Il 4 marzo del 1943 nasceva Lucio Dalla, cittadino onorario di Manfredonia e assiduo frequentatore della nostra città sin da piccolo. Manfredonia non lo dimentica, come Lucio non ha mai dimenticato la città.
“Dice che era un bell’uomo e veniva, veniva dal mare… parlava un’altra lingua, però sapeva amare”. Quante volte abbiamo ascoltato queste parole e quante volte le abbiamo canticchiate sentendole nostre? Tutti noi manfredoniani sappiamo bene che le parole d’esordio sono quelle diLucio Dalla, in una delle sue canzoni più celebri: 4 marzo 1943. Una data niente affatto casuale: è quella della sua nascita.
Oggi, 4 marzo 2014, Manfredonia dedica il proprio pensiero e ricordo a quello che è stato un cittadino onorario della nostra città, formalmente dal 1997 ma di fatto sin dal suo primo viaggio qui. I social network sono zeppi di link di concittadini che rimandano al brano musicale che lega indissolubilmente Lucio Dalla alla città che ha saputo accoglierlo da par suo, che lo ha amato ben prima che il successo e la fama arridessero ad un’artista così originale quale è stato, che lo ha affascinato tanto per il mare ed i luoghi quanto per le persone conosciute. Anche Rete Smash non ha perso l’occasione e chiunque passi in Piazza del Popolo resta attratto dalle note che la radio sipontina diffonde nell’aria sino a quando inizierà la parata di Carnevale odierna. Ognuno ha un pezzo che preferisce nel vasto repertorio dal cantautore bolognese ed ognuno può restare soddisfatto se solo si ferma pochi minuti per lasciarsi avvolgere ed avviluppare dalle melodie e dalle parole che le accompagnano.
Lucio è stata di casa a Manfredonia sin dai primi viaggi, dalla terra emiliana sin qui, di sua madre. Viaggi che erano legati al lavoro della signora Iole, ma che hanno comportato una lunga permanenza a Manfredonia ed in più occasioni. E’ questo che ha affascinato ed incuriosito Angelo Riccardi, così tanto da spingerlo a scrivere un libro, forte dell’amicizia a pelle scattata subito tra i due, di testimonianze su testimonianze, di decine e decine di fotografie e di documenti che hanno saputo svelare meglio, con il dovuto rispetto, perché Lucio Dalla si sentiva profondamente manfredoniano (come lui stesso disse).
E’ un’attitudine dei paesi di mare quella di saper accogliere amichevolmente i visitatori, ma Manfredonia è spesso definita “amante dei forestieri” proprio per la spiccata inclinazione naturale di noi sipontini nel far trovare a proprio agio chiunque ci venga a visitare. Forse anche questa sensibile differenza rispetto alla terra natale ha fatto sì che Lucio si innamorasse della nostra città, si facesse penetrare e permeare dal nostro essere aperti e solari, si identificasse nel proprio intimo con una città che ha voluto raffigurare proprio sulla copertina del vinile “4 marzo 1943”.
Al di là delle beghe che lasciano il tempo che trovano e che vorrebbero Lucio come amante di questa città piuttosto che di quell’altra, che si interrogano se sia nato davvero a Bologna o chissà dove, resta un vincolo strettissimo con un uomo che ha amato Manfredonia ed anche più di tanti altri nati, senza ombra di dubbio, qui in riva al golfo. “Estate, mi ricordo i primi viaggi fatti in treno, il vento in faccia, le ore al finestrino, le sdraio colorate e l’odore che fa il mare lungo il litorale, […] la gente sulle spiagge”, questo dice e canta Lucio Dalla in “Due dita sotto il cielo”rispolverando i propri ricordi di fanciullo, quelli che anche dopo decenni gli sono rimasti dentro per la passione e l’intensità con cui ha vissuto il periodo più bello e spensierato della propria vita.
Oggi, 4 marzo 2014, ascoltiamo il buio e vediamo il silenzio. Abbiamo saputo fare breccia anche nel cuore di una persona dotata di una sensibilità fuori dal comune, quale era Lucio. Sentiamoci orgogliosi di essere manfredoniani.
nota di Ti racconto Lucio Dalla
https://www.facebook.com/notes/ti-racconto-lucio-dalla/ascoltiamo-il-buio-e-vediamo-il-silenzio/297679527023360
La biografia di Lucio Dalla.
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