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giovedì 30 novembre 2017

La Mente ci guarisce più dei farmaci!



Lo scienziato Bruce Lipton milita in ambito medico dagli anni ’60 e ha impiegato gran parte delle sue energie per rispondere ad una semplice domanda: “Chi controlla il destino delle cellule?”

e le cellule sono identiche, come spiega Bruce Lipton “Se si prendono cellule sane e si collocano in un ambiente sfavorevole, le cellule si ammalano e muoiono”. Quando una cellula è malata, i medici iniziano la loro opera di prescrizione. Quando ingeriamo un farmaco, questo scatena una serie di reazioni biochimiche che coinvolgono tutto il corpo e non solo la sezione anatomica da guarire. Quelli che noi chiamiamo “effetti collaterali” sono degli “effetti diretti” del farmaco, in farmacologia, infatti, non esistono “effetti collaterali”, ma solo “effetti diretti”. Quando prendiamo un farmaco, diamo per scontato che la sua efficacia circa il nostro scompenso, possa creare più benefici rispetto ai danni che quel farmaco sta con gli altri effetti diretti.
Secondo le statistiche, negli USA, i farmaci uccidono oltre 300.000 persone all’anno!La conclusione sorge spontanea: c’è qualcosa di sbagliato nella farmacologia moderna. Se a far ammalare le cellule è l’ambiente, eliminando questo ambiente nocivo e spostando le nostre cellule in un ambiente sano e salutare, si arriverebbe a una guarigione spontanea.

Al ricercatore Bruce Lipton è stata posta questa domanda: Allora in un ambiente sano possiamo guarire spontaneamente? Ecco la risposta: “In teoria sì, ma in termini pratici è tutto più complesso, perché la nostra mente interpreta l’ambiente esterno a suo modo. Magari noi siamo posti in un ambiente sano, ma la nostra mente inizia a leggerlo come un ambiente negativo e dannoso, il nostro sistema nervoso genererà così una sostanza chimica che ci renderà ugualmente malati”.
Bruce Lipton, durante le sue ricerche, ha analizzato una grande quantità di dati relativi all’effetto placebo: molti farmaci che assumiamo, con la sperimentazione, si sono dimostrati addirittura meno efficaci del placebo. Gli esperimenti classici consistono nell’individuare un grosso campione di ricerca che lamenta una certa patologia, questo campione viene diviso in due gruppi. Al primo gruppo si somministra un medicinale vero, al secondo gruppo viene dato un placebo, ovvero una “falsa pillola” che non ha più potere di una mentina. Come risultato si è notato che quando l’individuo è predisposto alla guarigione, si sente meglio e il corpo reagisce bene, anche dopo aver assunto un inerte placebo.
Con questa premessa si arriva a parlare dei principi di guarigione spontanea legati al controllo della mente. Anche in questo caso, per spiegare una marea di saggi complicati, ci rifaremo a un esempio pratico: Se chiudete gli occhi e pensate a una persona amata, il vostro sistema nervoso inizierà a produrre dopamina, serotonina, ossitocina… Questa miscela biochimica coinvolgerà l’intero organismo e voi potrete sentirne i benefici nel vostro corpo; la biochimica porterà un grosso bagaglio di benessere alle vostre cellule. Ecco perché se ci innamoriamo stiamo così bene in compagnia del nostro amato. Al contrario, se pensiamo a qualcosa che ci turba o ci spaventa, o affrontiamo la vita frenetica con una continua ansia di sottofondo, questo ci fa ammalare; il nostro sistema nervoso secerne gli ormoni dello stress e alle nostre cellule non arriverà di certo una miscela chimica benigna!
Le persone non sanno che ogni giorno il corpo muta. Sì, ogni giorno centinaia e centinaia di cellule muoiono e sono soppiantate da cellule nuove. Il nostro apparato gastrointestinale effettua un turnover di cellule ogni tre giorni. Se il nostro organismo viene “distratto” da farmaci, da “stress” da “pensieri negativi” o da centinaia di altre cose superflue, nel turnover potrebbe andare storto qualcosa e così potremmo ammalarci. I virus dannosi potrebbero subito attecchire.
A chi è capitato di ammalarsi senza aver preso freddo? Se vi è successo, probabilmente è perché il vostro organismo era distratto da altro e ha aperto l’ingresso ad un virus. Discorso analogo anche per il cancro, così come spiega il ricercatore: “effettuando delle analisi a campione, si è scoperto che le cellule tumorali albergano in tutti noi. Queste cellule ci sono sempre, in tutti, ma il nostro sistema immunitario se ben funzionante, ne impedisce la crescita”.
La scienza ci dice che il corpo risponde alla fisica quantistica, mentre la medicina odierna è basata sulla fisica di Newton. Bruce Lipton, ex professore universitario – che ha abbandonato la cattedra perché sapeva che ciò che insegnava non corrispondeva a realtà – ha deciso di concentrare tutte le sue energie nella medicina quantistica. La farmacologia vuole stravolgere la biochimica dell’organismo, aggiungendo altra chimica. Secondo la logica dettata dalla fisica dei quanti, invece più che somministrare altra chimica, bisognerebbe innescare un cambiamento dell’energia. Secondo la fisica quantistica tutto è energia, quindi anche i nostri pensieri lo sono.
La mente è energia. Quando si pensa, s’innesca una potenza di trasmissione che si traduce in segnali biochimici, che si propagano in armonia con il nostro corpo.Poiché le aziende farmaceutiche non potrebbero vendere i pensieri, non investono neanche un centesimo per dimostrare la stretta correlazione tra “mente-corpo” in termini di “segnale-risposta”. Il segnale dettato dalla mente potrebbe costantemente essere di benessere così come la risposta.
I pensieri generano un campo di energia che viene convertito in un segnale biochimico, capace di curarci in modo del tutto naturale. Secondo Bruce Lipton,tuttavia, non è così facile riuscire a gestire il flusso dei propri pensieri. Questo perché gran parte del potere risiede nel subconscio. Noi umani usiamo il subconscio per il 95% dei nostri processi mentali, e solo il 5% dei nostri processi mentali è dettato dalla mente cosciente.
La trama del subconscio viene costruita nei primi 6 anni di vita. Ciò che viene appreso in quei primi delicatissimi anni, diventa il punto cardine della nostra vita da adulti, arrivando a condizionare il nostro comportamento e la nostra salute. Purtroppo, non possiamo controllare il subconscio, ma possiamo “riprogrammarlo”. Come spiega l’ex docente: “Molti studi mostrano che le malattie degli adulti, come il cancro, hanno a che fare con la programmazione e l’ambiente in cui viviamo nei primi sei anni di vita”. In altre parole, da bambini ‘assorbiamo’ gli atteggiamenti negativi che abbiamo intorno e così programmiamo il subconscio predisponendolo a fattori come preoccupazioni, sensi di colpa, ansie, ecc… “E’ dimostrato, inoltre, che se un bambino adottato è cresciuto da una famiglia dove uno dei genitori ha un tumore, nella vita adulta il soggetto adottato ha più probabilità di sviluppare un cancro”.
Articolo di Anna De Simone
Fonte: http://www.tecnologia-ambiente.it/la-mente-ci-guarisce-piu-dei-farmaciausando con gli altri effetti diretti.
Secondo le statistiche, negli USA, i farmaci uccidono oltre 300.000 persone all’anno!La conclusione sorge spontanea: c’è qualcosa di sbagliato nella farmacologia moderna. Se a far ammalare le cellule è l’ambiente, eliminando questo ambiente nocivo e spostando le nostre cellule in un ambiente sano e salutare, si arriverebbe a una guarigione spontanea.
SUPERA I TUOI GENI -  3 DVD
I veri geni vanno oltre i propri limiti - 7 ore video con intervista esclusiva

Bruce Lipton ci conduce in questo straordinario seminario alla più sensazionale delle sue ricerche: 
  noi non siamo i nostri geni, siamo molto, molto di più! Anzi, 
 noi possiamo addirittura influenzare i nostri geni attraverso
  le emozioni e il potere della nostra mente. 
 Il corpo umano non è un mero apparato meccanico, ma ingloba il ruolo della mente e dello spirito, in passato ignorati dalla scienza. 
 Troppo spesso l'uomo moderno si lascia ingabbiare da una serie di convinzioni limitanti che lo ancorano ad identificarsi con un corpo che spesso non è come desidera, generando una serie di reazioni chimiche negative a catena. Ma noi non siamo il nostro corpo, e non dobbiamo lasciarci ingabbiare dai nostri geni.
 Dati e ricerche scientifiche alla mano Lipton ci dimostra come, da vittime della biologia, noi possiamo riprendere in mano il potere per guarirci e soprattutto per essere felici.
 Ricorda:
  LA TUA VITA È NELLE TUE MANI!

 La mente è più forte dei geni, parola di Bruce Lipton! Quanto spesso ci sentiamo dire che non siamo grassi, è solo che in famiglia hanno le ossa grosse? La scienza e la medicina moderna ci insegnano che tutto, o quasi,dipende dai nostri geni, che se in famiglia c'è stata qualche patologia grave allora è probabile che capiti anche a noi.
 Ma siamo proprio sicuri che sia così? In anni e anni di ricerche sulla genetica lo scienziato e ricercatore indipendente Bruce Lipton ha scoperto qualcosa di straordinario.
 Continua a leggere - La mente è più forte dei geni, parola di Bruce Lipton!...
Gli esseri umani sono composti da circa 50 trilioni di cellule; per spiegare meglio il concetto, Lipton paragona il corpo umano a una comunità, dove ogni cellula rappresenta un individuo e ogni organo una collettività. Da qui ritorniamo alla domanda iniziale: da cosa dipende il destino delle nostre cellule?
A cambiare il destino delle cellule è il nostro flusso sanguigno. Il sangue dipende dal sistema nervoso e dal suo modo di interagire con l’ambiente esterno. Come spiega Bruce: “La medicina cerca di guarire le cellule dalla malattia andando a intaccare i meccanismi biochimici innescati dall’ambiente esterno. La medicina agisce sull’uomo, quando il problema è l’ambiente”.
Articolo di Anna De Simone
http://ilmondoallarovescia.it/la-mente-ci-guarisce-piu-dei-farmaci



I 10 segreti dei monaci Shaolin per mantenersi in salute e vivere a lungo















I monaci Shaolin sono conosciuti in tutto il mondo per le loro esibizioni di forza, resistenza, flessibilità e una grande capacità di sopportazione del dolore. Di seguito scopriremo 10 segreti dei monaci Shaolin per vivere a lungo.


Andando a spulciare fra le pratiche dei monaci Shaolin, è possibile trovare molte informazioni utili e valide, che ci indicano come loro si comportano e agiscono verso determinate attività quotidiane come il sonno, l’allenamento, la dieta e l’igiene personale.
Non pensare troppo. Il pensiero ha bisogno di energia, e pensare troppo può farti sembrare più vecchio.
Non parlare troppo. La maggior parte della gente o parla, o fa. E’ meglio fare.
Quando si lavora, dedica 40 minuti al lavoro, poi fermati per 10 minuti. Quando ci concentriamo troppo su un qualcosa, gli occhi e gli organi della pace possono risentirne.
Quando sei felice, controlla la felicità. Se perdi il controllo puoi danneggiare l’energia polmonare.
Non preoccuparti, né arrabbiarti troppo: ciò può danneggiare fegato e intestino.
I cibi acidi danneggiano lo spirito, quelli congelati e troppo piccanti aumentano gli stati infiammatori del corpo.
Stare seduti a lungo danneggia i muscoli mentre stare in piedi a lungo danneggia le ossa.
Dormire a lungo danneggia il Chi, stare svegli a lungo danneggia il sistema nervoso.
Non allenarsi dopo i pasti e guardarsi dal freddo quando si è sudati dopo l’allenamento o quando si è sfiniti o affamati.
Non si deve dare la preferenza a un determinato cibo e si deve scalare gradualmente lungo la giornata la quantità di cibo ingerito, di modo che l’ultimo pasto sia il più ridotto.


Fonte: rimedio-naturale.it

http://naturamorevole.blogspot.it/2017/11/i-10-segreti-dei-monaci-shaolin-per.html

UNISCI l’Anulare Con il Pollice Per Qualche Secondo e Guarda Cosa Succede...



Come combattere la stanchezza, lo stress e staccare dai ritmi serrati della quotidianità con i mudra. Sette semplici gesti delle mani che ci permetteranno di ritrovare energia e benessere.

mudra sono dei gesti delle mani che fanno parte della pratica dello Yoga. Sono dei semplici movimenti, da compiere ovunque, che possono aiutarci a ritrovare energia e benessere.
Questi gesti ci offrono un momento di pausa quando siano irrequieti, stressati, un modo per staccare dai ritmi serrati della nostra quotidianità e favorire il fluire nell’organismo di energia positiva. Una ricarica non solo mentale, ma anche fisica.
Bastano tre minuti al giorno per bilanciare e armonizzare mente e corpo. Come succede nei piedi, anche le mani riflettono i punti del nostro corpo. Ecco perché un paio di semplici movimenti possono attivare le terminazioni nervose e sbloccare l’energia.
Iniziamo cercando di capire il significato collegato a ogni dito della mano.
  • Pollice: rappresenta il fuoco e il suo compito è di bilanciare le energie del corpo.
  • Indice: rappresenta l’aria ed è collegato al pensiero e alla creazione.
  • Medio: rappresenta etere e la sua missione è consentire l’armonia.
  • Anulare: rappresenta la terra e il suo compito è fornirci la forza per difendere ciò che è nostro.
  • Mignolo: rappresenta l’acqua e ci fornisce la capacità di interagire e relazionarsi con gli altri.
Ma vediamo adesso le posizioni delle mani che possono permetterci di stare meglio e ricaricarci di energia positiva.
1.Chin mudra
Conosciuto come il “mudra della conoscenza”, favorisce la calma e la meditazione. Sul piano mentale, rafforza la memoria. È molto semplice da eseguire: basta collegare il dito indice con il pollice e allungare le altre dita in avanti.






2.Padme mudra
Questa posizione aiuta ad armonizzare corpo e mente, soprattutto in caso di squilibri emotivi. Per eseguirla, basta unire i polsi di fronte al vostro petto, tenere le mani e dita tese e formare una sorta di fiore di loto.
Padme-mudra-
3.Dhyana Mudra
Questo gesto simboleggia la ciotola vuota che si ricollega alla pulizia e alla semplicità interiore.  Serve a eliminare lo stress e a rinnovare la nostra saggezza interiore. È tra i mudra più utilizzati per la meditazione. Per eseguirlo, basta posizionare i palmi delle mani rivolti verso l’alto, all’altezza del ventre, facendo in modo che le punte dei pollici si tocchino.
 
Dhyana-Mudra
4.Shunya Mudra
Questa posizione consente di connetterci con il nostro Io interiore, fornendo chiarezza mentale. Si esegue spingendo il dito medio nel palmo della mano, trattenuto dal pollice, e lasciando le altre dita dritte.
Shunya-Mudra
5.Atmajali mudra
Rappresenta un gesto di riverenza e amore. Rigenera il corpo di energia, porta forza e vitalità, schiarisce la mente e favorisce l’equilibrio. Basta unire le palme davanti al petto o sopra la testa con le braccia alzate.
Atmajali-mudra
6.Ushas mudra
Serve a rinnovare e bilanciare l’energia dei nostri centri di potere, stimola inoltre la creatività e la sessualità. Intrecciate le mani, sovrapponendo i pollici: gli uomini dovrebbero fare in modo che il pollice destro sia su quello sinistro, le donne invece al contrario.
Ushas-mudra
7.Dharmachakra mudra
Questa è una delle posizioni delle mani più note ed è collegata con lo sviluppo spirituale. Aiuta a bilanciare le energie interne con l’ambiente. È molto più semplice da vedere che da spiegare! Ecco come eseguirlo:
Dharmachakra-mudra
http://naturamorevole.blogspot.it/2016/07/unisci-lanulare-con-il-pollice-per.html

lunedì 27 novembre 2017

'Declassificazione': la censura ai tempi del Web è a colpi di algoritmi





Se il potere vede che le vecchie manipolazioni non han più presa, ricorre all’unica risorsa che sa: reprimere di più, imbavagliare di più. Le ultime sulla censura contro RT e i non allineati



di Leni Remedios.



Mi fa francamente sorridere l’ennesima guerra sferrata contro media russi come RT e Sputnik. Se non fosse che mette a rischio centinaia di posti di lavoro (a livello planetario, non solo in RT America) mi farei una grassa risata. La nuova faccia della censura si chiama ‘de-ranking’, ovvero declassificazione. Sabato 18 novembre, durante il Forum per la Sicurezza internazionale ad Halifax, Canada, Eric Schmidt - direttore della compagnia Alphabet, socia in affari con Google - annuncia: Google News combatterà la cosiddetta propaganda russa, perciò nasconderà i contenuti di RT e Sputnik. «Non vogliamo bloccare i siti web, non è il nostro stile di lavoro», ha dichiarato Schmidt. «Non sono un sostenitore della censura, sono un sostenitore della classifica».

Ma che diavolo vuol dire tutto questo? Schmidt, in maniera che vuol essere sibillina e che risulta in realtà maldestra, spiega candidamente: in base ad algoritmi specifici che obbediscono a criteri interni, i siti compariranno in fondo alle ricerche. In altre parole, «un’altra forma di censura», come commenta l’avvocato statunitense per i diritti umani Dan Kovalik, che aggiunge: «L’attacco a RT è un attacco a narrazioni diverse su questioni come Siria ed Ucraina», e precisa che «infatti Google ha già iniziato ad usare questo metodo anche con siti alternativi nordamericani. Finiranno per censurare tutti. I cittadini americani dovrebbero esserne allarmati». Una mossa che arriva tra l’altro con eccezionale tempismo, subito dopo la decisione del Ministero della Giustizia statunitense di registrare RT fra gli agenti stranieri.

Insomma, una censura a colpi di algoritmi. È un po' l'equivalente del trafiletto in quarta pagina, rifilato lì come paravento per poter poi dire «non è vero che non ne abbiamo parlato».

Ma la logica applicata ai quotidiani cartacei non funziona con internet. Zbigniew Brzezinski - spietato oligarca ma mente fine – avrebbe scrollato la testa di fronte a questo puerile e malcelato tentativo di censura. Too bad and too late. Un intervento fatto male ed arrivato troppo tardi. Come la grottesca comparsata dei tre moschettieri della rete (ossia le tre scimmiette, come li ha chiamati Giulietto Chiesa) ovvero Google, Facebook e Twitter, chiamati a giudizio dalla commissione americana sul Russiagate: voleva forse essere una lezione collettiva, un impatto visuale tremendo che funzionasse da monito per tutti, utenti e compagnie. Invece il risultato è stato per molti versi quasi demenziale: i tre moschettieri, oltre a snocciolare dati a dir poco innocui, ben distanti da quel che i giudici volevano sentire, sembravano scolaretti balbettanti di fronte alla maestra cattiva. Mancava solo che chinassero la testa e recitassero il ‘mea culpa’ all’unisono.

Google può pure gettare RT in fondo alle sue ricerche o persino toglierlo. Ma, come si diceva, è troppo tardi. Se volevano fare sul serio i censori, avrebbero dovuto agire prima, in maniera preventiva. Invece la tecnologia viaggia a velocità interstellare, sfugge alle mani dei suoi creatori. Una grande fetta di utenti ormai non aspetta il filtraggio dei motori di ricerca per trovarsi RT in ultima pagina. Ci va direttamente nel sito di RT. Ci va direttamente nel sito di Sputnik, Press TV, Al Manar, Hispan TV, Pandora TV. Se non ci va direttamente, ci pensano le amicizie in comune su Facebook, Twitter etc a segnalarle attraverso la condivisione. Perché negli ultimi anni si è gradualmente abituato (una verità che fa molto male ad ogni establishment di ordine e grado) a un fenomeno inedito: c’è qualcun altro che fornisce una narrazione diversa rispetto a quella monocolore fornita dai mainstream e dai suoi servi, pardon, esecutori.

Lo strumento militare introdotto al grande pubblico pensando che si potesse manipolare come si fa con la televisione, sta sfuggendo di mano. Nemmeno il succitato Zbigniew Brzezinski, che nel 1970 scrisse Between Two Ages: America’s Role in the Technetronic Era, avrebbe potuto prevedere un acceleramento simile.

I gatekeepers faticano a controllare tutte le informazioni in entrata e in uscita. Neppure la sapiente introduzione di infiltrazione/cooptaggio/inquinamento delle fonti d’informazione indipendente - per non dire la costruzione ad arte di finti personaggi o entità anti-sistema - è servita a scoraggiare il pubblico, che si sobbarca il rischio d’incappare in qualche granchio. 

Non è certo un processo iniziato ieri con RT. E ahimè non si concluderà con questa vicenda.

Chiudono i quartieri generali britannici dell’iraniana Press TV? Press TV si mette in rete e la guardano in tutto il mondo. Ti mettono in fondo alla ricerca Google? Ci pensano gli utenti dei social a moltiplicare le visite rendendo i contenuti virali. Vuoi silenziare i contenuti di un sito scomodo? La notizia rimbalza come un boomerang di pubblicità negativa.

Insomma, non sanno più come fare per tenere a bada tutto.

E quando un establishment oppressore riconosce che le vecchie tecniche manipolatorie non hanno più presa, in mancanza di una visione strategica, ricorre all’unica risorsa che conosce: reprimere ancora di più, imbavagliare ancora di più, anche a costo di non curarsi della maschera che cala. Sì, il re è nudo, e allora? Mi chiedo fino a che punto  la loro sia spudoratezza o disperazione.

A livello planetario, l’establishment – o per meglio dire, le correnti variegate che formano l’establishment – non godono più del consenso granitico che avevano, poniamo, nel 2001, all’alba dei fatti dell’11 settembre.

Vorrei in ultima attirare l’attenzione sulle parole seguenti di Schmidt, che svelano l’ideologia sottostante a simili operazioni:

«Durante l’anno scorso, si è dimostrato che non ci si può fidare delle capacità del pubblico di distinguere da solo fra fake news e notizie reali».

Secondo una certa linea di pensiero che attraversa l’establishment contemporaneo, ma che affonda le radici nelle antiche oligarchie, i cittadini sono visti paternalisticamente come pecorelle smarrite ignare di quel che succede e che vanno sviate...pardon...guidate per manina.

È qui che le scimmiette digitali del potere si sbagliano. È il pubblico a non fidarsi di te, caro Schmidt. Forse anche perché una grossa fetta di utenti, grazie anche alle testate che vuoi silenziare, è al corrente che proprio tu, che sbraiti contro la presunta propaganda di altri, peraltro mai dimostrata, sei stato consigliere sui servizi digitali nelle campagne elettorali del 2012 per Barack Obama e del 2015 per Hillary Clinton.

Eccoci alla chiusura del cerchio. Non c’è neanche più il bisogno di smascherarli, si sputtanano da soli. In questo senso risparmiano un lavoro notevole a noi giornalisti. Grazie, Schmidt, ci risparmi fatica.

Mi sembra che non debba aggiungere ulteriori spiegazioni: contrariamente a quanto pensa Schmidt, ho un’elevata ficucia nelle facoltà intellettive dei lettori.

fonte http://megachip.globalist.it/democrazia-nella-comunicazione/articolo/2015260/declassificazione-la-censura-ai-tempi-del-web-a-a-colpi-di-algoritmi.html

5 SEMPLICI PUNTI DI DIGITOPRESSIONE PER RILASCIARE ANSIA E STRESS.
















 L' antica modalità di guarigione della digitopressione è stata sviluppata in Asia più di 5000 anni fa ed è stata da allora filtrata ed affinata. 
Si tratta di una terapia semplice ma efficace che viene spesso utilizzata come mezzo di auto-trattamento per ridurre il dolore e la tensione, diminuire lo stress, attivare il sistema immunitario e aumentare la circolazione.


La digitopressione utilizza gli stessi punti dell'agopuntura, tuttavia utilizza la forza di pressione delle dita per stimolare, anziché gli aghi utilizzati in agopuntura. 
Il meccanismo di azione si basa sulla teoria che, applicando una pressione a questi punti, possiamo manipolare il Qi (energia) che scorre attraverso percorsi di energia all'interno del nostro corpo noti, nella medicina tradizionale cinese, comemeridiani

La Medicina Tradizionale Cinese descrive meridiani nel modo seguente:
"Immaginate una mappa stradale: una profusione di punti tessuta in una rete di linee di viaggio. 
Ora immaginate questo sistema 3-D nel corpo: una vasta rete di percorsi invisibili di energia che si collegano l'un l'altro e ad ogni atomo, cellula, tendine, osso, organo, ogni centimetro di pelle - tutto nel vostro corpo.
Essi collegano la parte superiore con quella inferiore e la superficie con l'interno, in modo che nulla è veramente separato.
"Ora aggiungete altre dimensioni a questa mappa del corpo 3-D interconnessa: la mente, le emozioni e lo spirito - tutto il conscio e l'inconscio dentro di voi. 

Questi percorsi sorprendenti sono i meridiani, e formano il corpo e tutti gli aspetti invisibili del vostro essere in un tutto intercomunicante. "

La digitopressione può essere utilizzata per alleviare una serie di disturbi.
La moderna scienza occidentale non ha  elaborato una conclusione empirica di come e perché funziona esattamente la terapia dei meridiani,  ma nonostante ciòriconosce la sua efficacia.
Di seguito è riportato un elenco di cinque dei punti di agopressione più potenti che ognuno di noi può utilizzare quotidianamente per fermare lo stress e l'ansia quando iniziano a sorgere nei nostri corpi e menti.

Prima di  praticare la digitopressione su se stessi, si consiglia di fare qualche respirazione profonda e  dello stretching leggero, al fine di massimizzare il relax e raggiungere uno stato mentale rilassato.

Per  stimolare i punti di pressione, una pressione costante è la tecnica più fondamentale ed efficace.
Utilizzando i pollici, le dita, le nocche, i palmi o il lato delle mani, applicare una  ferma e stazionaria pressione nel punto scelto. 
Si dovrebbe aumentare lentamente la quantità di pressione applicata al punto in un periodo di 3 minuti per ottenere risultati ottimali dal trattamento. 





Punto 1 - Nei Guan.

Partendo dal polso, misurare la lunghezza di tre dita verso l'avambraccio. 
Il Nei Guan si trova dove il terzo dito incontra la metà della larghezza del braccio. 
Applicare una pressione decisa con il pollice e delicatamente ruotarlo con un movimento circolare massaggiando il punto per 2-3 minuti. 
Fare questo ad entrambe le braccia contribuirà a sciogliere l'ansia e aiuterà anche a ridurre ogni nausea presente.


Punto 2 - Union Valley.
Questo punto di agopressione è situato nel giunto carnoso fra il pollice ed il dito indice su entrambe le mani.

Afferrare il punto con il pollice e l'indice e applicare una pressione decisa per tre minuti. Stimolare questo punto aiuta a ridurre la tensione muscolare e alleviare lo stress.


Punto 3 - Shoulder Well.
Questo punto di stimolazione si trova a metà strada tra il punto della spalla e la base del collo. 
Esercitare una pressione con il dito indice in questo punto, aiuta ad alleviare lo stress e diminuire la tensione nel corpo. 
Secondo i principi della medicina tradizionale cinese, questo punto aiuta anche a liberare il flusso del Qi in tutto il sistema meridiano.


Punto 4 - Central Treasury.
Questo punto meridiano è localizzato sul tessuto tenero due dita sopra il punto dove il braccio incontra il torace.
Applicare una pressione moderata in questo punto utilizzando la punta del dito indice, in uno o entrambi i lati contemporaneamente, sarà di aiuto con la respirazione profonda, favorirà una maggiore circolazione del sangue, e aiuterà con ilbilanciamento delle emozioni instabili.


Punto 5 - Heavenly Pillar.
Questo punto si trova un dito sotto la base del cranio,  sui muscoli del collo che sporgono su entrambi i lati della colonna vertebrale. 
Utilizzare entrambi i pollici per esercitare una pressione decisa in entrambi i punti. 

Chiudere gli occhi e prendere respiri lunghi e profondi, mentre stimolate il punto per circa 3 minuti per alleviare lo stress
Questi punti aiutano anche  con problemi  come insonnia, torcicollo, oltre alla stanchezza e agli occhi gonfi.


La portata della digitopressione è molto vasta e può essere utilizzata anche per guarire il dolore emotivo e per migliorare le prestazioni sessuali.
fonte  https://riccamente.blogspot.com/