La Commissione UE ha richiamato l'Italia a maggiori sforzi nel risanare i conti pubblici e ha criticato il bonus Renzi. In più, ci ha chiesto di aumentare le tasse sui consumi, gli immobili e l'ambiente.
Le raccomandazioni della Commissione europea sull’Italia sono state una doccia fredda per ilgoverno Renzi. Solo per un soffio non è stata bocciata la richiesta italiana di rinviare al 2016 il raggiungimento del pareggio di bilancio, grazie all’intervento del commissario Antonio Tajani, ma quanto emerge dal documento di Bruxelles ha i contorni di una presa di posizione dura sul nostro paese. E’ il commissario agli Affari monetari, Olli Rehn, ad esempio, che dichiara la richiesta di rinvio non gioca in favore della posizione dell’Italia.
Le richieste della Commissione
Anzitutto, la Commissione ritiene che l’Italia debba varare una manovra correttiva dei conti pubblici per quest’anno, pari allo 0,6% del pil, qualcosa che vale intorno ai 9,5 miliardi di euro. A tanto ammonterebbe, infatti, lo scostamento tra le correzioni effettuate dal Def a marzo (0,1%) e quelle richieste da Bruxelles (0,7%), al fine di contenere il debito pubblico nella misura pattuita per l’esercizio in corso.
Le previsioni del governo Renzi vengono definite “ottimistiche” e le coperture “vaghe”. Critiche, in particolare, alla previsione di risparmi sul lato della spesa per gli interessi sul debito, visto che la Commissione giudica alquanto complicato stimare con esattezza quale sarà il livello dei tassi da qua a un anno. E non dimentichiamo che tali coperture sono state già in parte adoperate per i 6,6 miliardi necessari a far partire da maggio il famoso bonus degli 80 euro in busta paga.
A tale proposito, Bruxelles ha espresso perplessità, sostenendo che vi sarebbe ancora spazio per spostare il carico fiscale dal lavoro ai consumi, gli immobili e l’ambiente. Tradotto in soldoni: l’Europa invita l’Italia ad aumentare ancora di più l’IVA, l’IMU e le accise sui carburanti. Se qualcuno avesse qualche dubbio dovrebbe leggersi un qualche commento sul punto della Commissione: per i commissari, l’Italia dovrebbe tagliare le detrazioni dirette sugli immobili e allo stesso tempo esercitare la delega fiscale, andando nella direzione di allineare i valori catastali a quelli di mercato. In sostanza, il governo dovrebbe aumentare la base imponibile per il calcolo dell’IMU e abbassare le detrazioni ammesse sulla prima casa.
Tra le 8 raccomandazioni più stringenti, si legge ancora l’invito a procedere con le privatizzazioni, a usare meno la cassa integrazione, per dare vita a un sistema universale di tutela dei disoccupati, a lottare contro il lavoro nero e l’economia sommersa e a tagliare la spesa pubblica.
Dal governo, con una nota del Ministero dell’Economia, di fa notare come la Commissione abbia sostenuto il piano delle riforme dell’esecutivo italiano, mentre non avrebbe tenuto conto delle minori spese preventivate, in quanto non ancora definite, così come dei maggiori introiti previsti con le privatizzazioni.
Sembra di assistere alla stessa diatriba tra Roma e Bruxelles degli ultimi 3 anni. Si tratta di verificare adesso se il premier Matteo Renzi userà del tutto la sua forza politica straordinariamente elevata, ottenuta dal trionfo alle elezioni europee di due domeniche fa, per un braccio di ferro con la Commissione uscente e nuova o si limiterà a qualche battuta. Dietro l’angolo ci aspetterebbe nel caso una manovra di tasse.
fonte http://www.investireoggi.it/economia/eurofollie-bruxelles-ci-chiede-di-aumentare-iva-imu-e-accise-e-boccia-il-bonus-renzi/?refresh_ce
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