di Gianni Lannes
Ho lasciato il Belpaese per una settimana: altrove un altro mondo, mentre nello Stivale va in onda il solito copione preconfezionato con parassiti nei gangli vitali dello Stato e spettatori paganti ai piani bassi che si lamentano e starnazzano anche sul web. Insomma, non ho perso niente in questo breve lasso di tempo annichilito per sempre.
L'Italia odierna non conosce il valore del dissenso critico e annega in un pantano di grigiore, di grettezza e di ignoranza dilagante. Sono in circolazione i narcotizzatori del rischio: essi si riconoscono tutti facilmente perché in primo luogo negano la realtà sotto gli occhi di tutti, e poi violentano il buon senso e la lingua italiana.
I mentitori di turno blaterano sempre due parole a sproposito: i termini "complotto" e "bufala", per tentare maldestramente di smentire il lavoro di ricerca documentato ed inequivocabile di chi non si arrende a questa finzioni a caro prezzo per la collettività. Allora, attenzione agli stereotopi da lobotomizzazione: per tenere buona la popolazione, c'è gente in giro che spande idiozie ovunque, e che meriterebbe di sprofondare.
Nell'ex giardino d'Europa, sempre più fogna e discarica industriale del cosiddetto "primo mondo", prevale la scarsa memoria sociale e l'eccessiva rassegnazione. Il risultato è disarmante: un deficit di civiltà e di attenzione a problemi cruciali senza precedenti nell'universo noto e ignoto.
Qualche esempio documentato, come sempre. Il livello di imbarbarimento si può toccare con mano: nel 2013 sono spariti in Italia più di 3 mila minori (fonte ministero dell'Interno). E l'italiano che fa? Niente, neanche si interroga, continua a cazzeggiare ovunque o al massimo si getta nel gioco d'azzardo, mentre la sua nazione sta collassando. Sulla scena qualche buffone di corte che finge di assere contro il sistema - come i branchi di giornalisti al guinzaglio padronale - starnazza per conto straniero e distrae masse di grulli a buon mercato.
La Corte costituzionale ha impiegato quasi nove anni per dichiarare illegale (fuorilegge) la legge elettorale 270/2005, fondamentale in una democrazia. Tutti abusivi ed illegittimi, ma non si è dimesso nessun parassita al governo, in parlamento e al quirinale. E adesso, addirittura, gli stessi eterodiretti dall'estero che hanno impunemente violato le regole fondamentali della democrazia, si accingono ad imporre a tutti nuove norme più fuorilegge di prima.
A gennaio in provincia di Cosenza i criminali a piede libero della 'ndrangheta hanno assassinato un bimbo di 3 anni, Nicola, dando in pasto alle fiamme il suo piccolo corpo. La sua colpa? Stava insieme al nonno (anch'egli ammazzato). E l'Italia, ancora una volta, non si è fermata un istante almeno a riflettere. Solo un vescovo ha osato denunciare questo abominio. Che pena generale!
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