Quindici balene arenatesi sulle coste delle Canarie e cinque morte accertate nell’ultima settimana a largo dell’arcipelago spagnolo. Gli ultimi due cetacei morti, denuncia il Partito Verde Canario (Pvc), sono apparsi al largo di Fuerteventura mentre il corpo senza vita di un capodoglio nano era stato individuato al largo dell’isola de La Gomera durante il fine settimana. A questi vanno aggiunti due zifi deceduti la settimana scorsa.
Non è la prima volta che gli ecologisti denunciano stragi di cetacei al largo delle Canarie e imputano la colpa ai sonar militari. Si sospetta infatti che la marina degli Stati Uniti stia compiendo manovre al largo della costa africana. Già nel 2003, scienziati britannici e spagnoli avevano suggerito, con vari articoli pubblicati sulla rivista Nature, che i sonar possono causare spiaggiamenti e embolie gassose nei cetacei che usano il sistema di ecolocalizzazione (si veda i link a fondo articolo).
Il portavoce del Pvc, Rafael Rodriguez, conferma: “gli studi realizzati dall’Università di Las Palmashanno accertato che i sonar attivi utilizzati nelle manovre militari producono la morte dei cetacei”.
In realtà gli effetti del rumore antropogenico sui cetacei possono essere dei più vari, a seconda del tipo di rumore, della sua entità e della durata dell’esposizione. In particolare elevati livelli di rumore ambiente interferiscono con la comunicazione dei mammiferi marini quando le loro frequenze si sovrappongono ai suoni biologici (effetti di mascheramento), causano cambiamenti comportamentali temporanei o permanenti, fino ad arrivare all’allontanamento dall’area di studio, e determinano la perdita temporanea dell’udito e/o danni tissutali. I dati recenti dimostrano che la perdita dell’udito è accompagnata da una degenerazione neurale simile a quella trovata negli umani con perdita uditiva. Sono questi danni a determinare lo spiaggiamento degli animali, a causa del mancato funzionamento del sistema di ecolocalizzazione.
In passato gli USA si erano impegnati a non usare i vecchi sonar, più pericolosi, e a limitare rigorosamente l’uso del sonar a bassa frequenza durante i periodi di pace. Rodriguez ricorda inoltre che i cetacei sono specie protette ed esiste una moratoria nell’uso dei sonar in acque europee mentre le Canarie sono state dichiarate “Zona marina di speciale sensibilità” dall’Organizzazione Marittima Internazionale.
Ciò è particolarmente cruciale in quanto le Canarie sono uno dei punti di transito più frequentati dalle balene su scala mondiale; inoltre intorno all’arcipelago risiedono numerose specie di cetacei stanziali.
fonte http://www.blublog.net/?p=249
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