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giovedì 12 giugno 2014

TREMONTI E TANTI GUAI - SOTTO OSSERVAZIONE SIA A VENEZIA, INCHIESTA SUL MOSE, SIA A MILANO



TREMONTI E TANTI GUAI - 
SOTTO OSSERVAZIONE SIA A VENEZIA, INCHIESTA SUL MOSE, SIA A MILANO, DOVE IL PM PELLICANO STA CHIUDENDO UN'INDAGINE SULLE CONSULENZE DA 2,4 MILIONI CHE LO STUDIO TREMONTI HA INCASSATO NEL 2008-2009 PER IL CASO FINMECCANICA -

La vicenda è quella dell’acquisto da parte di Finmeccanica della statunitense Drs. L’idea è dell’allora presidente di Finmeccanica Guarguaglini. Il ministro, in un primo momento, è contrario. E i fatti gli daranno ragione: la Drs vale oggi la metà del prezzo pagato per acquistarla. Tremonti poi si ricrede e dà il via libera... -

Il “metodo Tremonti” è sotto osservazione non solo a Venezia, per via della mazzetta del Mose che la segretaria di Giancarlo Galan sostiene fosse destinata all’ex ministro dell’Economia, ma anche a Milano, dove il pm Roberto Pellicano sta chiudendo un’indagine che riguarda anche le consulenze per 2,4 milioni di euro incassate tra il 2008 e il 2009 dallo studio di Giulio Tremonti. L’ex ministro non è indagato, ma alla chiusura dell’inchiesta per false fatture, il pm potrebbe decidere di inviare gli atti che lo riguardano al Tribunale dei ministri.

La vicenda è quella dell’acquisto da parte di Finmeccanica, deciso quando Tremonti era ministro del governo Berlusconi, della società statunitense Drs, produttrice di tecnologie militari e grande fornitrice delle forze armate Usa. L’idea è dell’allora presidente di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini, che cerca di convincere l’azionista di controllo, e cioè il ministero dell’Economia, che l’acquisizione sarebbe un ottimo affare. Il ministro, in un primo momento, è contrario all’operazione. E i fatti gli daranno ragione: la Drs vale oggi la metà del prezzo pagato da Finmeccanica per acquistarla.


Ma Tremonti poi si ricrede e dà il via libera a Guarguaglini, che riesce a realizzare il suo piano mettendo in campo Lorenzo Cola, un consulente con solide entrature nei servizi di sicurezza italiani e americani. Lo studio Tremonti in quei mesi riceve l’incarico di produrre una consulenza che frutta, appunto, 2,4 milioni più Iva. E il 13 maggio 2008 Finmeccanica acquista Drs sborsando 5,2 miliardi di dollari, pari a 3,4 miliardi di euro (oggi l’azienda americana non vale più di 2,5 miliardi di dollari). Cola avvia una mediazione d’affari molto strana per un’azienda che in quel momento è quotata alla Borsa di New York. Organizza incontri, mette insieme personaggi italiani e americani e per questo alla fine incassa, su società offshore, una “provvigione” di 16,6 milioni di dollari.

Arrestato per altre vicende dai magistrati romani, Cola racconta al pm Paolo Ielo anche i suoi rapporti con Tremonti e i soci del suo studio. In un interrogatorio del 22 dicembre 2010 dice: “Andai dal ministro Tremonti, nel periodo primavera-estate 2009, al Senato. In quell’incontro parlammo della questione americana e della questione libica, ossia dell’ingresso in Fin-meccanica dei fondi sovrani libici. Il ministro mi disse che nulla sapeva. L’incontro è avvenuto al Senato, nello studio del senatore Giulio Andreotti, è durato circa 45 minuti ed è avvenuto alla presenza del senatore Andreotti e dell’avvocato Vitali”. Quest’ultimo è Enrico Vitali, il fiscalista dello studio Tremonti che ha poi seguito l’affare Finmeccanica-Drs.

L’incarico per lo studio delle problematiche fiscali dell’acquisizione viene assegnato da Finmeccanica, con un contratto di consulenza datato 8 maggio 2008, allo studio Vitali Romagnoli Piccardi & Associati, fondato da Giulio Tremonti, e a Ernst & Young Studio legale e tributario, diretto da Giuseppe Mongiello. Il primo emette fattura il 2 febbraio 2009 e il 13 marzo incassa i 2,4 milioni più iva. Il secondo riceve due pagamenti nel luglio 2008 e nel gennaio 2009, per un totale di 1,6 milioni più iva. In quel periodo, Tremonti, ministro, aveva lasciato il suo studio milanese con sede in via Crocefisso, in cui è rientrato dopo la fine dell’esperienza governativa.

Una parte dell’inchiesta avviata a Roma da Ielo viene mandata a Milano per competenza territoriale e qui il pm Pellicano approfondisce la vicenda della consulenza dello studio Tremonti, con l’ipotesi d’accusa che siano state emesse false fatture per operazioni inesistenti. Sono stati interrogati Guarguaglini e Marco Milanese, braccio destro di Tremonti, che avrebbe confermato il cambio di rotta del suo capo sull’opportunità di acquisire la Drs. L’indagine ha finito inevitabilmente per lambire anche Tremonti. Nessun atto d’inchiesta è però stato compiuto nei suoi confronti, perché sue eventuali responsabilità dovrebbero essere vagliate dal Tribunale dei ministri, a cui il pm deve subito inviare gli atti, come dice la legge, “senza compiere alcun tipo di indagine”. È così possibile che, quando l’inchiesta Drs sarà conclusa, il pm trasmetta il fascicolo al Tribunale dei ministri di Milano, composto da tre giudici estratti a sorte tra i magistrati del distretto.

http://www.dagospia.it/rubrica-3/politica/tremonti-tanti-guai-sotto-osservazione-sia-venezia-inchiesta-78763.htm

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