Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire. Chi è contento che sulla terra esista la musica. Chi scopre con piacere una etimologia. Due impiegati che in un caffè del sud giocano in silenzio agli scacchi. Il ceramista che premedita un colore e una forma. Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace. Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto. Chi accarezza un animale addormentato. Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto. Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson. Chi preferisce che abbiano ragione gli altri. Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.
Complessivamente, nel 2014 sono 25 le cause di morte in Italia che spiegano circa il 75% del totale dei decessi e tranne qualche eccezione, sono le stesse del 2003.
Malattie ischemiche del cuore (69.653 decessi, 11,6% del totale),
Malattie cerebrovascolari (57.230, 9,6%)
Altre malattie del cuore (49.554, 8,3%). Sebbene queste siano ancora le cause di morte più rilevanti, osserva l’Istat, vi è stata una forte diminuzione della frequenza assoluta dei decessi e soprattutto una riduzione di oltre il 35% dei tassi di mortalità. Queste tre cause, infatti, contribuiscono maggiormente al calo della mortalità complessiva osservata in Italia in questo periodo.
Tumori di trachea, bronchi e polmoni (quarta posizione, 33.386 decessi, 5,6% del totale),
Malattie ipertensive (30.690 decessi) che vedono aumentare il proprio peso sul totale dei decessi (da 3,8 a 5,1%).
Demenza e malattia di Alzheimer che hanno causato 26.600 decessi nel 2014, quasi il doppio rispetto a quelli del 2003 (14.685), passando dalla nona alla sesta posizione;
Malattie croniche della basse vie respiratorie che, rispetto al 2003, scendono di due posizioni (20.234 morti nel 2014)
Diabete mellito con 20.183 morti
Tumore del colon, retto e ano (nono posto, 18.671 decessi, 3,1%)
Tumore del seno (decimo posto con 12.330 decessi, 2,1%)
Tumore del pancreas, che sale di ben quattro posizioni fino all’undicesima (11.186 decessi)
Malattie del rene e dell’uretere (10.043 decessi pari all’1,7%)
Tumore del fegato (9.915 morti)
Tumore dello stomaco (9.557 decessi)
Influenza e polmonite (9.413 morti, 1,6%),
Tumori non maligni (8.204 decessi, 1,4%),
setticemia che nel 2014 causa il triplo dei decessi rispetto al 2003, passando dal trentunesimo al diciassettesimo posto e facendo registrare l’incremento più elevato del tasso standardizzato (+131%).
Tumore della prostata (7.174 decessi)
Leucemia (6.049 decessi, ovvero l’1% del totale)
Cirrosi, fibrosi ed epatite cronica (6.035 decessi) che fanno registrare la maggiore riduzione negli 11 anni considerati, passando dalla tredicesima alla ventesima posizione (riduzione del tasso pari a -48,7%).
Tumore della vescica (5.610 decessi)
Morbo di Parkinson (5.110 decessi)
Morbo di Hodgkin e linfomi (5.175 morti),
Tumore del cervello e del sistema nervoso centrale (4.237 decessi)
Suicidio (4.147 morti, 0,7% del totale dei decessi).
Il tasso di mortalità delle varie patologie
Analizzando i trend temporali dei tassi delle principali cause di morte dal 2003 al 2014 si rileva, nella maggior parte dei casi, una diminuzione ma con alcune eccezioni. La demenza e malattia di Alzheimer hanno un andamento crescente fino al 2012, mentre negli ultimi due anni in esame appare una lieve riduzione. La setticemia invece è in aumento in modo quasi costante fino al 2014, con un balzo più rapido nel 2011 e nel 2012. Anche il morbo di Parkinson, sebbene in misura più contenuta e con alcune oscillazioni, ha fatto registrare alcuni incrementi nell’arco del periodo di osservazione. Il gruppo dei disturbi metabolici aumenta dal 2003 tra il 2 e il 7% ogni anno fino al 2012 per poi assestarsi negli ultimi due anni (nel 2014 il tasso di mortalità è pari a 0,54 per diecimila).
Interessanti le percentuali e le descrizioni dell’ISTAT a parte la stronzata “effetto dell’invecchiamento della popolazione”.
Nel 2012 vi sono stati in Italia 613.520 decessi con un tasso standardizzato di mortalità di 92,2 individui per diecimila residenti. La tendenza recente è caratterizzata da una riduzione dei tassi (-6% rispetto al 2007), ma da un aumento del numero dei decessi (+7%) per effetto dell’invecchiamento della popolazione.
Le cause di morte più frequenti in Italia sono le malattie ischemiche del cuore (75.098 casi), le malattie cerebrovascolari (61.255) e altre malattie del cuore (48.384). I tumori maligni figurano tra le principali cause di morte. Tra questi, con 33.538 decessi quelli che colpiscono trachea, bronchi e polmoni, sono la quarta causa di morte in assoluto e la seconda negli uomini. Demenze e Alzheimer risultano in crescita: nel 2012 costituiscono la sesta causa di morte con 26.559 decessi (4,3% sul totale annuo).
Considerando il genere, si rileva una maggiore frequenza di decessi per malattie ipertensive, demenze e Alzheimer nelle donne, mentre negli uomini prevalgono tumori maligni di trachea, bronchi e polmoni e malattie croniche delle basse vie respiratorie. Tra i tumori specifici per genere quelli della prostata sono la decima causa di morte tra gli uomini (7.282 decessi), mentre quelli del seno sono la settima causa tra le donne (12.004 decessi), e la più frequente di natura oncologica. Tra i 793 decessi dei bambini (1-14 anni) prevalgono le malformazioni congenite e le leucemie.
Gli accidenti da trasporto rappresentano la principale causa di morte tra 15 e 24 anni (un terzo dei 1.321 decessi nei ragazzi, un quarto dei 464 decessi nelle ragazze) seguita dai suicidi. Nelle fasce di età centrali della vita (25-64 anni), i tumori maligni sono le cause di morte principali. Tra le altre cause, si rileva una maggiore frequenza di morti di natura violenta e cardiovascolare tra gli uomini rispetto alle donne.
Circa la metà dei decessi avviene tra i 65 e gli 84 anni (157.847 uomini e 124.258 donne), principalmente per cardiopatie ischemiche e malattie cerebrovascolari, Negli uomini la seconda causa di morte sono ancora i tumori maligni della trachea, bronchi e polmoni. Alle età più avanzate (oltre gli 85 anni) le cause più frequenti sono le malattie del sistema circolatorio, con prevalenza di cardiopatie (incluse le ipertensive) e malattie cerebrovascolari, ma tra le donne aumenta anche la quota di decessi per malattia di Alzheimer (7% sul totale). Nel Nord e Centro demenze e malattia di Alzheimer, influenza e polmonite hanno un peso maggiore rispetto al Sud, dove invece risulta più elevato quello del diabete mellito.
Storico discorso di Viktor Orban: “Esiste un piano per realizzare una Europa nelle mani di una popolazione cosmopolita con preminenza mussulmana” “Circa 27 anni addietro avevamo pensato che il nostro futuro fosse in Europa. Attualmente, noi siamo il futuro dell’Europa”, ha dichiarato questa mattina il primo ministro dell’Ungheria Viktor Orban, nel corso della 28a edizione della Università Libera di Tusnádfürdő.
Nel suo discorso annuale, Orban ha manifestato l’idea che le elezioni parlamentari che si svolgeranno la prossima primavera nel paese avranno una importante dimensione europea. “Quello che accadrà in Ungheria avrà importanti implicazioni per l’insieme dell’Europa, perchè oggi una Ungheria forte gioca un ruolo decisivo nella battaglia per evitare la scristianizzazione dell’Europa”, ha segnalato.
Orban ha considerato allo stesso modo che un paese forte non può permettersi un declino demografico. “I paesi più forti sono quelli che sono in grado di mantenersi biologicamente. Perchè l’Ungheria abbia un futuro deve mantenere una tassa di fecondità di 2,1 figli per famiglia”. Orban ha sottolineato che uno Stato forte necessita di un buon livello di sicurezza, inclusa la protezione delle sue frontiere e la lotta contro il terrorirismo, così come il mantenimento di un forte senso di identità culturale”. In contrasto con questi principi, ha indicato l’Europa, vittima a suo giudizio di un cambiamento culturale e demografico di imprevedibili conseguenze.
“L’Immigrazione non apporterà alcuna soluzione ai problemi economici. Cercare di rimediare la scarsezza di mano d’opera mediante l’importazione di immigrati è come se, nel mezzo di un naufragio, ti metti a consumare acqua di mare. E’ anche quella acqua ma il problema lo farà aumentare”, ha sostenuto il primo ministro ungherese.
In particolare Orban ha voluto mostrarsi molto franco e deciso circa le sfide della integrazione di un gran numero di immigrati mussulmani nella nostra cultura cristiana. ” Non possiamo mantenere i nostri ideali solidali nelle nostre nazioni quando esistano gruppi etnici che pretendono di modificare la cultura europea. Non possiamo mantenere i nostri ideali nel mezzo di collettività che si oppongono all’esistenza ed alla cultura europea, perchè il risultato finale sarebbe catastrofico”, ha sottolineato Orban.
“La sfida nei prossimi decenni è se l’Europa continuerà appartenendo agli europei. Se l’Ungheria continuerà ad essere la terra degli ungheresi, se la Germania continuerà ad essere la terra dei tedeschi, se la Francia continuerà ad essere la terra dei francesi, se l’Italia seguirà ad essere la terra degli italiani”, ha aggiunto il leader magiaro, criticando in questo senso i burocrati europei dell’Impero mondialista di George Soros nell’opporsi alla volontà delle nazioni. Oggi gli interessi di George Soros sono meglio rappresentati a Brusseles ed a Washington, DC che non a Tel Aviv, ha affermato Orban, il quale ha respinto che le critiche fatte allo speculatore ebreo di origine ungherese facciano parte di teorie cospirative. “Esiste un piano di Soros, che lui stesso ha scritto”.
Secondo Orban, detto piano consisterebbe nel trasferire un milione di migranti nel territorio dell’Unione Europea. ” Al loro arrivo devono ricevere 15.000 milioni di euro per mantenere così l’effetto di aspirazione. Questo importo è maggiore del reddito promedio degli ungheresi. Soros pretende che gli immigrati siano distribuiti per tutti i paesi dell’Unione Europea. Proteggere le nostre frontiere di fronte all’entrata di questi migranti illegali ha comportato un grande sforzo economico. L’Europa si è caricata di una piccola parte di questo costo. Oggi la Germania si trova sull’orlo della bancarotta, così che non ci vengano più a parlare di mancanza di solidarietà dell’Ungheria”, ha segnalato.
“Se l’Europa vuole continuare ad esssere attuabile, deve recuperare la sua sovranità e liberarsi dell’Impero di Soros”, ha ribadito Orban. Orban si è inoltre pronunciato per una riforma dell’Unione Europea e di ritornare alla forma originaria prevista dai trattati costitutivi. “Le Nazioni Unite devono proteggere le frontiere dell’Europa. Questo può suonare duro, ma quelli che sono entrati illegalmente in Europa devono essere espulsi. l’Europa non può seguitare ad essere un continente senza protezione delle frontiere”, ha proclamato il primo ministro ungherese.
Orban si è augurato inoltre che i leaders europei sappiano essere all’altezza delle loro responsabilità (anche se ne dubita) e che l’Europa deve recuperare la sua competitività, garantire la pace, aprirsi agli stati balcanici e risolvere i suoi problemi esterni con la Russia e la Turchia. Orban ha ribadito alla necessità di opporsi alprogetto di scristianizzazione del Continente e che si sappia resistere all’attacco ideologico in atto da parte dei liberisti e degli intellettuali, denunciando come anche i partiti socialdemocratici abbiano rinunciato a difendere i diritti dei lavoratori nazionali. Loro sono tutti impegnati a difendere gli interessi economici del neoliberismo”, ha denunciato il presidente ungherese.
Secondo Orban esiste in pianoper mettere il territorio europeo nelle mani diuna popolazione cosmopolita, in modo predominante mussumana, un piano di sostituzione di popoli. “La riuscita di questo piano richiede una Europa scristianizzata, goveni burocratici e senza anima”, ha avvertito il leader magiaro. (……….)
Siamo noi il principale ostacolo per la realizzzazione del piano Soros”, ha dichiarato Orban, insistendo che il principale ostacolo sarà quello di affrontare i partiti dell’opposizione del suo paese. Noi dobbiamo in primo luogo misurarci con la “rete di Soros”, gli eurocrati di Bruxelles ed i loro media. Conosciamo le loro tattiche, basate sul ricatto, sulla diffamazione e sul giornalismo prostituito ai grandi interessi”.
Orban ha avvisato che molto in gioco in questa sfida: non soltanto nell’ambito nazionale ma anche a livello europeo. “Da 27 ani pensiamo al nostro futuro in Europa,. Oggi siamo il futuro dell’Europa”, ha concluso lo statista magiaro.
Proponiamo qui di seguito una valida procedura per rinforzare il sistema immunitario, stimolare le energie organiche, aumentare la resistenza ed acquisire vitalità, grazie alla stimolazione di alcuni particolari punti del corpo.
Questo è l’adattamento fatto da Gwenn Bonnel della tecnica chiamata “The Three Tumpos” (I Tre Colpi), che fa parte della procedura quotidiana dei Cinque-Minuti elaborata da Donna Eden ed esposta nel suo libro, “Energy Medicine” (Medicina Energetica).
Si tratta di una procedura assai veloce che risulta favorevole a tutti. Gwenn Bonnel propone di eseguirla al mattino per una rapida ricarica ogni volta che ci si sente “a terra”. Risulta, inoltre, particolarmente importante e rilevante per chiunque abbia problemi di malattie autoimmuni. La ghiandola detta Timo, da stimolare come in figura, infatti, riveste un ruolo vitale nel sistema immunitario.
Istruzioni Si tratta di una procedura assai veloce che risulta favorevole a tutti. Gwenn Bonnel propone di eseguirla al mattino per una rapida ricarica ogni volta che ci si sente “a terra”. Risulta, inoltre, particolarmente importante e rilevante per chiunque abbia problemi di malattie autoimmuni. La ghiandola detta Timo, da stimolare come in figura, infatti, riveste un ruolo vitale nel sistema immunitario. 1) Picchiettare i punti dei Reni (punti n. 1 nella figura)
I punti in questione rappresentano la parti finali del meridiano del Rene, un canale energetico che inizia sotto la pianta di ogni piede, scorre sulla parte interna di esso, quindi sulla parte anteriore del corpo fino all’estremità interna della clavicola. Questi punti sono proprio situati sotto ogni clavicola.
Per trovarne uno di questi punti (a destra e a sinistra), ponete due dita sulla parte inferiore della U che si trova nella parte superiore delle sterno (dove l’uomo porta il nodo della cravatta). Quindi spostatevi verso l’esterno di circa 2,5 cm ed abbassatatevi di un paio di centimetri. La maggior parte della gente in questo punto ha delle piccole depressioni.
La stimolazione di questi punti elimina la motivazione antagonista (psicologica reversal), è perciò una procedura assai importante prima di cominciare qualsiasi intervento energetico. Questa stimolazione fa in modo che l’energia scorra nel giusto verso, sollecitandone il flusso e creando uno stato in cui si può disporre di maggior energia ed attenzione.
Se incrociate le mani, mentre picchiettate sui punti n. 1, otterrete un ulteriore beneficio, in quanto ciò emula le energie del corpo che attraversano il collo. Continuate a picchiettare i punti n. 1 mentre fate tre profondi respiri (inalate dal naso ed esalate dalla bocca).
2) Picchiettare la ghiandola del Timo (punto n. 2 nella figura)
Secondo il dott. John Diamond, esperto in ciò che concerne la vitalità organica, la ghiandola del Timo controlla l’energia vitale del corpo. La parola Timo deriva dal greco e significa “energia vitale”. Questa ghiandola si trova nella parte alta e centrale del torace, appena sotto la parte superiore dello sterno, e svolge un ruolo vitale nel sistema immunitario dell’organismo.
Pensate per un attimo a tutta l’energia che Tarzan si ritrova dopo aver picchiato i pugni sulla sua cassa toracica, quindi picchiettate sul Timo e ripetete l’affermazione “Io ho molta energia, io sono pieno di vita e di amore!”, e nel frattempo fate tre profondi respiri.
3) Picchiettare i punti neurolinfatici della Milza (punti n. 3 nella figura)
Questi punti fanno parte del sistema linfatico, che aiuta il sistema immunitario ad eliminare le tossine dal corpo. I punti neurolinfatici della milza si trovano nella depressione localizzata tra la settimo e l’ottava costola, appena sotto il livello della parte bassa dello sterno. Per trovare uno di questi punti, ponete un dito appena sotto un capezzolo, quindi abbassatevi sulla vertebra inferiore.
Picchiettare questi punti elimina le tossine, combatte le infezioni, armonizza i processi chimici dell’organismo e l’emissione di ormoni. Inoltre, combatte lo stress, i giramenti di testa ed aiuta ad assimilare gli alimenti in modo migliore. Questi punti andrebbero stimolati mentre si fanno tre profondi respiri ed anche più a lungo, fino a due o e tre minuti per volta. Se questi punti sono assai dolenti, stimolateli, sfregandoli leggermente ed il dolore dovrebbe sparire in alcuni giorni.
Il presidente dell'Inps Tito Boeri: "Abbiamo calcolato che sin qui gli immigrati ci hanno regalato circa un punto di Pil di contributi sociali a fronte dei quali non sono state loro erogate delle pensioni».
Considerato che gli stranieri in Italia (extra Europa) sono circa 3.700.000 mi chiedo che stipendi prendano per generare un gettito da 8 miliardi, visto che otto milardi significa che pagano circa 2500 euro di tasse cadauno (al netto dei costi di previdenza etc... oltre a quello di quelli che "ci costano" 36 euro by day + vitto, alloggio e telefono etc.. )
Inoltre chiedo, se a svolgere le stesse mansioni "lautamente pagate" ci fossero un po' di disoccupati ed esodati nazionali il gettito non sarebbe almeno uguale?
Secondo quanto riporta il sito Al-Araby, l’emirato del Qatar ha appena declassificato documenti finora segreti in cui si riconosce ufficialmente un ruolo attivo della monarchia saudita e degli Emirati Arabi Uniti nel finanziamento e supporto del terrorismo islamico in Yemen. Il documento di nove pagine, che comprova questo coinvolgimento delle monarchie del Golfo nel terrorismo, è stato consegnato all’ambasciatore del Qatar negli Stati Uniti nell’ottobre del 2016 durante un incontro con il sottosegretario all’intelligence e al terrorismo del Dipartimento del Tesoro americano.
Nel documento si parla in particolare dei due principi ereditari dell’Arabia e degli Emirati, Mohamad bin Salman e Mohamad bin Zayed Al Nayhan, i quali sarebbero stati coinvolti in modo abbastanza evidente nel finanziamento e nel supporto politico di gruppi legati ad Al-Qaeda durante il conflitto yemenita, e più specificatamente a favore della branca di Al-Qaeda nella Penisola Arabica (AQAP), i cui gruppi affiliati vengono spesso racchiusi nella sigla di Ansar al-Sharia in Yemen. “Il principe Salman bin Mohamad” si legge nel documento “è stato in costante comunicazione con le figure presenti nel report, ed è riuscito nell’intento di riunire insieme con alcuni fedelissimi di Al Qaeda nella Penisola Arabica una forza ostile al movimento Houti.” In particolare, il rapporto afferma che Bin Salman avrebbe mantenuto i contatti con due persone: Ali Abkar Abdollah al-Hasan e Faisal Sadiq al-Ahdal; due uomini che dal 2016 sono presenti nella lista nera degli Stati Uniti che elenca le persone e gli enti considerati quali sostenitori del terrorismo internazionale.
“Ali Abkar era un combattente di Al-Qaeda nella Penisola Arabica già nel 2012, e ha viaggiato con un gruppo di altri leader in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti per incontrare i principi sauditi e il principe ereditario di Abu Dhabi, Mohammed bin Zayed” continua il documento. Il funzionario dell’intelligence statunitense avrebbe poi rivelato all’ambasciatore del Qatar che Abkar ricevette 1,6 milioni di dollari nel 2015, attraverso il capo dell’intelligence saudita Khalid bin Ali al-Humaidan, per fornire di equipaggiamenti militari la branca yemenita di Al Qaeda e gli altri gruppi terroristici attivi in Yemen e impegnati nella guerra contro i ribelli Houti.
Le rivelazioni non sono una completa novità nel panorama mediatico mediorientale. Già nell’aprile di quest’anno, il giornale egiziano al-Badil aveva pubblicato il documento comprovante il coinvolgimento dei due principi ereditari, ma senza suscitare particolare clamore. Oggi però, con l’esplosione della crisi tra Riad e Qatar, e soprattutto con l’accusa a Doha di essere l’unico sponsor del terrorismo internazionale, rivelazioni come queste sui due futuri leader di Arabia Saudita ed Emirati gettano ombre non irrilevanti nel dibattito internazionale riguardo al terrorismo di matrice islamica e il collegamento fra monarchie del Golfo e i più grandi gruppi terroristici della regione, in particolare Al-Qaeda e Daesh.
Ciò che desta preoccupazione, in questo caso, è il collegamento fortissimo che si sarebbe instaurato fra il principe ereditario saudita e Al-Qaeda. E questo per due ragioni: da una parte, l’evidente difficoltà di giustificare di fronte all’opinione pubblica di avere una monarchia legata a doppio filo col terrorismo islamico; dall’altra parte, è interessante notare come questo impegno del principe saudita con Al-Qaeda in Yemen sia parallelo all’impegno dello stesso proprio nella progettazione della guerra dell’Arabia Saudita contro i ribelli Houti, di cui il principe ereditario è stato il maggiore sponsor all’interno di Casa Saud. A questo, si aggiunge poi come corollario l’imbarazzo di fronte al mondo di accusare il Qatar di finanziare il terrorismo e poi risultare esserne uno dei maggiori sponsor. Il tutto poi in un’area, come quella yemenita, dove Al-Qaeda, negli ultimi anni, si è rafforzata tantissimo ed ha installato alcune fra le più importanti basi operative in Medio Oriente.
Grillo che lascia è il naturale epilogo della scalata,, annunciato, così come l'essenza del MoVimento stesso che, una volta eventualmente svuotato il Parlamento dai soliti ignobili e dagli abusivi, sarà per sua stessa natura costretto a scindersi nelle molteplici correnti che lo abitano. Nella speranza che ognuna di esse riesca a mantenersi pura (per quanto possa essere pura un'idea politica nata con il placet degli USA).
Quello che esisterà, in un eventuale dopo, sarà quindi il risultato di una rivoluzione all'Italiana, fatta in ritardo e telecomandata ma, piaccia o no, l'unica che saremmo allora riusciti a fare in più di un secolo e mezzo di Storia.
Nelle ultime settimane tutti ci siamo chiesti: cosa c’è dietro un tale accanimento e attacco propagandistico, che non dà più via di scampo a milioni di persone e impone, proclamando di salvaguardare la comunità, la ‘necessità’ dell’obbligo di vaccinazione di massa in nome dell’effetto gregge? Con una ferocia mai vista in questi ultimi decenni dalle nostre parti, la ministra porta avanti il suo decreto, calpestando i diritti garantiti dalla costituzione, sottoponendo una intera generazione ad una sperimentazione di massa (da 0 a 16 anni).
Una simile combinazione di attacchi intenzionali al sistema immunitario delle persone non ha precedenti. La ministra, e chi con lei contava evidentemente su un certo tipo di effetto gregge già raggiunto, si trova invece ora a dover screditare una resistenza crescente a questa criminale costrizione che chiede di sacrificare i propri figli ad interessi ben diversi da quelli espressi (vedi Montanari su Burioni ) .
Il retroscena di tutto questo è un accordo stipulato negli Stati Uniti nel 2014. L’Italia ha ricevuto un incarico del tutto speciale e ‘onorevole’ secondo qualcuno. Il donatore di tanto onore era un Summit di 40 Paesi cui è intervenuto anche il Presidente USA Barack Obama. La ministra Lorenzin (non eletta) e chi con lei, ha assicurato che l’Italia è pronta ad eseguire.
Italia capofila per le strategie vaccinali a livello mondiale,si è letto in ritardo sulsito dell’Aifa. La popolazione italiana offerta in dono come cavia. Washington, 29 settembre 2014 – L’Italia guiderà nei prossimi cinque anni le strategie e le campagne vaccinali nel mondo. È quanto deciso al Global Health Security Agenda(GHSA) che si è svolto venerdì scorso alla Casa Bianca. (1)
Con la scoperta di questo contratto cruciale, altri accordi stipulati in seguito acquistano nuovi sensi.
Analizzando i dati, includendo anche gli atti governativi correlati, si intravede chiaramente una roadmap in via di rapida realizzazione.
Si tratta di una serie di operazioni annunciate, pubblicizzate e sponsorizzate. Sappiamo a livello europeo di Horizon 2020 e 2030 che finanzia progetti per la Ricerca e l’Innovazione in Europa investendo miliardi in direzioni ben precise: il mondo progettato è hightech, digitale, smart, dove l’intelligenza artificiale diventa il ‘cuore’ di case, cose, persone, amministrazione pubblica e privata. Questo cuore traccia, seleziona, valuta e infine manipola e guida.
In questo quadro, la vaccinazione di massa pare che abbia una funzione assai importante e complessa.
Un filo rosso ci porta dall’incarico ricevuto nel 2014 (capofila vaccinazione) ad una richiesta parlamentare nel 2015 che chiede l’Istituzione della rete nazionale e delle reti regionali dei registri dei tumori . Questa richiesta è stata approvata a testo unificata giusto in questi ultimi giorni, e con un nuovo titolo “Istituzione e disciplina della Rete nazionale dei registri dei tumori e dei sistemi di sorveglianza e del referto epidemiologico per il controllo sanitario della popolazione”.link alla fonteultimo status:29/06/2017(3)
In seguito alla divulgazione prolungata di menzogne da parte della ministra e come tali smascherate (una delle tante l’epidemia di morbillo) è stato presentato con urgenza un decreto legge che chiede l’obbligo di VACCINAZIONI DI MASSA per ben 12 malattie.
Momentaneamente si focalizza sui piccoli e giovani tra i 0 e 16 anni, ma l’estensione della misura su altre fasce della popolazione è indicata nei piani di vaccinazione del governo (link).
Pochi mesi prima potevamo leggere sulSole 24 Ore (13 aprile 2016)come la GlaxoSmithKline ha investito per la sola Italia, un miliardo di euro per il prossimo quadriennio.
Vediamo un orgoglioso premier Matteo Renzi (siamo sempre nel 2016) a presentare il Piano Nazionale Industria 4.0 all’Auditorium GSK di Verona (4)
Renzi (anche lui mai eletto) era appena tornato da un viaggio negli USA, dov’era stato co-protagonista: il 31 marzo 2016 ha firmato a Boston un accordo con la multinazionale IBM, passo determinante per la creazione di una nuova realtà a Milano di cui dovremmo essere fieri. Si tratta di un accordo da 150 milioni di dollari per dare vita nell’ex-Area Expo di Milano alla sede dello Human Technopole e la creazione del centroWatson Healtheuropeo.
Il centro è dedicato alla ricerca e allo sviluppo delle tecnologie cognitiveper il mondo della salute, per le scienze della vita e, in prospettiva, anche per la Pubblica Amministrazione. Più precisamente: ilcentro Watson Health di Milano opererà per la ricerca genomica, oncologica, dell’invecchiamento e della nutrizione e punta a creare nel capoluogo lombardo un hub per tutta l’Europa.
Il Sud che brucia in questi giorni, con l’agricoltura locale compromessa, il turismo, la biodiversità, si deve sentir onorato di ospitare il Hub NATO/USA a Napoli (mentre le isole ospitano impianti militari cruciali). Milano diventa hub europeo per lo stoccaggio e il controllo dei nostri dati. Bologna invece avrà un hub tecnologico e scientifico dedicato alla sfida climatica dei prossimi decenni.
Il nostro Paese è in pieno sviluppo no? Tutti i fili si uniscono sotto cieli non sereni.
Il 17 febbraio 2017 il Corriere della Sera illumina la scelta progressista milanese: “Per il centro di Milano che si dovrà occupare di Watson Health, di gran lunga il principale investimento di Ibm sull’intelligenza artificiale…. Ma da Ibm fanno capire che una multinazionale non può attendere troppo a lungo i tempi del disaccordo pubblico.Ci vuole un’agenda politica forte. Sulla ipotetica cessione di dati sanitari dei cittadini italiani, sollevata in questi giorni, lo stesso Curioni afferma che «i dati arrivano già anonimi all’Ibm. Non potrebbe essere altrimenti: noi stessi non li vorremmo con i dati anagrafici proprio per evitare di essere accusati di qualcosa o che, mettiamo, un singolo possa fare dei danni svelandoli. In ogni caso per la normativa della privacy è il cittadino che deve accettare di fornire i propri dati sanitari“.(5)
Cosa fare?
Era dunque scattato il falso l’allarme epidemia seguito dal decreto strategico Lorenzin che obbliga ad iniettare ai figli 12 vaccini (ora 10 più 4 raccomandati). La legge Lorenzin ( in caso di approvazione il 18.7.2017) creerà le condizioni per fornire dati a valanghe e consensuali (obbligati) .
La legge (ancora decreto) prevede l‘istituzione dell’Anagrafe Vaccinale Nazionale.
Pare tutto sommato un insieme di passi ben congegnati per traghettare tutti quanti in un MONDO NUOVO.