Vuole evitare l’uscita della Grecia dall’Eurozona, prova a tendere la mano ad Alexis Tsipras ma rivendica un ruolo politico della commissione Europea. Il tutto senza rinunciare ad un’indirettapolemica con Berlino. A due giorni dalla vittoria del no al referendum greco, e a poche ore dall’Eurosummit in cui Tsipras avanzerà nuove proposte ai creditori del Paese ellenico, il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker interviene alla plenaria di Strasburgo. “La Commissione Ue lavora per riaprire i negoziati il popolo greco”, ha detto il presidente, ribadendo comunque che “il popolo greco ha votato ‘no’ su un testo che non è più sul tavolo. I cittadini greci hanno votato, ma vorrei capire cosa hanno capito, perché è stato chiesto loro di esprimersi su una cosa inesistente”.
Ma l’obiettivo del lussemburghese, ora, è solo uno: mantenere la Grecia nell’Eurozona. “Voglio evitare la Grexit, sono contrario, cercherò di evitarlo fino alla fine: la Grecia è una grande nazione e buttarla fuori dall’area euro o dalla Ue non è una cosa che vogliamo o dovremmo volere. Ma ora dobbiamo affrontare la situazione”. Poi una nota critica nei confronti del governo di Angela Merkel: “C’è chi di nascosto punta sull’uscita della Grecia” e “il ruolo della Commissione Ue rispetto alla Grecia viene molto criticato, in alcuni Stati specialmente dove si parla tedesco. O si vuole una Commissione politica o la vogliono di alti funzionari. Io sono un politico: è sorprendente che riguardo alla Grecia si possano esprimere tutti tranne il sottoscritto non mi lascio mettere museruola, sono stato eletto. Lo stesso vale per il presidente delParlamento Ue che non è una tigre di carta e può esprimersi”. Il riferimento è al tedesco Martin Schulz, che la scorsa settimana ha fatto (come Juncker) campagna per il sì al referendum e domenica è stato il primo a parlare della necessità di un piano diaiuti umanitari per la Grecia. Idea ribadita lunedì dal vice cancelliere Sigmar Gabriel e fatta propria dallo stesso Juncker, che ha promesso che la commissione Ue farà “di tutto per aiutare i cittadini greci, di cui molti si trovano in miseria, ma senza dimenticare il resto d’Europa”.
Il fulcro centrale del discorso dell’ex premier del Lussemburgo è stato il passaggio sul ruolo della commissione Ue in relazione alla crisi greca. “L’Eurozona non si compone di una sola democrazia ma di 19: nessuna vale più delle altre e noi facciamo gli interessi dell’Eurozona tutta intera”. “E’ tempo che torni il buon senso – ha proseguito Juncker – ed è tempo di fermare la sparatoria a bruciapelo: lasciare il negoziato è stato un grave errore”. Poi la replica alle accuse arrivate da Atene nei giorni scorsi nei confronti dei massimi rappresentanti europei. “È inaccettabile per la Commissione essere chiamati terroristi” dal governo greco – come ha fatto l’ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis alla vigilia del referendum. “Vogliono che vinca il sì per umiliare i greci. Perché ci hanno forzato a chiudere le banche? Per spaventare la gente. E quando si diffonde il terrore, questo è terrorismo”, aveva detto Varoufakis, che ieri si è dimesso ed è stato sostituito da Euclides Tsakalotos.
Alla fine del suo intervento Juncker ha comunque aperto al governo ellenico. “L’Unione europea e la Commissione sono pronte a fare di tutto per arrivare in un arco di tempo ragionevole a un accordo con la Grecia: dobbiamo trovare una soluzione e oggi cerchiamo di mettere ordine, di ristabilire la fiducia, di riaprire il dialogo e di comprendere le posizioni reciproche”. Per il presidente Ue, però, non si può trovare un accordo se “il governo greco non spiega come districarci da questa situazione”.
Prima di Juncker, era stato il primo ministro francese Manuel Valls, in attesa dell’Eurosummit delle 18, a chiarire che contrariamente a quanto sostiene Berlino “le basi di un accordo per il salvataggio finanziario della Grecia esistono”, aveva detto Valls intervistato da Rtl, assicurando che per la Francia non ci sono “tabù” sulla ristrutturazione del debito pubblico greco. Nel frattempo dal Cremlino fanno sapere che Vladimir Putin ha parlato al telefono con il presidente francese Francois Hollande.Ieri è stato il premier greco Alexis Tsipras a parlare con il presidente russo, che ha detto di auspicare il raggiungimento di un accordo tra Atene e i creditori il prima possibile.
I mercati – La Borsa di Milano ha aperto in cauto recupero, a +0,4%, dopo il -4% di lunedì. Tentanto un rimbalzo le banche, conMps a +2,34%. Lunedì aveva lasciato sul terreno l’11,5%. Quanto ai titoli di Stato, il rendimento dei Btp italiani è sceso al 2,31% e lo spread si è di conseguenza ridotto a 160 punti contro i 162 della chiusura di lunedì.
CRONACA ORA PER ORA
11.57 – La Borsa di Atene resta chiusa fino a mercoledì 8
La borsa di Atene resterà chiusa fino all’8 luglio compreso, così come gli istituti di credito. Lo annuncia in una nota la Hellenic Capital Market Commission.
La borsa di Atene resterà chiusa fino all’8 luglio compreso, così come gli istituti di credito. Lo annuncia in una nota la Hellenic Capital Market Commission.
11.20 -Bce: “Liquidità di emergenza è temporanea”“L’obiettivo della liquidità di emergenza (Ela) è sostenere banche solvibili che si trovano ad affrontare problemi di liquiditàtemporanea“. Lo scrive la Bce in un rapporto sulla gestione dei rischi finanziari, il giorno dopo la decisione di congelare a 89 miliardi di euro la liquidità messa a disposizione delle banche greche e ridurre il valore attribuito ai titoli forniti come garanzia (collaterale). L‘Ela “affronta problemi di liquidità nel breve termine e non ha lo scopo di fornire un sostegno alla solvibilità”, spiega la nota, che chiarisce le motivazioni della scelta di lunedì, e potrebbe costituire “un aiuto di Stato se non è pienamente garantita da collaterale, a cui vengono applicati appropriati sconti (haircut) in base alla sua qualità e al valore di mercato”. All’Ela sono associati anche “rischi legali” e concederla a condizioni “troppo generose” può aumentare “il rischio di un azzardo morale da parte delle istituzioni finanziarie e delle autorità competenti”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/07/crisi-grecia-juncker-al-parlamento-ue-evitiamo-grexit-non-mi-faro-mettere-museruola/1850591/
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