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giovedì 11 giugno 2015

DIMENTICATE LO SPORT: DIETRO ALLO SCANDALO FIFA C’E’ LA GEOPOLITICA E SI APRE UN NUOVO FRONTE NELLA GUERRA ALLA RUSSIA

putinblatter.
DI MAHDI DARIUS NASZEMROAYA
E’ indubbio che ci sia molta corruzione all'interno della Fédération Internationale de Football Association (FIFA): è una storia di decenni di tangenti e accordi segreti. La Federazione è responsabile per lo sport più seguito e popolare in tutto il mondo e rappresenta un business molto redditizio di grande prestigio e di notevole potere.


Tuttavia, lo scandalo e gli arresti del 2015, hanno ben poco a che fare con la corruzione e molto a che fare invece con la geopolitica. Benvenuti sul fronte bellico del mondo del Calcio/Football. La FIFA è il nuovo teatro dove si sta svolgendo la guerra tra Stati Uniti e suoi alleati contro paesi come la Russia. E dopo la guerra energetica e valutaria, ecco la nuova guerra dietro le quinte all’interno della FIFA. Vittima illustre: Joseph (Sepp) Blatter.
Già nel 2005, Blatter rifiutò di farsi coinvolgere dal gioco a scacchi geopolitico di Washington. Sotto di lui, la FIFA si rifiutò di cedere alle richieste del Dipartimento di Stato di impedire alla squadra Iraniana di partecipare alla Coppa del Mondo del 2006 e che la Palestina non fosse ammessa in FIFA. Alcuni reati geopolitici della FIFA, tuttavia, potrebbero aver raggiunto un punto di non ritorno.
Uno di questi reati potrebbe essere stato l’accoglimento da parte della FIFA (punto 15 all’O.d.G. del 65° Congresso FIFA) delle richieste palestinesi di sospendere la squadra israeliana, considerando i sabotaggi e gli attacchi israeliani alla squadra palestinese. Alcuni giorni prima del Congresso, tuttavia, Blatter incontrò sia il Primo Ministro Israeliano Benjamin Netanyahu sia quello palestinese – il semidittatore Mahmoud Abbas – per comprendere meglio la situazione e arrivare a una decisione. In questo modo si è tentato di convincere la Federazione Football Palestinese a ritirare la sua mozione di sospensione della Federcalcio Israeliana dalla FIFA.
Non solo gli Stati Uniti e Gran Bretagna erano indignati per non essere riusciti ad ospitare le Coppe del Mondo 2018 e 2022, ma fecero anche forti pressioni sulla FIFA contro la Russia. Quello che può aver provocato la campagna di Washington per la rimozione di Blatter, con un colpo di stato dall’interno, è stato il rifiuto da parte della FIFA di sanzionare la Russia, unendosi ai programmi ‘punitivi’ in corso da parte di USA e Unione Europea contro Mosca…
L’ATTACCO DI WASHINGTON ALLA FIFA
Pochi giorni dopo essere stato rieletto, il 29 maggio scorso, dalla maggioranza dei delegati presenti al 65° Congresso per il suo quinto mandato alla guida della Federazione, Joseph Blatter prese l'insolita iniziativa di annunciare che il 2 giugno successivo intendeva dimettersi dalla carica di presidente della federazione sportiva internazionale. Una mossa inaspettata, poiché fino a maggio la sua rielezione sembrava aver superato ogni pressione e tentativo da parte di Washington per indurlo a dimettersi. In una conferenza stampa presso la sede FIFA di Zurigo in Svizzera, Blatter disse di aver preso quella decisione perché non aveva avuto il sostegno unanime del Congresso per continuare a presiedere la federazione.
Centotrentatre su duecentonove rappresentanti dell’'associazione al 65° Congresso FIFA votarono a favore di Blatter al primo turno di votazione all'Hallenstadion di Zurigo. Ciò equivale al 63,6%, pari a circa al 64% del Congresso FIFA. Dal momento che questo numero è stato poco meno di due terzi - o il 66% - dei membri votanti della FIFA necessari per garantire una prima vittoria, era necessaria una seconda tornata di voto.
Il Vice Presidente FIFA per l’Asia e secondo candidato alla presidenza il principe Ali bin Al-Hussein Bin Talal Al-bin Abdullah, non aveva nessuna possibilità di vincere e ha abbandonato la corsa prima della seconda votazione. Al primo turno, il principe si è assicurato solo settantatre voti. Ciò significa che il 34,9% (circa il 35%) della FIFA sosteneva la candidatura del principe alla presidenza della federazione.
Nonostante il fatto di aver ottenuto il sostegno della maggioranza delle associazioni di calcio/football alle elezioni FIFA, Blatter si è sentito costretto ad annunciare le sue dimissioni. Dopo la sua rielezione da parte del 65° Congresso,  articoli del New York Times, ABC News e Reuters annunciarono che Blatter era indagato penalmente dalle autorità statunitensi. Per giorni Blatter aveva tentato di prendere le distanze da quella polemica, ma diversi funzionari degli Stati Uniti, parlando in anonimato ammisero che volevano mettere su un caso contro di lui utilizzando dei suoi colleghi FIFA arrestati in precedenza (Sam Borden, Michael S. Schmidt e Matt Apuzzo). “Inattesa decisione di Sepp Blatter di dimettersi da presidente della FIFA» New York Times, 2 giugno 2015).
Prima dell'inchiesta su Blatter, il 27 maggio del 2015 gli Stati Uniti hanno fatto arrestare dalla polizia svizzera sette funzionari FIFA presso l'Hotel Baur au Lac a Zurigo. Questi funzionari si apprestavano a votare nelle elezioni FIFA. Sono stati arrestati per ‘sospetto’ di corruzione ed estradati dalla Svizzera negli Stati Uniti.
Gli Stati Uniti hanno accelerato le indagini nonostante la stessa Svizzera stesse conducendo delle sue indagini sull’assegnazione della Coppa del Mondo 2018 alla Russia e del 2022 al Qatar. E’ questo il nocciolo della questione. La FIFA non era disposto a revocare le sue decisioni e a seguire il copione geopolitico di Washington contro la Russia.
Le incursioni e gli arresti sono avvenuti nell’arco delle 24 ore precedenti alle elezioni della FIFA. Gli arresti sono stati architettati deliberatamente allo scopo di evitare che Blatter fosse rieletto. Blatter ha risposto dicendo, “Non mi vengano a dire che questo attacco da parte di Washington due giorni prima delle elezioni è una pura coincidenza. La cosa puzza decisamente”.
LA POLITICIZZAZIONE DELLA FIFA DIVIDE IL MONDO
Nella vicenda FIFA si stanno manifestando tutte le varie forme di rivalità e divisioni di natura geopolitica. Mentre nel 1969 El Salvador e Honduras si scontrarono in una guerra scatenata dal gioco del calcio, quello che sta accadendo oggi dietro le quinte nello scandalo FIFA conferisce al termine “Guerre del Calcio” un nuovo significato.
Anche se il voto all'Hallenstadion è avvenuto a scrutinio segreto, si intuiva facilmente come avessero votato i delegati e le confederazioni regionali della FIFA. A parte l’Australia, tutti i quarantasette membri della Confederazione calcistica asiatica (AFC) pare abbiano votato per Blatter. L'AFC si è sempre dichiarata al fianco di Blatter fin da quando è scoppiato lo scandalo. Anche i cinquantaquattro membri dellaConfédération Africaine de Football (CAF), che è la più grande confederazione all’interno della FIFA, hanno votato per Blatter e lo hanno espressamente sostenuto, proprio come l’AFC.
L’Unione delle Associazioni Europee del Calcio (UEFA) e gli Stati Uniti, invece, si sono mostrati ostili verso Blatter. Diversi politici europei, tra cui il Primo Ministro britannico David Cameron, hanno chiesto le sue dimissioni dalla carica di Presidente.   L’UEFA ha anche minacciato di tagliare ogni legame con la FIFA se Blatter fosse stato rieletto. Inoltre, la Federcalcio inglese ha auspicato il boicottaggio della Coppa del Mondo. La campagna anti-Blatter ha raggiunto delle punte tali che Sepp ha detto “…la UEFA sta perdendo tempo in un’inutile campagna di demonizzazione”.
Tuttavia la UEFA, non era tutta unita contro Blatter. Riportava l’Economist il 2 giugno scorso nell’articolo “Districando la matassa dei misteri FIFA” : “La UEFA è divisa: pare che un quarto dei suoi membri ha votato per Blatter, sfidando l’invito da parte di Michel Platini, capo dell’UEFA, a mandare via il settantenne svizzero. Tra quelli che lo hanno appoggiato c’erano Russia, Spagna e, meno prevedibile, Francia, paese natale di Platini. Di conseguenza, l’azione della UEFA non andrà molto oltre la chiusura delle collaborazioni con i comitati FIFA.”
Consapevole di ciò che stava accadendo dietro le quinte, la Federazione Russa, sia a livello di FIFA che di politica del Cremlino, ha espresso il suo chiaro appoggio a Joseph Blatter. Vladimir Putin si è molto adoperato per sostenerlo: oltre a Francia, Spagna e Russia, ben diciotto membri UEFA, tra cui Armenia, Bielorussia, Finlandia e Kazakhstan, pare abbiano votato per Blatter nella votazione di Zurigo.(“Le inutili discussioni UEFA su Sepp Blatter” – dice l’Associazione del Calcio Olandese – Dutch News – 2 giugno 2015)
Gli Stati Uniti e il Canada si sono ritrovati isolati tra Confederazione delle Associazioni Calcistiche del Nord, dell’America Centrale e Caraibica (CONCACAF). I paesi CONCACAF dell'America centrale e dei Caraibi hanno tutti appoggiato Blatter.
STATI UNITI E UNIONE EUROPEA: CONTRO LA CORRUZIONE O LA DEMOCRATIZZAZIONE DELLA FIFA?
In termini Orwelliani, la stampa USA e Britannica hanno tentato di far apparire i progetti di Blatter di investimento per lo sviluppo del calcio Africano e Asiatico, come una forma di ‘corruzione’.   Anche i critici ammettono che “l’equa spartizione dei ricavi FIFA dai tornei tra i suoi duecentocinquantanove membri, ha dato il via ad una reale rinascita del calcio mondiale, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.” (Tom Peck, «Corruzione Fifa: come Sepp Blatter si assicura il sostegno investendo milioni di dollari FIFA in Africa” – The Independent – Londra, 28 maggio 2015).
La Mauritania rappresenta un ottimo caso studio, tra i paesi più poveri, di come l’equa ripartizione degli utili tra i membri della FIFA, abbia contribuito a migliorare l’immagine del calcio/football mondiale. A tale scopo, sono stati costruiti degli studi televisivi per consentire alla popolazione mauritana di vedere questo sport in televisione. Ecco cosa scrive al riguardo The Independent:
- “Ora abbiamo un’ unità di produzione televisiva, una delle prime del genere in Africa oggi,» dice il presidente della Mauritania Football Association, Ahmed Ould Yahya. “Abbiamo firmato un contratto con la società nazionale di trasmissioni televisive e mandiamo in onda le partite ogni settimana. L’immagine di questo sport sta davvero cambiando nel nostro paese.”
- “Prima che arrivassero i fondi, il calcio della Mauritania era ai minimi termini. Non aveva mai partecipato a tornei internazionali ed era fuori dalle classifiche mondiali. Sta ancora lottando per sopravvivere e crescere, ma ora ha delle risorse su cui contare, e sono arrivate tutte dalla FIFA. La Mauritania non ha mai giocato nella Coppa del Mondo, ma ha ricevuto la sua parte di guadagni. Tutti i 209 membri della FIFA hanno ricevuto la stessa parte di ricavi dalla Coppa del Mondo del Brasile l’anno scorso, e si tratta di circa $1.2milioni di dollari (£783,000 sterline).”
E tutto questo qualcuno lo ha definito una “forma di corruzione”…Nessuno cita la diffusa corruzione che esiste nella UEFA e nell’Unione Europea. Da qui all’osservazione che, geopolitica a parte, questa è una faccenda di potere economico. Lo stralcio che segue illustra questo argomento: “Le ultime due edizioni della Coppa del Mondo sono avvenute in Sud Adrica e in Brasile. La prossima sarà in Russia. Tutti e tre sono paesi BRICS. E’ chiaro che il mondo occidentale non è molto contento di questo. Tutto questo gran parlare di corruzione è un tentativo da parte di Europa e di America di riportare il gioco del calcio sotto la loro sfera di influenza” dice Thiago Cassis, famoso scrittore sul calcio brasiliano.“C’e’ molta corruzione nel calcio europeo, invece. Loro non ne parlano. Tutta la questione non riguarda la lotta alla corruzione, ma il recupero del controllo…” (Shobban Saxena – “Non sbagliamoci: la guerra della FIFA non ha niente a che vedere con il calcio e la corruzione” – Wire, 31 maggio 2015).
«Dovendo dipendere dal Sud America e dall’Africa per il talento del calcio, e sempre più dall’Asia per il pubblico televisivo, gli Europei sanno che stanno perdendo il controllo» ha detto il giornalista calcistico brasiliano Shobhan Saxena. «L’ Europa vuole riprendersi tutto il nostro lavoro, perché questo le dà un pubblico televisivo globale e un sacco di soldi. Ma non vuole darci le Coppe del Mondo o condividere il potere con noi” ha detto a questo proposito un delegato FIFA Africano al 65 ° Congresso.
DIETRO AGLI ARRESTI FIFA, LE PRESSIONI SULL’AMERICA LATINA CONTRO LA RUSSIA
Tutti i funzionari FIFA arrestati prima delle elezioni di Zurigo erano latino-americani provenienti dal Centro e Sud America. A parte le loro indagini private sulla corruzione, questo ha provocato risentimento e reazioni nel CONCACAF e nella CONMEBOL - Confederación Sudamericana de Fútbol / South American Football Confederation.
Wire presenta la visione latino-americana sui motivi per cui gli USA e i loro alleati hanno preso di mira i latinoamericani nella FIFA. “Perché hanno arrestato funzionari solo dalle nostre federazioni e lo hanno fatto in Svizzera? Perché non hanno contattato i nostri governi tramite l’Interpol? E’ forse perché sapevano che era impossibile l’estradizione dal Sud America agli Stati Uniti?” si domanda un funzionario del calcio Brasiliano.
I fatti indicano uno sforzo organizzato per far deragliare la FIFA con un colpo di stato. Molta rabbia ha suscitato anche la notizia diffusa dai mezzi d’informazione occidentali sulla ‘fuga’ da Zurigo in Brasile del capo della Federazione del Calcio Brasiliano Marco Polo Del Nero, per timore di essere arrestato. In realtà, quando i giornali Guardian e New York Times hanno segnalato la notizia, il funzionario brasiliano era invece ancora in Svizzera. “Ci hanno fatto pressione perché votassimo per il principe Ali. Sono mesi che fanno questa lobby. Quando si sono accorti che non funzionava, hanno iniziato ad attaccare e a minacciare che potevano esserci anche altri arresti. Molti giornalisti inglesi e statunitensi hanno usato questa tattica” sostiene il funzionario del calcio Brasiliano.
COPPA DEL MONDO 2018: TENTATIVI DI REVOCA DELLA SCELTA ‘RUSSIA’
E arriviamo al punto centrale della storia: la Coppa del Mondo 2018 in Russia. La prospettiva latinoamericana è questa: «Secondo la versione del raid di Zurigo resa da alcuni funzionari sudamericani, sembra che l'FBI, la polizia svizzera e alcuni giornalisti occidentali gli davano la caccia insieme” dice Saxena. Un delegato FIFA del Sud America ha anche detto che gli Stati Uniti tentavano di far pressione sui latinoamericani. «Poiché asiatici e africani erano decisamente pro-Blatter, cercavano i voti dei latinoamericani per il Principe Ali. Erano disperati, volevano che fosse lui il nuovo capo della FIFA, poiché questo avrebbe sicuramente riaperto le proposte per i tornei del 2018 e 2022” testimonia il funzionario del Paraguay. «Dal momento che il Regno Unito e gli Stati Uniti avevano perso le occasioni 2018 e 2022, hanno fatto di tutto per far revocare in qualche modo le scelte di Russia e Qatar. Non accettavano il fatto di aver perso questi due tornei in un contesto giusto» ha spiegato lo stesso funzionario.
Il principe Ali, che è anche a capo della Jordanian Football Association e della West Asian Football Federation, era il candidato che gli oppositori di Blatter negli Stati Uniti e la Gran Bretagna avevano proposto per attuare il loro programma. Gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e i vertici UEFA, da mesi stavano esercitando forti pressioni per far sostituire Blatter con il Principe Alì. Fedele al suo pedigree, come gli altri cosiddetti «reali» del rampollo hashemita in Giordania, il principe Ali è un «fantoccio» che rappresenta gli interesse degli Stati Uniti e del Regno Unito, come ha detto a Saxena in un’intervista un anonimo funzionario brasiliano.
L'intero scandalo della FIFA non riguarda corruzione o dignità. L'intera faccenda è di natura geopolitica e ha a che fare con il controllo mondiale del settore. Joseph Blatter è stato costretto a dimettersi perché la FIFA si è rifiutata di revocare la sua decisione di permettere alla Russia di ospitare la Coppa del Mondo 2018 e di riaprire le proposte per ospitare quella del 2022.
5.06.2015
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SKONCERATA63

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