Detto fatto: arriva la denuncia contro l’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero per mobbing sociale. Tutto questo perché la Riforma delle Pensioni, secondo la Ragioneria di Stato, ha prodotto 314.576 esodati, di cui solo 130mila sono stati salvaguardati nel raggiungimento della pensione. La denuncia parla di risarcimento dovuto e di danno psicologico da patema d’animo. E i tutelati non se la sono vista meglio.
ESODATI CONTRO LA FORNERO – I non salvaguardati sono 184.500 e proprio da loro è partito l’esposto contro il Ministro.
Come si sono organizzati? Si sono costituiti in comitati (contributori volontarie Quindicenni) e hanno presentato a nome delle persone giuridiche la denuncia al ministro.
Le cose ora stanno così: sono ormai partite le prime pratiche di salvaguardia, sullo scaglione di 65.000 relativo al primo iter legislativo (in totale gli interventi sono stati tre), e ora l’Inps mette i numeri online: sono 11mila ad oggi ad aver ricevuto la pensione.
Sulla denuncia ha invece spiegato tutto Francesco Flore, portavoce dei Contributori Volontari: “Sono serviti sei mesi per mettere assieme i documenti, tra cui i certificati medici di tanti esodati che hanno sofferto di patologie psicologiche derivanti dall’enorme stress subito”. Ci scrivono: “La Riforma Fornero delle pensioni, è ormai di pubblico dominio, era finalizzata a fare cassa immediata e ha finito per stravolgere la vita di centinaia di migliaia di persone. Si tratta di un procedimento giudiziale prima di tutto di natura dichiaratamente etico-morale ed è importante sottolineare che gli attori in giudizio chiedono un simbolico risarcimento danni di 10.000 euro ciascuno, che sarà quasi totalmente devoluto ad una costituenda associazione senza fini di lucro, con il fine di sostenere le famiglie indigenti dei colpiti dalla riforma previdenziale Monti-Fornero”.
Il ministro del lavoro Giovannini ha voluto precisare nell’imminenza di una ricognizione della platea. “Sia ben chiaro che la denuncia attiene esclusivamente all’operato del precedente Ministro”, ci scrivono gli esodati. “E non certamente del ministro Giovannini che, ne siamo certi, ed anche a seguito dei solenni impegni presi dal Presidente Letta nelle sue dichiarazioni programmatiche, si impegnerà proficuamente per risolvere alla radice il dramma dei cosiddetti esodati”.
LA RABBIA DEI 191 – Centonovantuno sono gli esodati coraggiosi che hanno partecipato attivamente alla denuncia. Altri 73 invece sono starti soltanto sostenitori. Hanno firmato l’atto di citazione del risarcimento del danno morale da sofferenza e patema d’animo seguito dallo studio legale Alleva di Bologna.
Sei mesi ci sono voluti per il raccoglimento del materiale che verrà man mano allegato nel procedimento civile durante le varie fasi.
Sono i comitati a spiegarci il perché del patema d’animo: “Il procedimento chiede il risarcimento del danno morale causato dalla gestione negligente, imperita ed assolutamente dilettantesca di questa riforma, che ha procurato un continuo allarme sociale e psicologico nei soggetti interessati dai provvedimenti in esame, mediante uno stillicidio di dichiarazioni e controdichiarazioni formali, ordini e contrordini, una vera e propria sequela di ‘docce gelate’ ininterrotta durata mesi e mesi e fatta di promesse (poi mancate) che, nel loro insieme, hanno letteralmente demolito la tenuta nervosa degli attori. Vi sono state, addirittura, in questa triste vicenda della politica italiana, le finali pubbliche ammissioni di un ministro del lavoro che ha candidamente confessato di essersi sbagliato nel computo dei soggetti esodati”.
POCHI SALVAGUARDATI – Sono loro stessi a raccontare l’inferno patito durante l’anno del Governo di Mario Monti. Una esigua parte di loro è stata sottoposta a vere e proprie lotterie nelle quali veniva estratto il diritto alla pensione.
Dovevano essere rispettate cavillose e capziose condizioni studiate a tavolino per escludere decine di migliaia di cittadini dal legittimo diritto alla pensione.
“Il senso della azione civile contro il Ministero del Lavoro – ha dichiarato ancora Francesco Flore – è quello di richiedere il risarcimento del danno morale patito in questi lunghi mesi. Con questo atto intendiamo pertanto chiamare il ministro responsabile a rispondere, nella sede più adeguata, del suo grave operato contro decinedi migliaia di famiglie italiane”.
Per contattare i vari comitati di esodati che si stanno muovendo in questo senso postiamo tutti i contatti a disposizione:
Per la “Rete dei Comitati degli Esodati”:
Angelo Moiraghi (Organizzazione “Rete dei Comitati di Esodati”);
e-mail angelo.moiraghi@fastwebnet.it;
I Comitati aderenti alla Rete:
COMITATO MOBILITATI ROMA E NAPOLI
Segreteria Comitato mobilitati.roma.napoli@gmail.com
COMITATO LAVORATORI MOBILITA’ LODI
COMITATO ESONERATI P.A.
COMITATO LAVORATORI MOBILITA’ LIVORNO
COORDINAMENTO ESODATI ROMANI
COMITATO MOBILITATI MILANO
COMITATO AUTORIZZATI CONTRIBUTI VOLONTARI
COORDINAMENTO ”MOBILITATI, ESODATI” MILANO
COMITATO DIRIGENTI ESODATI
COMITATO ESODATIBANCARI
GRUPPO DONNE ESMOL (ESODATE MOBILITATE LICENZIATE)
COMITATO FONDI DI SOLIDARIETA’ di SETTORE FERROVIERI
COMITATO ESODATI PARMA
COMITATO LICENZIATI E CESSATI SENZA TUTELE
COMITATO “I QUINDICENNI”
Tratto da:http://www.infiltrato.it
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