http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/06/inceneritore-di-rifiuti-le-carte.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/06/puglia-la-mafia-di-colletti-bianchi-e.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=vendola
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di Gianni Lannes
In Italia i rifiuti si riciclano soltanto in politica? Il sottosviluppo programmato a tavolino. Invece di procedere concretamente con la raccolta differenziata dei rifiuti e modificare i cicli di produzione industriale, prima hanno disseminato il territorio di discariche, poi hanno puntato sul business degli inceneritori camuffati (con ingenti elargizioni di soldoni pubblici), responsabili della produzione di veleni, in particolare: diossine cancerogene, furani, esaclorobenzene, nanoparticelle, eccetera.
Tre i pretesti usati dai Marcegaglia - agevolati dalle istituzioni - per aggirare le normative regionali, nazionali e comunitarie: produzione di energia, lavoro, eliminazione di rifiuti. Tutte balle a buon mercato. La Puglia vanta - statistiche ufficiali alla mano - un surplus energetico del 90 per cento. Anzi, da mezzo secolo, è in atto nella Daunia una rapina di gas dal sottosuolo. Gli ultimi arrivati, già autorizzati dalla giunta Vendola ad esplorare il sottosuolo, sono i canadesi della Cygam. Quanto alla disoccupazione in loco dal 2003 è aumentata vertiginosamente, e poi hanno usato gli appalti e i subappalti per beneficare ditte fuori regione. I rifiuti? Anch'essi cresciuti a livelli considerevoli, perché i rappresentanti amministrativi (incapaci o ladri) hanno pensato esclusivamente agli affari loro; eppure in materia il Decreto del presidente della Repubblica numero 915, risale al 1982. E così le ecomafie ne hanno approfittato, seppellendo scorie in mezza regione sotto gli occhi dei dirigenti delle forze dell'ordine.
L'esempio più eclatante di questa serie impunita di illegalità è la fabbrica di ecoballe annessa all’inceneritore Eta (gruppo Marcegaglia). Non a caso, dopo sei anni dalla consegna dei lavori non è ancora in funzione. Ed è finita pure sott’acqua. Meno male. Però, va registrato un gigantesco sperpero di denaro pubblico. Opera fatta passare da politicanti e funzionari della stessa Regione, per pubblica ma con interessi privatissimi del gruppo Marcegaglia. Costo ufficiale: 9 milioni e 252 mila euro. Beneficiati: l’associazione temporanea di imprese Cogeam e Tradeco. Vale a dire: Marcegaglia e Columella - due straordinarie conoscenze di Nichi Vendola - con le mani in pasta nei rifiuti in gran parte della Puglia, grazie sempre al generoso Nichi. L’operazione “affaristica” era stata approvata con tanto di decreto (numero 37) del Commissario Delegato alla cosiddetta “emergenza rifiuti”, tale Nicola Vendola, vale a dire Nichi lo stesso Vendola, già governatore della regione (al suo secondo mandato) dall’anno 2005.
Fabbrica di ecoballe (cdr) ed inceneritore di rifiuti, oltre che confinanti sono interconnessi, perchè condensano un affare trasversale (sponsorizzato dalla casta parassitaria dei politicanti) calato in una pregiata area agricola (tipizzata dal prg come "E 7"). Il succo dell'imbroglio: nel 2003 nell'accordo di programma tra Regione e comune di Manfredonia, il progetto viene approvato - con il pretesto di assicurare lavoro ai disoccupati - per una centrale a biomasse della potenza di 14 megawatt. Il 13 luglio 2005 (lettera dell' amministratore delegato Eta Spa, Roberto Garavaglia al sindaco di Manfredonia, l'impianto passa a ben 61 megawatt e viene definito "termovalorizzatore" (un ignobile eufemismo).
Tre i pretesti usati dai Marcegaglia - agevolati dalle istituzioni - per aggirare le normative regionali, nazionali e comunitarie: produzione di energia, lavoro, eliminazione di rifiuti. Tutte balle a buon mercato. La Puglia vanta - statistiche ufficiali alla mano - un surplus energetico del 90 per cento. Anzi, da mezzo secolo, è in atto nella Daunia una rapina di gas dal sottosuolo. Gli ultimi arrivati, già autorizzati dalla giunta Vendola ad esplorare il sottosuolo, sono i canadesi della Cygam. Quanto alla disoccupazione in loco dal 2003 è aumentata vertiginosamente, e poi hanno usato gli appalti e i subappalti per beneficare ditte fuori regione. I rifiuti? Anch'essi cresciuti a livelli considerevoli, perché i rappresentanti amministrativi (incapaci o ladri) hanno pensato esclusivamente agli affari loro; eppure in materia il Decreto del presidente della Repubblica numero 915, risale al 1982. E così le ecomafie ne hanno approfittato, seppellendo scorie in mezza regione sotto gli occhi dei dirigenti delle forze dell'ordine.
L'esempio più eclatante di questa serie impunita di illegalità è la fabbrica di ecoballe annessa all’inceneritore Eta (gruppo Marcegaglia). Non a caso, dopo sei anni dalla consegna dei lavori non è ancora in funzione. Ed è finita pure sott’acqua. Meno male. Però, va registrato un gigantesco sperpero di denaro pubblico. Opera fatta passare da politicanti e funzionari della stessa Regione, per pubblica ma con interessi privatissimi del gruppo Marcegaglia. Costo ufficiale: 9 milioni e 252 mila euro. Beneficiati: l’associazione temporanea di imprese Cogeam e Tradeco. Vale a dire: Marcegaglia e Columella - due straordinarie conoscenze di Nichi Vendola - con le mani in pasta nei rifiuti in gran parte della Puglia, grazie sempre al generoso Nichi. L’operazione “affaristica” era stata approvata con tanto di decreto (numero 37) del Commissario Delegato alla cosiddetta “emergenza rifiuti”, tale Nicola Vendola, vale a dire Nichi lo stesso Vendola, già governatore della regione (al suo secondo mandato) dall’anno 2005.
Fabbrica di ecoballe (cdr) ed inceneritore di rifiuti, oltre che confinanti sono interconnessi, perchè condensano un affare trasversale (sponsorizzato dalla casta parassitaria dei politicanti) calato in una pregiata area agricola (tipizzata dal prg come "E 7"). Il succo dell'imbroglio: nel 2003 nell'accordo di programma tra Regione e comune di Manfredonia, il progetto viene approvato - con il pretesto di assicurare lavoro ai disoccupati - per una centrale a biomasse della potenza di 14 megawatt. Il 13 luglio 2005 (lettera dell' amministratore delegato Eta Spa, Roberto Garavaglia al sindaco di Manfredonia, l'impianto passa a ben 61 megawatt e viene definito "termovalorizzatore" (un ignobile eufemismo).
FABBRICA ECOBALLE - FOTO GIANNI LANNES (tutti i diritti riservati) |
Va subito precisato, che attualmente, i numeri ufficiali parlano chiaro: la provincia di Foggia - come beninteso tutte al altre province e l’intera regione - è al di sotto dei livelli minimi stabiliti dalla legge sulla raccolta differenziata di rsu. E non certo per volontà divina, anche se i vescovi locali che a parole parlano di "difesa della vita", in questo caso osservano un assordante silenzio.
FABBRICA ECOBALLE E INCENERITORE DI RIFIUTI - FOTO GIANNI LANNES (TUTTI I DIRITTI RISERVATI) |
FABBRICA ECOBALLE - FOTO GIANNI LANNES (tutti i diritti riservati) |
Allora, come si fabbrica il cdr? Va anche evidenziato che l’inceneritore, chiamato impropriamente dall’ecologista Vendola “addirittura “termovalorizzatore”, è stato passare progettualmente - frodando lo Stato e l’Unione europea - per una piccola centrale a biomasse, così giusto per usufruire nel 1999 - in base al Contratto d’area di Manfredonia (secondo protocollo) inventato da Romano Prodi per foraggiare le imprese a depredare ulteriormente il Sud (vedi anche Crotone) - di un finanziamento pubblico di ben 40 miliardi e 300 milioni di lirette.
All’epoca, l’Eta srl (successivamente Spa), ossia Marcegaglia non era neanche proprietaria dei suoli: infatti sono stati acquistati solo in seguito dall’Edilmag del costruttore edile Rotice, che precedentemente aveva rilevato quei terreni dai contadini a poco prezzo. I preliminari di vendita e gli atti di compravendita rogati dal notaio Rizzo Corallo di Manfredonia documentano tutti questi sincronizzati passaggi di proprietà. Regista a livello locale, l’allora sindaco Paolo Campo, esponente attuale del Pd, che nel 2002 ricevette una lettera firmata da Antonio Marcegaglia, una sorta di decalogo che spiegava al “primo cittadino” cosa fare.
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All’epoca, l’Eta srl (successivamente Spa), ossia Marcegaglia non era neanche proprietaria dei suoli: infatti sono stati acquistati solo in seguito dall’Edilmag del costruttore edile Rotice, che precedentemente aveva rilevato quei terreni dai contadini a poco prezzo. I preliminari di vendita e gli atti di compravendita rogati dal notaio Rizzo Corallo di Manfredonia documentano tutti questi sincronizzati passaggi di proprietà. Regista a livello locale, l’allora sindaco Paolo Campo, esponente attuale del Pd, che nel 2002 ricevette una lettera firmata da Antonio Marcegaglia, una sorta di decalogo che spiegava al “primo cittadino” cosa fare.
Paolo Campo, ex sindaco di Mafredonia (esponente locale del Pd) |
Vendola & Fitto |
Addirittura in tempi più recenti il prefetto di Foggia, Antonio Nunziante, poi trasferito a Potenza, aveva certificato in audizione alla Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti, “ che era tutto a posto ma che c’era solo un giornalista rompiscatole a dar fastidio, vale dire a Gianni Lannes”: è riportato testualmente in un verbale istituzionale, oggetto anche di un interrogazione parlamentare a cui il governo Berlusconi e poi Monti non hanno mai dato risposta, nonostante 8 solleciti. In compenso senza alcuna motivazione plausibile, mi è stata revocata la scorta della Polizia di Stato, concessa dal ministero dell'Interno a fronte di alcuni attentati subiti.
http://www.camera.it/_bicamerali/leg16/rifiuti/missioni/16Bari/Rif_20110126%20-%2005%20Prefetto%20FG.pdf
http://domani.arcoiris.tv/chi-ha-deciso-di-togliere-la-scorta-al-giornalista-che-ha-indaga-sugli-inceneritori-marcegaglia/
http://domani.arcoiris.tv/chi-ha-deciso-di-togliere-la-scorta-al-giornalista-che-ha-indaga-sugli-inceneritori-marcegaglia/
Ce n’è abbastanza per mandare sotto processo per falso, abuso, omissioni, associazione a delinquere, truffa, ed altri eventuali reati penali che l'autorità giudiziaria vorrà ravvisare, giunte regionali attuali e passate, l’ex presidente Raffaele Fitto che ha sbloccato l’iter ammantandolo di una parvenza di legalità e, poi, Vendola che ha avvallato l’affare in barba alla legge e al diritto alla salute di 700 mila residenti.
Il prossimo 11 aprile verrà depositata una documentata denuncia penale con numerosi allegati probanti, nei confronti di chi ha violato la legge, ha attentato alla salute e alla vita di 700 mila persone, nonché all'economia agricola turistica dell'antica e nobile Daunia. Copia dell'esposto sarà inoltrata a Bruxelles e resa di dominio pubblico subito dopo Pasqua. Gli spacciatori di morte finanziati con soldoni dell'ignaro contribuente già cantavano vittoria, ma questa volta hanno perso per sempre contro il bene comune.
Post scriptum: 2009 e 2011
Comunicato stampa 1: «CDR. Lunedì 16 Losappio all’impianto di Manfredonia. L’Assessore Regionale all’Ecologia, Michele Losappio, effettuerà un sopralluogo presso il nuovo impianto di produzione di CDR che servirà l’intera capitanata. L’impianto, volto a trasformare la parte secca degli RSU in ecoballe di CDR da termovalorizzare, utilizzerà il materiale di tutta la provincia di Foggia e si inserisce nel ciclo integrato dei rifiuti che in Capitanata si concluderà entro quest’anno sostituendo le vecchie discariche. Il sopralluogo avverrà alle ore 12 di lunedì 16 febbraio, presso il cantiere dell’impianto di Manfredonia, in Località Paglia (strada prov.le 80 direzione Manfredonia – vicinanze Borgo Tressanti)».
Ndr: L’impianto a Deliceto è dei fratelli Bonassisa, già arrestati dai carabinieri il 4 giugno 2008 per aver occultato ben 510 mila tonnellate di rifiuti pericolosi nel fiume Cervaro. E successivamente riarrestati (ai domiciliari dalla Guardia di Finanza) per la famigerata vicenda di una discarica ad Orta Nova (società Agecos).
Comunicato stampa 2: «Giovedì 16 aprile, alle ore 12, l’Assessore Regionale all’Ecologia inaugurerà l’impianto complesso di smaltimento dei rifiuti di Deliceto. Si tratta di uno dei nuovi impianti del ciclo integrato dei rifiuti, composta da linea di biostabilizzazione e di compostaggio e da discarica di servizio. La parte secca del rifiuto verrà portata all’impianto, anch’esso pronto, di Manfredonia per essere trasformata in balle di combustibile da rifiuto (CDR): Con l’Assessore Losappio saranno presenti il Presidente dell’ATO e Sindaco di Deliceto e l’Assessore Provinciale all’Ambiente. Alle ore 9,30, invece, l’Assessore interverrà al convegno sullo smaltimento dei rifiuti che si terrà presso il Municipio di Cerignola».
BARI 26/10/2011 12:30:00 di comunicato stampa
«Impianto per CDR in Capitanata: Losappio interroga Nicastro. Il presidente del Gruppo Sel, Michele Losappio ha indirizzato all’assessore alla Qualità dell’Ambiente, Lorenzo Nicastro un’interrogazione a risposta scritta in merito ad un impianto di produzione CDR ricadente nel territorio del Comune di Manfredonia. “Nel febbraio 2004 il Presidente della Regione pro tempore (Raffaele Fitto, ndr) in qualità di Commissario per l’emergenza ambientale” - si legge nella premessa dell’interrogazione - ha indetto una gara pubblica per l’affidamento del servizio di gestione del sistema impiantistico per il recupero energetico dei rifiuti urbani a servizio dell’intera provincia di Foggia, sistema costituito da un impianto di produzione CDR destinato a ricevere la parte secca degli RSU della capitanata per trasformarla in CDR e contribuire così - a ridurre drasticamente il trasferimento nelle discariche degli RSU e il riempimento delle stesse puntando dunque alla chiusura delle discariche per l’indifferenziato”. “Dalla rassegna stampa e dalle immagini televisive - relative alle visite-ispezioni effettuate risalenti alla primavera del 2009, emerge - sostiene Losappio - che l’impianto sia costruito e pronto per i collaudi e per entrare in funzione in modo da portare il meritato sollievo al servizio di smaltimento degli RSU della Capitanata”. Il capogruppo Sel chiede, quindi, all’assessore Nicastro “se nel lasso temporale di questi ultimi due anni l’impianto sia stato sottoposto a collaudo e quale ne sia l’esito e quali sono i motivi ostativi alla sua entrata in funzione, circostanza che determina il trasferimento di tutti gli RSU nei siti di discarica”. Losappio chiede infine “quali previsioni e impegni l’Assessorato e il Commissariato intendono assumere per garantire il rapido funzionamento dell’impianto e l’allineamento della provincia di Foggia al resto della Puglia”».
approfondimenti:
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=MARCEGAGLIA
http://www.centraledimanfredonia.it/pdf/ETA.Provv.AIA.n.437-2010.pdf
http://www.sanmarcoinlamis.eu/notizie/ambiente-e-sicurezza/1494-inceneritore-di-rifiuti-marcegaglia-lannes-incalza-e-vendola-fugge
Paride de Masi:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/07/14/distretto-energia-rinnovabile-paride-de-masi-presidente.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/
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