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sabato 31 ottobre 2015

Horror food e Frankenstein food


Con l'ultima aberrazione del parlamento Ue circa la distribuzione nel nostro mercato agroalimentare di "squisiti" barattoli di insetti, sembra esserci la conferma che i famosi "rettiliani" dei romanzi di Fantascienza esistono per davvero: governano la Ue, sono nell'OMS (succursale sanitaria dell'ONU) e  presiedono a tutti gli organismi mondialisti. Essi sono avulsi dai problemi del popolo poiché eternamente preoccupati a  fare sperimentali innesti "demografici" (lo spalancare i boccaporti a immigrazioni incontrollate per meticciare l'Europa) creando caos e decomposizione sociale. E tanti altri esperimenti di ingegneria sociale:  non trascurano le famiglie che devono essere distrutte se naturali, e di converso, incoraggiate se omosessuali con tanto di adozione dei bambini (genitori A, genitori B) alla coppia omo. E ora si preoccupano anche della nostra nutrizione. Che cari!



Come è noto, nei giorni in cui l'Oms-Onu metteva all'indice carni rosse, prosciutti, salsicce e ogni ben di  Dio del succulento del Made in Italy agroalimentare, il Parlamento europeo dava il suo disco verde con 359 voti a favore a quello che viene definito con un eufemismo orwelliano "novel food". In realtà trattasi di horror food: ragni, cavallette, larve, mosche, api, grilli, scarafaggi, scorpioni...Tutto quanto fa buon cibo. Tu chiamale se vuoi, proteine alternative. Del resto nell'evoluzione della specie c'è  l'icona dell'ominide  quadrumane intento a mangiare bacche e insetti per sopravvivere. Il Progresso, ha sempre  i suoi  inquietanti cicli di "Ritorni al Futuro".

"Già nel 2008 la FAO (altro organismo onusiano), con un comunicato stampa, c’era l’invito a partecipare a una conferenza che si sarebbe tenuta in Thailandia, su nuove prospettive alimentari.
Si legge:  “Con oltre 1.400 specie che vengono regolarmente consumate in tutto il mondo, gli insetti offrono possibilità promettenti sia dal punto di vista commerciale che da quello nutrizionale.”

E ancora ..."Davanti a una crescita demografica esponenziale, da 6.000 milioni nel 2000 a 9.000 milioni nel 2050, e un utilizzo già del 70% dei terreni coltivabili a foraggio, le Nazioni Unite ritengono che non sarà più sostenibile pensare di nutrire tutta la popolazione mondiale con un regime alimentare proteico animale pari a quello attuale. Bisognerà quindi trovare altre soluzioni, come quella di sostituire la carne degli animali con quella degli insetti". (fonte: http://www.agoravox.it/Insetti-per-tutti-il-futuro-dell.html)




Capito l'antifona? C'è chi asserisce che la Fao e l'Oms rispondano alle élites dei vegani chic. Ma a mio avviso, penso  che ubbidiscano soprattutto alla logica globalista del voler DAR SPAZIO (anche in termini di distribuzione) a quei  paesi sottosviluppati che nel linguaggio "politically correct" si dicono "emergenti". E allora per far "emergere" loro,  è chiaro che devono sprofondare,  avvilire e deprimere noi
Del resto le crisi le creano sempre con questo intento: se siamo in crisi noi in questa parte dell'emisfero, significa che qualcun altro deve "crescere", nell'altra parte. La chiamano "economia d'arcipelago", nel senso che tutto deve fluttuare e che del doman non v'è certezza.  Pertanto, quello dell'OMS-ONU è un Egualitarismo planetario: mangiare PEGGIO ma mangiare TUTTI. Poi ci sono pure i Talebani animalisti che dicono che la mucca consuma acqua, erba, energie, risorse del pianeta. Perciò meglio tornare a vermi e lombrichi, come l'Australopiteco o il Pitecantropus Erectus: è per il Bene dell'Ecosistema, naturalmente. 
Contestualmente a ciò, si sperimentano formaggi senza latte di mucca (latti in polvere), carni dette verdi   carni sintetiche.   (cliccare per saperne di più). E cioè bistecche prodotte in serie in laboratorio coltivando cellule staminali, anziché dagli animali negli allevamenti: a meno di un anno ci sarà il  debutto del primo hamburger 'in provetta' ottenuto da cellule staminali, e  tanti altri cibi Frankenstein ad opera di avide multinazionali.
Del resto non è un mistero che Monsanto, Syngenta, Bayer ecc. stiano facendo pressing per papparsi una bella fetta del nostro mercato europeo attraverso la stipula del  TTIP e che la Ue abbia già tolto il blocco che vietava gli OGM.   (cliccare per saperne di più
Non c'è che dire: il futuro del Pianeta è nell'alimentazione: da cibi Horror a cibi Frankenstein. Curioso, che non li abbiano portati all'Expo di Milano: sai quanti visitatori se la sarebbero data a gambe levate!

La rettifica : Mi segnalano che insetti, larve, vino di serpente, e altre prelibatezze del genere sono state portate regolarmente all'EXPO, non so con quali esiti.
http://www.quotidiano.net/social-news/expo-cavallette-pesce-palla-1.884462

Una ragione di più per non essere andata a visitarne i padiglioni. 
http://sauraplesio.blogspot.it/2015/10/horror-food-e-frankenstein-food.html?m=1

giovedì 29 ottobre 2015

Barra Caracciolo, giurista del Consiglio di Stato: “Stanno liquidando le democrazie”

Barra Caracciolo Presidente della V Corte del Consiglio Stato!

A pronunciare le seguenti parole è un giurista presidente della Sesta Sezione Giurisdizionaledel Consiglio di Stato, Luciano Barra Caracciologià consulente ministeriale e vice segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
” La Francia e la Germania (ndr: dall’introduzione dell’euro) si sono avvantaggiate. L’Italia no. Quindi è strano che la compatta omogeneità delle forze politiche italiane abbia aderito, spesso senza averne la coscienza, perché non è che siano stati poi gli esponenti politici di questo livello culturale ad andare a comprendere le radici ideologiche e le teorie economiche che avallavano. E’ semplicemente che il vento tirava da una certa parte, e quindi si è creata una serie di slogan.
Ti dicono: “Così attacchiamo tutto il processo europeo“. Ma chi ha tradito il processo europeo? Mica l’ha tradito chi si oppone alla distruzione dei popoli mediante una moneta che è uno strumento ordoliberale teorizzato a tavolino in una maniera così inequivocabile che nei loro scritti, dal primo, dal rapporto Werner fino alle dichiarazioni costantemente fatte, ogni giorno, da Mario Draghi, ha quello scopo preciso: le riforme strutturali per la deflazione salariale.
Ma di cosa stiamo parlando? Cosa c’è rimasto dell’Europa? Cosa c’è rimasto… cosa è salvabile se tutta, compattamente, la classe dirigente europea e la classe dirigente politica che si riallaccia a quest’ultima ha semplicemente un’unica ossessione: portare a termine la liquidazione delle costituzioni democratiche? Questa è un’ossessione che è dimostrata dal fatto che quando la Commissione parla, sulla carta intestata della Commissione ci sono gli studi di Deutsche Bank su come si fa a privatizzare l’Italia, su come si fa a fare le imposte patrimoniali in Italia.
Deutsche Bank che è piena di derivati per centinaia di miliardi e che deve assolutamente rimpolpare le proprie casse a carico nostro, cioè dei suoi debitorideterminati dagli squilibri commerciali a loro volta determinati dall’euro. Deutsche Bank che è posseduta ormai, con una partecipazione dominante, dallo Stato tedesco. Ma stiamo scherzando? Ma ancora ci preoccupiamo di questo?
Guardate: la facciata dell’Europa è una facciata che vale soltanto per chi non ha il coraggio di guardare la realtà. La realtà emerge dagli atti scritti. Chiunque sia interessato, gli porto gli atti scritti. Da un punto di vista processuale sono confessioni: non si tratta di indizi.
Trascrizione da  byoblu.com
http://www.imolaoggi.it/

SIAMO LA GENERAZIONE CHE MORIRA’ SOTTO L’EURO-DITTATURA ?

blondet
DI MAURIZIO BLONDET
maurizioblondet.it

Come dice Jacques Sapir, il Portogallo ha subito un colpo di Stato.
I partiti di destra al governo hanno perso: meno 28 seggi in Parlamento, il 38,5% dei voti. Esausti dei programmi d’austerità, i portoghesi hanno dato la maggioranza (50,7%) a partiti della sinistra, uniti da una volontà di rinegoziare in Europa  i programmi di tiro della cinghia imposti dalla UE.
Ebbene: il presidente della repubblica, Cavaco Silva, ha deciso di non consentire alle sinistre di andare al governo. Con la seguente esplicita motivazione: “Dopo tutti i notevoli sacrifici consentiti nel quadro d’un importante accordo finanziario, è mio dovere, e nelle mie prerogative costituzionali, fare tutto ciò che posso per impedire che siano mandati falsi segnali verso le istituzioni finanziarie e gli investitori internazionali”.


Il golpe in Portogallo: e  sono  tre
Dunque in Europa sono le “istituzioni finanziarie” (Bce, Eurogruppo…) e i “mercati internazionali” ad aver rimpiazzato la volontà popolare. Lo abbiamo già visto in Grecia, ma non dimentichiamo l’Italia dove, da quando Berlusconi è stato fato cadere col golpe della manipolazione dello spread (Draghi) e la consegna del governo al kommissario Mario Monti da parte di Napolitano, il golpe è diventato “Il nuovo normale”: siamo al terzo governante scelto dai poteri estranazionali, non dal popolo italiano (o di quel che ne resta). Si realizza quel che ebbe a dire Monti: la “democrazia come noi la conosciamo” non è “compatibile con l’integrazione internazionale”. Almeno in Portogallo e in Grecia, hanno votato. Ma votate per chi volete, tanto comanderanno su di voi le istituzioni eurocratiche, i creditori e il potere indebito del creditore “forte” in Europa, la Germania.

Nella neolingua della dittatura anonima e burocratica, le ricette di austerità sono state, in Portogallo, un successo. E’ il contrario della verità: il deficit di bilancio che era del 7% nel 2014 è ancora ben lontano dall’obbligatorio 3%; il debito pubblico è a causa dell’austerità – salito al 127% del Pil (e per idiota legge europoide, dovrà scendere al 60% in 20 anni); la disoccupazione viene data in calo (dal 13 all,11,9 per cento) solo grazie al fatto che il tasso di partecipazione alla forza-lavoro è uno dei più bassi in Europa (58,6%; era a 62,50 prima dell’entrata nell’euro) e il baratro delle disoccupazione giovanile che nessuno in Europa conta più, 32% fissi.

Come ampiamente dimostrato, le “riforme” consistenti in austerità e calo dei salari sono contro-producenti, “non risolvono il problema del paese, che è la bassa produttività del lavoro” (Sapir ). A questa bassa produttività il Portogallo ha tradizionalmente risposto lasciando periodicamente deprezzare la moneta nazionale; adesso nell’euro non può più farlo. Sarebbe la sola via per reinnescare la crescita, ridurre il deficit estero, e, alla lunga, anche migliorare la situazione debitoria (come vide l’Italia nel 1998-99, uscendo dal serpente monetario). Ma i creditori, e i poteri oligarchici, inchiodano il paese al debito impagabile, contro la volontà popolare.

Assordante il silenzio con cui le cosiddette “sinistre” hanno assistito a questo secondo golpe contro una sinistra.

Rabbia per il voto polacco
Le “sinistre”, invece, sono sommamente allarmate della nettissima vittoria elettorale del partito che i loro media definiscono “conservatore, populista, euroscettico”. Anzi “xenofobo”, come rantola di rabbia il Guardian (progressista inglese, appunto): “Paura e xenofobia avvelenano le elezioni polacche”, anzi “Una patologica antipatia per il cambiamento”. La vittoria del PiS è stata determinata dall’ “impero cattolico dei media” (che vigerebbe in Polonia) e “dal sostegno dei pulpiti rurali”…Pulpiti da cui  – che scandalo –   dopo le messe domenicali, questi conservatori raccoglievano firme “contro l’aborto e la fertilità in vitro” – ciò che rende imperdonabilmente delittuoso il loro successo: sono contro “i nostri valori”. Decisamente.

I commenti italiani non sono stati meno virulenti. Si son concentrati sul fatto che la Polonia “ha ricevuto miliardi dall’Unione Europea”, e in cambio avrebbe dovuto accettare i profughi siriani (o quel che sono); invece non li accetta. Ha ricevuto solidarietà, ma non la restituisce.

Naturalmente i progressisti si stracciano le vesti: la Polonia rafforzerà il gruppo di Visegrad (Ungheria, repubblica ceca, Slovacchia) che si oppongono all’afflusso di immigranti selvaggi, ossia alla “solidarietà” ordinata dalla Germania – che verso i greci, poniamo, di solidarietà non ne ha nessuna. Gran biasimare questi paesi dell’Est che non hanno i nostri valori. Il fatto che questi paesi dell’Est abbiano lottato, sofferto e combattuto per difendere la loro identità – contro il germanesimo, contro il sovietismo – e adesso resistano all’omologazione “multiculturale”, resa obbligatorie dalla UE, sembra strano e intollerabile. Quei valori non hanno peso economico, non sono i “nostri valori”. Il conto meschino: ha preso 130 miliardi, la Polonia, e non ripaga…sì, ma ha il 30 per cento di cittadini sotto il livello di povertà. Un altro “successo europeo”, che chissà perché non piace ai beneficiari, ai polacchi. Senza contare che ha già una bella quota di profughi, dall’Ucraina in guerra; no, deve prendersi i musulmani, altrimenti è xenofoba. E contro i bambini in provetta.

Anzi peggio. Il partito di Jaroslav Kaczynski “affermerà gli interessi nazionali piuttosto che gli interessi europei”, accusa un politologo (progressista) intervistato dalla AFP, Kazimierz Kik. “Il partito di Kaczynski cercherà alleanze per riformare i trattati europei”, si spaventa l’americano Marcin Zaborowski, del think -tank statunitense CEPA (Center for Eurpean Political Analysis). E pensate che scandalo! “Si unirà ai gruppi di formazione europea, di destra come il Front National, o di sinistra, che cercano di ridurre il potere di Bruxelles”. In questo si prevede che stringerà un patto di ferro con i tories inglesi: David Cameron cerca di strappare (altre) concessioni a Bruxelles – altrimenti i britannici potrebbero votare l’uscita del Regno Unito dalla Ue con referendum – e in questo, lui e Kaczynski si faranno reciprocamente da sponda.

Insomma qui, rischia l’Unione Europea. La democrazia la mette in pericolo..Sicché la democrazia va’ abolita al più presto. “È possibile che le pecore prendano a guidare il pastore nella buona direzione, assumendo anche il controllo del cane da pastore?“, come ha potuto insultarci Monti. E come ha detto Cecilia Malstroem, la kommissaria che firma per noi il TTIP , l’accordo di commercio euro-americano, quando le sono state presentate le petizioni con centinaia di migliaia di firme di europei contrari al Trattato: “Io non devo il mio mandato al popolo europeo”.



I politici complici. “Cosa vuoi, i Bilderberg, sono loro che ci governano”, ha confidato Francois Fillon, ministro sotto Sarkozy, a Philippe de Villiers, cattolico praticante (7 figli) ed euroscettico, in tv qualche giorno fa.

Dispetto per il voto elvetico
Ha ragione Sapir: questo mostro che usurpa il nome di Europa “di colpo di Stato in colpo di Stato, sta instaurando il colpo di Stato permanente”. Le formazioni “populiste” che crescono dappertutto, loro, le sentono come un pericolo. Anche in Svizzera, il 18 ottobre, ha votato, dando una maggioranza notevole allo UDC, Unione di Centro, che vuole chiudere le frontiere all’eccesso di emigranti. Molto sintomatica la reazione di François Hollande il mattino dopo, alla radio francese: “L’estrema destra avanza dappertutto in Europa”, si sgomentava. “In Svizzera! Un paese con il 3% di crescita e il 3% di disoccupati..”. Non riesce a darsi ragione, il “progressista” delle oligarchie: se la causa non è l’economia, che cosa può essere? Non riesce a capire che il problema è l’identità, il diritto a mantenere la propria identità come popolo, una identità millenaria – e la sovranità, insomma la libertà politica.

E noi italiani? Viene a mente un monito di Ronald Reagan:

“La libertà non è mai a più di una sola generazione di distanza dall’estinzione. Non la trasmettiamo ai nostri figli col sangue: bisogna combattere per essa, proteggerla, e trasmetterla loro perché facciano lo stesso. Altrimenti un giorno, passeremo gli ultimi anni della nostra vita a raccontare ai figli, e ai figli dei figli, come si viveva qui, quando gli uomini erano liberi”. (1)
Saremo noi quella generazione, a quanto pare.

Maurizio Blondet

Fonte: www.maurizioblondet.it

Link: http://www.maurizioblondet.it/siamo-la-generazione-sotto-euro-dittatura/

http://www.comedonchisciotte.org/

LA CORRUZIONE DEI COLOSSI DELL’ALIMENTARE E DEGLI OGM.


Le aziende alimentari e biotecnologiche contrarie all’ etichettatura obbligatoria dei prodotti alimentari che contengono ingredienti alimentari geneticamente modificati, hanno sostenuto una spesa di 63,6 milioni di dollari nel 2014 per fare pressioni per la legislazione che fa riferimento all'etichettatura degli OGM.

Questa analisi aggiorna una relazione datata settembre 2014 che ha scoperto 28.30 dollari spese di lobbying per attività contrarie all’etichettatura OGM, nei primi due trimestri del 2014.

Le spese di lobbying anti-etichettatura per il 2014, sono stati quasi tre volte quello che queste aziende e gruppi, hanno speso nel 2013. Nel 2013 e 2014, aziende e gruppi che si oppongono all'etichettatura OGM hanno impiegato un totale di 86,9 milioni dollari in spese di lobbying secondo le fonti depositate presso la Cancelleria del US Camera dei Rappresentanti e del Segretario del Senato degli Stati Uniti.

L'esplosione di attività di lobbyng per i sostenitori dell’antietichettatura, si rivolge in parte a radunare il sostegno del Congresso per la legislazione sponsorizzata dal Rep. Mike Pompeo che potrebbe bloccare, a livello statale, gli sforzi in materia di etichettatura degli OGM, impedendo le iniziative da parte della Food and Drug Administration per richiedere l'etichettatura degli OGM a livello nazionale.

Il disegno di legge Pompeo, soprannominato il DARK (Nega americani il diritto di sapere) Act, è stato originariamente introdotto nell'aprile 2014. Pompeo ha reintrodotto un disegno di legge simile, con lo stesso nome, il 25 marzo di quest'anno.

Lo scorso maggio, il Vermont è diventato il primo stato a promulgare leggi per richiedere l'etichettatura degli OGM. Il Grocery Manufacturers Association e altri gruppi commerciali, hanno intentato una causa nel tentativo di evitare che la legge venga attuata. Connecticut e Maine hanno approvato leggi in materia di etichettatura degli OGM che entrebbero in vigore se altri stati del nord-est passano una legislazione simile.

Il Grocery Manufacturers Association, uno dei sostenitori più accesi del DARK Act, ha versato 5,8 milioni di dollari in spese di lobbying legate all'etichettatura degli OGM l'anno scorso, in forte aumento rispetto ai 60 mila dollari del 2013.
Organizzazioni membri dell’ associazione (Grocery Manufacturers Association ) hanno speso altri 25,4 milioni di dollari in spese di lobbying, legate all’ etichettatura degli OGM, lo scorso anno. Di questi, quasi la metà - 13,3 milioni dollari, proviene dai giganti delle bevande Coca-Cola e PepsiCo.

I soldi che arrivano dalle aziende che si oppongono all’ etichettatura, destinati ai titolari di cariche pubbliche e dai candidati al Political Action Committee sono da imputare a grandi aziende alimentari e biotecnologiche durante il ciclo elettorale 2014. I contributi PAC sono di Bayer, Biotech Industry Org., Coca-Cola, Dow Chemical, DuPont, General Mills, Grocery Manufacturers Association, Kellogg, Kraft, Land O'Lakes, Monsanto, PepsiCo. e Syngenta e hanno superato i 3,8 milioni dollari per 404 candidati.

Più di 1 milione di dollari i contributi PAC documentati da EWG sono andati a 79 membri del Congresso che siedono alla Camera dell'Agricoltura o comitati Casa Energia e Commercio, i comitati che condividono la giurisdizione della legge DARK di Pompeo sono membri di Casa Energia e Commercio.

Pompeo e altri 16 co-sponsor del DARK Act, hanno ricevuto un totale di $ 274.097 in contributi alimentari e biotecnologie.

Pompeo e altri 11 membri del Congresso della Casa agricoltura e comitati dell’Energia e Commercio, hanno ricevuto $ 207,097. Pompeo era il maggiore beneficiario del DARK Act, ricevendo $ 40,500 in contributi.

I sostenitori del DARK Act, spesso affermano che richiedere le etichette OGM, causerà un aumento dei prezzi per i consumatori.
Ma uno studio condotto da due ricercatori dell’US Department of Agriculture ha stabilito che " l'etichettatura ha effetti trascurabili per la scelta dei consumatori "e altri studi hanno dimostrato più volte, che cambiando le etichette si avrebbe un esiguo impatto sui prezzi dei prodotti alimentari.

Un altro punto fondamentale della legge DARK, è che non siamo in grado di richiedere l'etichettatura obbligatoria, perché abbiamo bisogno degli OGM per sfamare il mondo. Una recente analisi di EWG ha dimostrato che non abbiamo bisogno degli OGM per nutrire il mondo, e che le colture OGM negli Stati Uniti non hanno sostanzialmente contribuito alla sicurezza alimentare globale.

Peggio ancora, l' Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente classificato il glifosato, l'erbicida più usato sulle colture OGM, come "probabilmente cancerogeni per l'uomo." L'uso del glifosato su terreni agricoli è salito alle stelle da quando le colture OGM sono state progettate per resistere al pesticida stesso e da allora, l’uso agricolo dell'erbicida è aumentato di 16 volte.

Con numeri del genere, non c'è da meravigliarsi che più del 90 per cento degli americani sostiene l'etichettatura obbligatoria degli OGM. E non c'è da meravigliarsi che i legislatori statali hanno ascoltato gli elettori.

TRATTO DA: http://www.ewg.org/research/anti-label-lobby
[Fonti all’interno]

LE CIFRE VERSATE DAI SOLITI NOTI: http://static.ewg.org/reports/2015/anti-label-lobby-2013-2014/anti-gma-dash.html?_ga=1.77948695.268615124.1428492213


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MONSANTO HA UN REPARTO CHE SI OCCUPA DI SCREDITARE LE RICERCHE E GLI STUDI ANTI-OGM.


MONSANTO HA UN REPARTO CHE SI OCCUPA DI SCREDITARE LE RICERCHE E GLI STUDI ANTI-OGM.

Di recente l’Agenzia internazionale dell'OMS per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato il glifosato come 'probabilmente cancerogeni per l'uomo'.

"Mettiamo in discussione la qualità della valutazione", ha detto il vice presidente degli affari regolatori globali, Philip Miller, di Monsanto. 
Reuters riporta che Miller ha sostenuto che la società aveva offerto allo IARC alcuni dati scientifici che mostrano che il glifosato è sicuro, ma che è stato 'in gran parte ignorato'.

Un'indagine separata sulla tossicità del glifosato, è attualmente in corso da parte del Environmental Protection Agency (EPA), che potrebbe vietare il tossico prodotto chimico una volta per tutte. Miller ha espresso la sua preoccupazione in quanto la relazione dello IARC potrebbe influenzare il risultato delle risultanze dell’EPA, e ha invitato l'OMS a ritirare la loro dichiarazione.

Tutto questo suona come un passo nella giusta direzione, ma la Monsanto ha la reputazione di screditare scienziati, esperti e anche i giornalisti che osano parlare contro di loro.
E 'stato a lungo pensato che la peggiore corporation del mondo, avesse un intero dipartimento dedicato a far tacere i suoi critici, ma fino ad ora nessuno aveva alcuna prova di questo.

Tuttavia, in un recente articolo si è affermato che il dottor William Moar, un dipendente della Monsanto il cui lavoro comporta la sua presenza in seminari che hanno come scopo quello di convincere la gente che i prodotti della Monsanto sono sicuri, ha ammesso per la prima volta, che la società trascorre una incredibile quantità di tempo e denaro, per screditare gli esperti che parlano male della società.

In un recente convegno frequentato per lo più da studenti che speravano di ottenere qualche stage a pagamento, uno studente ha chiesto cosa stesse facendo l'azienda per negare la "cattiva scienza" riguardo il suo lavoro.

A quel punto il dottor William Moar, ha detto che Monsanto ha: "un intero reparto (agitando il braccio per enfasi) dedicato a 'sfatare' la scienza che non è d'accordo con loro”.

Il glifosato è un erbicida ad ampio spettro, attualmente con i più alti volumi di produzione di tutti gli erbicidi. E 'utilizzato in oltre 750 diversi prodotti per applicazioni in agricoltura, silvicoltura, e per la casa. Il suo uso è aumentato notevolmente con lo sviluppo di varietà di colture resistenti al glifosato geneticamente modificati. Glyphosate è stato rilevato in aria durante la spruzzatura, nell’ acqua e negli alimenti.
Il glifosato è stato rilevato nel sangue e nelle urine dei lavoratori agricoli, ciò indica il suo assorbimento.

RIFERIMENTI:

http://www.trueactivist.com/monsanto-admits-theres-a-whole-department-dedicated-to-discrediting-anti-gmo-experts/

http://gmwatch.org/index.php/news/archive/2015-articles/16046-monsanto-s-discredit-bureau-really-does-exist

https://www.facebook.com/LaNostraIgnoranzaELaLoroForza/photos/a.520453287978208.111281.520400687983468/941448459212020/

martedì 27 ottobre 2015

Apologia di genocidio


“Non puoi tenere un gregge che non riesci a nutrire. In altre parole la conservazione può esigere la cernita e l’eliminazione per mantenere l’equilibrio tra il numero di ciascuna specie in rapporto ad un dato habitat. Mi rendo conto che si tratta di un argomento scottante, ma resta il fatto che l’umanità è parte del mondo vivente”.
Filippo d’Edimburgo fondatore e presidente del WWF “
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“Malthus ha avuto ragione, finalmente la realtà lo conferma. Il Terzo Mondo è sovrappopolato, versa in un disastro economico, e non c’è modo che ne esca data la sua rapida crescita demografica”
Arne Schiotz WWF, direttore della conservazione, 1984
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Il problema maggiore è costituito da quei maledetti settori nazionali di quei paesi in via di sviluppo. Credono di avere il diritto di sviluppare le loro risorse come pare loro opportuno. Vogliono diventare delle potenze”.
Thomas Lovejoy, vice presidente WWF USA, 1984
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“Lavoriamo ad uno scopo unico: ridurre i livelli demografici. O i governi lo fanno come diciamo noi, con dei bei metodi puliti, oppure finiscono nei disastri di El Salvador, Iran o Beirut. Quello demografico è un problema politico. Quando la popolazione è fuori controllo, occorrono governi autoritari, anche fascisti, per ridurla....
“Il modo più rapido per ridurre la popolazione è con la fame, come in Africa, o con le malattie come la peste. ... La gente si riproduce come bestie...”
Thomas Ferguson, Ufficio affari demografici del Dipartimento di Stato, intervista del febbraio 1984
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La popolazione messicana dev’essere dimezzata. Sigillare i confini e starli a guardare mentre strillano”. Alla domanda di come realizzare un tale programma: “Con i soliti mezzi: carestie, guerre e pestilenze”.
William Paddock, consulente del Dipartimento di Stato USA, intervista del 1975
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“Ci sono solo due modi per evitare un mondo di dieci miliardi di persone. O i tassi di natalità adesso scendono velocemente, oppure debbono salire i tassi di mortalità. Non c’è altro modo. Ci sono, ovviamente, tanti modi per far salire i tassi di mortalità. Nell’epoca termonucleare si può fare in maniera molto veloce e decisiva. Carestie ed epidemie sono gli antichi modi in cui la natura controlla la crescita demografica, e nessuno delle due è scomparsa dalla scena...”
Robert McNamara, presidente della Banca Mondiale, 2 ottobre 1979
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"Nel caso in cui mi reincarnassi, mi piacerebbe tornare sottoforma di un virus mortale, in modo da poter contribuire in qualche modo a risolvere il problema della sovrappopolazione".
Filippo d’Edimburgo alla “Deutche Presse Agentur”, agosto 1988
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“Ogni bambino nato in soprannumero rispetto all’occorrente per mantenere la popolazione al livello necessario deve inevitabilmente perire, a meno che per lui non sia fatto posto dalla morte degli adulti ... pertanto ... dovremmo facilitare, invece di sforzarci stupidamente e vanamente di impedire, il modo in cui la natura produce questa mortalità; e se temiamo le visite troppo frequenti degli orrori della fame, dobbiamo incoraggiare assiduamente le altre forme di distruzione che noi costringiamo la natura ad usare.
“Invece di raccomandare ai poveri l’igiene, dobbiamo incoraggiare il contrario. Nelle città occorre fare le strade più strette, affollare più persone nelle case, agevolando il ritorno della peste. In campagna occorre costruire i villaggi dove l’acqua ristagna, facilitando gli insediamenti in tutte le zone palustri e malsane. Ma soprattutto occorre deplorare i rimedi specifici alla diffusione delle malattie e scoraggiare quella persone benevole, ma tratte decisamente in ingannano, che ritengono di rendere un servizio all’umanità ostacolando il decorso della estirpazione completa dei disordini particolari”.
Thomas Malthus, Saggio sui principi della popolazione (1798) 
fonte  movisol.org

La UE vi ha appena scollegato da internet

LA UE VI HA APPENA SCOLLEGATO DA INTERNET
Non  è bastato l’appello del creatore del World Wide WebSir Tim Berners-Lee, che invitava gli eurodeputati, oggi a Strasburgo, a cambiare quel testo maledetto. Del resto, la Commissione Europea e il Consiglio dell’Unione Europea l’hanno studiata bene, consapevoli che i MEP (gergo tecnico per riferirsi ai parlamentari europei) se la sarebbero bevuta, ognuno perso nelle cose sue. Avevano formulato un pacchetto contenente uno specchietto per le allodole, cioè l’abolizione dei costi di roaming negli spostamenti tra i vari stati membri europei, per poi infilarci la polpetta avvelenata, che in questo caso si chiama: fine della Net Neutrality. 
Cos’è la Net Neutrality? E’ quella regola d’oro della rete in base alla quale “tutti i bit sono creati uguali”. Ovverosia, fuor di metafora, una volta che sono immessi in rete, non esistono dati di serie A e dati di serie B: le infrastrutture informatiche che li trasportano (che fanno capo agli internet service provider cui paghiamo la bolletta e che stendono i cavi) devono trattarli tutti alla stessa maniera. Sembra cosa di poco conto per chi non è del mestiere, ma provate a riflettere: cosa succede se un fornitore di accesso a internet lancia un’offerta per cui vi dà internet gratis, o a poco prezzo, ma vi mette solo il Corriere della Sera e Repubblica, mentre tutto il resto dei siti internet sono consultabili solo pagando 3 volte tanto? Succede che avere accesso a internet non significa più disporre della libertà di consultare qualunque informazione sia presente in rete, ma solo quella prodotta dai grossi siti convenzionati, cioè solo quella che il nostro fornitore vorrà farci leggere. Certo, uno potrebbe pagare di più per leggere Byoblu, ma siccome c’è crisi e la gente vuole risparmiare, ecco che si creano automaticamente siti a potenziale larga diffusione, e siti di nicchia. Signori, il monopolio è servito.
Altro esempio: se guardi video o notiziari provenienti dal circuito di un grande fornitore media, il video scorre veloce; se viceversa guardi un video proveniente dal canale Youtube di un giornalista indipendente, il video arriva con molta lentezza e lo potrai vedere solo se hai molta, molta pazienza. Il che significa che la forza dirompente della libertà di espressione in rete (che implica, va da sé, la possibilità di essere ascoltati senza filtri o sabotaggi preventivi), se ne va a farsi benedire. Non solo: la stessa libera competizione se ne va a farsi benedire: cosa succede infatti se una nuova società lancia un servizio di video-streaming simile (ma più innovativo e conveniente) a quello di Telecom, solo che non ha gli stessi accordi con i fornitori di rete? Succede che, mentre oggi se la gioca ad armi pari, domani il suo servizio non verrà visto da nessuno.
Oppure, ancora: gli internet service provider potranno, a loro discrezione,rallentare il traffico internet su determinati servizi, se pensano che vi sia il rischio di una congestione, il che praticamente li mette in grado di rallentarvi il traffico (che ne so: quello che arriva da un sito web molto trafficato, o i podcast) quando vogliono (dato che possono sempre sostenere di avere fatto una previsione sbagliata). Tradotto: se c’è una situazione, una protesta, una forma di aggregazione in rete che va tenuta sotto controllo, può essere rallentata a piacere, quanto basta per evitare che monti troppo ed esca fuori controllo. Magari dopo aver ricevuto una telefonata da un qualche ministero…
Bene, la Net Neutrality è stata una roccaforte da difendere con le unghie e con i denti fin dalla nascita di internet. Negli Usa ci hanno provato ad espugnarla, ma non ci sono riusciti. E i nostri cari europarlamentari cosa fanno? Oggi avevano la possibilità di approvare una serie di emendamenti per ridurre il rischio che la nuova normativa potesse dare il via libera alla fine della libertà della rete. Erano stati avvertiti, pregati, martellati. Invece, al dibattito di questa mattina che illustrava la proposta di legge prima del voto, hanno partecipato solo in 50 su 751. In pratica se ne sono altamente fregati, aprendo un varco a livello mondiale che ora verrà sfruttato dalle grosse lobby per trasformare la rete, da prezioso bene di pubblico dominio, in un loro prodotto da commercializzare. Goodbye freedom! Andremo a controllare chi c’era e chi non c’era, e dovranno renderne conto all’opinione pubblica.
E mentre una grande coalizione internazionale, raccoltasi intorno al Center for Internet and Society della Stanford Law School, composta da accademici, ONG, investitori di ogni livello e società di tutti i tipi, lanciavaun appello al Parlamento Europeo per accogliere gli emendamenti (il cui voto di oggi non avrebbe fatto slittare l’adozione del provvedimento sui costi di roaming), qui al solito ce la menavamo con tutt’altri problemi. Ancora adesso, mentre vi hanno appena sfilato internet da sotto il naso (ne parla perfino la BBC), i nostri quotidiani nazionali vi raccontano delle dimissioni di Ignazio Marino.
http://www.byoblu.com/post/2015/10/27/la-ue-vi-ha-appena-scollegato-da-internet.aspx

lunedì 26 ottobre 2015

ISIS manda ASSASSINI nei campi profughi delle Nazioni Unite per assassinare cristiani

Assassini dell'Isis si sono infiltrati nei campi profughi e hanno ucciso cristiani nei loro letti, è stato affermato oggi.

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I jihadisti fanatici stanno inviando squadre di killer addestrati in campi travestiti da profughi di rapire e uccidere i cristiani più vulnerabili.
Ma i profughi secondo gli operatori umanitari. sono terrorizzati a segnalare molti degli omicidi nel caso in cui siano mirati accanto
 La orribile  realtà è emersa dopo che un terrorista ha  rinunciato alla jihad dopo aver assistito a queste vicende.
Ha poi rivelato che era stato inviato con una squadra  islamista  per eliminare i cristiani dal medio oriente. 
Express.co.uk ha rivelato come il cristianesimo potrebbe scomparire dal Medio Oriente entro cinque anni in base alla campagna di persecuzione dei fondamentalisti fanatici 
Un operatore umanitario in una delle Nazioni Unite, che non ha voluto essere nominato per paura di rappresaglie, ha rivelato che i jihadisti  rapiscono ragazze rifugiate giovani per venderle come schiave del sesso.
Ha detto: "Le bande musulmane vengono come rifugiati, ma hanno i loro ordini del giorno.
"Sono come la mafia. Le persone sono anche uccise all'interno dei campi, e i profughi hanno paura di dire se hanno visto qualcuno essere ucciso. Se si chiede loro, diranno, 'Non lo so, io dormivo.' "
La Gran Bretagna si è impegnata a prendere 20.000 persone  da questi campi negli ultimi cinque anni.
Ma si teme che centinaia di jihadisti si possano mascherare come rifugiati nel tentativo di raggiungere il Regno Unito, dove potranno tracciare attacchi terroristici sulle nostre strade.
Il cooperante ha detto al Christian Post: "L'ultima volta che sono andato in un campo, ho avuto un poliziotto con me.
"I campi sono pericolosi perché hanno IS, le milizie irachene e le milizie siriane. E 'un altro posto per bande.
"Stanno uccidendo all'interno dei campi,  stanno comprando e vendendo
esseri umani.
fonte www.jewsnews.co.

Marò, rotte manipolate dall'India ​Accorciata la distanza tra le navi



Nuovo retroscena sulla vicenda dei due Marò. Secondo alcune indiscrezioni che emrgerebbero dalla lettura delle carte il governo indiano avrebbe manomesso la scena del crimine.

Di fatto nel disegno che raffigura la traiettoria della Enrica Lexie appare uno spostamento anomalo. Dalle carte depositate ad Amburgo alla cancelleria del Tribunale internazionale del diritto del mare (Itlos), come riporta ilGiorno, emerge un’altra manipolazione ai danni dei fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i militari del Nucleo di protezione della petroliera che l’India ostinatamente accusa, dal 15 febbraio 2012, di aver ucciso due pescatori allargo del Kerala. Sulla base delle rotte (ossia 331 gradi la Lexie e 186 indicati dall’India per il Saint Antony) e delle velocità reali del cargo e del peschereccio (rispettivamente 14 e 8 nodi) i due natanti sarebbero passati a 920 metri di distanza l’uno dall’altra e non a circa 50 come sostiene la "Scena del crimine" depositata nell’allegato numero 48. Il quadro potrebbe ribaltare la vicenda. A una distanza di quasi un chilometro difficilmente i fucilieri avrebbero potuto colpire i pescatori.
 

Nell’allegato numero 1 delle carte consegnate all’Itlos la stessa Guardia costiera indiana ha sostenuto nel 2012 che la direzione di navigazione della Lexie era a 340 gradi. Ma nel disegno depositato ad Amburgo, analizzato da Luigi Di Stefano già perito di parte nel processo per il Dc 9 precipitato a Ustica, la rotta viene spostata su 350 gradi. Mantenendo quella registrata dal Sistema di allarme della nave i proiettili sparati dalla Lexie avrebbero colpito il peschereccio da sinistra e non da destra,la fiancata sulla quale sono stati trovati i fori di entrata. Il rapporto di N.G. Nisha, responsabile balistico del laboratorio di medicina legale di Thiruvananthapuram, il 19 aprile 2012 conclude però senza esitazione che "i proiettili sono stati sparati da fucili calibro 5 e 56 ad alta velocità dall’alto verso il basso e da grande distanza". Anche in questo caso le cose stanno in modo diverso: le traiettorie sono quasi orizzontali. Insomma i dubbi sulla sparatoria continuano. E di certo, se fossero confermate le presunte maiolazioni indiane che riporta il Giorno, l'inferno dei nostri marò che dura ormai da troppo tempo potrebbe volgere al termine. 

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/mar-rotte-manipolate-dallindia-accorciata-distanza-navi-1186895.html

L'ISLANDA HA APPENA CONDANNATO 26 BANCHIERI CORROTTI A UN TOTALE DI 74 ANNI DI CARCERE

bankers_kaupthing
JAY SYRMOPOULOS
In forte contrasto con il record per il basso numero di azioni penali contro amministratori delegati e dirigenti finanziari di alto livello negli USA, l'Islanda ha appena condannato 26 banchieri ad un totale di 74 anni di carcere.
La maggior parte di quelli condannati ha ricevuto pene detentive dai due ai cinque anni. Anche se in Islanda la pena massima per i crimini finanziari è di sei anni e sebbene le udienze siano ancora in corso, si sta valutando di estendere il massimo oltre i sei anni.
Nella foto: I quattro della Kaupthing Bank - l'ex presidente Sigurður Einarsson, l'ex CEO Hreiðar Már Sigurðsson, l'ex CEO di Kaupþing Luxembourg Magnús Guðmundsson e  Viking Ólafur Ólafsson, condannati nello scorso febbraio per il reato di manipolazione del mercato. Photo/Vísir.is


I processi sono il risultato delle manipolazioni del mercato finanziario islandese da parte dei bankster islandesi dopo che l'Islanda liberalizzò il proprio mercato finanziario nel 2001. Nel 2008, l’accumulo di debito estero ha determinato alla fine un tracollo dell’intero settore bancario.
Secondo l’Iceland Magazine:
In due diverse sentenze, la scorsa settimana, la Corte Suprema d'Islanda e la Corte distrettuale di Reykjavik hanno condannato tre top manager della Landsbankinn e due top manager di Kaupthing, insieme ad un investitore di primo piano, al carcere per i crimini commessi e che portarono al tracollo finanziario del 2008. Con queste sentenze il numero di banchieri e finanzieri che sono stati condannati al carcere per reati legati al crollo finanziario è arrivato a 26, per un totale di 74 anni di carcere.
Per consentire al paese di continuare a funzionare, furono contratti, in nome del popolo islandese, enormi debiti, che otto anni dopo i cittadini islandesi stanno ancora rimborsando al FMI e ad altre nazioni. A differenza degli USA, l'Islanda ha scelto di considerare i criminali, che hanno manipolato il suo sistema finanziario, responsabili di fronte alla legge.
Negli Stati Uniti, nemmeno un solo dirigente bancario è stato condannato per crimini legati alla crisi finanziaria del 2008, anche se gli stessi Stati Uniti ne hanno subito le conseguenze. Il presidente islandese, Olafur Ragnar Grimmson, lo ha sintetizzato in modo perfetto nella sua risposta quando gli chiesero in che modo il suo paese si è ripreso dalla crisi finanziaria globale.
“Siamo stati abbastanza saggi da non seguire le tradizionali ortodossie del mondo finanziario occidentale che hanno prevalso negli ultimi 30 anni. Abbiamo introdotto controlli valutari, abbiamo lasciato che le banche fallisssero, abbiamo fornito sostegno al popolo e non abbiamo introdotto misure di austerità come si sta vedendo in Europa.”
Mentre l'Islanda ha avviato azioni penali contro coloro i quali hanno causato la sua crisi finanziaria, l'America ha fatto il contrario. Nel 2008, dopo che il Congresso ha salvato, per gentile concessione dei contribuenti americani, per la modica cifra di 700 miliardi di dollari, le banche americane sull’orlo del fallimento, molti dei dirigenti degli istituti, che hanno ricevuto i fondi di salvataggio TARP, hanno finito per ottenere grandi bonus!
I procedimenti avviati contro i bankster islandesi sono indice dell’esistenza di una responsabilità, dal punto di vista penale, che non esiste negli Stati Uniti d'America. Sembra chiaro che i "Signori dell’Universo” dell’alta finanza sono quelli che veramente controllano l'apparato politico negli Stati Uniti, il che rende evidente che non c'è nessuno che abbia intenzione di ritenerli responsabili per aver manipolato e fatto collassare i mercati finanziari.
Si prega di condividere questo articolo per aiutare a smascherare chi controlla realmente il sistema politico negli Stati Uniti !!

Jay Syrmopoulos è un giornalista investigativo, pensatore libero, ricercatore, e ardente avversario dell’autoritarismo. Attualmente è uno studente presso l'Università di Denver che sta seguendo una laurea in Affari Globali. Il lavoro di Jay è stato pubblicato su Truth in Media di Ben Swann, Truth-Out, AlterNet, InfoWars, MintPressNews e molti altri siti. Potete seguirlo su Twitter @sirmetropolis, su Facebook suSir Metropolis e ora su tsu
22.10.2015

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di GIOVEPLUVIO

LA DISTORSIONE DELLA REALTA': FACEBOOK E' IN ASCOLTO

facebook comedonchisciotte
DI MEL GURTOV
Una cosa alla quale siamo diventati tutti troppo abituati è il fatto che la nostra realtà possa venire manipolata per assomigliare a qualcosa di totalmente diverso. Invadere un’altra nazione è un atto di difesa, elezioni corrotte vengono spacciate come democrazia in azione, un numero maggiore di pistole (o armi nucleari) assicurano la pace, il commercio e gli investimenti stranieri aumentano i posti di lavoro a casa. La logica orwelliana è diventata una cosa normale.


Ciò che voglio affrontare qui è un altro tipo di manipolazione: il modo in cui Facebook e gli altri social media usano le informazioni che, per la maggior parte inconsapevolmente, gli forniamo – incluse le conversazioni che facciamo nella privacy della nostre case – per pubblicizzare prodotti che non abbiamo richiesto e che quasi certamente non vogliamo, e passare dati al Governo.
Non sono di sicuro il primo a scoprire questa capacità straordinaria: molti si sono dichiarati sbalorditi e arrabbiati quando si sono resi conto che parole usate nelle conversazioni su Facebook e Twitter, messaggi, location, status, così come quelle usate nelle conversazioni private fra le mura delle proprie case, venivano quasi immediatamente captate e convertite in annunci pubblicitari. Nomini un certo sport, ed ecco che appare la pubblicità di un’agenzia di prenotazione biglietti. Dici che ti piacerebbe guidare una Lexus ed ecco che compare una pubblicità sulla Lexus.  Parli di una vacanza e una pubblicità su Facebook ti raccomanda una spiaggia Hawaiana o un piccolo hotel a Parigi che – guarda caso! – avevi appunto nominato ieri!
E’ paranoia?  Facebook (o Instagram, Google, o Yahoo) è in grado di origliare le nostre conversazioni? Facebook ammette senza tanti problemi che il suo modello di business si basa sui dati che inseriamo o trasmettiamo on-line, che una volta che ci siamo iscritti, i dati sostanzialmente diventano proprietà di Facebook, e che - come ha affermato Mark Zuckerberg, CEO di Facebook – alla maggior parte delle persone non interessa poi così tanto davvero, della loro privacy. Chiaramente, Facebook & Co. si difendono dicendo che stanno semplicemente rispondendo ai tuoi bisogni e che, se lo desideri, puoi sempre ridurre (ma non eliminare) la quantità di pubblicità, semplicemente selezionando una lista nelle impostazioni di programma. Ma per quanto riguarda il fatto dell’ascolto, Facebook sostieneche l’utente sia l’unico a controllare il microfono, e che, secondo il capo della sicurezza di Facebook, si debba autorizzare Facebook ad attivarlo. Per caso qualcuno si ricorda di una richiesta di autorizzazione?
Sembra che si possa disattivare la funzione microfono  in Windows o nell’applicazione mobile Facebook sullo smartphone o sul tablet. Ma “off”, significa davvero del tutto “off”? Sembrerebbe di no. L’esperienza mia e di mia moglie dopo aver disattivato il microfono sul suo computer, afferma il contrario. Da notare che le pubblicità sono apparse pochi secondi dopo la nostra conversazione.  
* Jodi ha fatto un commento sull’attrice Robin Wright Penn. Subito, sono comparse pubblicità su film di Sean Penn.
* Abbiammo discusso di magliette per i nipoti. Ecco comparire pubblicità proprio per quelle magliette.
* Jodi ha parlato della nostra sfida a Scarabeo, lasciata in sospeso. La pubblicità del gioco Yahtzee è comparsa all’istante.
* Jodi stava descrivendo il suo aspetto in relazione alla sua età, per esempio le linee di espressione ed i capelli bianchi, ed è comparsa una pubblicità per la linea “Age Rewind” di Maybelline.
E allora uno si chiede, Ok, ma spiare non è illegale, un’invasione della privacy? Ci sono state proteste sul larga scala circa lo spionaggio di Facebook sugli smartphone, ma nessun cambio di policy da parte di Facebook, a quanto ne so. A livello legale, uno studio Belga – e tra l’altro, gli Europei sono molto più infastiditi e attenti alle manovre sospette di Facebook di quanto non lo siano gli Americani - mette in evidenza  che il “ritirarsi” dalla pubblicità non è lo stesso che dare consenso informato e diretto. Inoltre, Facebook non chiede il nostro consenso per acquisire dati da altre fonti, per raccogliere dati di localizzazione forniti dagli smartphones, per usare foto o altri dati (come il “like”) inseriti dall’utente.
Penso che una corretta interpretazione del report belga e dei chiarimenti più recenti di Facebook sulla sua politica (2015), sia che Facebook può raccogliere ed usare ogni tipo di informazione risultante dall’uso di Facebook da parte dell’utente e dallo strumento utilizzato per accedervi. “Ogni tipo di informazione” significa assolutamente ogni dato l’utente abbia inserito, sia su se stesso che su persone terze, sia comunicato per scritto, a voce, o attraverso immagini. Anche se si decide di chiudere l’account Facebook, tutti i dati forniti restano in suo possesso.
E c’è un’ulteriore questione, ancora più dannosa: la raccolta e l’uso dei dati provenienti dai Social Media da parte delle Agenzie Governative, in particolare l’ Agenzia per la Sicurezza Nazionale (NSA). Questa pratica, portata allo scoperto da Edward Snowden, include la partecipazione di Facebook, Apple, e numerose altre aziende tecnologiche nel programma PRISM della NSA, per raccogliere dati direttamente dalle aziende piuttosto che semplicemente tramite Internet.
L’Unione Europea sta ora contestando questa invasione della privacy. Nel 2000, l’Unione Europea ha accettato la proposta americana di istituire un programma di “Safe Harbor” – Porto Sicuro – per il trasferimento agli Stati Uniti dei dati personali raccolti in Europa da Facebook, Google, e Amazon. Quell’accordo è stato rivalutato dall’avvocato generale della Corte di giustizia europea, che ha concluso che esso viola i diritti fondamentali degli europei. L’avvocato generale ritiene che i dati possano “venire utilizzati dalla NSA e da altre agenzie di sicurezza degli Stati Uniti nel corso di una sorveglianza indiscriminata di massa.”
La Corte di giustizia europea ha appena confermato tale opinione, e dichiarato non valido il programma “Safe Harbor”. La decisione della Corte di giustizia è che il Safe Harbor “debba essere considerato come qualcosa che compromette l’essenza stessa del diritto fondamentale al rispetto della vita privata”. E’ un colpo duro, sebbene non fatale, per Facebook e per gli altri soggetti coinvolti nel trasferimento di dati in Europa. Gli europei hanno fatto pressioni a queste aziende, in particolare a Google e ad Amazon, anche circa altre questioni, come nel caso della legislazione antitrust. Idealmente, la decisione della Corte di giustizia e la altre azioni europee incoraggeranno gli americani ad organizzare le loro battaglie per una maggiore tutela della privacy ed una maggior trasparenza sul modo in cui i giganti della tecnologia conducono i loro affari.
L’invasione della privacy sui social media vi preoccupa, o considerate la perdita della privacy come il prezzo della socializzazione? Come avete gestito la vostra privacy sul vostro computer, smartphone, o tablet? Avete avuto esperienze di “spionaggio” come quelle che ho nominato?
Mel Gurtov è Professore Emerito di Scienze Politiche alla Portland State University, Editore capo di Asian Perspective, un trimestrale di politica internazionale, scrive sul blog In the Human Interest.
13.10.2015

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di STELLA FUCCENECCO