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domenica 3 maggio 2015

Al di là di cosa crediate, il “complottismo” fa diventare più intelligenti: ecco perché

Con l’avvento di internet e della libera informazione, e sopratutto grazie ai social network che favoriscono lo scambio di informazioni e di opinioni, negli ultimi anni c’è stato un vero e proprio boom di blog gestiti da cittadini che esprimono le proprie idee, o evidenziano notizie e articoli interessanti e poco dibattuti dai media.
Questo, insieme all’evidenza sempre più lampante che i mass media non fanno “informazione” bensì propaganda per il governo e per quelle lobby che li finanziano, ha spinto molti cittadini ad informarsi su fonti alternative, scoprendo questioni censurate, di cui fino a quel momento, la persona ignorava l’esistenza.
Per tamponare questa situazione, visto che relegare il tutto a “bufale” regge sempre meno, e anzi talvolta peggiora la situazione, confermando la cattiva fede di certi personaggi, il “sistema” ha fatto ricorso a influencer pagati per intorbidire le acque e per contrastare le opinioni scomode, e ad una vera e propria orda diblog che divulgano bufale, talvolta verosimili, per instillare nei cybernauti il dubbio di trovarsi dinnanzi ad una bufala, quando leggono notizie scomode, talvolta incredibili, ma ahimé reali, realissime.
Effettivamente il signoraggio bancario, come molti altri temi, è più difficile da credere che da capire. Non è facile razionalizzare che una banda di banchieri privati gestisce l’emissione monetaria di quasi tutto il mondo, indebitando le nazioni e costringendo i governi a misure di austerity e svendite per sanare il debito pubblico, che non deriva come vogliono farci credere dalle spese folli dei politici, ma dal fatto che l’emissione monetaria è fatta a debito e non a credito. I soldi non vengono “accreditati” ma “addebitati” e le nazioni del mondo, non avendo sovranità monetaria, anziché stampare il denaro se lo fanno prestare, corrispondendo un interesse.
QUESTO NON è “COMPLOTTISMO” MA LA PURA E SEMPLICE REALTA’ INCONFUTABILE.
downloadMa veniamo alle cosiddette “teorie complottiste” ovvero tesi che mettono in discussione le “verità ufficiali” dettate ai media dai governi.
Lasciamo perdere il complottismo “becero”, folle, basato su illazioni e senza un filo logico, che talvolta è eterodiretto proprio da chi ha interessi a confondere le acque: per “teorie complottiste” si intende quelle disamine che mettono in dubbio, argomentando, le ricostruzioni e le “versioni dei fatti” che i governi propinano all’opinione pubblica.
Quando una persona, o un sito, “osa” mettere in dubbio la versione ufficiale dei fatti, su qualsiasi accadimento, dall’11 Settembre 2001 a Charlie Hebdo, passando per l’abbattimento del volo Malaysian nel cielo ucraino ed il presunto suicidio del pilota Germanwings, viene immediatamente tacciato di complottismo.
Eppure che i governi ed i mass media mentano, è notorio e risaputo. Come lo è il fatto spesso i governi dicono all’opinione pubblica solo ciò che fa comodo loro.
Le “teorie complottiste”, quando sollevano dubbi, argomentando le questioni con accuratezza, come fa per esempio Massimo Mazzucco nel documentario “11 Settembre la nuova pearl harbor“, offrono interessanti spunti di riflessione, allena la mente al ragionamento, alla riflessione, all’analisi: andando oltre a ciò che viene detto da governi, media, o da chiunque.
La verità è che siamo abituati a non pensare, a non usare il cervello, bensì a prendere per buone, a “sposare” le idee altrui. Ed è proprio quello che vogliono e che fa comodo ai potenti. I media ci mettono dinnanzi a varie “scuole di pensiero”, punti di vista, e noi scegliamo quella che ci piace di più, tra quelle proposte.
Lo stesso avviene in politica: c’è chi “sposa” un leader, chi ne ammira un altro, ma alla fine le idee del 90% della popolazione sono circoscritte a quelle propinate dai mass media. E pensate che fino a pochi anni fa, la percentuale era superiore, vicina al 100%, ed è grazie al web che la gente inizia a svegliarsi, a porsi domande, a RIFLETTERE E DUBITARE…
Questo dovete fare: riflettere e dubitare. Di tutto. Analizzate le cose e ragionate con la vostra testa, non sposate le idee di altri, magari di coloro che vogliono i media…
fonte Veritanwo

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