta, corde, pietre, non trascurando elementi inorganici e industriali, ma riciclabili, come la plastica. E’ la mente creativa che si sviluppa e stabilisce i contatti fra i vari universi. Comincia lentamente e l’esercizio della forma è la ricerca di qualcosa di più prezioso. Sinapsi addormentate riattivano regioni occulte, trovano aperture – tutto il corpo impara – non è soltanto la mano che attua, delicati ingranaggi girano cercando sintonia. La sua ricerca è improntata essenzialmente sul recupero e la ricombinazione dei materiali, delle immagini e delle idee, comunemente ritenute “di scarto”. Tutto ciò si concretizza fondamentalmente, da un punto di vista pratico, in sculture e installazioni costituite da materiali poveri e di recupero, ricollegandosi per quanto possibile a una certa estetica contemporanea legata all'informatica, ai new media, al retaggio culturale della cultura pop (soprattutto quella - relativamente recente - che trova in fumetti, cartoni animati e videogames i propri fondamenti; influenza questa che trova un legame soprattutto con i ricordi d'infanzia), oltre al dato naturalistico, implicito fin dalla scelta del medium con cui operare. Il suo percorso non tralascia linguaggi differenti dalla tradizione accademica, come grafica, digital art, sound art; l'accento viene posto, tuttavia, sulle arti plastiche e installative. Marcia Theophilo
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