Anche il suo mentore,il grande killer del nuovo ordine mondiale,quello che ha ucciso la domanda interna italiana e che è stato messo li da un vero colpo di stato ,e che prima di far partire il suo piano criminale si è fatto eleggere senatore a vita rincara la dose "L’onorevole Salvini è ovviamente libero di non condividere nulla. Attacchi pure il governo che ha introdotto quella riforma o le forze politiche che nel dicembre 2011 l’hanno approvata a larghissima maggioranza: 402 sì su 477 votanti alla Camera, 257 sì su 298 votanti al Senato. Ma è vile prendersela con una donna coraggiosa che, in modo disinteressato, ha reso allo Stato un servizio di grande valore e che ancor oggi, tornata a vita privata, è sottoposta ad unvergognoso linciaggio".
A Salvini, Monti rinfaccia frasi e dichiarazioni dure del tipo :" ’La Fornero? Mi sta qui. Sono un non violento con tutti, ma con lei devo fare autocontrollo, altrimenti...'. ’Noi della Lega siamo persone educate. Se mai passerà da Pontida, mi auguro che la prendiate a calci nel culo per 10 chilometri'. ’Per la signora Fornero ci vorrebbe la corte marziale, dovrebbe essere esiliata'"Secondo Monti i commenti su. su Facebook, sono colpa si Salvini, ’Fucilatela nella schiena', ’Alla forca come nel Medioevo', ’Per lei la camera a gas’, ’Meglio bruciata viva'. Manifestazioni solo verbali?
Poi Monti prosegue: "Tutti sapevano che senza una rapida e incisiva riforma delle pensioni, che il governo Berlusconi non era riuscito a fare proprio per l’opposizione della Lega, i conti pubblici sarebbero saltati. Per questo nessuno prestava più allo Stato italiano, se non a tassi esorbitanti. Senza la riforma, i nostri figli e nipoti avrebbero dovuto sopportare negli anni futuri oneri insostenibili; ma già nel giro di qualche settimana i cittadini e le imprese si sarebbero trovati in una situazione simile a quella della Grecia. Solo la preparazione e la determinazione del ministro Fornero, con l’appoggio dell’intero governo e la responsabile condivisione da parte della maggioranza (Pdl, Pd, Terzo polo), hanno permesso di approvare e rendere esecutiva la riforma in soli 19 giorni dall'entrata in carica del governo".
Alfredo d'Ecclesia
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