Vorrei attirare la vostra attenzione su un ottimo servizio realizzato da Viviani de “Le Iene”, un servizio sconvolgente, che sarebbe stato opportuno mandare in onda in primissima serata, e non sul finire della puntata. Se ve lo siete perso, guardatelo assolutamente, e fatelo girare: perché quanto accade è davvero scandaloso.
Un noto giornalista siciliano impegnato nel fronte del malaffare e del malcostume siciliano, che più volte ha subito minacce e persino un linciaggio a causa degli scomodi servizi che ha realizzato, intervistato da Viviani durante ha definito il sistema delle amministrazioni giudiziarie addirittura “la mafia dell’antimafia”. Una definizione dura, durissima.
Il problema è il seguente. Quando un imprenditore è in “odore di mafia”, contestualmente alle indagini, avviene il sequestro preventivo dell’azienda, o del negozio. Che viene affidato ad un amministratore giudiziario, nominato dalla magistratura, che ha il compito di curare gli interessi dell’azienda, che nel caso l’indagato risulti colpevole, sarà pignorata definitivamente, mentre se dovesse risultare estraneo ai fatti, gli sarà restituita.
Ci sono 4.000 professionisti iscritti all’albo degli amministratori giudiziari, ma “stranamente” alcuni professionisti vengono nominati amministratori di decine e decine di aziende, alle quali non si capisce quanto tempo potranno mai dedicare, ma gravano sui costi dell’impresa. E il 90% delle imprese sequestrate, chiude. Si perdono posti di lavoro, e spesso si rovina persone che risultano innocenti.
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