FONTE: NORBERTHAERING.DE
La Boston Consulting Group (BCG), l’onnipresente società di consulenza americana e Google, la fonte inesauribile di dati globale, a luglio 2016 hanno pubblicato un rapporto congiunto “La pentola d’oro con 500 miliardi di dollari”, che rappresenta il valore del mercato dei pagamenti digitali indiano.
Anche se gli autori negano, il rapporto dà adito al sospetto che fossero a conoscenza che era imminente qualche azione radicale da parte del governo indiano.Il rapporto è piuttosto onesto sulle finalità dell’intera operazione. Non c’è nessuna dichiarazione sul rapporto “Digital Payments 2020” del BCG-Google, secondo cui lo stesso sia collegato alla iniziativa congiunta della USAID e del Ministero delle Finanze indiano, formalmente cominciato nel 2015, per ridurre l’uso del contante e per spingere i pagamenti digitali. Piuttosto si presenta come un’iniziativa indipendente del BCG e di Google.
Ho avvicinato uno degli autori, un senior partner della BCG, Alpesh Shah, per chiedergli informazioni e lui ha insistito: “E una relazione congiunta BCG-Google, senza collegamenti o relazioni con USAID-Ministero delle Finanze indiano.”Tuttavia, molto potrebbe far pensare che ci sia una qualche coincidenza. Prima di tutto, l’argomento si adatta perfettamente al programma di quella partnership.
Il sottotitolo della relazione è “La Creazione di un ecosistema da $ 500 miliardi in India“. Il Comitato Direttivo, per il rapporto sull’avanzamento dei Pagamenti digitali, era composto da un rappresentante della Visa, un membro della Better Than Cash Alliance, USAID e un rappresentante della partnership USAID/Ministero delle Finanze indiano. C’erano anche PayTM e Vodafone, che fanno parte della CATALYST coalition, un progetto, che secondo l’USAID, è un “passo successivo” che seguirà la collaborazione di USAID e il Ministero delle Finanze indiano.
Il rapporto è una chiamata alle armi per tutti coloro che lavorano con i servizi di pagamento e li avverte che in India le cose potranno subire uno shock. A pagina tre si legge: “Ci aspettiamo che nel campo dei pagamenti digitali nei giorni a venire dovremo assistere a significativi disagi.”
Come successe l’8 novembre, quando il Primo Ministro Modi ha decretato che la maggior parte delle banconote non erano più mezzi legali di pagamento.
Di per sé, l’osservazione “disagi nei giorni a venire” potrebbe essere considerata una indicazione suggestiva, ma debole che la BCG e Google non sapessero già qualcosa su questo nuovo progetto. Comunque, se mettessimo insieme questo con la loro previsione di un aumento di dieci volte dei pagamenti digitali e dell’accettazione della rete da parte dei commercianti entro il 2020, senza darci una vera ragione convincente sul perché dovrebbe avvenire uno sviluppo tanto improbabile, questo dovrebbe farci pensare.
In realtà, il rapporto sottolinea bene le ragioni per cui sarà difficile far salire a bordo molti altri commercianti e dice che l’accettazione della rete è più o meno stagnante negli ultimi anni. Da stagnante, il tasso di crescita deve salire di almeno il 60% l’anno (se si vuole contare anche il 2015, anche se la base di partenza è il 2016) per far avverare le previsioni di un aumento di dieci volte entro il 2020. L’unica vera ragione che si legge nella relazione per giustificare l’aumento stellare previsto è la disponibilità delle nuove app per i pagamenti con i telefonini.Questa ragione non è molto convincente per spiegare un tale balzo nel tasso di crescita, dato che queste applicazioni sono già in giro da un certo numero di anni .
Alla domanda su questa apparente improbabilità delle loro previsioni – dando credito al fatto che non fossero già a conoscenza della imminente messa al bando della maggior parte delle banconote – Mr. Shah insiste ancora che chi ha scritto il rapporto non sapeva niente dei piani di Modi e aggiunge:
“Abbiamo visto che il paese non ha altra opzione che cercare di muoversi verso il digitale, e abbiamo già notato delle tendenze in quella direzione. Aggiungete a questo l’obiettivo dichiarato dal governo indiano di passare al digitale, e siamo arrivati alla conclusione che quello presentato sarebbe stato lo scenario più probabile, con il governo che incentiva i pagamenti non-cash (come si è visto in molti altri paesi) “.
BCG e Google non hanno lasciato solo il governo a perseguire il suo-obiettivo-dichiarato, ma hanno voluto aiutarlo stilando una lista con una serie di “richieste al governo”. Istruzioni incluse, in primo luogo, per far prendere al governo tutta la consapevolezza del costo del denaro stampato, spiegando quanto “costa la stampa delle banconote, la lotta alla contraffazione (con tutti i mezzi, tra cui l’introduzione periodica di banconote nuove e il ritiro di quelle in circolazione) e i costi indiretti ( minori entrate fiscali, mercato nero, ecc). ”
Non si può certo dire che il governo-Modi di non sia stato obbediente. Ci sono pochi altri argomenti di cui Modi ha parlato con tanta tenacia e determinazione, come il costo del denaro, il costo della lotta alla contraffazione e all’evasione fiscale che è facilitata dalla circolazione del denaro contanti. Ha fatto sapere a tutti gli indiani “quanto costa dover stampare continuamente nuove banconote e ritirare quelle in circolazione”.
Dimenticatevi di quel discorso sulla inclusione finanziaria
La cosa più gradevole di questo rapporto è che la BCG e Google saltano del tutto qualsiasi riferimento all’inclusione finanziaria, all’aiuto ai poveri e tutto il resto. La franchezza deve essere quella che vuol sentire il vero pubblico di riferimento, che non è il popolo, ma piuttosto i fornitori di servizi di pagamento ed il governo. I risultati di un grande sondaggio tra commercianti e consumatori rende ben chiaro che commercianti e consumatori non hanno nessuna fiducia sui pagamenti digitali e non si tratta di nostalgia per il passato ma del fatto che non hanno la possibilità di farlo. Il sondaggio ha indicato che sono completamente soddisfatti del contanti e che pensano che i pagamenti digitali siano troppo complicati per loro.
Gli autori dello studio non lasciano spazio a dubbi: la digitalizzazione è solo business e niente altro. Nell’intestazione di un capitolo si legge “India Digital Payments – A $500 Pot of Gold” e gli autori calcolano che i 500 miliardi di dollari di pagamenti digitali previsti in un anno si traducano in $ 5 miliardi di entrate per loro.
Google non sarebbe Google, se chi ha scovato tanti dati non avesse avuto certe idee per far diventare il piatto ancora un po’ più grande. “I dati dei clienti possono alimentare ulteriori flussi di entrate” è il loro consiglio ai fornitori di servizi di pagamento.
BCG e Google promettono che i dati raccolti sui clienti li aiuterà a convincere i consumatori a comprare di più. “Saranno i pagamenti a guidare i consumi – e non il contrario” è un modo di pensare che vogliono far diventare famigliare a tutti.
Le “richieste a legislatori e governo” fatte nella lista nella relazione da BCG e Google non fanno parte di un inesistente capitolo su come aiutare i poveri o aiutare l’India a svilupparsi, ma fanno parte, invece, del capitolo “Prendere al volo le opportunità – l’agenda vincente”. In altre parole, il governo è invitato a dare una mano a Visa e a Google a non lasciarsi scappare la pentola d’oro.
Con un piccolo aiuto da parte del governo
E il governo di certo si è mostrato disposto e pronto ad aiutare.
Nel mese di agosto, un mese dopo che BCG e Google avevano presentato il loro rapporto, il governo ha riunito un comitato, il Watal-Committee, per vedere che cosa si sarebbe potuto fare per avere tutti gli atti giuridici necessari pronti all’uso. Il comitato ha redatto una lunga lista di misure, leggi e regole che avrebbero aiutato il settore dei pagamenti a mettere le mani sulla pentola d’oro, tra cui una esenzione al pagamento dei dazi sulle importazioni delle attrezzature digitali. Ovviamente il dichiarare che la maggior parte delle banconote sono fuori corso e lasciare la popolazione senza un minimo di denaro-contanti per mesi è stata la scelta migliore per allargare la pentola d’oro dei fornitori di servizi di pagamento che di chiunque si possa ancora immaginare.
Tutto questo, naturalmente, non è servito solo ad aiutare Google, Visa e i fornitori di servizi di pagamento da parte dell’ India e dell’Asia allo Steering Committee di questa relazione. Il piatto più grosso sarà quelli che arriverà dai servizi di pagamento degli Stati Uniti. Come risulta dal recente ““Framework for FinTech” del National Economic Council USA (del 26 gennaio collegato agli “Obama-Archives”- un vecchio link che non funzionava più):
“Gli Stati Uniti rimangono leader globale nel Fintech come risulta dal totale degli investimenti. Tuttavia, la posizione di leadership degli Stati Uniti in Fintech non deve essere data per scontata. Il governo degli Stati Uniti dovrebbe continuare a sviluppare una strategia politica di supporto all’avanzamento del settore (…) per mantenere un vantaggio solido e competitivo nei settori della tecnologia e dei servizi finanziari “.
Il libro bianco si riferisce al “Recenti Tendenze dei Servizi Commerciali U.S.A: 2016 Annual Report”, da cui si apprende che le esportazioni di servizi bancari nel 2015 sono state $ 74,2 miliardi e le importazioni $ 17,9 miliardi, con un solido vantaggio delle esportazioni sulle importazioni per $ 56 , 3 miliardi di dollari, pari al 400%.
Questo è il vero significato dello sforzo fatto per la digitalizzazione indiana con l’amichevole aiuto di USAID, della Fondazione Gates, di Visa, di Mastercard e di altra gente che vuole pescare nella pentola d’oro: “Una strategia politica che aiuti a far crescere il settore ed a mantenere un solido vantaggio competitivo” per il settore dei pagamenti USA. [2017/01/24]
Fonte: http://norberthaering.de/
Link : http://norberthaering.de/en/home/32-english/news/765-pot-of-gold
24.01.2017
fonte comedonchisciotte.org autore della traduzione Bosque Primario
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