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mercoledì 6 maggio 2015

Saluti da Castaneda. (Follia e normalità)




ovvero: I deliri di Matteo Renzi e di Mattarella per Expo 2015 e le previsioni di Castaneda sul futuro italiano.



L'unico capitolo del libro sulle religioni che ho deciso di abbandonare perché non ero in grado di portarlo a termine in modo sistematico e coerente (Dio-anima-bene e male-rapporti con le altre religioni, ecc.) è lo sciamanesimo.

Inoltre leggendo "Gli insegnamenti di Don Juan" di Castaneda mi ero annoiato a morte verso la fine e quindi ho rinunciato.


In questi giorni comunque ho ripreso in mano Casteneda, non solo in vista di una seconda edizione futura più completa, che avverrà chissà quando, ma in vista del fatto che in questo periodo di caos della mia vita mi pareva che sui suoi libri potessi trovare trovare spunti di riflessione sul lasciarsi guidare dalle coincidenze e dal destino.

Qualche giorno fa mi telefona una certa Marta che mi chiede di vedermi per un po' di ore per parlarmi. Perché? Non lo sa bene.

Non mi pare un gran motivo, in questo periodo poi sono abbastanza impegnato a risolvere casini vari della mia vita, e respingo tutti gli appuntamenti (specie perché, manco a dirlo, ognuno vuole consulenze giuridiche gratis, e non ho voglia di darle ora che mi sono tolto dall'albo, ci manca solo infatti che mi cancello dall'albo per lavorare gratis. Per giunta molti volevano un appuntamento il primo maggio, giorno in cui sono stato sommerso da telefonate cui non ho risposto, essendo la giornata dei lavoratori, e - aggiungo io - soprattutto di quelli che la gente vorrebbe far lavorare gratis come capita a me; ho rifiutato tre appuntamenti, uno per un omicidio in cui il PM avrebbe dichiarato che è normale non trovare sangue se uno si ficca un coltello nella pancia, perché il coltello ha chiuso la ferita impedendo la fuoriuscita del sangue, secondo il perito medico legale; e un altro per un tizio truffato da una banca che vorrebbe gli facessi causa gratis perché non ha i soldi per pagare e che io ho inviato alla ditta SDL che mi pare più qualificata, ma lui insisteva che gliela facessi io).

Decido quindi di accettare l'incontro perché la tipa mi pare sufficientemente squilibrata da garantire che non sia un gran pericolo per me, e che non vorrà una consulenza giuridica.

In effetti a conoscerla la tipa è - per i miei standard - squilibratella; parla con gli spiriti in ogni momento, ringrazia per ogni cosa, dal pane che le offro alle marmellate dell'azienda del mio amico Maurizio (per le quali ringrazia più di una volta); si lascia guidare dalle coincidenze della vita e mi ricorda una specie di Juan Matus, il personaggio di Casteneda, ma al femminile.

Apprendo che è giornalista ma che ha vissuto oltre dieci anni in Messico con gli sciamani e conosce il percorso castenedico benissimo, tanto che ha scritto libri (che mi ha portato) e redatto voci di Wikipedia in lingua straniera su Castaneda.

Mi spiega quindi tutti i concetti che mi mancano, il bene il male, l'anima, il concetto di Dio, la possessione angelica, ecc. Mi dà del materiale, e il capitolo sullo sciamanesimo è quindi praticamente pronto senza gran fatica ed è anche probabile che sarà il capitolo più bello di tutto il libro, in futuro.
Apprendo anche numerose cose sulla fede Baha'i e su molti altri concetti a me poco noti.

Mi spiega come a fare il bene torna indietro molto bene, ma anche molto male, e quindi quando si opera per il bene altrui bisogna anche essere pronti a ricevere tanto male come contraccambio (basti pensare al fatto che tutti i più grandi maestri dell'umanità, Cristo, Maometto, Buddha, ma anche Osho, Steiner, ecc. sono stati uccisi, quasi tutti per avvelenamento, a parte Cristo).

Sul perchè pare che le coincidenza della vita mi abbiano portato a fare tabula rasa del mio passato e stia per cominciare una nuova esistenza probabilmente all'estero, risponde che ogni guerriero a un certo punto deve giungere al punto di rottura. O la fa da solo, facendo piazza pulita del passato e ricominciando, oppure le circostanze imporranno il cambiamento dall'esterno. Per l'infinito, dice Castaneda ne "Il lato attivo dell'infinito", l'unica impresa degna di un guerriero è la libertà, qualunque altra attività è un inganno. E se persisti a lavorare e vivere coi vecchi schemi arrivano le circostanze della vita a farteli cambiare completamente.
I passi di ciascuno di noi sono guidati dall'infinito e le circostanze che sembrano essere in balia del caso sono regolate in realtà dal lato attivo dell'infinito che Don Juan chiama "Intento".
Gli sciamani hanno un unico punto di riferimento: l'infinito (1).

Soprattutto trovo una spiegazione ad un mio dubbio. Leggendo Castaneda si evince lo strano rapporto tra Juan Matus e lo scrittore: il primo è un indiano Yaqui, apparentemente irrazionale, in contatto con il mondo degli spiriti; il secondo un ricercatore razionale, di stampo occidentale, tutto regole, preconcetti, forme, insomma intriso di tutto il peggio della razionalità occidentale moderna.

Il loro rapporto è un continuo snodarsi di insegnamenti di Don Juan, cui Carlos Castaneda oppone continua resistenza. Per quanto sia normale una certa resistenza a fronte di fenomeni poco usuali come quelli sciamanici, è anche vero che l'atteggiamento dello scrittore è fin troppo scettico, quasi irritante. In altre parole, se si vuole capire davvero certi fenomeni, è necessaria una certa apetura, una rilassatezza, che Castaneda non ha mai dimostrato.

Mi sono quindi sempre domandato come fosse possibile che uno sciamano avesse potuto scegliere una persona cosi poco adatta come Casteneda per ricevere proprio quegli insegnamenti. La risposta che mi sono dato è che forse Castaneda non sarà stato l'allievo perfetto, ma probabilmente è stato il veicolo scelto da alcune forze spirituali per diffondere la cultura sciamanica nel mondo.

Il suo compito non era insomma quello di imparare, ma quello di "insegnare", di trasmettere all'esterno con i suoi bellissimi libri un insegnamento altrimenti destinato a scomparire.

Come disse Benedetto XVI il giorno della sua elezione, il Signore sceglie mezzi imperfetti, per raggiungere i suoi fini che sono sempre perfetti.

Marta mi racconta che in Messico gli sciamani narrano sul rapporto alcune storie sul rapporto tra Don Juan e Castaneda, mai rivelate al pubblico, che confermano questa mia impressione. Ma sarebbe troppo lungo ora raccontare queste cose, e sopratttutto neanche so se sia corretto raccontarle (per giunta non potrei mai sapere se sono vere... mi limito a dire che sono verosimili, e mi risuonano perfettamente dentro, perché era ciò che a intuito avevo sospettato).

Racconto a Marta che per ogni capitolo del mio libro sulle religioni mi sono capitate coincidenze particolari. Quando scrivevo il capitolo su San Giovanni e la Maddalena mi ha telefonato una persona, Vania, che mi ha invitato a tenere una conferenza sulle religioni per qualche giorno, in una villa creata da una persona che si chiamava Giovanni Battista e la cui moglie (o un'altra parente, ora non ricordo) si chiamava Maria Maddalena. Giorni stupendi, pieni di eventi sincronici molto belli, che Vania e Modesto ricorderanno. Mentre scrivevo il capitolo sull'ebraismo un altro lettore, Nicola, mi inviava un mantra ebraico senza motivo e senza spiegazione. Mentre scrivevo il capitolo sul satanismo mi telefonava una posseduta dal demonio per chiedermi di un esorcista.... E così via... Ma questa coincidenza è la più forte di tutte.

Marta mi spiega che evidentemente ad ogni capitolo mi venivano a salutare gli spiriti guida delle varie religioni, e che lei ha sentito di dover venire qui mossa dallo spirito di Castaneda, proprio perché questo capitolo altrimenti non lo avrei mai scritto.

A quel punto la mia mente razionale ha dei dubbi legittimi.

Ma se gli spiriti guida sono venuti a salutarmi, per quale motivo il libro poi non ha avuto una sorte fortunata e ho pure rotto il contratto con l'editore che doveva pubblicarmelo? Invece di mandarmi un mantra non era meglio se mi mandavano meno sfiga?

E poi il fatto che abbia ricevuto i saluti dello spirito guida del satanismo non è proprio confortante... invece di inviarmi un indemoniato, non poteva dirmi "ciao, sono lo spirito guida del satanismo, ti porto i saluti da parte della nostra allegra confraternita, cordiali saluti"?

E poi come fai a sapere che è davvero lo spirito guida di Castaneda e non di un tuo amico che ti fa uno scherzo, o del compagno di banco di Castaneda che siccome lo odiava perché era secchione ora si spaccia per lui? 

- Ha qualche messaggio speciale per me il tuo amico Castaneda? - chiedo provocando.
- Sì. Dice che non devi aver paura quando c'è il vuoto attorno a te e tutto pare precipitare, perché vuol dire che si prepara il meglio per te. La distruzione prelude alla costruzione.
- Sì, questo è un concetto che conosco bene - le dico - Anche sul mio libro sulle religioni questo concetto ricorrre spesso.
- Sì, ribatte lei ma un conto è sapere le cose, un conto è viverle; se vivi una coincidenza molto forte, è come un messaggio del destino che ti rassicura e ti fa credere ancor di più in qualcosa che altrimenti rimane solo razionale. 

Insomma... Marta è il messaggio che mi manda Castaneda a quanto pare.


Qualcuno mi dice che questa è matta e forse non è il caso di frequentarla. Ma non mi fa paura stare con una persona così squilibrata?

In Giappone, mi spiega Marta, c'è un monte dove la gente si va a suicidare e alla cima di esso c'è scritto: "Se ti vuoi suicidare non farlo, possiamo aiutarti..." (e c'è una specie di numero verde). Perché li è normale suicidarsi se uno non trova il modo di vivere. E' solo una scelta come tante, né più né meno onorevole di quella di vivere. 
Paese che vai normalità che trovi, aggiunge.
Infatti... rispetto a frequentare persone che trovano normale che uno si suicidi senza che esca sangue, o trovino normale in periodo di crisi investire in titoli proposti dalla propria banca di fiducia, preferisco la normalità di una che parla con gli spiriti. Che sono senz'altro più attendibili dei periti di tribunale e delle sentenze di una certa magistratura. Anche perché poi lo spirito di Castaneda non pretende la consulenza gratis, ma me la fornisce lui.

Se mi fa paura una tipa così? No. Direi che mi farà più paura il rispettabile magistrato davanti cui mi troverò prima o poi a Firenze, e di fronte a cui risponderò di diffamazione per aver detto che Mario Spezi e Piero Luigi Vigna erano due dei Mostri di Firenze. Sarò di fronte a persone normali, magistrati, avvocati, e lì ci sarà davvero da aver paura. Ma il fantasma di Castaneda non mi crea problemi.

Mi fa più paura la normalità.


***

Stamattina invece apro l'ANSA e leggo che i Black Block hanno di nuovo fatto casino, questa volta a Milano. E leggo le cazzate di Mattarella, quelle sì che mi paiono cazzate. Sempre le stesse: "Dobbiamo punire i responsabili" (ma se non li hanno mai puniti fino ad oggi e sanno benissimo chi sono! Ma andate a cagare!).

Ma in rapida successione abbiamo le deliranti dichiarazioni di Renzi: "Da domani riparte il futuro dell'Italia" (probabilmente allude al fatto che questi sono giorni di festa, ma da lunedì i commercianti e gli imprenditori riprenderanno a ricevere regolarmente per posta le loro cartelle di Equitalia, perché il futuro mi pare quello ormai, ossia il collasso totale).

E Yara Gambirasio invece è stata uccisa da Bossetti.

Le dichiarazioni del fantasma di Castaneda, tutto sommato, le trovo normali; e se poi un giorno scopro che non venivano da Castaneda ma dalla mamma di Alvaro Vitali, o che Marta si è inventata tutto, in fondo non cambia molto. La sostanza è corretta. Le dichiarazioni di Renzi e Mattarella mi sembrano un vero delirio. Una presa per il culo inaccettabile.

Meglio la follia, se questa è la normalità.

Appena si sveglia le chiederò se Castaneda può indicarci in quale anno usciremo da questa crisi finanziaria. Sicuramente il suo parere sarà più attendibile di quello di Draghi e del Ministero del Tesoro.

Intanto vado a preparare il caffè e poi mi dedicherò alle mie normali occupazioni, come leggere gli atti processuali di un mio carissimo amico agli arresti domiciliari per mafia, condannato per "sbaglio", perché il giudice ha invertito i nomi, quelli del denunciante che è divenuto il denunciato e viceversa, quindi da denunciante il mio amico si è ritrovato condannato lui per il reato da egli stesso denunciato. E che cazzo... tutti possono sbagliare, e credo che il problema non sia della magistratura, ma del mio amico, che è troppo suscettibile e non capisce che errare è normale, e che cazzo! E' parlare con gli spiriti che non è normale.

Chissà se Castaneda gradisce il caffè al mattino. Lo saprò al suo risveglio.




(1) Castaneda, Il lato attivo dell'infinito, ed. bur, pag 120





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La morte è il solo saggio consigliere che abbiamo. Ogni volta che senti, come a te capita sempre, che tutto va male e che stai per essere annientato, voltati verso la tua morte e chiedile se e vero; la tua morte ti dirà che hai torto; che nulla conta veramente al di fuori del suo tocco. La tua morte ti dirà: "Non ti ho ancora toccato"


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«Per me c'è solo il viaggio su strade che hanno un cuore, qualsiasi strada abbia un cuore. Là io viaggio, e l'unica sfida che valga è attraversarla in tutta la sua lunghezza. Là io viaggio guardando, guardando, senza fiato.»


DON JUAN: «Tutto è solo una strada tra tantissime possibili. Devi sempre tenere a mente che una strada è solo una strada; se senti che non dovresti seguirla, non devi restare con essa a nessuna condizione. Per raggiungere una chiarezza del genere devi condurre una vita disciplinata. Solo allora saprai che qualsiasi strada è solo una strada e che non c'è nessun affronto, a se stessi o agli altri, nel lasciarla andare se questo è ciò che il tuo cuore ti dice di fare. Ma il tuo desiderio di insistere sulla strada o di abbandonarla deve essere libero dalla paura o dall'ambizione.»


«Ti avverto. Guarda ogni strada attentamente e deliberatamente. Mettila alla prova tutte le volte che lo ritieni necessario. Quindi poni a te stesso, e a te stesso soltanto, una domanda. Questa è una domanda posta solo da un uomo molto vecchio. Il mio benefattore me l'ha detta una volta quando ero giovane, e il mio sangue era troppo vigoroso perché la comprendessi. Ora la comprendo. Ti dirò che cosa è: "Questa strada ha un cuore?" Tutte le strade sono uguali; non portano da alcuna parte. Sono strade che passano attraverso la boscaglia o che vanno nella boscaglia. Nella mia vita posso dire di aver percorso strade lunghe, molto lunghe, ma io non sono da nessuna parte. La domanda del mio benefattore ha adesso un significato."Questa strada ha un cuore?" Se lo ha la strada è buona. Se non lo ha non serve a niente. Entrambe le strade non portano da alcuna parte, ma una ha un cuore e l'altra no. Una porta un viaggio lieto; finché la segui sei una sola cosa con essa. L'altra ti farà maledire la tua vita. Una ti rende forte; l'altra ti indebolisce.»


CARLOS CASTANEDA: «Ma come si fa a sapere quando un sentiero non ha un cuore, don Juan?»


DON JUAN: «Prima di inoltrarti in esso poniti la seguente domanda: "Questa strada ha un cuore?" Se la risposta è no, lo saprai, e allora dovrai scegliere un altro sentiero.»


CARLOS CASTANEDA: «Ma come faccio a capirlo?»


DON JUAN: «E' una cosa che si sente. Il problema è che nessuno si pone questa domanda, e quando un uomo si accorge di aver intrapreso una strada senza cuore, essa è pronta per ucciderlo. Arrivati a quel punto, sono pochi quelli che si fermano a riflettere e abbandonano la strada.»


CARLOS CASTANEDA: «Cosa devo fare per formulare la domanda nel modo giusto, don Juan?»


DON JUAN: «Fallo e basta.»


CARLOS CASTANEDA: «Quello che vorrei sapere è se esiste un metodo per non mentire a se stessi credendo che la risposta sia positiva quando in realtà non lo è.»


DON JUAN: «Perché dovresti mentire?»


CARLOS CASTANEDA: «Forse perché in quel momento la strada sembra piacevole e divertente.»


DON JUAN: «Sciocchezze. Una strada senza cuore non è mai piacevole. Devi lavorare duramente anche per intraprenderla. D'altra parte è facile seguire una strada che ha un cuore, perché amarla non ti costa fatica.»


- da "Gli insegnamenti di don Juan (A scuola dallo stregone)"
di Carlos Castaneda -

fonte Paolo Franceschetti
http://paolofranceschetti.blogspot.it/2015/05/saluti-da-castaneda-follia-e-normalita.html

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