Dal palco della festa di Pontida è stato uno dei più scatenati. La passione all'esperto economico della Lega, Claudio Borghi Aquilini, di certo non manca, soprattutto dopo il risultato sorprendente incassato in Toscana, dove ha superato il 20% da candidato presidente della Regione in una delle zone d'Italia più rosse che si possa immaginare. Se oggi Matteo Salvini dovesse guidare un governo, chiamerebbe lui a fare il ministro dell'economia, ma classificarlo di destra o di sinistra sarebbe complicato, perché lui dice che starebbe: "dalla parte del buon senso. Nel nostro programma - dice in un'intervista al Corriere della sera - ci sono ingredienti di destra come la flat tax che piace ai Repubblicani Usa, e altri di sinistra, come la piena occupazione in Costituzione e un certo interventismo statale".
La ricetta - Borghi non ha dubbi sul clima che il Paese sta attraversando: "Qui è come se fossimo stati in guerra: bisogna ricostruire". Il primo passo non può che essere l'uscita dall'Euro dell'Italia: "Inevitabile è la parola - dice Borghi - Ma la premessa è il recupero della sovranità". L'esempio è l'Ungheria che con la propria moneta: "e nessuno può imporgli niente. É libero". I rischi sollevati da più parti non ci sarebbero: "se non per le speculazioni nel giorno di cambio della moneta. Non possiamo farci fermare da una technicality".
Fisco e tasse - In campagna elettorale aveva minacciato di organizzare uno sciopero fiscale: "se Renzi non si fosse dimesso dopo la mia vittoria". L'idea ora è solo rinviata al prossimo eventuale ballottaggio previsto dall'Italicum. A chi gli critica la volontà di insistere sulla Flat tax al 15% sostenendola insufficiente per il fabbisogno dello Stato, Borghi la sbriga breve: "L'aliquota è l'ultimo dei problemi: può variare modificando le esenzioni, che sono l'aspetto che garantisce la progressività della tassa. Ma è come disquisire se mentre si precipita sia meglio il paracadute rotondo oppure ellittico.
Debito - L'unico modo per l'economista della Lega di riparagare i debiti e uscire dallo stato di crisi dell'economia europea, e italiana, deve essere opposto all'austerità: "E non con questa moneta. I debiti - dice Borghi - si ripagano lavorando". I prodotti italiani sono tra i più richiesti all'estero, fuori dall'Euro secondo Borghi avremmo: "una posizione privilegiata. Guardi l'Islanda - insiste - esporta solo merluzzi e muschio e non vuole nè euro, nè Europa. Noi possiamo esportare Chianina e Sassicaia".
fonte http://www.liberoquotidiano.it/
La ricetta - Borghi non ha dubbi sul clima che il Paese sta attraversando: "Qui è come se fossimo stati in guerra: bisogna ricostruire". Il primo passo non può che essere l'uscita dall'Euro dell'Italia: "Inevitabile è la parola - dice Borghi - Ma la premessa è il recupero della sovranità". L'esempio è l'Ungheria che con la propria moneta: "e nessuno può imporgli niente. É libero". I rischi sollevati da più parti non ci sarebbero: "se non per le speculazioni nel giorno di cambio della moneta. Non possiamo farci fermare da una technicality".
Debito - L'unico modo per l'economista della Lega di riparagare i debiti e uscire dallo stato di crisi dell'economia europea, e italiana, deve essere opposto all'austerità: "E non con questa moneta. I debiti - dice Borghi - si ripagano lavorando". I prodotti italiani sono tra i più richiesti all'estero, fuori dall'Euro secondo Borghi avremmo: "una posizione privilegiata. Guardi l'Islanda - insiste - esporta solo merluzzi e muschio e non vuole nè euro, nè Europa. Noi possiamo esportare Chianina e Sassicaia".
fonte http://www.liberoquotidiano.it/
Borghi è un grande uomo ed economista!
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