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martedì 24 ottobre 2017

Di Maio e i vaccini obbligatori: aprite gli occhi, amici 5 Stelle



Di Maio & company? Non abbiamo ancora visto niente: se vanno al potere i 5 Stelle (non la base: i dirigenti), «ci terremo intatto lo strapotere delle multinazionali del farmaco, della chimica, dell’alimentazione devitalizzata, dei megamedia del potere». E soprattutto «il dominio della finanza, i livelli di inquinamento, l’ossequienza al Vaticano e alle massonerie varie, alla Trilateral, a Goldman Sachs». Parola di Fausto Carotenuto, promotore del network “Coscienze in Rete” e già analista internazionale per l’intelligence: un uomo esperto, che conosce a fondo – dall’interno – le dinamiche del vero potere, quello che indossa diverse maschere per compiacere e illudere i cittadini-elettori. Ma perché tanto allarme per Di Maio? durante una visita all’ateneo di Harvard, «una delle università dove oramai i candidati premier vanno a prendere la benedizione», lo scorso maggio il beniamimo di Beppe Grillo ha dichiarato che i vaccini «in Italia sono obbligatori per legge», e quindi, ha aggiunto, «noi non abbiamo intenzione di eliminarla», quella legge. «E lo dice quello che poi verrà “unto” con un plebiscito di finta “democrazia diretta” come capo politico del 5 Stelle e candidato alla presidenza del Consiglio», protesta Carotenuto.
Domanda che sorge spontanea: «Per chi lavora questo signore? Per chi lavorano i vertici manifesti e occulti del 5 Stelle? Non certo per la gente e per la nostra libertà», scrive Carotenuto su “Coscienze in Rete”. «E’ chiaro che chi è contro l’obbligatorietà Di Maio bacia l'ampolla di San Gennarodei vaccini non potrà mai votare per questo signore», Di Maio, che appare «al servizio di chi vuole vaccinare obbligatoriamente i nostri bambini». Per l’analista, semplicemente «occorre svegliarsi», perché «con questa gente al governo – e non parliamo dei militanti, ma di chi li dirige in modo del tutto privo di verademocrazia – si verificheranno anche altri fatti, che i votanti grillini pieni di ingenuo entusiasmo non immaginano nemmeno: rimarremo saldissimamente in Europa, ci terremo l’euro, l’appartenenza alla Nato e gli interventi militari “umanitari”». Peggio: Big Pharma non ha nulla da temere dai grillini, e nemmeno Wall Street, la super-oligarchia, i ras della devastazione agroalimentare, gli scienziati del cibo-killer, cancerogeno. Nessuno trema, di fronte a Di Maio: né i media mainstream, professionisti della disinformazione, né le multinazionali onnivore e globaliste, né i santuari supermassonici dell’élite finanziaria.
«Stiamone certi», aggiunge Carotenuto: «Se vogliamo che nulla di importante cambi nel sistema di potere che ci manipola, votiamo tranquillamente per questo signore». Non che Di Maio sia il peggiore il campo, sia chiaro: «Certo, anche se voteremo per gli altri partiti ora in Parlamento, nulla cambierà di tutto questo». Ma almeno, evitando di votare 5 Stelle, «non avremo sprecato le nostre migliori energie e le nostre scelte facendoci abbindolare da questa ennesima trappola per le coscienze in risveglio». La tesi di Carotenuto: il potere lavora per rendere eterno il nostro “letargo”, ben sapendo che – statistiche alla mano – un cittadino su tre ha ormai fiutato l’imbroglio e non crede più a nessuno, né ai politici né ai media. «Il nostro vero terreno di operazioni – sottolinea il fondatore di “Coscienze in Rete” – non è delegare a comici o a giovanottini legati aCarotenuto“nonsisachi”, comunque dipendenti dalla finanza internazionale, come minimo. E nemmeno delegare agli altri partiti, che dipendono dagli stessi poteri di controllo».
Carotenuto propende per il rifiuto del potere istituzionale che viene dall’alto, frutto di “piramidi” irrimediabilmente compromesse e inattendibili, a prescindere dai personaggi dietro i quali si nascondono: meglio la solidarietà circolare dei territori, dal basso. «Utilizziamo le nostre energie e la nostra voglia di bene senza delegare, facendo il bene là dove siamo, nel locale, orizzontamente, intorno a noi», sapendo che un giorno «da questa crescita orizzontale, quando sarà ampia e solida, verranno fuori istituzioni nuove». Ma non oggi, non ancora: «Ora è il momento della maturazione delle coscienze attraverso l’impegno diretto là dove siamo e possiamo verificare che le nostre forze alimentano veramente il bene di tutti». Poù in alto, la nostra possibilità di controllo è pari a zero: restiamo in balia delle solite manipolazioni. L’ultima, in ordine di tempo, sarebbe proprio quella del Movimento 5 Stelle: pura illusione ottica, certificata dal Di Maio “pro-vax”, di fronte alla potentissima platea di Harvard. «Non dimentichiamo…».
fonte http://www.libreidee.org/2017/10/di-maio-e-i-vaccini-obbligatori-aprite-gli-occhi-amici-5-stelle/

I PRINCIPI DELL'ARTE DELL'AGGUATO DEGLI SCIAMANI TOLTECHI




I PRINCIPI DELL'ARTE DELL'AGGUATO DEGLI SCIAMANI TOLTECHI 

«L'Arte dell'Agguato consiste in una serie di procedure e atteggiamenti che consentono al Guerriero di trarre il meglio da ogni possibile situazione.» 

«Il Primo Principio dell'Arte dell'Agguato è che il Guerriero sceglie il proprio campo di battaglia. un Guerriero non va mai in battaglia senza conoscere i dintorni.» 

«Scartare ciò che è superfluo è Il Secondo Principio dell'Arte dell'Agguato. Un Guerriero non complica le cose. Mira alla semplicità. Dedica tutta la sua concentrazione a decidere se ingaggiare o meno battaglia, perché ogni battaglia è per la vita.» 

«Questo è Il Terzo Principio dell'Arte dell'Agguato. Un Guerriero dev'essere pronto e disposto a prendere posizione "qui e subito". Ma non all'insegna del caos.» 

«Un Guerriero si rilassa, si abbandona, non teme nulla. Solo allora il potere che guida gli esseri umani gli apre la strada e lo sostiene. Solo allora. Questo è Il Quarto Principio dell'Arte dell'Agguato.» 

«Di fronte a circostanze impossibili da affrontare, il Guerriero si ritira temporaneamente. Si dedica a qualcos'altro, va bene qualunque cosa. Questo è Il Quinto Principio dell'Arte dell'Agguato.» 

«Il Guerriero comprime il tempo; questo è Il Sesto Principio dell'Arte dell'Agguato. Anche un solo istante conta. In una battaglia per la sopravvivenza, un secondo è un'eternità, un'eternità che può decidere l'esito. Il Guerriero mira a riuscire, quindi comprime il tempo. Non spreca neppure un istante.» 

«Per applicare Il Settimo Principio dell'Arte dell'Agguato bisogna applicare gli altri sei; colui che pratica l'Agguato non si mette mai in mostra. Osserva da dietro le quinte.» (Carlos Castaneda, Il Dono dell'Aquila) 



L'AGGUATO A SE STESSI È LA BASE DELLA FOLLIA CONTROLLATA 

«Il Primo principio in assoluto dell'Arte dell'Agguato è che il Guerriero ponga l'Agguato a se stesso, e lo faccia spietatamente, con astuzia, pazienza e dolcezza.» disse don Juan. Avrei voluto mettermi a ridere, ma non me ne lasciò il tempo. Con toni succinti, defini l'Agguato come l'arte di usare il comportamento in nuovi modi per scopi specifici. Disse che il normale comportamento umano nel mondo della vita di ogni giorno era pura routine.» 

«Ogni comportamento che si distaccava dalla routine provocava un effetto insolito sul nostro essere totale. Quell'effetto insolito era quello che cercavano gli Sciamani, poiché era cumulativo. Mi spiegò che gli antichi Sciamani, con la loro veggenza, avevano notato per primi che un comportamento insolito produceva un tremito nel Punto di Unione. Presto scoprirono che, se questo comportamento fuori dalla norma si teneva sistematicamente e si pilotava con saggezza, faceva alla fine spostare il Punto d'Unione. «La vera sfida per quei veggenti» continuò don Juan «fu di trovare un sistema di comportamento che non fosse meschino o capriccioso, ma combinasse la moralità e il senso estetico che distinguono gli Sciamani Veggenti da comuni stregoni». (...) 

«Chiunque riesca a spostare il proprio Punto d'Unione in una posizione nuova è uno Sciamano» proseguì don Juan. «Da quella nuova posizione, egli può compiere ogni sorta di azione, buona o cattiva, nei confronti del genere umano. Fare lo stregone equivale perciò a fare il ciabattino o il fornaio. Lo Sciamano Veggente (l'Uomo di Conoscenza) mira ad andare oltre quel limite, e per farlo ha bisogno di moralità e bellezza.»
(Carlos Castaneda, Il Potere del Silenzio, pag. 98)

www.carloscastaneda.it
http://www.carloscastaneda.it/Libri-Castaneda/Citazioni-Il-Dono-dell-Aquila/Principi-Arte-dell-Agguato.htm

http://fuoridimatrix.blogspot.it/2017/10/i-principi-dellarte-dellagguato-degli.html

venerdì 20 ottobre 2017

Bufera su Visco, ma silenzio sul retroscena (supermassonico)


Si può anche chiamarla massoneria, ma la definizione è imprecisa: perché non tutti gli affiliati alle superlogge internazionali sono stati iniziati all’obbedienza massonica. Forse non ha mai indossato il grembiulino neppure l’uomo attualmente nella bufera, Ignazio Visco, in quota alla Ur-Lodge reazionaria “Edmund Burke”, difeso da Giorgio Napolitano (superloggia “Three Eyes”, come il ministro Padoan) e attaccato da Matteo Renzi, «che non è massone ma ha ripetutamente bussato – invano, finora – alle stesse reti: quelle della aristocrazia supermassonica neo-conservatrice, attraverso entità paramassoniche come il potentissimo Council on Foreign Relations, di Washington». L’autore di queste indicazioni sulla presunta identità supermassonica del vero potere è Gioele Magaldi, già gran maestro del Goi e poi affiliato alla Ur-Lodge progressista “Thomas Paine”. Nel 2014 Magaldi ha dato alle stampe “Massoni, società a responsabilità illimitata”, edito da Chiarelettere e trasformatosi in bestseller-fantasma: solo il “Fatto Quotidiano” l’ha adeguatamente recensito, nel silenzio assordante dei grandi media. Che peraltro continunano a ignorare Magaldi, anche quando parla di massoneria italiana e di casi scottanti come l’affare Mps, su cui pesa tra l’altro lo strano “suicidio” di David Rossi.
«Anziché attaccare il Grande Oriente per le vicende provinciali di Banca Etruria – afferma Magaldi, oggi presidente del Movimento Roosevelt – giornali e televisioni farebbero meglio a interrogarsi sul ruolo di Mario Draghi e Anna Maria Ignazio ViscoTarantola, poi ministra di Monti: erano al vertice di Bankitalia quando la banca centrale avrebbe dovuto vigilare sull’operato del Montepaschi». Analoga polemica con Ferruccio De Bortoli, già direttore del “Corriere della Sera”: «Si parla genericamente di massoneria, in relazione a piccole vicende locali, mentre si continua a ignorare il ruolo supermassonico di primo piano rivestito in Italia, per conto di reti internazionali, da personalità come Monti, Draghi, la stessa Tarantola, l’ex presidente Napolitano e l’attuale ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan». Sotto il fuoco renziano è ora finito Ignazio Visco? Non una parola, dal mainstream, sul possibile retroterra comune dei contendenti, legati a influenti “salotti” non italiani. Silenzio anche sul ruolo della banca centrale, a cui un altro supermassone, l’eurocrate Carlo Azeglio Ciampi, “staccò la spina” nel 1980, facendo in modo che Bankitalia cessasse di fungere da “bancomat del governo”, a costo zero, costringendo lo Stato – per finanziare il debito pubblico – a rivolgersi all’esosa finanzainternazionale, mettendo all’asta i propri bond. Risultato: una falla rovinosa nel debito italiano, perfetta per indebolire il paese di fronte all’eurocrazia.
«La messa alla berlina del governatore Visco ad opera della maggioranza piddina rappresenta un patetico scaricabarile politico», scrive Alberto Bagnai sul blog “Goofynomics”, che parla di «modus paraculandi». Bankitalia non vigilava adeguatamente sulla crisi delle banche italiane? Consob neppure? Chi, onestamente, può dire il contrario? «Ma pensiamo davvero che Visco e Fazio fossero degli incompetenti, dei dilettanti? Se così fosse – aggiunge Bagnai – la loro nomina ad opera della classe dirigente che ancora oggi si ripropone come insostituibile oligarchia dovrebbe suscitare alcune domande anche nell’elettore più superficiale». Forse, continua Bagnai, la causa di tante “sviste” ad opera degli organismi di controllo esterni e interni alle banche italiane «era imputabile non all’umana pochezza ma ad un’altra causa: ad un vincolo esterno». Più precisamente «a un chiaro e inequivocabile ordine di scuderia», emanato in sede europea. «Un ordine al quale tutti, ma Alberto Bagnaiproprio tutti, dai vertici Bce fin al più passivo sindaco e revisore della più piccola banca territoriale», dovevano sottostare. Ovvero: «Non intralciare l’enorme arbitraggio finanziario reso possibile dal Trattato di Maastricht e dall’unione monetaria».
Arbitraggio? «Così si chiama il prendere a prestito nel nucleo e prestare con spread ai mal-investitori della periferia senza subire rischi di cambio e senza alcun controllo sui movimenti dei capitali», spiega l’economista. «Una colossale macchina da soldi, la cui già enorme potenza era ulteriormente amplificata dal mercato dei derivati, grazie al quale si diluivano i rischi di credito nell’oceano degli ignari e polverizzati investitori globali». In pratica, una droga: «Come nel narcotraffico fisico, nel narcotraffico finanziario tutti si sono sporcati le mani: i coltivatori (ingegneri e top manager finanziari), i cartelli dei trafficanti (le grandi banche del nucleo, cresciute in “Germagna” sino a diventare uno Stato nello Stato), i cartelli degli spacciatori e la loro rete di “down the line dealers” (le grandi banche commerciali periferiche e le numerose banchette che le contornano)». E poi anche «i governi, i responsabili dei controlli a tutti i livelli: pubblici e privati, nazionali e internazionali, i partiti e le forze politiche, tutti pro-Maastricht e pro-euro (ricordo che la “Costituzione europea” da noi fu votata all’unanimità e il Fiscal Compact con dibattito praticamente zero»).
E’ stato questo il “miracolo” dell’euro, sintetizza Bagnai con sarcasmo: «È stata questa la fonte di accumulo di capitale finanziario che ora permette la fase due: sfruttare la mobilità incontrollata del lavoro». Quindi, «cari moralisti falliti e vigliacchi – chiosa l’economista – chi di voi è senza Maastricht scagli la prima pietra». Se è difficile leggere analisi di questo tenore sulla grande stampa, o tantomeno ascoltarle in televisione, è addirittura impensabile imbattersi in spiegazioni dettagliate su quello che Bagnai chiama “vincolo esterno”. La piaga del neoliberismo finanziario in versione europea ha drasticamente impoverito centinaia di milioni di persone? Certamente, osserva Magaldi, ma bisogna pur sapere che ogni piano – compreso questo – cammina sulle gambe di individui precisi, accuratamente selezionati da un’élite occulta per occupare posti-chiave. Rarissimo che l’oligarchia si dichiari: è accaduto di recente in Francia, quando il supermassone reazionario Il libro di MagaldiJacques Attali ha rivendicato la partenità del progetto che ha portato all’Eliseo la sua creatura, Emmanuel Macron, già dirigente della Banca Rothschild. In Italia, invece, si sorvola regolarmente anche su un altro difensore di Visco: Romano Prodi. «Ne parlerò nel sequel di “Massoni”, di prossima uscita», annuncia Magaldi.
«Pessimo interprete di questa globalizzazione privatizzatrice», l’ex premier ulivista, ex presidente della Commissione Europea nonché advisor di Goldman Sachs: benché ufficialmente “progressista” sarebbe anch’esso «affiliato a quelle potenti reti supermassoniche internazionali che hanno progettato la grande crisi, in termini di svuotamento della democrazia e colossale trasferimento della ricchezza dal basso verso l’alto», sostiene Magaldi. La stampa ne coglie sempre e solo gli effetti terminali – la disoccupazione, la sofferenza dei risparmiatori colpiti dai crack bancari – evitando però sempre di inquadrare il disegno, i suoi architetti occulti e i relativi interpreti locali. Non stupisce che giornali e televisioni continuino a ignorare le rivelazioni di Magaldi, che forniscono un’inedita geografia del vero potere. Tra le 36 superlogge mondiali, da cui dipendono entità paramassoniche come il Bilderberg e la stessa Trilaterale, spicca il ruolo nefasto svolto negli ultimi decenni dalle Ur-Lodges neoaristocratiche e oligarchiche, come la “Edmund Burke”, la “Compass Star-Rose”, la “Leviathan”, la “White Eagle”, senza contare la potentissima “Three Eyes” (Kissinger, Rockefeller, Rothschild) e la “Hathor Pentalpha” fondata dai Bush, secondo Magaldi con intenti addirittura terroristici (11 Settembre, Al-Qaeda, Isis).
A valle, la mappa del back-office del potere si rifletterebbe in Italia – come in ogni altro paese, non solo occidentale – nel reticolo dei leader locali: Magaldi ha ripetutamente indicato l’appartenenza di Giorgio Napolitano alla “Three Eyes” (la stessa di Attali). Ne farebbero parte anche Padoan e Draghi, Gianfelice Rocca (Techint) e Giuseppe Recchi (costruzioni), Marta Dassù (Finmeccanica), Enrico Tommaso Cucchiani (banchiere, già a capo di Intesa Sanpaolo) e l’ex ministra renziana Federica Guidi. Altri circuiti della stessa supermassoneria neo-conservatrice sarebbero rappresentati da uomini affiliati a Ur-Lodges come la “Babel Tower” (Mario Monti), la “Compass Star-Rose” (Fabrizio Saccomanni, Massimo D’Alema, Vittorio Grilli), la “Atlantis-Aletheia” (Corrado Passera), la “Pan-Europa” (Alfredo Ambrosetti, Emma Marcegaglia). Ignazio Visco, l’attuale governatore di Bankitalia, sarebbe invece legato alla “Edmund Burke” (insieme a un altro ex ministro dell’economia, Domenico Siniscalco). Ma non c’è caso che ne si faccia cenno, nelle cronache: tutto finirà, come sempre, attorno alle chiacchiere di Renzi, più quelle su Renzi e quelle contro Renzi, senza spiegare verso quali scogli sta andando la nave, e per ordine di chi.
fonte http://www.libreidee.org/2017/10/bufera-su-visco-ma-silenzio-sul-retroscena-supermassonico/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=feed+%28LIBRE+-+associazione+di+idee%29

#accattone2

di Stefano Davidson

#accattone2
(Pierpaolo non perdonare sa benissimo quello che sta facendo)
Non bastavano i 2 euro delle primarie, ora vuole anche quelli per far andare il treno dei suoi desideri dei suoi pensieri che da sempre all'incontrario va.
PS: se la destinazione fosse Affanculo gli smollerei anche la cento, sull'unghia.

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Stefano Davidson

E il demente ex-istituzionale parla di inadeguatezza della Direzione di Bankitalia

BANCHE, RENZI: ‘NON ABBIAMO SCHELETRI NELL’ARMADIO’. BELPIETRO LO INCHIODA COSÌ

di Stefano Davidson

Allora, Visco è Presidente di Bankitalia dal 2011. Kalandrino e i suoi sono in circolazione a Palazzo Chigi e dintorni dal 2013. A parte Etruria e le Venete basti ricordare quato accaduto a Carige, Banca Marche, Cariferrara, Carichieti, Tercas, Carim, Caricesena e ovviamente la banca PD per eccellenza MPS sulla quale nel 2016 (!!!) Kalandrino consigliava addirittura di investire.
E il demente ex-istituzionale parla di inadeguatezza della Direzione di Bankitalia oggi, praticamente nel 2018.
A prescindere da falsità e ipocrisie mastodontiche sul proprio ruolo in quanto accaduto, basterebbe considerare gli eventuali "tempi di reazione" del Kalandrino nello sfiduciare il presunto responsabile dei crac, per capire l'inadeguatezza dello stesso ad ogni carica, compresa quella di amministratore di condominio e capoclasse .
PS: oltretutto su Draghi, predecessore di Visco e da cinque anni controllore di tutti i sistemi bancari europei "not one word", come mai?
Stefano Davidson

L’ANIMA & la MENTE



Gli scienziati ritengono che la “mente” umana 
continua a funzionare dopo che il corpo muore

Uno studio scientifico ha scoperto che la mente umana continua a lavorare anche dopo che un corpo non mostra alcun segno di vita
Ciò significa che gli scienziati fondamentalmente hanno scoperto che la coscienza di una persona continua a lavorare anche dopo che il corpo muore – il che significa che hanno la consapevolezza della propria morte.
Una vasta ricerca degli scienziati americani suggerisce che la coscienza umana non “esce” subito dal corpo dopo che il cuore si ferma, riportato da Live Science.
Secondo Sam Parnia, direttore della ricerca di terapia intensiva e rianimazione presso la NYU Langone School of Medicine di New York, nella maggior parte dei casi i medici definiscono la morte clinica non appena il cuore smette di battere.
“Tecnicamente, è così che si stabilisce il momento della morte: tutto si basa sul momento in cui il cuore si ferma”, ha spiegato Parnia.
Una volta che accade, il sangue smette di fluire nel cervello, il che significa che la funzione del cervello si ferma “quasi istantaneamente” e tutti i riflessi governati dal corpo sono perduti.
Anche la corteccia cerebrale – la cosiddetta parte del pensiero – si rallenta e le onde cerebrali non sono più visibili su un monitor elettrico.
Ciò inizia una reazione a catena dei processi cellulari che, alla fine, comporta la morte delle cellule cerebrali, ma che può richiedere ore dopo che il cuore si è arrestato, così viene riportato dal ricercatore.
Parnia fa notare che nella prima fase della morte, la persona può ancora sperimentare una qualche forma di coscienza.
Una prova di questo sarebbe nei casi in cui, dopo che il cuore si è fermato e poco dopo ritorna a funzionare, i pazienti sono in grado di descrivere con precisione quello che stava accadendo attorno a loro: i medici e gli infermieri che lavoravano, le parole che hanno scambiato tra di loro, ecc.
Queste sono storie successivamente confermate dal personale medico presente in scena, che sono rimasti sorpresi di sentire che i loro pazienti, tecnicamente morti, avrebbero potuto ricordare tutti quei dettagli.
Parnia ha anche commentato il film Flatliners, che si apre questa settimana, dove si dimostra che la morte e la rianimazione successiva potrebbero migliorare la normale attività cerebrale.
Lo scienziato ha indicato che nella vita reale non è così. Parnia ha notato che: “Nel mondo reale, un biglietto di ritorno dalla morte non include nuove superpotenze cerebrali acquisite – anche se spesso fornisce una nuova prospettiva per la vita, ha notato Parnia“.
Parmia ha detto: “quello che tende ad accadere è che le persone che hanno avuto queste esperienze profonde possano tornare positivamente trasformate – diventano più altruiste, più impegnate nell’aiutare gli altri. Troveranno un nuovo significato alla vita avendo avuto un incontro con la morte”.
Inoltre ha aggiunto: “Non c’è come un improvviso ampliamento magico dei loro ricordi”. “Questo è solo una fiction di Hollywood”.
Traduzione e adattamento: Nin.Gish.Zid.Da
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Queste sono le nove parti dell’anima umana secondo l’Antico Egitto

Nell’antico Egitto, l’anima di una persona era considerata consistente in nove parti separate che erano integrate in un intero individuo, ma avevano aspetti molto distinti.
In molte culture antiche, come quelle che si trovano in Asia, Africa e persino in America, troviamo un concetto di anima analogamente simile al concetto sviluppato dalle religioni del gruppo giudeo-cristiano (incluso l’Islam) e della filosofia europea.
L’anima, dal punto di vista vedico o Veda, è l’essere, che per natura è eterno (senza nascita o morte o senza inizio o fine) di una sostanza diversa da quella del corpo fisico e che ha la propria coscienza.
Da questo punto di vista, la scienza dei materiali o quello che studia fenomeni fisici o materiali è limitata perché non può studiare fenomeni spirituali poiché la sua natura è diversa dalla fisica.
Questo capitolo della Bhagavad Gita si occupa della natura dell’anima.
Queste antiche culture spiegano in dettaglio il concetto dell’anima umana, proprio come gli antichi egiziani, conosciuti come una delle più avanzate civiltà antiche esistenti sulla Terra, hanno sviluppato un concetto estremamente interessante che spiega l’anima umana.
L’AMORE NON E ‘NON SOLO IL SUO CARATTERE, MA UN COMPOSTO DI DIVERSE ENTITÀ, ENTITÀ OGNUNA CON IL SUO RUOLO DA GIOCARE NEL VIAGGIO DELLA VITA E DOPO LA VITA STESSA.
Gli antichi egiziani erano convinti che l’anima umana era composta da nove principali parti:
il Ren, il Ba, il Ka, il Shuyet, il Jb, l’ Akh, il Sahu, il Khat e il Sechem.
(Nota) In alcune epoche, l’anima era ritenuta composta da cinque parti e in altre sette, ma, in genere, erano nove. Qui esaminiamo le NOVE parti.
Oltre ai componenti dell’anima umana, c’era il corpo umano chiamato “Ha-Haw”, che è stato interpretato come la somma delle parti corporee.
Jb (Il cuore) era una parte estremamente importante dell’anima egizia. Si credeva che si formasse da una goccia di sangue dal cuore della madre del bambino, presa dalla concezione. Nell’antica mitologia egiziana, il cuore era la chiave dell’aldilà.
Shuyet (l’Ombra) è sempre presente. Gli antichi egiziani credevano che l’ombra riassumesse ciò che una persona rappresenta.
Ren (il nome) era un’altra parte cruciale dell’anima. Gli egiziani credevano che la persona che riceveva il Ren dato alla loro nascita, avrebbero vissuti fino a quando questo nome fosse stato pronunciato.
 (La personalità) Gli antichi egiziani credevano che Bà fosse tutto ciò che rende una persona unica.
Ka (La scintilla vitale) Secondo gli antichi egizi, il Ka era un concetto vitale nell’anima, in quanto distingue la differenza tra un vivente e una persona morta.
Khat (Il Corpo) il Khat è stato riferito dall’antico Egizio come corpo fisico che, quando defunto, si elevava tra l’anima e la propria vita terrena.
Akh (l’immortale sé) secondo gli antichi egiziani, l’Akh era il trasformato veicolo immortale che offriva un’unione magica del Ba e il Ka.
Sahu (il giudice) Il Sahu era l’aspetto dell’Akh che sarebbe venuto a una persona come un fantasma o addormentata nel sogno. Sahu era differenziato da tutti gli altri aspetti dell’anima una volta che la persona era “valutata” dal Dio Osiride e giudicata degna di esistenza eterna.
Sechem (Un altro aspetto di Akh) Sechem era un altro aspetto dell’Akh che gli permetteva la padronanza delle circostanze. È stata considerata l’energia vitale della persona che si manifesta come potere, avendo la capacità di controllare i propri risultati intorno a sé.
Inoltre, secondo gli antichi Egizi l’essere umano ha otto gradi di personalità:
 Ren “, o il lui nome, essere in grado di mantenere l’attuale in base alla cura di una corretta imbalsamazione.
 Sejem ” è l’energia, il potere, la luce del defunto.
 Aj ” è l’unificazione di “Ka” e “Ba”, in vista di un ritorno all’esistenza.
 Ba “, che rende un individuo di essere ciò che è; si applica anche alle cose inanimate. È il concetto più vicino all’Occidente occidentale.
 Ka “, la forza vitale. Sostenuto dalle offerte di alimenti per i defunti.
 Sheut o Shuyet ” è l’ombra della persona, rappresentata da una figura umana completamente nera.
 Seju ” significa i resti fisici della persona.
 Jat ” è la parte carnale della persona.
Traduzione e adattamento: Nin.Gish.Zid.Da 
Fonte primo articolo:  ancient-code.com
Fonte secondo articolo:  ancient-code.com
https://guardforangels.altervista.org/blog/lanima-la-mente/

mercoledì 18 ottobre 2017

I super maiali che hanno sconvolto il mondo

In Cambogia vengono allevati alcuni super maiali che assomigliano a Hulk e che hanno sconvolto il mondo.


Arrivano dalla Cambogia i super maiali che hanno sconvolto il mondo. Si tratta di animali che non sembrano affatto suini, ma assomigliano più a dei piccoli Hulk. Gli esemplari infatti presentano dei muscoli sviluppati all’inverosimile e particolarmente definiti. I maiali muscolosi vengono allevati in una fattoria in Cambogia, denominata Duroc Cambodia. I proprietari della struttura si vantano di avere degli animali straordinari e sulla loro pagina Facebook pubblicano le foto che ritraggono i suini Hulk.
Secondo la Peta gli esemplari sarebbero il frutto di alcune mutazioni geneticheTutto sarebbe iniziato nel 2015, quando alcuni scienziati hanno creato per la prima volta in laboratorio 32 suini. Ufficialmente il tentativo non era andato a buon fine e tutti gli animali erano morti, per la Peta però qualcuno sarebbe sopravvissuti e avrebbero dato vita ad una nuova specie di super maiali. La conferma sarebbe anche nel fatto che la fattoria in Cambogia vende online dei kit di inseminazione artificiale, dedicati a chi vuole allevare direttamente a casa propria un suino tutto muscoli.
Ma a cosa servono questi maiali? Per gli animalisti la mutazione genetica sarebbe stata operata per fare in modo che gli esemplari pesino di più, essendo maggiormente muscolosi. La scelta sarebbe anche legata alla maggiore richiesta di carne di maiale che è stata registrata in Cina nell’ultimo periodo.
I super maiali dunque sarebbero, come tutti gli altri, destinati al macello e la loro vita, nonostante i muscoli da Hulk, sarebbe tutt’altro che felice. Trascorrono la maggior parte della vita all’interno di minuscole gabbie in cui, anche per via della stazza, non riescono a muoversi. Le code vengono mozzate senza l’utilizzo di antidolorifici, mentre i testicoli sono così giganteschi che impediscono agli animali di camminare.
Le immagini che ritraggono i super maiali hanno fatto il giro del mondo, provocando indignazione, ma anche paura da parte di chi si domanda che carne arriva nelle nostre tavole e quanto ancora l’uomo dovrà giocare con la natura prima di farsi davvero molto male.
Fonte: http://www.supereva.it/super-maiali-hanno-sconvolto-mondo-43914
https://www.conoscenzealconfine.it/i-super-maiali-che-hanno-sconvolto-il-mondo/

LETTERA APERTA A STEFANO ERCOLANI. DI STefano Davidson


Roma 17/10/2017


LETTERA APERTA A STEFANO ERCOLANI


Egregio Stefano Ercolani, EX Presidente di Asset Banca, visto quanto da lei pubblicato attraverso gli organi di informazione sammarinesi, le chiedo:

con che coraggio è ancora lì a parlare di scippo di Asset ai soci per ragioni politiche e a ribadire un’ onestà e regolarità di comportamenti da parte di quell’Istituto, quando lei sa benissimo che in Tribunale sono stati depositati documenti che evidenziano e comprovano non solo le responsabilità del Vs Direttore Generale e di tutti i CdA (revisori dei conti in testa) ma addirittura probabili complicità con Banca Centrale nella sottrazione di ogni avere (“custodito” presso la vs “onesta” banca) ad una cliente ignara?

Come mai di fronte alle evidenze documentali - di cui il Vs Legale rappresentante, Giacomo Ercolani era talmente al corrente che addirittura minacciò le giornaliste de Il Fatto Quotidiano quando inviarono mail con domande sul caso - avete permesso che si reiterasse un’ ingiustizia (oltre che diversi reati tra cui la resistenza temeraria) nei confronti di una privata cittadina italiana defraudata, come detto, di ogni suo avere grazie all’operato del vs ex Direttore generale da voi e dal vs CdA allora nominato tale, nonostante una denuncia penale sulla testa, la cui fondatezza risiedeva e tutt’ora risiede nei documenti ora anche in Tribunale oltre che in VS possesso dal momento dell’acquisizione di BCS di cui egli fu vicedirettore e responsabile finanza?

Con che coraggio, visto quanto agli Atti (su tutto, oltre ai Decreti Commissariali, le dichiarazioni del Sindaco Revisore che dichiarò in testimonianza giurata la presenza di “diverse posizioni” prive dei minimi crismi della legalità) e sapendo perfettamente quanto stanno comportando, lei scrive questi comunicati stampa?

Con che coraggio avete preteso quale Asset Banca - attraverso una resistenza temeraria fuori da ogni possibile immaginazione, avallata dallo Studio Mularoni in maniera del tutto “quantomeno inspiegabile” viste le norme al proposito - una sentenza dallo Stato di San Marino in base ad accordi “particolari” sull’acquisizione di BCS per restituire alla cliente quanto comunque evidentemente dovuto da BCS a causa dell’operato del Vs Direttore Generale Paolo Droghini, quando TUTTE le “irregolarità” erano già chiare e limpide su qualunque dei vostri sistemi informatici, come evidenziato anche dal Commissario Morsiani nel fascicolo penale depositato anche in sede civile e nelle cui motivazioni si legge testuale:

a questo proposito, va osservato come proprio nel reciproco vantaggio determinato dall’allargamento della clientela perseguito con la collaborazione tra RUGHI e Banca Commerciale Sammarinese abbia trovato ragione il riscontro di lacune nel sistema di vigilanza e controlli interni che appare emergere a fronte dell’operatività di XXXXX, tenuto conto dei marcati indici di inadeguatezza che la stessa evidenzia.”?
Se per caso lei dovesse aver voglia di obiettare dicendo che Asset con i comportamenti di Banca Commerciale Sammarinese non ha nessuna relazione la avverto (ma tanto lo sa già) che purtroppo per lei e per tutta la sua ex ciurma non è così.
Ciò in quanto nel 2012 e successivamente (ovvero quando Asset si “fece carico” delle pendenze di BCS grazie alle garanzie sul credito d’imposta concessele dall’allora Governo in carica), nessuno, lei in testa, si premurò di avvisare Banca Centrale delle gravi violazioni commesse da BCS (già note per via degli esposti a BCSM e soprattutto per la denuncia penale sulla testa proprio Direttore Generale) addirittura anche in relazione alla Legge Sammarinese sul riciclaggio e l’antiterrorismo, né sulle violazioni e/o gravi negligenze della dirigenza tutta che come già detto NON POTEVANO NON SAPERE.
Non solo, ma addirittura il Vice direttore generale di BCS, Paolo Droghini (insieme al suo successore Valerio Benvenuto e a tutti i cda di allora, tra i principali responsabili delle mancate comunicazioni a BCSM di quanto commesso in BCS nei confronti di cliente italiana), che dopo l’acquisizione passò a fare il Direttore Generale di Asset, secondo quanto evidenziato dal Commissario della Legge e considerato quanto agli Atti del Commissario di Banca Centrale depositati pressi il Tribunale Unico, è stato molto probabilmente responsabile diretto (come altri, lei compreso) anche di occultamento e falso reiterati a tutt’oggi e perseguibili anche in Italia.

Ma non ho finito. E continuo a chiedere:

come mai, poi, nessuno di Voi Soci e Funzionari ha mai pensato che l’occultamento manifesto e doloso di informazioni, sommati alla mancata denuncia dei fatti a BCSM al momento dell’acquisizione (la vertenza era già aperta) oltre che enormi violazioni di ogni norma in merito alla gestione del credito, non potesse e non possa rappresentare una pregiudiziale a detto rimborso da parte dello Stato (del resto anche solo quanto da voi commesso in questo frangente parrebbe essere una truffa ai danni dello Stato o no?), viste tra l’altro anche le normative antiterrorismo ed antiriciclaggio probabilmente violate dai Vs funzionari pur di tacere l’illecito?

Come mai nessuno di voi ha preso in esame l’ipotesi, e men che meno ne ha avvisati i soci, che questo traccheggiamento inumano (trattandosi di persona fisica, violata in almeno cinque dei suoi diritti garantiti dalla carta europea sottoscritta dalla Repubblica di San Marino, Artt. 1,2,3,6,17), portato avanti grazie alla gravissima negligenza, se non addirittura con la complicità di Banca Centrale, altrettanto responsabile (nelle persone del suo ex Direttore Generale Giannini nonché dei Commissari Gumina e Ielpo) vista la mancata vigilanza nonostante l’Esposto Ufficiale giuntole ben due anni prima del deposito delle denunce penali, avrebbe potuto avere ripercussioni sul Vs Istituto a causa dell’omertà a dir poco discutibile, oltre a cosa avrebbe potuto e potrà comportare a livello non solo di risarcimento, ma anche di sanzioni?

C’è qualche legame tra questa vs sicurezza ostentata in comparse sterili e menzoniere e, per esempio, il metodo di archiviazione del Procedimento penale da parte del giudice di primo grado Antonella Volpinari che nemmeno chiese una verifica della presenza di quanto contestato dalla cliente sin dal primo momento e poi “sbucato” fuori dopo la riapertura delle indagini?

Ricordo a questo proposito quanto al decreto di riapertura delle indagini dopo la scandalosa archiviazione:
Considerato che:
le indagini compiuti nell'arco di tempo superiore ai due anni non hanno riguardato i vertici dell'istituto bancario presso il quale era stato aperto il conto corrente, né il comportamento delle persone che hanno consentito al prevenuto di operare senza titolo e senza il consenso dell'intestatario del conto, né la natura dei rapporti tra costoro e il prevenuto, anche sul presupposto non privo di rilievo che l'apparente delegato ad operare sul conto della sig.ra G.M era la stessa persona che rappresentava la società acquirente dell'immobile (YYYY);
neppure sono state compiute doverose indagini sulla natura delle attività poste in essere dalla società in questione, sul giro di affari compiuti e sulle somme in entrata e in uscita dai conti correnti alla medesima riferibili, nonché sui rapporti tra tale società e la Banca commerciale sammarinese

Ciò in buona sostanza significa sostanzialmente che il Commissario “nulla fece”.
E “nulla fece”, nonostante si immagini in quanto “giudice” al corrente dell’esistenza di una Legge Costituzionale della Repubblica di San Marino che andrebbe applicata in questi casi, ovvero la numero 144 del 2003 che all’articolo 9 dice in sintesi che Chiunque abbia subito un danno conseguente a provvedimento giudiziario del Magistrato adottato per diniego di giustizia può agire contro lo Stato (ovvero i sammarinesi) per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e morali. Specificando che costituisce diniego di giustizia, l’omissione o il ritardo del magistrato nel compimento di atti del suo ufficio (e in questo caso ci furono entrambe). Si aggiunge inoltre, come ciliegina sulla torta, che costituisce colpa grave la negazione, determinata da negligenza inescusabile, di un fatto la cui esistenza risulta incontrastabilmente dagli atti del procedimento come evidente da più di due anni presso il Tribunale Unico. Per fortuna, nello stesso Tribunale, ci fu chi capì la gravità dell’astensione da qualunque mossa da parte del Commissario incaricato, e quanto ai Vs funzionari molto gradito pareva essere stato scongiurato.

Egregio Stefano Ercolani, ma lei quando scrive le falsità di cui ha scritto per mesi, ha minimamente presente quello che può aver provocato “a cascata” il suo comportamento e quello di tutti in accordo con lei?
Ha idea di cosa possa comportare, nel caso specifico, la deprivazione di ogni avere per una persona (oltretutto di sesso femminile, a 57 anni compiuti nell’anno della “sottrazione” e all’inizio della crisi economica peraltro), causata dal suo e dal vs comportamento a dir poco irresponsabile?
Ritengo sia superfluo ricordarle che TUTTO costa, così come il fatto che “venire segnalati” alla centrale rischi del “sistema creditizio” sammarinese ed italiano di conseguenza, a causa dell’illegale comportamento di quelle stesse banche che hanno provocato scientemente e colpevolmente quanto accaduto alla vittima, crea un’ulteriore impasse economico finanziaria praticamente insuperabile, tenendo conto oltretutto di quant’altro è condizionato da tale segnalazione.
Immagino che lei possa immaginare che chi venne colpito dal suo comportamento e da quello dei funzionari di BCS (da voi “accolti” e difesi attraverso la “solidarietà in giudizio” reiterando la negazione e l’occultamento della verità da parte addirittura dal Vs Direttore Generale e del Vs legale rappresentante Giacomo Ercolani, addirittura in una mail - scripta manent- in risposta a giornaliste de Il Fatto Quotidiano) abbia avuto familiari che di conseguenza possano avere subito danni e magari, considerata l’età di qualcuno, addirittura irreparabili?
Con che coraggio lei e i suoi ex dirigenti dichiarate di “avere sempre agito nel pieno rispetto della normativa”, visto quanto sopra?

Inoltre le chiedo:
ma lei e i suoi sodali lo sapete che il “falso ideologico” è un reato grave e che lo è ancora di più quando si commette con dolo e che diventa reato odioso, quando si tenta maldestramente di coprire reati finanziari a danno della collettività?

Davvero non capite come certe dichiarazioni siano, quantomeno, fuori luogo visto quanto detto essere già agli Atti da anni (e che non può non conoscere visto che è direttamente coinvolto in quanto ex Presidente), soprattutto se questi sono stati commessi addirittura a danno della Repubblica che, grazie al comportamento menzognero, delittuoso e irresponsabile della Dirigenza Asset tutta, con ogni probabilità si troverà a risponderne economicamente, con conseguente danno su un Erario decisamente sotto pressione di questi tempi e sui soliti vessati cittadini sammarinesi?

Come fa a non capire che (se poi questi sordidi e vili reati sono stati commessi nei confronti di un privato cittadino, il quale ovviamente per far valere le sue ragioni si trova invischiato in un duello legale paragonabile a quello di Davide contro Golia), in quanto Presidente si commettono reati di occultamento e falso reiterato?



Mi tolga infine una curiosità:
ha mai considerato umanamente, a prescindere da quelle che comporta “fattualmente” il venire derubati di tutto, le conseguenze dovute allo stress creato dalla resistenza in giudizio, come già scritto, palesemente e dolosamente temeraria, considerato come lei e i vs dirigenti sapeste (o poteste sapere) TUTTO dal primo istante con un semplice click?
Ha considerato il caso che la vostra vittima possa avere già avuto conseguenze fisiche direttamente attribuibili a quanto accadutole per responsabilità di BCS, e reiterato dai loro stessi dirigenti passati “misteriosamente” tra le fila di Asset sotto la sua Presidenza?
Si sente nel giusto e dorme sonni tranquilli sapendo che i suoi “bravi” hanno reiterato tali comportamenti alla faccia delle responsabilità che, così facendo, hanno accollato su tutti i soci e ora su tutti i cittadini della Repubblica di San Marino?
È orgoglioso delle sue invettive trabordanti di supponenza, presunzione e falsità che, nonostante tutto, continua a scrivere riempiendosi le fauci con parole come onestà, complotto contro di lei, contro i soci Asset etc? …

Si vergogni. Umanamente e professionalmente.

Stefano Davidson