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sabato 28 aprile 2018

Il decalogo "Orwell associati": il viatico per altri Mario Monti

Marco Giannini | Il decalogo "Orwell associati": il viatico per altri Mario Monti
Il Decalogo consegnato dal Professor Della Cananea è un’opera di imprinting, un messaggio che chi controlla il 5 Stelle utilizza per riconsegnare ideologicamente i cervelli degli italiani ai tecnici. [M. Giannini]



di Marco Giannini



Il Decalogo consegnato dal Professor Della Cananea è un’opera di imprinting, un messaggio che chi controlla il 5 Stelle utilizza per riconsegnare ideologicamente i cervelli degli italiani ai tecnici (siano essi economisti, banchieri o giudici); si vuole riportare indietro le lancette al 2011 senza che nessuno se ne renda conto, una dinamica geniale ed orwelliana non c’è che dire, in pieno stile Grande Fratello e mascherata dal volto umano di Di Maio.

Si vuole ricalcare almeno a livello dottrinale ciò che già avviene in UE, con una Commissione di tecnici non eletti (che è praticamente il Governo Europeo), per natura limitrofi alle lobbies ma descritti come competenti, corretti ed apparentemente non corrotti (mentre l’Europarlamento, organo espressione del voto democratico, è mantenuto lì a fare praticamente nulla se non discorsi prolissi e retorici).

Gigi Di Maio esulta di fronte a questo lavoro approssimativo (poi dirò perché è tale) e quasi intimidito si mette sugli attenti come ogni volta che si trovi al cospetto di un professorone universitario (ricordate la presentazione degli pseudo Ministri?).

Emblema della sottomissione della politica alla tecnocrazia o piuttosto un senso di inferiorità rispetto ad un mondo, quello accademico, in cui Luigi ha fallito? Non lo so ma non mi stupirò se a breve la Casaleggio Associati lo vestirà in modo più sportivo.

Senza voler entrare in questioni sociologiche altrettanto approssimative, a nessuno credo sfugga che quando Di Maio cammina lo fa con le braccia ferme, immobili, rigide lungo il corpo e questo atteggiamento indica qualcosa di non naturale, di non spontaneo, di costruito e probabilmente manovrato: una forte “essenza” non calpesta la propria identità individuale costruita su valori radicati e si rifiuta di non capire imparando a memoria (ricordate gli sfondoni sul Moltiplicatore?). Perfino i bambini chiedono “perché”? (La curiosità è motore dell’evoluzione).

Ma perché è approssimativo il decalogo 5 Stelle?

Perché è molto “democristiano” (ma gli storici democristiani erano uomini di spessore) individuare i punti di contatto tra forze politiche totalmente in antitesi (Lega e PD) senza ricordare di come i vari punti non pesino alla stessa maniera.

Siamo sicuri poi che tra questi punti siano presenti quelli che davvero andrebbero ad incidere sul cosiddetto cambiamento? Chi ha deciso poi la veridicità di talune osservazioni comunicate come scontate (altra tecnica di manipolazione) dal professore? Siamo sicuri che una volta non realizzate alcune linee di intervento poi non si scarichi la responsabilità, comodamente, sull’alleato di Governo?

Lo sanno i cittadini che per inserire nella mente delle masse (mi si perdoni il termine dal sapore marxista) un concetto, esso non va comunicato direttamente ma va proposto e riproposto in ogni anfratto (in ogni istante e luogo) nel modo più impercettibile possibile (che paia lì per caso) e frequentemente mediante simboli ed immagini? Lo fanno costantemente i media.

Queste tecniche convincono ad un livello emotivo tale che portano a reazioni di tipo settario (stereotipo, pregiudizio, emarginazione, aggressione) qualora si cercasse di rimuovere i concetti ingiustamente inculcati (con questo nessuno sta indicando il 5s come una setta).

Si diceva comunque che non tutti i punti pesino alla stessa maniera; eppure l’italiano che non segue ed anzi odia la politica alla fine dirà “almeno questi qualcosa han fatto” senza rendersi conto che il percorso che porta ad incidere sui reali aspetti critici del nostro paese è stato precluso definitivamente.

Le future generazioni verranno così derubate di altre risorse tra cui il tempo.

È il trionfo del marketing e dei suoi interessi, settore che vive di non approfondimento e di slogan, il trionfo delle aziende che organizzano corsi di comunicazione (…) e dell’ignoranza mascherata da perbenismo radical chic.

La questione si riflette pure sui territori dove nei MeetUp, generalmente, non è ben visto chi sappia attrarre i cittadini con le argomentazioni perché a trainare voti “ci pensa il leader nazionale” (con alle spalle la comunicazione), il resto anzi può rappresentare un domani una criticità (il libero pensiero).

Il risultato è che gli eletti per i posti che contano sono figure ben ammanigliate (ma poco competenti) all’interno del sistema pentastellare, i cosiddetti “gerarchi locali” abilissimi a riempire le agende di numeri di Senatori e Deputati con buona pace dei gazebo e del lavoro sul territorio, nella sostanza retaggi del passato (chi di norma ottiene tanti voti online è anche chi ne avrebbe meno se si presentasse ai cittadini non iscritti).

L’eccesso di comunicazione genera verticismo ed il verticismo opta per delegare ai tecnici (in questo caso è il decalogo ma domani?).

L’uccisione dell’approfondimento è proprio ciò che il sistema finanziario (banche = mercati = markets = marketing = comunicazione = slogan = 0 approfondimento) foraggia… 

(25 aprile 2018)

 


fonte http://megachip.globalist.it/politica-e-beni-comuni/articolo/2018/04/27/il-decalogo-orwell-associati-il-viatico-per-altri-mario-monti-2023355.html

ALLA RICERCA DEL POPOLO DEL SEGRETO


Una leggenda persistente proveniente dall’Est racconta di luoghi nascosti sulla Terra dove esistono determinati gruppi di individui con poteri eccezionali e coscienza altamente perfezionata. Da questi luoghi segreti, influenzano l’intera umanità e sono conosciuti in vari modi come: la Gerarchia degli Adepti, la Grande Loggia Bianca, i Capi Segreti, la Grande Fratellanza Bianca, i Maestri o Il Popolo del Segreto.
Nella leggenda biblica dei Tre Saggi dall’Oriente, troviamo uno dei primi archetipi spirituali e uno dei più noti riferimenti scritti a questa leggenda orientale. I ricercatori del ventesimo secolo hanno apertamente discusso dell’influenza orientale negli scritti biblici, ma l’apparizione dei misteriosi tre saggi nel Vangelo di Matteo è forse il primo e più ovvio esempio di leggenda orientale nelle prime scritture. Descritti come “uomini che studiavano le stelle”, questi viaggiatori “venivano da est a Gerusalemme” per incontrare il piccolo messia.
… Erode chiamò i visitatori da est a un incontro segreto e scoprì da loro l’esatto momento in cui la stella era apparsa1
Erode consultò senza indugio i suoi stessi sommi sacerdoti e maestri del suo regno, e tributò ai tre saggi grande rispetto e riverenza nel richiedere un incontro privato con loro. Poco altro si dice di quegli uomini prima che tornassero in patria in seguito ad un avvertimento di un angelo circa il fatto che sarebbe stato pericoloso cooperare con Erode. Il concetto dei tre istruttori misteriosi è l’elemento più antico della cultura orientale certamente in circolazione prima e durante il tempo di Gesù. Nel XIX secolo, il diplomatico francese Louis Jacolliot scrisse una serie di opere notevoli sulle antiche leggende dell’India durante il suo incarico in Oriente. Durante questo periodo, scoprí la Leggenda dei Nove Sconosciuti. Secondo questa leggenda, una società segreta di questi Nove Sconosciuti fu creata dall’imperatore indiano Asoka nel 273 aC, nel tentativo di custodire tutta la conoscenza umana del tempo, e assicurarsi che fosse governata da coloro che non potevano abusarne. Apparentemente l’arte marziale del Judo è il risultato di una “fuga” dagli insegnamenti fisiologici degli Sconosciuti. I ricercatori hanno rintracciato la trasmissione di questa leggenda attraverso Talbot Mundy, il romanziere inglese che ha viaggiato molto attraverso l’India. Si pensa che alcune parti di questa leggenda siano filtrate in Occidente durante le Crociate da varie tradizioni islamiche segrete e semisegrete. Forse questa leggenda ha avuto un’influenza sulla storia di fondazione dei Cavalieri Templari, un ordine iniziato da nove cavalieri che da allora sono stati venerati come detentori della conoscenza degli antichi.

Il Direttorato nascosto

Il termine “Direttorato nascosto” è stato coniato dall’autore britannico Ernest Scott (nome d’arte di Edward Cranston Campbell) nella sua opera classica The People of the Secret, in cui egli sostiene con forza la realtà di un’assemblea o di una gerarchia di adepti. Scott appartiene alla corrente neo-sufica di Idries Shah, e si lega a George Gurdjeff. Inizialmente, il libro si legge come una storia di tradizione occulta ed esoterica, finendo per diventare più complesso, presentando in modo molto chiaro e talvolta molto influente una “storia teorica” alternativa del patrimonio spirituale del mondo. Nel tracciare la tradizione del pensiero esoterico nel tempo, è possibile trovare un modello di movimento in certi gruppi e individui. Questo movimento sembra lavorare in una direzione particolare per liberare la coscienza dell’umanità.
Il lavoro di Scott opera da determinate premesse. In primo luogo, la storia non è opera del caso. Il piano per la storia umana è stato scritto molto tempo fa ed è costantemente monitorato. Parte di questo processo è finalizzato a che si assicurino l’equilibrio e l’evoluzione dell’uomo e della vita nel suo insieme, la cui direzione è “la Volontà di Dio”. La responsabilità di questo processo sulla Terra è di un’intelligenza chiamata Direttorato nascosto. Al di sotto di questo livello, i membri dell’umanità ordinaria sono in contatto con il Direttorato e possono a volte condividere la sua coscienza. Questo gruppo di individui umani avanzati è quello che è stato definito l’Esecutivo nascosto. È la realtà dietro tutte le leggende dei “maestri” e degli “iniziati” dai tempi storici più antichi al presente. Scott sostiene l’esistenza di diversi centri impiegati dall’Esecutivo, uno dei quali è, o era, in Afghanistan, e corrisponde alla leggenda del Markaz o “casa del potere” della gengte della Tradizione: la Fratellanza Sarmoung. Sembra che Gurdjeff intorno al 1900 riuscì a venire in contatto con alcuni monaci facenti parte della “Confraternita Sarmoung”, in un monastero ubicato nelle montagne dell’Hindu Kush, . ell’Afganistan settentrionale. Secondo alcune tradizioni antiche, i monaci appartenenti a detta congrega avrebbero posseduto conoscenze anteriori al diluvio universale.  Ecco quindi che avrebbero assunto la funzione dell’Arca, (con il simbolismo dell’arcobaleno), ovvero di traghettare, trasportare il mistero della nostra origine attraverso il diluvio e altri sconvolgimenti che sono accaduti nel corso dei secoli.  Ma secondo alcune interpretazioni sufi, il diluvio è un termine in codice per indicare l’umanità sommersa dalla legge letterale. Quindi, l’azione segreta della Fratellanza sarebbe quella di depositare la conoscenza sacra nei periodi di più grande oscurità Il fatto che la capitale di Agarttha, Shamballa, sia, secondo alcune tradizioni, ubicata nelle viscere della catena montuosa dell’Hindu Kush, (secondi altre tesi sarebbe ubicata nel sottosuolo del deserto dei Gobi), fa pensare che Gurdjieff avesse come suo obiettivo non solo quello di approfondire le conoscenze della “Confraternita Sarmoung”, ma anche quello di introdursi nel leggendario regno di Agarttha. Sembra che l’esperienza di Gurdjieff con la Confraternita Sarmoung lo abbia trasformato da persona alla “ricerca” a persona che ha “trovato” ciò che cercava ed è quindi pronto a insegnare. Mentre le origini della Confraternita di Sarmoung si perdono nella notte dei tempi, ci sono tracce dei Sarmoung in Babilonia sin dai tempi di Hammurabi, come affermato in Studies in Comparative Religion (Winter 1974). La parola Sarmoung significherebbe “ape”, anche se, in lingua persiana, “sarman” non ha alcun significato, e la parola effettiva per un’ape è “zebh” o plurale “zobabeh”. Si ritiene che i Sarmouni (le api) abbiano posseduto insegnamenti antecedenti al Diluvio universale. Insegnavano che la conoscenza sacra può essere raccolta e conservata come il miele. Ciò sta a simboleggiare il fatto che il gruppo di cui faceva parte Gurdjieff era composto da individui che assimilavano il succo della conoscenza da “fiori” o fonti diverse. Questa confraternita apparentemente aveva registrato le distruzioni e le rinascite periodiche dell’umanità credendo che la sua tradizione rappresentasse un nucleo eterno immutabile di saggezza alla quale l’umanità potesse sempre attingere. Nei momenti critici della storia, i Sarmoung distribuivano il loro “miele” in tutto il mondo per mezzo di agenti debitamente addestrati. John Bennett riteneva che il simbolo dell’enneagramma, la conoscenza della legge del sette e la dottrina del mantenimento reciproco fossero scaturiti dalla Confraternita di Sarmoung. Gurdjieff indicava che molte delle sue danze sacre provenivano dai Sarmoung. Dopo il 1500 i Sarmoung si collegarono con la tradizione Sufi Naqshbandi. I Sufi Naqshbandi praticavano una disciplina nello stile “quarta via”: erano piuttosto dogmatici e il loro lavoro era sempre connesso con l’adempimento di particolari compiti storici. Erano specializzati nella recitazione. Anche se i Sufi Naqshbandi e Sarmoung non costituivano un’unica organizzazione, i singoli maestri Naqshbandi erano probabilmente associati con la Confraternita di Sarmoung. Sembra probabile che i Sarmoung abbiano trasmesso ai migliori insegnanti Naqshbandi alcune delle loro conoscenze. Nella dottrina dei Sufi Naqshbandi ritroviamo l’idea della “gerarchia celeste” e del “cerchio interno dell’umanità” che derivano probabilmente dalla loro connessione con la Confraternita di Sarmoung. Gurdjieff è noto per aver passato del tempo nelle tekke (monasteri) dei Sufi Naqshbandi.  Dalla base afghana e da altre in tutto il mondo, l’esecutivo lavora per attuare il piano generale della direzione. Lo scopo di questo processo è quello di innescare modelli e movimenti intellettuali che orienterebbero le persone verso stati evolutivi superiori. Scott afferma che questa teoria unitaria della storia è impossibile se la nostra ricerca resta limitata alle “ombre visibili e non alla sostanza invisibile”. Secondo Mark Sedgwick, coordinatore dell’Unità per gli studi arabi e islamici pressol’Università di Aarhu:
Anche se pochi commentatori di Gurdjieff lo direbbero in modo così schietto, mi sembra chiaro che i Sarmoung siano interamente immaginari. Non si conosce alcuna tariqa Sufi di un tale nome, e infatti “Sarmoung” è un nome fantastico tipicamente Gurdjieffiano. È immediatamente ovvio per chiunque sappia qualcosa sul Sufismo regolare che non c’è nulla di lontanamente Sufi sull’Ordine Sarmoung descritto da Gurdjieff (“Movimenti europei neo-sufi nel periodo tra le due guerre”)
La direzione nascosta che guida gli affari dell’umanità può essere vista come un filo sottile che attraversa l’eredità spirituale ed esoterica del mondo. Le prime civiltà della Grecia ci fanno conoscere il Monte Olimpo, sede del pantheon degli dei nascosti che si intromettono costantemente nelle vite di sfortunati mortali. L’opera epica di Omero, L’Iliade , descrive come la guerra tra i greci e i troiani sia stata decisa da una guerra in cielo, e come la morte dell’eroe epico, Achille, sia stata determinata anche dagli stessi giudici divini. Prima di queste leggende orali, un altro è stato registrato in pietra e considerato uno dei più antichi pezzi di letteratura nella storia. Intitolato The Epic of Gilgamesh, descrive la storia di un vero re epico, Gilgamesh, e delinea chiaramente l’influsso di una invisibile comunità divina sulla vita quotidiana del re e del suo popolo.
Molti ricercatori hanno erroneamente paragonato la direzione nascosta a società sovversive come gli Illuminati. Piuttosto che essere un centro esteriore, orientato politicamente al controllo, la Direzione è più interessata alla dimensione interiore dello sviluppo umano, che può essere o meno discernibile dalla mente umana profana. Reintroducendo la teoria dell’ “antica saggezza custodita da custodi nascosti o Maestri”, Scott sostiene l’esistenza di un gruppo benevolo che mantiene un’influenza chiave sulle culture del mondo, impiantando idee chiave e iniziando esperienze, “nella sfera sacra, secolare, o in qualsiasi altro contesto ciò sia richiesto per il tempo, il luogo e le persone”. 3 Esse esistono per il bene dell’umanità ed esistono per fronteggiare le forze sinistre che impediscono all’uomo di raggiungere il suo vero potenziale e diritto. È importante capire che la Direzione non cerca di controllare, ma di dirigere o influenzare l’umanità. A causa della natura più elevata che si manifesta nell’uomo, egli non può essere guidato alla cieca, solo spinto all’azione creando determinate opportunità in determinati momenti e impiantando idee particolari. Il potere del libero arbitrio dell’uomo non può essere sopraffatto. Il poeta ed esoterista francese Maurice Magre scrive nell’epilogo del suo libro The Return of the Magi :
Ci sono stati uomini i cui nomi sono sconosciuti perché si preoccupavano poco della fama, e la verità irradiava da loro senza saperlo. Ci sono stati rivelatori che non erano a conoscenza della rivelazione che conteneva; modesti saggi che mischiarono la loro saggezza con la loro vita quotidiana … tutti noi abbiamo incontrato, almeno una volta nella vita, uno di questi iniziatori non dichiarati, e abbiamo ricevuto da loro un dono inestimabile, una parola gentile, un certo sguardo di tristezza, un’espressione sincera negli occhi. 4

Sufismo

Il sufismo è un termine usato originariamente dagli orientalisti occidentali per descrivere il sentiero iniziatico a carattere mistico dell’Islam, altrimenti chiamato tasawwuf dai musulmani. In realtà, questa tradizione esisteva molto prima dell’Islam (è l’idea di Idris Shah) e costituisce una base per gran parte della religione collettiva e del pensiero antico del mondo. Lo stesso Direttorato fa parte di molte leggende sufi comprese quelle del Tibet che coinvolgono il mitico regno interiore del pianeta noto come Shambhala. Scott sostiene che l’influenza sufi sia un filo conduttore che collega l’intera storia dell’Europa e che i suoi inizi possano essere tracciati dalla Spagna e dal Medio Oriente. All’inizio dell’VIII secolo, Cordoba, in Spagna, vide diverse scuole di Iniziati Sufi formarsi sotto la copertura dell’Islam. Lavorando in modo simile ai mistici occidentali durante la successiva Inquisizione, questi individui hanno camminato su una linea sottile tra eresia e ortodossia.  Di conseguenza vi furono numerosi martiri Sufi, tra cui Mansur el Hallaj (858-922) che sosteneva l’importanza di Gesù come membro della catena degli Iniziati. Ha insegnato apertamente i concetti Sufi e alla fine è stato smembrato vivo dall’Inquisizione musulmana. Quando morì, pregò per le anime dei suoi assassini. Nonostante la loro persecuzione da parte del crescente establishment musulmano, i Sufi hanno continuato una linea ininterrotta della loro saggezza e dei metodi in un’attenta trasmissione tra diverse confraternite o ordini segreti. Conosciuti come Tariqas (scuole iniziatiche), questi gruppi fungevano da custodi della linea continua di conoscenza sacra. Durante questo periodo un particolare lavoro arrivò in Spagna da Bassora, ed è noto come l’ Enciclopedia di Basra. Tenuto dagli iniziati sufi, è un libro in codice di tutta la conoscenza del mondo. È arrivato nella prima metà dell’XI secolo attraverso il sufi noto come El Majriti o il suo allievo, El Karmani. L’enciclopedia si occupava principalmente dello sviluppo interiore dell’uomo e delle forme di conoscenza che potevano svilupparsi in Europa. Le azioni del movimento sufi sotterraneo in Spagna precedenti al XII secolo sono state il primo sforzo strategico della Direzione di influenzare lo sviluppo dell coscienza europea.

Obiettivi della direzione

Sembrerebbe che il movimento della direzione implicasse cinque obiettivi chiari. Il primo era ovviamente l’iniezione di una componente intellettuale nel cuore dell’Europa. Questo fine fu raggiunto attraverso l’aumento della speculazione filosofica e intellettuale attraverso il progresso  della matematica orientale. Un altro strumento fu l’introduzione della Kabbala nella coscienza occidentale intorno all’anno 1000. Il segreto evolutivo suggerito dagli alchimisti fu incorporato in molte forme dalla pittura all’architettura, e la vera natura delle cattedrali gotiche come progetti per l’alchimia umana si realizzò in certi ambienti. Questi elementi continuarono a essere riprodotti come parte di una tradizione esoterica attraverso varie scuole esoteriche. Aspetti del design di una cattedrale segreta rimasero un fervido centro di ricerca, in particolare le strutture complesse lasciate nei punti chiave dell’Europa. È fuor di dubbio che un materiale esoterico molto significativo sia stato introdotto sotto gli occhi dell’autorità ufficiale della Chiesa che, involontariamente, ha persino approvato gran parte di questo materiale, completamente ignara della natura nascosta ivi  contenuta. Un esempio è la commissione di El Greco per dipingere “Sepoltura del conte Orgaz” per la Chiesa cattolica.
El_Greco_-_The_Burial_of_the_Count_of_Orgaz
Apparentemente un altro lavoro devozionale, l’opera contiene alcune notevoli differenze che lo separano dall’ortodossia. La sua composizione può, tuttavia, essere sezionata per mostrare concetti di reincarnazione, qualcosa come l’equivalenza della coscienza e dell’energia sessuale e la pluralità di “Io” in una personalità umana. Questi non sono concetti che uno sponsor clericale ordinario avrebbe approvato se avesse intuito la loro presenza nell’opera. 5
Il secondo obiettivo era l’istituzione di alcune modalità che avrebbero potuto supportare la diffusione della conoscenza sulla base dell’iniziazione. Gli strumenti della modalità erano vari, ma sopravvissero in quelli che sarebbero stati chiamati Illuminismo e Massoneria, che si unirono per costituire una delle forze più influenti sulla politica mondiale. Si afferma che l’Illuminismo fu innescato in Europa dalla scuola di Ibn Masarra (883-931) a Cordoba, un centro di insegnamento sotterraneo sufi, mentre la Massoneria deriva dai Cavalieri Templari, un ordine particolarmente potente che permise al sufismo di viaggiare dall’Est in Europa attraverso l’interazione con pellegrini e mistici in Terra Santa. Furono iniziati in rituali originari della scuola di Hiram Abif, il costruttore del Tempio di Salomone. L’ordine fu poi condannato e il loro Gran Maestro, Jacques de Molay, bruciato vivo nel 1314 come eretico. I Templari furono il prototipo per quasi tutte le società esoteriche che verranno dopo. La pubblicazione del misterioso documento rosacrociano Fama Fraternitatis nel 1614 vide la suggestione dell’esistenza di alcuni “superiori sconosciuti” o “Fratelli della Rosa-Croce” che vivevano e lavoravano in segreto e tuttavia dirigevano gran parte del destino spirituale del mondo. Entrando a far parte del sistema centrale di credenze di molti esoteristi occidentali, questo concetto e le trasmissioni associate a questi “maestri nascosti” si fondevano con diversi filoni di leggende esistenti nel XIX secolo, cosicchè furono gettate le basi per un grande dispiegamento del mito dei maestri sconosciuti. Senza gli sforzi della Teosofia, l’intero mito sarebbe probabilmente rimasto per sempre nell’oscurità. Molto più tardi nei tempi moderni, organizzazioni come l’Ordine Ermetico della Golden Dawn fecero molto per promuovere gli obiettivi della Direzione in tutto l’Occidente. In un’epoca in cui la magia attirava molte delle menti più acute del giorno, la Golden Dawn era un crogiolo di personalità esoteriche. Il sedicente leader, MacGregor Mathers, sosteneva di essere in contatto diretto con i Maestri Segreti, e usò questa influenza sulla maggior parte dei suoi seguaci incluso il poeta WB Yeats e un giovane Aleister Crowley. In molti modi, questo ordine è stato un catalizzatore per l’introduzione di migliaia di anime nell’area della magia e della filosofia orientali.
Il terzo obiettivo della Direzione era l’introduzione di una sfumatura più sottile del concetto di amore, che recuperava la tradizione del mistero morente della reverenza femminile o della dea. Questo concetto di amore è stato introdotto attraverso il movimento Troubadour del Medioevo. Ripristinando l’elemento femminile perso nel cristianesimo paolino, ha anche recuperato le tradizioni del pensiero pagano e, in particolare, egiziano, creando il culto della Vergine Maria. Questo culto continua a essere soppresso a tutti gli effetti dalla Chiesa cattolica. L’apparizione delle statue della Madonna Nera suggerisce implicitamente la correlazione Maria/Iside, e quindi Horus/Gesù come archetipo iniziatico egizio ereditato dal cristianesimo. Queste statue sono indicatori di varie comunità risvegliate alla consapevolezza sufi che tutte le religioni siano in realtà una sola.
Il quarto obiettivo era stabilire una “tecnica psicocinetica in base alla quale alcuni individui, lavorando forse in coppia, potessero aumentare il loro livello di energia cosciente”. Ciò fu reso possibile dall’apparizione della tecnica dell’alchimia che, con il pretesto della trasmutazione del metallo di base, delineava il corso per la trasmutazione dell’anima e l’aumento del livello di energia cosciente.

I trasmittenti

L’ultimo obiettivo della Direzione per il Medioevo era l’atto di assicurare uno sviluppo immediato attraverso individui specifici che abbiano la capacità di influenzare la loro società e il suo futuro per il bene dell’umanità. Questi uomini scelti dalla Direzione erano in grado di fare una profonda impressione sulla loro epoca, e hanno contribuito con materiale ideologico che aveva qualità di persistenza in varie forme attraverso molti secoli. I primi alchimisti avevano imparato le tecniche che davano loro accesso a un livello maggiore di consapevolezza, che consentiva loro di intuire il contenuto interiore della religione. Scoprirono che tutte le religioni vere sono una. 6
Questi uomini erano preoccupati di ottenere particolari progressi evolutivi nei secoli XII e XII, indipendentemente dal fatto che operassero sotto la copertura dell’islam o del cristianesimo. Dichiarare che il cristianesimo e l’islam contenessero una verità interiore celata dal dogma e dalla politica sarebbe stata considerata un’eresia e, come sostenuto da Scott, questi uomini “sapevano che dovevano costruire un ponte, il che era illegale. I costruttori di ponti dovevano fingere di essere coinvolti in qualche altra attività, come scavare buche nella strada. Le buche erano incomprensibili ai loro contemporanei e sono rimaste in gran parte tali da allora“. Uno di questi inividui potrebbe essere stato Alberto Magno, il conte di Bollstadt (1206-1280), uno dei primi alchimisti europei. Rifiutò di credere che la conoscenza fosse finita con Aristotele, ed era uno di quegli intelletti stimolanti e ambivalenti che cercavano di uscire da qualsiasi gabbia concepibile che potesse limitare il suo movimento. Il suo pensiero indipendente fece molto per elevare il suo nome in tutta Europa, attirando numerosi giovani studiosi affamati del suo insegnamento personale. Uno di questi studiosi era Tommaso d’Aquino. La leggenda narra che Alberto Magno, nel corso di trent’anni, abbia costruito una “testa parlante” e un uomo artificiale completo. Idries Shah afferma che “fare una testa” è una frase in codice sufi per un particolare metodo di sviluppo interiore, tenendo conto delle storie circa l’attenzione apparentemente ossessiva di Alberto Magno sull’occultismo e sui poteri della coscienza superiore mente. Si dice che abbia comandato “l’ipnotismo istantaneo”, un esempio del quale è la storia della cena cui invitò una famiglia reale minore d’Europa. Era metà inverno e la festa si teneva all’aperto. Quando i suoi ospiti entrarono nel cortile, la neve scomparve, l’erba divenne verde e la frutta apparve sugli alberi. Non appena terminata la cena gloriosa, la scena perfetta svanì e la festa si ritrovò tremante e coperta di neve. Alchimista estremamente abile, le sue strane abilità e gli scritti in codice alla fine gli valsero una grande considerazione. Durante tutto il suo tempo, Alberto Magno si dice avere posseduto una gran quantità di conoscenza esoterica nascosta. È stato suggerito che questa conoscenza possa essere stata trasmessa al suo allievo, Tommaso d’Aquino, in seguito San Tommaso d’Aquino. L’Aquinate lasciò l’università di Napoli, con grande dispiacere della sua famiglia, per unirsi allo stesso ordine dei monaci domenicani di cui il suo maestro Magno fece parte. Per i successivi tre anni, studiò sotto Alberto Magno ed emerse come “filosofo e alchimista”. Nel 1256 si recò a Parigi, dove raggiunse la sede del Maestro dell’Università di Parigi. Iniziò il suo lavoro con l’obiettivo di riunire tutte le conoscenze del mondo in un’unica enciclopedia, abbastanza simile all’Enciclopedia sufi di Basra. Riteneva che sia Ragione che Fede riguardassero lo stesso oggetto. La ragione inizia con i dati sensoriali e raggiunge la conoscenza dell’esistenza, della bontà e della volontà di Dio. La fede si basa sulla rivelazione. Ognuna richiede di essere presa in considerazione della conoscenza dall’altra, in interazione continua. La Chiesa assunse una posizione di ostilità contro questa nozione, sentendo che il “razionalismo” era andato troppo oltre nella mentalità europea e nel sistema educativo. Gli scritti di Tommaso d’Aquino furono condannati dalla Chiesa, in particolare dal vescovo di Parigi e da due successivi arcivescovi di Canterbury. Il concetto di base dell’Aquinate, cioè che l’anima umana è “una singola forma sostanziale del corpo umano” è stato visto come un attacco alla dottrina. Il punto dolente, tuttavia, era che gli scritti suggerissero implicitamente un sistema, ispirato e derivato dalle nuove traduzioni di Aristotele nelle lingue europee, una visione autosufficiente dell’uomo e dell’universo, non dipendente dagli insegnamenti della Chiesa. Questa fu probabilmente la sola e più importante ragione per la soppressione di Tommaso d’Aquino che seguì, ma non prima che riuscisse a introdurre l’impulso sufi nel pensiero e nell’educazione europei. Sia Alberto Magno che Tommaso d’Aquino probabilmente sapevano, a causa del loro contatto con una vera fonte esoterica, che la sacra verità nascosta e il dogma teologico non avevano bisogno, in alcun modo, di coincidere. Probabilmente erano impegnati a cercare di reintrodurre la forza originaria del cristianesimo primitivo, mentre tentavano di sgrossarla dalle sovrastrutture dogmatiche che l’avevano quasi soffocata. Se uomini come Alberto Magno e Tommaso d’Aquio fossero stai in contatto con un aspetto della Direzione, sarebbero stato in grado di generare l’effetto richiesto sui loro contemporanei e sull’ambiente. Storicamente, sembrerebbe che lo sforzo sia fallito. Eppure dietro le quinte molto deve essere stato raggiunto. “È dimostrato che ai livelli più profondi del segreto sufi esiste una comunicazione reciproca con i mistici dell’Occidente cristiano”, afferma Idries Shah.
Contemporaneo dell’Aquinate fu Roger Bacon (1214-292). Riconosciuto per la sua eccentricità e genialità, indossava abiti arabi ad Oxford ed è ricordato come uno dei più grandi intellettuali del periodo. Dopo essere diventato monaco francescano nel 1247, il suo punto di vista su quasi tutto lo portò in conflitto con le autorità religiose. Aveva in mente la formazione di una vasta enciclopedia di tutta la conoscenza del mondo, e in una lettera segreta al Papa suggerì che la Chiesa avrebbe dovuto centralizzare questa impresa. Questo modello suggerisce che uno degli elementi più forti dell’evoluzione sufi sia la realizzazione di questa “Enciclopedia mondiale”, iniziata a Bassora. Questa è la piattaforma da cui la Direzione sta pianificando la prossima fase di azione per i secoli futuri. Apparentemente, in questo caso, il Papa fraintese la lettera e, pensando che l’enciclopedia esistesse già, manifestò il suo interesse nel vederla. Bacon decise allora di scriverla da sola. Lavorò diligentemente senza la conoscenza dei suoi superiori e in un brevissimo periodo di tempo produsse tre pezzi monumentali: Opus Major, Opus Minor e Opus Tertium. Ognuno delineava uno schema per la ricerca e la sperimentazione in lingue, matematica, ottica, alchimia e astronomia. Il Papa, Clemente IV, morì nel 1268 prima di leggere i lavori, portando con sé il sogno di Bacon di introdurre le scienze esoteriche e naturali nelle università d’Europa. Bacon professò la credenza secondo cui la totalità delle conoscenze e delle possibilità umane fosse contenuta nella Bibbia; ma a differenza dei suoi contemporanei non credeva che la Bibbia fosse un libro aperto. Per capirlo, era necessario un certo tipo di studio interiore e questo implicava una conoscenza di alchimia, astrologia e magia. Bacon era chiaramente impegnato a costruire segretamente un ponte tra il lato esteriore ed essoterico del cristianesimo e la sua vera natura esoterica che stava scomparendo sotto il peso del dogma. Era chiaramente su un terreno pericoloso, e finì per pagare le sue opinioni con una condanna a 14 anni nel suo stesso monastero. Citò apertamente gli insegnamenti del maestro sufi Suhrawardi, in particolare la sua opera “Wisdom of Illumination”. Suhrawardi sosteneva che la sua filosofia era quella dell’insegnamento interiore di tutti gli antichi: greco, persiano ed egiziano. Era la scienza della luce e attraverso di essa l’uomo poteva raggiungere uno stato che normalmente non poteva nemmeno sognare. Bacon ripeté questa affermazione e dichiarò che lo stesso segreto era stato tenuto da Noè, Abramo, i padroni caldei e egiziani, Zoroastro, Pitagora, Socrate e i Sufi. 10 Molti ricercatori riconoscono che Bacon fosse in contatto con qualche genuina fonte esoterica e, come secoli dopo Nostradamus e Odhar, Bacon era soggetto a strane visioni e profezie in cui descriveva nei minimi dettagli l’automobile, l’aereo, il sottomarino, e numerose altre invenzioni che hanno senso per noi solo ora. Le sue visioni e invenzioni sono ancora discusse segretamente in tutto il mondo moderno.

La ricerca della fonte

La leggenda della direzione è una di quelle poche che durano per innumerevoli secoli, in una forma sorprendentemente immutata. Mentre si è spostata attraverso le culture, è stata posta grande cura nell’assicurare una trasmissione attenta e chiara. Offrendo grandi implicazioni per il mondo, in realtà ne offre molte di più per l’individuo. Nella sua inclinazione e origine sufi, presenta forse la forma più vicina di una religione mondiale unificata, e un corso definito per la realizzazione del potenziale dell’umanità. Può essere che le cose non saranno mai più esplicite di quanto non lo siano ora, e che una ricerca di successo per una Sorgente, come dice Scott, è ed è sempre stata il prezzo minimo di ammissione.

Le note

1. Gospel of Matthew, GN Bible (New York: Collins, 1976)
2. Ernest Scott, Il popolo del segreto (London: Octagon Press, 1983).
3. Richard Holmes Jr, rivista di critica
4. Maurice Magre, Il ritorno dei Magi, trans. Reginald Merton (London: Sphere Books, 1975), pp. 223-24.
5. Scott, p.119
6. Scott, p.123
7. Scott, p.123
8. Scott, p.118
9. Scott, p. 121
10. Scott, p. 121
Letture consigliate: Gente del segreto di Ernest Scott, Incontri con uomini straordinari di GI Gurdjieff, In cerca del miracoloso di PD Ouspensky, I templari e gli assassini di James Wasserman, I sufi di Idries Shah
fontehttps://mikeplato.myblog.it/2018/04/17/alla-ricerca-del-popolo-del-segreto/

COME CREARE ABBONDANZA NELLA TUA VITA




Eckart Tolle
“Un nuovo mondo”

Il chi credete di essere è anche intimamente connesso con il come credete che vi trattino gli altri.
Molte persone si lamentano di non essere trattate bene dagli altri. Dicono di non ricevere abbastanza rispetto, attenzione, riconoscimento o considerazione, dicono anche di essere date per scontate. E quando la gente è gentile con loro, allora pensano a un secondo fine, di venire manipolate, o che ci si voglia prendere un vantaggio su di loro.

Che nessuno le ami.
Pensano di essere un “povero piccolo me” bisognoso, dalle necessità insoddisfatte. Questa confusione di base su chi sono, crea una disfunzione in ogni loro relazione.
Credono di non avere niente da dare e che il mondo o gli altri stiano negando loro ciò di cui hanno bisogno.
Tutta la loro realtà è basata su un senso illusorio di chi sono. Questo boicotta le situazioni e vizia le loro relazioni.
Se l’idea di perdere, sia che si tratti di soldi, di riconoscimento o d’amore, è diventata parte di chi credete di essere, allora sperimenterete sempre un senso di perdita.
Invece di riconoscere tutto il buono che c’è già nella vostra vita, tutto ciò che vedete è perdita.
Il riconoscimento di tutto il buono che c’è nella vostra vita è l’inizio di ogni abbondanza.
Il fatto è che qualunque cosa voi pensiate che il mondo vi stia negando voi la state negando al mondo.
Ve la state negando perché profondamente dentro di voi pensate che siete piccoli e che non avete niente da dare.
Provate questo per qualche settimana e vedrete come cambierà la vostra realtà: qualunque cosa state pensando che gli altri vi neghino – lodi, apprezzamenti, assistenza, cure affettuose- dateli voi a loro. Non ne avete? Fate come se ne aveste e ne verranno. E non appena avrete cominciato a dare, comincerete a ricevere.
Non potete ricevere ciò che non date. Il flusso verso l’esterno determina il flusso verso l’interno.
Qualunque cosa pensiate che il mondo vi neghi, l’avete già, ma fino a che non ne permetterete il fluire verso l’esterno, non saprete neppure quello che avete.
Gesù ha espresso in questa potente immagine la legge che il fluire verso l’esterno determina un ritorno del flusso: “Date e vi sarà dato: ne riceverete in misura buona, pigiata, scossa e traboccante, perché con la stessa misura con cui misurate, sarà misurato anche a voi”. (Luca 6,38)
La fonte di ogni abbondanza non è fuori di voi.
È parte di chi siete.
In ogni modo cominciate vedendo e riconoscendo l’abbondanza al di fuori.
Vedete l’abbondanza della vita tutto intorno a voi. Il calore del sole sulla vostra pelle, lo spettacolo della magnificenza dei fiori in mostra davanti a un fioraio, mordete un frutto succulento, o lasciatevi inzuppare dall’abbondanza dell’acqua che cade dal cielo.
La pienezza della vita è li ad ogni passo.
Il riconoscimento di quell’abbondanza che è intorno a voi risveglia l’abbondanza interiore dormiente. E poi lasciatela fluire fuori. Quando sorridete a una persona che non conoscete, per un istante l’energia fluisce verso l’esterno.
Diventate qualcuno che dà. Domandatevi spesso cosa potete dare in quel momento, come potete essere al servizio di quella persona, di quella situazione.
Non avete bisogno di possedere nulla per sentire l’abbondanza, ma se la sentite vi arriverà certamente una grande abbondanza.
L’abbondanza arriva solo a coloro che già ce l’hanno.
Sembra quasi ingiusto, ma naturalmente non lo è. È una legge universale. Sia l’abbondanza sia la scarsezza sono stati interiori che si manifestano come la vostra realtà. Gesù lo ha espresso in questo modo: “Poiché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche ciò che ha”. (Marco 4,25)

Eckart Tolle
“Un nuovo mondo”

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