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martedì 16 giugno 2015
Renzino è un grande contaballe,ma i fatti suoi li sa fare bene.
- A processo presso la Corte dei Conti della Toscana per danno erariale (816.000 eur) in un altra vicenda.
Secondo la Procura contabile da Presidente della Provincia “avrebbe potuto (e dovuto) nominare un solo Direttore Generale … mentre aveva provveduto alla nomina ed alla remunerazione di quattro Direttori con retribuzioni ben superiori a quelle massime previste dal C.C.N.L. (contratto collettivo nazionale) … tanto più che i soggetti nominati Direttori Generali non provenivano dall’esterno, ma erano dirigenti di ruolo con contratto a tempo indeterminato, in seguito collocati in aspettativa, per essere riassunti dallo stesso Ente con un contratto di diritto privato”.
In sintesi queste nomine di dirigenti avrebbero cagionato, secondo il P.M., un danno erariale alla Provincia di Firenze pari a 816.124 euro.
- Nel marzo 2014 la procura di Firenze ha aperto un'inchiesta senza indagati, per fare chiarezza sulla casa di Firenze dove Renzi ha soggiornato per brevi periodi dal 2011 al 2013, il cui affitto è sempre stato pagato dall'imprenditore Marco Carrai (Carrai ha a sua volta ottenuto svariati incarichi in società controllate dal Comune e appalti dall'amministrazione Renzi)
Il 27 ottobre 2003, un giorno prima dell’ufficializzazione della sua candidatura a Presidente della Provincia di Firenze, Renzi si fa "assumere" dall’azienda di famiglia (la Chil Srl ora rinominata Eventi 6) che trasforma il suo contratto da Co.co.co (Collaborazione Coordinata Continuativa) in uno da dirigente. Da quel momento Renzi, in caso di elezione, avrà diritto ai contributi pensionistici figurativi. La legge infatti prevede che sia l’ente locale a pagare i contributi e a versare il TFR ogni anno.
Grazie a quella "assunzione", Provincia e Comune hanno già pagato (ovviamente con soldi pubblici) circa 300 mila euro di contributi fino all’inizio del 2014 per costruire la pensione e il TFR di Renzi.
Renzi si dimette dalla società di famiglia solo nel maggio 2014, dopo che un inchiesta del Fatto Quotidiano ne rivela la vicenda a livello nazionale
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