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martedì 16 giugno 2015

Le migrazioni di massa pianificate dalle centrali mondialiste

Le migrazioni di massa pianificate dalle centrali mondialiste

- di Luciano Lago –
Fino a poco tempo addietro pensavamo che il piano predisposto dalle centrali mondialiste per l’ingresso in Italia di masse di immigrati africani destinate a modificare l’assetto sociale e l’identità culturale del paese necessitava di tempo, qualche decennio almeno per essere portato a termine, in modo graduale.
La situazione invece sta rapidamente precipitando: sulle coste libiche sono in attesa di imbarcarsi, soltanto in questi giorni, circa 500.000 persone, secondo il rapporto dei servizi.
Dietro questa massa di persone, sulle quali si basano i guadagni lucrosi degli scafisti ed il giro d’affari delle mafie libiche e tunisine che sfruttano l’arrivo di questa valanga umana, altre centinaia di migliaia di persone dai vari paesi africani si preparano a partire, attirati dal miraggio dell’arrivo in Italia con traghettamento, ingresso libero senza documenti, alloggio confortevole fornito dallo Stato, pasti gratis e cure sanitarie dalle autorità italiane. Si può fare un calcolo approssimativo da cui si prevede l’arrivo a ondate di qualche milione di persone.
Il piano di africanizzazione, di cui varie volte abbiamo accennato su questo sito, (Vedi:  L’ONU predispone il piano per il “ripopolamento” dell’Italia  ) si sta attuando quindi in tempi molto più ravvicinati di quanto si prevedeva grazie alla condiscendenza del governo italiano e la sua posizione totalmente prona alle direttive degli organismi sovranazionali.
Il governo Renzi e Alfano opera per disseminare in Italia oggi decine di migliaia clandestini, prossimamente centinaia di migliaia che sono destinati a divenire milioni in base alle previsioni di vari esperti.
In pratica si vuole rendere di fatto l’Italia come un grande campo profughi dell’Europa che deve accogliere, alloggiare e sfamare centinaia di migliaia di persone che saranno la riserva di mano d’opera per il mercato del lavoro. Questo perchè tutti gli altri paesi d’Europa, dove i governi devono rispondere agli elettori, vogliono evitare di essere un domani accusati di favorire l’immigrazione clandestina in danno dell’interesse nazionale.
Il problema dell’interesse nazionale è invece del tutto sconosciuto in Italia dove i governi vengono nominati d’autorità da Bruxelles tramite il presidente dell Repubblica e devono rispondere ai mercati ed alle banche piuttosto che non ai cittadini. Il governo in Italia è del tutto succube ai dettati di Bruxelles, di Francoforte e di Washington e i politici al governo hanno la garanzia della propria posizione (poltrona) soltanto ottemperando alle direttive che arrivano da quelle centrali: che si tratti di partecipare alle guerre della NATO in qualsiasi parte del mondo, a danno degli interessi italiani (vedi Libia) o si tratti di accogliere masse di africani, i governanti italiani (sinistra o destra che siano) rispondono sempre “comandi”.
Probabile che le direttive ricevute da Bruxelles contemplino anche un premio per chi riesca a far arrivare più migranti, in gara per farselo assegnare il presidente del Consiglio Renzi con il ministro dell’interno Alfano, possiamo supporre che la prospettiva di ottenere questo premio faccia gola a qualcuno nel governo che si adopera per mandare messaggi di accoglienza di massa a chiunque voglia partire. Forse per questo, anche  la candidata del PD in Veneto era arrivata a proporre ai pensionati  veneti di ospitare un clandestino per arrotondare la propria  pensione.
Come abbiamo descritto in un nostro precedente articolo In Africa da tempo la voce corre: in Italia siamo considerati delle “risorse”, affrettiamoci a partire e così centinaia di migliaia di persone si indebitano con gli scafisti per trovare un posto sui barconi, se non hanno tutti i soldi per pagare il passaggio, molti se li fanno prestare dalle famiglie e gli scafisti si sono organizzati con offerte promozionali : ” paghi due ed ottieni tre posti sul barcone”. Se le famiglie non hanno abbastanza soldi, in Nigeria ci sono pronti gli strozzini che prenotano le bambine per il giro della prostituzione che consentirà loro di pagare a rate, attraverso il protettore, il viaggio per l’Italia.
E’ ormai assodato che l’immigrazione di massa produce grossi guadagni non solo per gli scafisti e per le mafie ma anche per le Cooperative che ottengono l’assegnazione per l’alloggio, per i titolari di strutture alberghiere, per chi li trasporta via terra all’interno o all’estero, per gli assistenti sociali per gli interpreti, ecc., uno stuolo di persone che sull’immigrazione clandestina basa il suo lavoro ed i suoi affari.
Niente di strano quindi che sia in atto uno scontro tra i governatori delle Regioni del Nord che devono rispondere ai propri elettori ed il governo che è stato nominato (non eletto) e deve rispondere a Bruxelles ed agli altri organismi, incluso l’ONU che ha dettato, tramite Ban Ki Moon, i “compiti a casa” per i governo italiano: accogliere tutti, integrarli rapidamente e non infastidire gli scafisti che trasportano nei loro barconi “risorse” per la società italiana in grave deficit demografico.
D’altra parte anche tutto l’apparato dei media, con poche eccezioni, si è schierato con i favorevoli all’accoglienza ed alle porte spalancate per tutti in nome del “buonismo” e del “cosmopolitismo”, criminalizzando ed additando come razzista e fascista chiunque si opponga alla visione cosmopolita e multiculturale della sinistra mondialista, uniformatasi al pensiero unico prevalente.
Il governo ricerca edifici pubblici, caserme dismesse, scuole e qualsiasi altra struttura per alloggiare clandestini e profughi, si fanno pressioni sui prefetti delle regioni del nord per trovare soluzioni di accoglienza mentre da Austria e Francia i migranti clandestini che cercano di passare, vengono rimandati indietro.
Nel frattempo il Ministro Alfano e lo stesso Matteo Renzi continuano a inviare messaggi lamentosi: “l’Europa ci deve aiutare, l’Europa deve comprendere che il problema non è solo nostro, l’Europa ci chiede di salvare tutti, l’Europa ci deve sostenere, l’Europa ce lo chiede”, ecc. ecc..
Da Parigi, da Berlino, da Madrid e da Vienna arrivano messaggi inequivocabili: italiani ci avete rotto con le vostre lamentele (Italiener haben Ihre Beschwerden gebrochen), sbrigatevela da soli, il problema è soltanto vostro.

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