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venerdì 8 maggio 2015

L'Italicum peggio del porcellum


Io credo che se Matteorella non ha ravvisato incostituzionalità nell'Italicum, considerata la sua presenza in Corte Costituzionale per anni (peraltro nominato dagli inelleggibili) non è in grado di svolgere il ruolo affidatogli proprio dalla Costituzione di conseguenza va richiesto subito l'IMPEACHEMENT per incapacità manifesta di intendere (del resto anche il matteopoldo secondo la Corte dei conti è "incapace di percepire l'illegittimità del suo operato*) e di volere (soprattutto).
PS: l'Italicum confermando tutti i profili d’illegittimità ai quali la Corte àncora la decisione sul Porcellum, relativi alla rappresentatività delle assemblee e alla libertà e all’eguaglianza del diritto di voto, come “il più fondamentale dei diritti”. Sotto il profilo della rappresentatività, la Corte dice che si può limitare a beneficio della governabilità. Ma con un iperpremio di maggioranza e in aggiunta anche un ballottaggio, sono sicurissimo di avere la maggioranza. E allora le soglie, a che servono? Sono un limite inutile ed eccessivo, di cui non c’è bisogno, per garantire la governabilità.
Oltretutto l'Italicum puntando a una semplificazione forzosa del sistema politico, che non è un fine costituzionalmente rilevante e bilanciabile con il voto, è in aperta violazione dell'art.49 della Costituzione stessa che recita "Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale". (Massimo Villone, Costituzionalista emerito e Docente di Diritto Costituzionale all'Università Federico II di Napoli)
II PS: "Una riformulazione del Porcellum, peggiore del Porcellum".
Così 27 autorevoli costituzionalisti italiani, fra i quali spicca il nome di Stefano Rodotà, bocciano l’Italicum, esprimendo “sconcerto e preoccupazione” per la legge elettorale proposta da Matteo Renzi e Silvio Berlusconi e attualmente in discussione alla Camera. La proposta, spiegano, “consiste sostanzialmente, con pochi correttivi, in una riformulazione della vecchia legge elettorale – il cosiddetto Porcellum – e presenta perciò vizi analoghi a quelli che di questa hanno motivato la dichiarazione di incostituzionalità ad opera della recente sentenza della Corte costituzionale”. La Consulta aveva sottolineato la “lesione dell’uguaglianza del voto e della rappresentanza politica” determinata dal premio di maggioranza del Porcellum; nell’Italicum, si “introduce una soglia minima, ma stabilendola nella misura del 35% dei votanti e attribuendo alla lista che la raggiunge il premio del 53% dei seggi rende insopportabilmente vistosa la lesione dell’uguaglianza dei voti e del principio di rappresentanza lamentata dalla Corte”. Senza contare, aggiungono i costituzionalisti, che “in presenza di tre schieramenti politici ciascuno dei quali può raggiungere la soglia del 35%, le elezioni si trasformerebbero in una roulette”.
Inoltre il secondo profilo di illegittimità del Porcellum “consisteva nella mancata previsione delle preferenze”. Il medesimo vizio è presente anche nell’attuale proposta di riforma, nella quale “parimenti sono escluse le preferenze, pur prevedendosi liste assai più corte. La designazione dei rappresentanti è perciò nuovamente riconsegnata alle segreterie dei partiti. Viene così ripristinato lo scandalo del Parlamento di nominati”.
I costituzionalisti sottolineano poi “un altro fattore che aggrava” ulteriormente la situazione: le soglie di sbarramento. Se il Porcellum incostituzionale “richiede per l’accesso alla rappresentanza parlamentare almeno il 2% alle liste coalizzate e almeno il 4% a quelle non coalizzate, l’attuale proposta richiede il 5% alle liste coalizzate, l’8% alle liste non coalizzate e il 12% alle coalizioni”. Questo comporterà la “probabile scomparsa dal Parlamento di tutte le forze minori, di centro, di sinistra e di destra e la rappresentanza delle sole tre forze maggiori affidata a gruppi parlamentari composti interamente da persone fedeli ai loro capi”.
Insomma per i 27 esperti di diritto l’Italicum “consiste in una riedi¬zione del Porcellum, che da essa è sotto taluni aspetti – la fissazione di una quota minima per il premio di maggioranza e le liste corte – migliorato, ma sotto altri – le soglie di sbarramento, enormemente più alte – peggiorato”.
I costituzionalisti “esprimono il loro sconcerto e la loro protesta” per una proposta di legge che rischia una “nuova pronuncia di illegittimità da parte della Corte costituzionale e, ancor prima, un rinvio della legge alle Camere da parte del Presidente della Repubblica”
I primi firmatari sono Gaetano Azzariti, Mauro Barberis, Michelangelo Bovero, Ernesto Bettinelli, Francesco Bilancia, Lorenza Carlassare, Paolo Caretti, Giovanni Cocco, Claudio De Fiores, Mario Dogliani, Gianni Ferrara, Luigi Ferrajoli, Angela Musumeci, Alessandro Pace, Stefano Rodotà, Luigi Ventura, Massimo Villone, Ermanno Vitale. Hanno sottoscritto anche Pietro Adami, Anna Falcone, Giovanni Incorvati, Raniero La Valle, Roberto La Macchia, Domenico Gallo, Fabio Marcelli, Valentina Pazè, Paolo Solimeno. Per aderire inviare una mail a perlademocraziacostituzionale@gmail.com
fonte L'Huffington Post e Stefano Davidson

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