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venerdì 27 giugno 2014

Arcangelo MICHELE e Coro degli Angeli Arcangeli

POTENZA DELL'INTELLETTO A CAPO DEL CORO DEGLI ANGELI ARCANGELI
La sede di Michele, Potenza dell'Intelletto, è l'ottava Sephira, o Turbine MERCURIO-HOD. Il suo Nome (Mikael, o Ma-Ha-El) significa "simile a Dio"; o "chi è simile a Dio?" 

Questo Arcangelo rappresenta infatti la Trinità di Dio già nella tradizione ebraica; Dio Uno e Trino (Giov.1:1), e anche la prima Persona della Trinità: il Padre. Il nome מיכאל è composto da tre parti.
La prima, מי Mi, “Chi?”, designa la suprema essenza divina (Zohar): indica Dio prima della Creazione, “Colui che è”; il Creatore del firmamento (Is. 40:26; cfr. Ap.3:14). La parte centrale, la lettera כ, (K, kaph), “come”, ha valore di assimilazione e di uguaglianza e insieme di distinzione; designa il Verbo, il Figlio Creatore in virtù dell'Onnipotenza e Amore del Padre. La terza parteאל, “Lui l'Altissimo”, indica Dio Padre.
Anche in sanscrito Maha significa "grande" e El sta per Dio.


L'Arcangelo Michele, o San Michele Arcangelo, è da sempre amatissimo, molto conosciuto e venerato, in quanto entità a capo delle schiere angeliche (Ap.12:7): chiamato anche Firmamento delle Stelle (Is.40:26) (il firmamento è considerato il suo stesso corpo) è l'immane energia che schiera costantemente tutte le Forze angeliche nella lotta contro le Forze del Male. Con la sua spada trafigge il drago e squarcia il buio, sconfiggendo le tenebre; è dunque il protettore dalle insidie delle forze oscure. Nel canone romano arcaico è chiamato “il Santo Angelo”, con un singolare collettivo che ricomprende in sè tutti i santi angeli.
Suoi archetipi sono tutte le figure mitiche che sfidano, e sconfiggono, il drago. Il suo ruolo centrale di capo delle armate Celesti ne fa il vincitore della Bestia e il vincitore per eccellenza di tutte le battaglie.
 Il suo aspetto di guerriero vittorioso gli vale la devozione di tutti gli eserciti, dai tempi più arcaici fino ai giorni nostri. Nella tradizione cristiana, dalla visione con cui apparve a Costantino prima della battaglia contro Massenzio (mostrando la croce fiammeggiante con la scritta "In hoc signo vinces"), a quelle con cui pretese da Lorenzo di Siponto la "Celeste Basilica" nella grotta del Gargano, Michele giunge fino a noi come Principe delle Milizie Celesti, Guerriero e Difensore della Luce, solitamente raffigurato nell’atto di imporre il proprio controllo (K) sulle forze del Male e del Caos. La lettera כ (K, kaph) è appunto il geroglifico del potere, del possesso, dell’afferrare...: cioè del comprendere.
Ma tutti gli Arcangeli hanno nella loro indole un forte elemento K, cosa molto importante da ricordare.
Questo non simboleggia solo la loro potenza ma ci ricorda che è loro compito, tra le Gerarchie celesti, proprio capire (e far capire), cioèaccerchiare, (dal latino comprehendere) per poter infine annientare, togliere di mezzo. Così anche noi, inevitabilmente, per poter andare oltre, possiamo superare (togliere di mezzo) solo quanto abbiamo, prima, veramente compreso.
Invocazione di Rudolf Steiner all’Arcangelo Michele
Michael, prestami la tua spada: armami perché io possa vincere in me il Drago.
Riempimi della tua forza perché possa prevalere sulle Forze che vogliono paralizzarmi.
Agisci entro di me perché splenda la luce del mio Io, così ch’io possa compiere azioni degne di te, Michael.
CORO ANGELICO
L'Arcangelo Michele presiede al Coro degli angeli Arcangeli, i quali sono i custodi degli archetipi divini e sovrintendono direttamente all’attività degli angeli posti a custodia di ogni singolo archetipo – elemento - creatura. Riguardo all'umanità, dice Haziel che è loro compito stimolare in modo precipuo il nostro senso pratico.Secondo l'antroposofia essi hanno anche il compito più vasto di coordinare armonicamente la vita del singolo con quella di collettività più grandi, favorendo ad esempio la connessione fra le persone con i popoli, le razze e l'umanità intera.
http://tuttigliangeli.blogspot.it/

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