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mercoledì 25 maggio 2016

Il ducetto sparapalle parla ogni piè sospinto della crescita economica che sarebbe già in atto grazie a lui e ai suoi prodigioso interventi. di Stefano Davidson



Il ducetto sparapalle parla ogni piè sospinto della crescita economica che sarebbe già in atto grazie a lui e ai suoi prodigioso interventi.
A prescindere che l'unica crescita visibile sia quella del suo peso (non politico, bensì fisico) e che forse al Paese servirebbe invece soprattutto una crescita cerebrale del soggetto (del senso di responsabilità e di onestà intellettuale penso sia impossibile salvo trattamento psichiatrico o intervento chirurgico a ricostrire quanto più possibile la genetica del suo cervello che al momento pare frutto di lobotomia), rimasto fondamentalnente un quindicenne cafone, oltre a un calo sensibile delle cazzate prodotte dal cervello dello stesso, considerato che in verità il fatturato dell'industria a marzo 2016, secondo i dati nudi e crudi, rappresenta il peggiore calo tendenziale a partire da agosto 2013, con una riduzione del 3,6% rispetto all'anno precedente nei dati corretti per gli effetti di calendario (-3,7% i dati grezzi).
C'è un calo anche rispetto a febbraio dell'1,6% e nella media dei primi tre mesi dell'anno dell'1,1%. Risultano in contrazione sul mese anche gli ordinativi (-3,3%), che invece, rispetto all'anno precedente, crescono dello 0,1%.
In particolare, il primo subisce una riduzione dell'1,6% rispetto al mese precedente, mentre i secondi scendono del 3,3%. La contrazione del fatturato è sintesi della flessione del 2,6% sul mercato interno e di un lieve incremento (+0,1%) su quello estero. Il calo degli ordinativi è verificato sia sul mercato interno (-1,5%), sia su quello estero (-5,8%). Il calo del fatturato è verificato anche considerando la dinamica congiunturale degli ultimi tre mesi: l'indice complessivo cala dell'1,1% (-1,2% per il fatturato interno e -0,9% per quello estero). Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 22 come a marzo 2015), il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali del 3,6%, con un calo del 4,4% sul mercato interno e del 2,2% su quello estero. Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano incrementi congiunturali per l'energia (+3,2%) mentre risultano in calo i beni strumentali, i beni intermedi (-2,5% per entrambi) e i beni di consumo (-0,6%). L'indice grezzo del fatturato si riduce, in termini tendenziali, del 3,7%: il contributo più ampio a tale flessione viene dalla componente interna dell'energia. L'incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+6,5%), mentre la maggiore diminuzione, limitatamente al comparto manifatturiero, riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-22,4%). Su base annua, l'indice grezzo degli ordinativi segna invece un lieve aumento (+0,1%). L'incremento più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+30,7%), mentre la flessione maggiore si osserva nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-13,2%).
Nonostante ciò continuano a esistere nonostante le evidenze orde di poveri minus habens che ancora non solo lo ascoltano, ma addirittura gli credono e maitre a penser feisbucchiani che ne esaltano le doti di comunicazione e rinnovamento. Addio Italia, che grazie a napolitAno e alle di lui emanazioni (l'ultima davvero flatulente) da Paese di Santi, navigatori ed eroi si e definitivam- ente trasformato in Terra di lobbies, traditori e mafiosi.
Stefano Davidson

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