Avete mai sentito il rumore sprigionato da una foresta?
Ascoltatelo in silenzio, non distraetevi, i suoni aleggiano, i profumi inebriano, i sibili arrivano come le onde sonore e le vibrazioni. Da qui ha inizio il mio viaggio nel tempo, caduto in una foresta di alberi dove non c’è, né confine né stato alcuno che ne deturpa la visione e l’ascolto. Sono seduto sulla terra perché da essa salgono le vibrazioni, capto i suoni del cinguettio degli uccelli, l‘odore forte e pungente di alcune erbe e foglie. Poi odo il sibilo del vento che attraversa le cime degli alberi , ora mi fermo appoggio i palmi delle mie mani sulla terra umida e divento un flusso catalizzatore delle vibrazioni terrestri. Entro in contatto con il mondo floristico, ora sono in grado di comunicare con le piante, leggo il loro linguaggio, ascolto le loro sensazioni, comincio a fare domande alle quali ricevo risposte. Sento la loro goliardia e le loro risate, la dominanza dell‘albero più anziano che diventa saggio. Credete che tutto questo sia possibile? Avete mai sperimentato una cosa del genere?
Ad oggi posso rivelarvi un segreto ormai divulgato LE PIANTE PARLANO. Gli ultimi studi effettuati, di cui io ero a conoscenza già da diverso tempo, hanno dimostrato la veridicità delle mie conclusioni.
Lo rivela un recente studio della University of Western Australia pubblicato su Trends in Plant Science, di cui ne fanno parte Daniel Robert della University of Bristol , Stefano Mancuso dell’Università di Firenze e Monica Galiano ecologa evoluzionista. I ricercatori hanno scoperto che le radici delle piante a contatto di suoni particolari, reagiscono ed emettono suoni simili a dei clic. Questa interessante forma di comunicazione si è evidenziata nelle piante di mais da cui provenivano ticchettii a modulazione regolare.
Le radici, sono capaci di ascoltare e reagire ai suoni, ad esempio, sospese sull’acqua cercano di raggiungere il suono allungandosi o inclinandosi verso di esso, captando suoni con frequenza di 220Hz, la quale corrisponde a quella dei clic emessi dalle stesse radici. I ricercatori hanno evidenziato che i semi di peperoncino (Capsicum annuum) sono cresciuti in ottimo stato in un contenitore chiuso in presenza di basilico (Ocimum basilicum), mentre hanno avuto difficoltà per la vicinanza del finocchio (Foeniculum vulgare) , portando a conclusione che l’ambiente di crescita ha poco effetto sullo sviluppo mentre l’accoppiamento delle piante influisce totalmente.
Un ennesimo esperimento fu eseguito per puro caso nel 1966 da Cleve Backster, un tecnico dell’ F.B.I. responsabile della macchina della verità, scoprì che la Dracena ubicata nel suo ufficio reagiva quasi “emotivamente” a ciò che accadeva attorno ad essa. A Backster venne l ‘idea di misurare le diverse variazioni dell’ elettricità delle foglie, associata alla conduttività. Iniziò l’esperimento bagnando il terreno del vaso della Dracena, pensando che ci sarebbe stato un innalzarsi del valore della conducibilità elettrica delle foglie della pianta, ed invece con stupore il valore diminuì. Paragonò i risultati ottenuti a quando un essere umano prova degli stati emozionali, in più ebbe ulteriore prova visiva delle variazioni nel momento in cui, dei gamberi vennero immersi vivi nell’acqua bollente insieme alla pianta.
Backster si rese conto che la pianta in presenza di essere umani che avevano deliberatamente compiuto azioni deleterie, come l uccisione di animali piccoli e varie piante, aveva una reazione di paura, come se ricordasse in una memoria recondita gli eventi accaduti. Così arrivo all’epilogo che le piante possedevano delle reazioni emozionali chimiche e fisiche, chiamate “effetto Backster”. Nel 1966 Backster collegò un poligrafo (macchina della verità) ad una delle foglie della pianta, e mostrò che lo strumento registrava delle variazioni. Infatti il risultato più sorprendente fu che nel momento in cui, lui pensò che voleva bruciare la piante, questa produsse delle reazioni inaspettate sul poligrafo, l’ago inverosimilmente si alzò di colpo ai massimi livelli. Era possibile desumere che la pianta era capace di leggere nella mente attraverso le vibrazioni, i suoni e le onde sonore emanate dagli altri esseri viventi.
LE PIANTE COMUNICANO TRA DI LORO ATTRAVERSO LE ONDE SONORE E LE VIBRAZIONI
Ne scaturiva che le piante se modulate con suoni appositi possono avere diverse variazioni, crescere più rigogliosamente oppure non crescere, inoltre non sono più soggette soltanto alla luce solare e all’ambiente che le circonda, ma comunicano grazie ai suoni percepiti dalle radici, che nelle piante assumono la funzione del cervello. Se sono sottoposte a campi magnetici in contrasto con il magnetismo terrestre, potrebbero assumere forme inconsuete e cambiamenti strutturali.
Dopo i vari esperimenti che vi ho posto credete che le piante siano ancora esseri inanimati, senza sensazioni, né emozioni varie ? Ora che ne siete a conoscenza iniziate a trattarle come ogni altra forma di essere vivente, e se per caso passate in una foresta ascoltatele vi parleranno.
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