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domenica 29 giugno 2014

Europee, ecco la profezia mortale di Luttwak: “L’Italia uscirà dall’euro, Renzi è un bluff”

Italian PM Renzi visits Berlin
“Renzi non riuscirà a non onorare gli impegni con la Merkel e l’Italia dovrà uscire dall’euro”. La profezia, funesta, è del politologo americano Edward Luttwak che intervistato da Affaritaliani.it avverte: “Gli Usa hanno interesse che l’Europa resti unita e che ritrovi la via della crescita perché questo consente al Vecchio Continente di avere un cambio euro/dollaro elevato sui mercati valutari”.
Il successo dei No Euro – Dovevano essere le elezioni dello sfondamento degli euroscettici e in qualche misura lo è stato. I partiti contro l’euro e ostici alla Bce hanno trionfato, conquistando il primato nei rispettivi paesi, solo in Francia con il Front National di Marine Le Pen, in Gran Bretagna con l’Ukip di Nigel Farage e in Ungheria con il Fidesz di Viktor Orban. Nei restanti paesi Ue i No Euro sono andati bene, ma la presidenza della commissione finirà ancora una volta al Ppe e a Jean-Claude Juncker, per la gioia di Obama e delle grandi banche d’affari statunitensi. “L’interesse americano – afferma Luttwak – è che l’Europa goda di buona salute e che ci sia sempre un euro forte”, trend “sostenuto incredibilmente e in maniera fanatica anche dalla Banca Centrale Europea”. Draghi dunque starebbe facendo il gioco degli Usa, invece che aiutare la crescita del Vecchio Continente. Poi il politologo sgancia la profezia. Ora che in Italia e in Spagna i partiti tradizionali hanno tenuto l’attacco dei no euro e, nel caso italiano, Matteo Renzi ha sconfitto in casa il pericolo grillino, per i Paesi del Pigs (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna) si apre la grande sfida e cioè “ritrovare la via della crescita”, spiega Luttwak. Ma non è facile, anzi. In primis, “perché Spagna e Italia hanno rifiutato di intraprendere un serio cammino di riforme”. In secondo luogo perchè “rimanere nell’euro, soprattutto per l’Italia, vorrebbe dire fare ricorso per i prossimi anni ancora a pesanti politiche di austerità dettate dal Fiscal Compact”.
Renzi e l’uscita dall’euro – Politiche di austerità corrispondono secondo il professore ad avere “zero deficit e una riduzione del 2% del debito all’anno”, una sforbiciata “di 40 miliardi, 10 Imu” ogni 12 mesi”. Uno scenario che “condannerà le prossime generazioni alla disoccupazione strutturale e che Renzi non potrà evitare a meno di un’uscita dall’euro o di non rispettare i nuovi dictat dell’Unione Europea: trovare 10 Imu all’anno è una pura fantasia. Vorrebbe dire strozzare l’economia”, sentenzia Luttwak. Si tratterebbe quindi di salutare la Merkel e di non onorare gli impegni presi nei mesi scorsi. “Renzi farebbe meglio a rivelare il suo piano”, conclude Luttwak e cioè che “non intenderà rispettare mai i patti europei. Sarebbe più serio”
Perchè gli Stati Uniti ci guadagnano – Poi il professore ritorna sulle europee e su come una tenuta dell’euro può solamente giovare gli States, spiegandone i motivi, ma sopratutto i guadagni. Lo spread è tornato oggi a scendere nei Paesi che utilizzano il rapporto Btp e Bund tedeschi (per l’Italia da 200 della settimana scorsa a 160 di lunedi 26 maggio), le borse a crescere e la moneta unica, dopo le europee, continuerà comunque a rimanere forte sul dollaro. “Un dollaro debole, da mantenere il più possibile a questi livelli, è una situazione super-vantaggiosa per gli Usa: un volano per le esportazioni che spingono al rialzo il Pil e, di conseguenza, al ribasso il rapporto debito/Pil”, spiega Luttwak.
Lo spread e la speculazione – Riguardo agli improvvisi aumenti dei giorni scorsi dello spread il politologo si dice convinto che “non si è trattato di movimenti strutturali che miravano a una disgregazione dell’euro, quanto soltanto di volatilà: alcuni operatori finanziari hanno approfittato dell’incertezza scommettendo sulle vendite per guadagnare”. Un discorso che qualche giorno fa era stato anticipato da Massimo D’Alema che sottolineava come “le voci circa l’avanzata di Grillo a ridosso del Pd “erano il frutto di una manovra di speculazione finanziaria, e propio per questo lo spread aveva fatto un balzo in alto, permettendo a chi ha diffuso le voci di comprare titoli a maggior rendimento”.
Libero Quotidiano

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