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sabato 4 febbraio 2017

Gli italiani arruolati da Soros nella guerra in Ucraina

Soros guida la politica degli USA sull’Ucraina
Wayne Madsen Strategic Culture Foundation 30/08/2016Istituto-affari-internazionaliCirca 2500 documenti interni, per lo più in Microsoft WordExcel, Power Point e pdf della rete di organizzazioni non governative Open Society Foundation (OSF) di George Soros, ottenuti dal gruppo “DCLeaks”, mostra come Soros e i suoi consiglieri dominano la politica degli Stati Uniti verso l’Ucraina fin dal colpo di Stato del 2014 che, sostenuto da Soros e amministrazione Obama, spodestò il presidente ucraino democraticamente eletto Viktor Janukovich e il suo governo. I documenti di Soros descrivono come OSF e Fondazione Rinascimento Internazionale di Soros (IRF), con sede al 46 Artema Street di Kiev collaborano con il dipartimento di Stato degli Stati Uniti dalla cosiddetta rivoluzione colorata “euromaidan” del 2014, per garantirsi che l’Ucraina non sia federalizzata. Oltre a George Soros (identificato come “GS” nei documenti trapelati), altri coinvolti nella pianificazione del colpo di Stato ucraino erano l’ambasciatore degli Stati Uniti a Kiev Geoffrey Pyatt, David Meale (consigliere economico di Pyatt); Lenny Benardo (OSF), Evgenij Bistritskij (direttore esecutivo dell’IRF), Aleksandr Sushko (presidente dell’IRF), Ivan Krastev (Presidente del Centro studi liberali, un’operazione d’influenza di Soros e governo degli Stati Uniti a Sofia, Bulgaria), Sabine Freizer (OSF) e Deff Barton (direttore dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID) in Ucraina). L’USAID è un canale della Central intelligence Agency. Soros era presente alla riunione post-golpe del 21 marzo 2014 riguardante il sostegno degli Stati Uniti alla “Nuova Ucraina”. Un documento descrive la “Nuova Ucraina” come cruciale per “rimodellare la mappa europea, offrendo la possibilità di tornare all’essenza originale dell’integrazione europea”. Soros sosteneva le sanzioni contro la Russia per aver rifiutato di riconoscere il governo golpista di Arsenij Jatsenjuk, che comprendeva neonazisti, e respingeva l’Ucraina federale per concedere l’autogoverno alla regione russofona del Donbas. In effetti, Soros pose il veto a una proposta di Pyatt di negoziare la proposta avanzata dal Ministro degli Esteri russo che avrebbe garantito l’autonomia all’Ucraina orientale, nell’Ucraina federale. Soros respinse la proposta perché riteneva che avrebbe concesso alla Russia troppa influenza sull’Ucraina. Anche se l’assistente del segretario di Stato per gli affari europei ed eurasiatici Victoria Nuland non partecipò alla riunione del 21 marzo, era vicina a Pyatt e Jatsenjuk che chiamava affettuosamente “Yats”. Alla fine, l’amministrazione Obama respinse l’Ucraina federale e diede pieno appoggio all’unilateralismo del presidente ucraino Petro Poroshenko e al suo burattinaio Soros.
GettyImages-154993776-640x480Non dovrebbe sorprende che all’inizio di quest’anno, Pyatt sia andato via da Kiev per fare l’ambasciatore ad Atene. Un documento di Soros prevede la necessità di combattere la “Russlandversteher”, “la comprensione della Russia”, in tutta Europa, in particolare in Grecia, data la storia di stretti rapporti culturali e religiosi con la Russia. Il documento dell’OSF di Soros richiede uno sforzo concertato in Grecia per influenzare l’opinione pubblica contro la Russia e a favore del governo golpista ucraino. Propose un’operazione di propaganda anti-russa e pro-ucraina diretta a giornali, 10 “enti audiovisivi” (TV e radio), 6 siti internet in Grecia e “circa 50 opinion leader” presenti sui social network greci. I giornali greci presi di mira dalla campagna anti-russa di Soros eranoKathimeriniAvgiTa NeaVimaEfymerida SyntaktonEleutherotypiaProto Thema e Rizospastis. La Camera di Commercio Greco-Russa di Atene fu presa di mira dalla propaganda di Soros. Operazioni d’influenza dei media governativi simili a quelle anti-russe e pro-ucraine furono proposte per Italia, Spagna e Francia. Il ragionamento era contrastare qualsiasi movimento a sostegno dello status quo ante in Ucraina tramite SYRIZA, Podemos e Movimento 5 Stelle in Grecia, Spagna e Italia. Tale strategia di Soros veniva indicata come “mappatura del dibattito”. Cercando d’influenzare la politica greca in Ucraina, Soros e la sua banda di ONG sostenevano l’allargamento dell’Unione europea a Ucraina e Turchia, adesioni che non è nell’interesse di alcun Paese membro dell’UE. Alta priorità fu data anche all’integrazione della Moldova nelle strutture dell’UE. Il tema generale di molti documenti di Soros è che al centro della “Russlandversteher” vi sono i sentimenti “anti-americani”. I sindacati europei sono individuati dalla banda Soros come al centro delle opinioni “anti-americane” in Europa. Alcuni partiti politici sono individuati, tra cui Fronte Nazionale in Francia, Jobbik ungherese, Partito olandese della Libertà (PVV) e UK Independence Party (UKIP), indicati da Soros come “PRR” o “populisti radicali di destra”. Politici tedeschi filo-russi sono indicati nei documenti di Soros e includono gli ex-cancellieri Gerhard Schröder, Helmut Kohl e Helmut Schmidt; il ministro-presidente del Brandenburgo Matthias Platzeck; i leader di Die Linke Gregor Gysi, Sahra Wagenknecht e Katja Kipping e l’ex-sindaco di Amburgo Klaus von Dohnanyi. Soros, che s’è fatto le ossa in Ungheria come collaborazionista della Gestapo nazista e dei fascisti ungheresi delle Croci Frecciate, preferisce scrivere “le liste di proscrizione” coi nomi dei suoi avversari.
Yatsenyuk-Soros45Il grado di sostegno finanziario, logistico e in altre forme di Soros ai golpisti ucraini nel 2012, due anni prima della rivolta di euromaidan, è degno di nota. OSF ed affiliati fornirono edifici, uffici, computer, software, internet a banda larga, videoconferenza, auto, viaggi negli Stati Uniti e altro materiale per la rivolta di euromaidan. Tutto in collaborazione con le ambasciate di Stati Uniti e Svezia a Kiev, USAID, Carnegie Endowment, Agenzia per lo sviluppo internazionale svedese (SIDA) e National Endowment for Democracy (NED) della Central Intelligence Agency. Giornalisti investigativi furono reclutati dalla banda Soros per recarsi in Ucraina e inviare articoli approvati dagli agenti di Soros prima della pubblicazione. Un importante collaboratore di Soros e Stati Uniti nella propaganda ucraina fu identificato in Hromadske Television, scelta per il suo lavoro nel contrastare “la propaganda russa”. Un documento di Soros contiene la seguente raccomandazione: “selezionare giornalisti dei 5 Paesi target (Germania, Francia, Spagna, Italia, Grecia) e offrirgli lunghi soggiorni in Ucraina. Piuttosto che specificare cosa scrivere gli si dovrebbero dare suggerimenti sugli articoli; ci riserviamo il diritto di veto su storie che pensiamo controproducenti. Suggerimento di entrare in collegamento diretto con i giornalisti per decidere se d’interesse”. Il documento di Soros ammette anche che tale approccio “al giornalismo indipendente è scorretto e può danneggiare la nostra credibilità presso i giornalisti”. La gente di Soros propose un “firewall” tra Soros e gli articoli dei giornalisti sull’Ucraina. L’organizzazione di Soros propose che “un terzo ricevesse la concessione e agisse da intermediario, editore, controllo di qualità ecc. IRF (Fondazione Rinascimento Internazionale) dovrebbe svolgere un ruolo più diretto in tale iniziativa, sottolineandone le origini in Ucraina”. L’organizzazione di Soros decise di usare il “PIJ” o “giornalismo d’interesse pubblico”, per una collaborazione volta a diffondere la propaganda sull’Ucraina. Vi sono numerosi giornalisti nel mondo che hanno venduto professionalità e credibilità al diavolo accettando lo stipendio da Soros per diffondere la propaganda sua e della CIA. Uno di essi, citato come porta acqua al mulino di Soros, èHuffington Post-Germania, nota collaborazione di Burda, casa editrice di destra in Germania. Altre pubblicazioni tedesche che Soros vede favorevolmente nel sostenere la linea anti-russa in Ucraina sono Frankfurter Allgemeine Zeitung, Frankfurter RundschauDie WeltSüddeutche ZeitungTageszeitungSpiegel e Junge Welt. Criticati da Soros erano Neues Deutschland e Freitag, citati come troppo amichevoli verso la Russia e anti-ucraini.
I documenti di Soros identificano un editorialista del giornale svizzero Neue Zürcher Zeitung come finanziato da Soros per assumere un “assistente per la ricerca” per promulgare propaganda pro-Ucraina. Altri sul libro paga anti-russo di Soros e che scrissero articoli di propaganda sull’Ucraina includevano i ricercatori dell’Istituto di Studi Internazionali di Barcellona, della Chatham House di Londra e dell’Istituto Affari Internazionali in Italia. I propagandisti citati dalla banda di Soros chiedevano l’espulsione della Russia dal G8, supporto militare della NATO e adesione alla NATO dell’Ucraina e sanzioni contro la Russia. Un documento confidenziale di Soros del 12 marzo 2015 rivela che l’ex-comandante militare della NATO, l’anti-russo amico di Bill e Hillary Clinton Wesley Clark, oltre al generale polacco Waldemar Skrzypczak, consigliavano Poroshenko su questioni militari verso la Russia. Il documento cita Soros come “avvocato auto-nominatosi della Nuova Ucraina”. Soros è uno dei più stretti consiglieri e finanziatori di Hillary Clinton. I documenti trapelati descrivono come Clinton Global Initiative e Soros Foundationcollaborino nel minare la sovranità delle nazioni nel mondo, anche in Europa. E che tale rapporto dovrebbe pesare su ogni elettore statunitense l’8 novembre.o-GEORGE-SOROS-facebookLa ripubblicazione è gradita in riferimento alla rivista on-line Strategic Culture Foundation.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

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