Una madre (Vincenzo Sassu)
Ti ho sempre vista così, come una madre, mia cara Isola. Una madre di cui porto gli occhi, il naso, la bocca: quei tratti tipici che ti caratterizzano e che riconosci in tutti i figli che hai concepito e che per caso incontri in Continente, per le strade di Londra o in quelle di Madrid. A Roma, a Milano e New York.
Che basta uno sguardo a capirlo, una parola pronunciata con il tuo accento ad individuare più o meno esattamente la zona dove li hai messi al mondo, dove li hai cresciuti.
Dove hanno imparato a parlare la tua lingua, a riconoscerne i suoni della campagna e i rumori del mare, a vivere il piacere di respirare a pieni polmoni e poi tornare a casa inebriati dai tuoi profumi.
Quel mondo dove hai insegnato loro il valore della famiglia, l’importanza della memoria, quel senso di identità che ogni volta, riabbracciandoti, li porta a pensare: “Qui, io so chi sono”.
Come una madre, mia cara Sardegna, ora ti guardo negli occhi, ti accarezzo e mi stringo a Te per non lasciarti più…
(Vincenzo Sassu)
(Vincenzo Sassu)
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