simbologia esoterica

Di Lorenzo Tacchio
Lo studio della comunicazione non verbale, della simbologia (dal greco antico “σύμβολον”, ovvero «accostamento» o «segno di riconoscimento») e della semiotica, seppure non di rado materie relegate in secondo piano, ricopre una posizione indubbiamente importante in un mondo sempre più concentrato nello sviluppo di tecnologie digitali volte a semplificare lo scambio d’informazioni.
Non solo comunicazione, ma la stessa routine d’ognuno di noi, nel suo piccolo, è colma di gesti e simboli apparentemente appartenenti al sistema culturale di cui facciamo parte, il quale a seconda del contesto assegna significati identificativi riconosciuti collettivamente.
Questi segni, gesti, oggetti e testi tuttavia in buona parte nascondono una storia ed una provenienza dissimile da quelle comunemente ritenute vere o di cui spesso s’ignora completamente l’origine, andando a confermare la visione secondo la quale i codici comunicativi umani mutano nel corso della storia sul piano significativo mentre rimangono uguali su quello rappresentativo.
Proprio in un mondo dove i soggetti si dividono, citando – e distorcendo – il saggio di Umberto Ecodel 1964, tra apocalittici ed integrati, ovvero tra coloro che vedono simboli in ogni dove e quelli che tendono a minimizzare il fenomeno, approfondire questa «parte» nascosta non solamente aiuta nella comprensione del nostro sistema-società ma ci rende innanzitutto coscienti della gran quantità di simboli e gestualità d’origine magico/occulta presenti nella nostra vita che vengono considerati per abitudine «normalità».

Segno di silenzio


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Il comune gesto usato per intimare il silenzio in realtà proviene dal culto della divinità egiziana Hor pa khred (grecizzato «Arpocrate», anche detto successivamente Har-Poor-Krat, «Horus-il-bambino»), ovvero una delle forme di Horus, venerato come dio della segretezza in ambito ellenico grazie all’identificazione del biografo Plutarco con il dio greco del silenzio Sigelion.

Abracadabra


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Il termine “magico” più usato di sempre, soprattutto nei giochi per bambini, è «Abracadabra».
Questa formula, stando alle ricerche di moltissimi studiosi, deriverebbe da un antichissimo culto iranico vicino allo gnosticismo ove veniva venerata un’entità solare chiamata Abraxas (Ἀβρασάξ).
Secondo alcune correnti della demonologia Abraxas sarebbe uno dei demoni più temibili dell’inferno; viene raffigurato con testa di gallo, corpo di donna e serpenti al posto degli arti inferiori.
 La statuetta degli oscar

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La famosa statuetta d’oro che vuole premiare la qualità d’alcuni film o la carriera di determinati attori venne copiata dall’iconografia dell’antica divinità egiziana Ptah, simbolo della magia, della conoscenza e della saggezza, considerata “divinità dei serpenti“. Ptah era considerato un demiurgo (creatore), collegato al culto d’Osiride ed Api.
Interessante notare che l’entrata per il teatro dove avvengono le premiazioni sia una copia dell’antica porta della città di Babilonia (vedere l’immagine: Babylon Gate).
 Il serpente divino

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Il serpente presente nel rinomato simbolo dell’Alfa Romeo (presente anche nello stemma della famiglia nobiliare Visconti) prende la sua forma dalle antiche rappresentazioni atzeche del Quetzalcoatl (un dio dalla forma di serpente piumato) nell’intento di divorare un sacrificio umano in suo onore.
La divinità del serpente piumato ha rivestito una certa importanza, sia nell’arte che nella religione, in gran parte del territorio mesoamericano per quasi 2.000 anni, dall’età pre-classica fino alla conquista spagnola.
 Il disco solare alato

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Questo antico simbolo viene comunemente associato con l’Egitto, anche se è stato utilizzato da Persiani, Assiri ed altre culture remote in Sud America e Australia: in origine rappresentava il potere regale e la divinità egiziana Ra, usato persino in rituali di magia bianca.
Oggi lo si può trovare, in versione modernizzata ma ben somigliante, come logo principale d’autovetture MiniBentleyChryslerHarley Davidson e Aston Martin.
 Il simbolo della pace

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Il simbolo della pace nasce come simbolo della campagna inglese per il disarmo nucleare (Campaign for Nuclear Disarmament) ad opera di Gerald Holtom, nel 1958, un artista del Royal College of Arts.
In pochi tuttavia sanno che la vera idea ispiratrice per questo simbolo è tutt’altro che pacifica: trattasi difatti dell’antica runa celtica Yr (toten-rune), altrimenti detta “runa della morte“.
In principio rappresentava la confusione, l’oscurità, le passioni sregolate e la menzogna.
 La statua della libertà

simbologia ecate statua libertàPer concludere vorrei parlare di uno dei monumenti più famosi al mondo: la statua della libertà, locata a New York. Progettata dal francese Frédéric Auguste Bartholdi (1834 – 1904) e inaugurata il 28 ottobre 1886, la statua fu realizzata prendendo come idee ispiratrici il colosso di Rodi e, in primis, la dea latina Libertas.
Eppure il risultato finale non contiene in sé neppure un minimo elemento riconducibile alla dea Libertas: ella portava nella mano destra un pugnale ed era raffigurata con un berretto frigio, talvolta persino in armatura.
Le speculazioni riguardo una possibile influenza diversa nel corso degli ultimi anni sono molte ma, personalmente, ritengo molto valida l’ipotesi che la statua della libertà ricalchi una delle rappresentazioni dell’antica dea Ecate, ovvero una divinità lunare triforme associata allanecromanzia e successivamente, in periodo medievale, alla stregoneria in generale. Ecate ψυχοπομπóς (“colei che accopagna i morti nell’aldilà“) veniva infatti descritta e raffigurata con una torcia in mano (proprio per accompagnare i morti: Esiodo, nella Teogonia, scrive: “[...] e venne incontro Ecate reggendo con la mano una torcia“) e con una corona radiata.
Difficile tuttavia ipotizzare un voluto riferimento di Bartholdi a questa divinità “stregonesca”: molto probabilmente l’ideatore lavorò di fantasia basadosi su rappresentazioni idealizzate di Libertas, andando però involontariamente a ricreare un omaggio alla “terribile Ecate“, come era solita definirla Giacomo Leopardi.
http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2014/06/simbologia-esoterica-e-cultura-di-massa.html