Talismani dell’editoria. I Tallone e gli scrittori del ’900 17 giugno – 30 settembre 2015
17 giugno – 30 settembre 2015
Alberto Tallone è stato uno dei più raffinati editori del Novecento, creatore di un’impresa di alto artigianato che, di fronte a un’editoria di massa, si è affermata nel corso dei decenni per l’eleganza ed essenzialità della veste tipografica, per le tirature limitate, per i testi composti a mano su carte di pregio. La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, nel quinto centenario della morte di Aldo Manuzio (1515-2015) dedica alle edizioni Tallone e al loro significativo rapporto con i grandi autori del ’900 una mostra all’interno della nuova area museale Spazi900, a cura del Direttore della Biblioteca Andrea De Pasquale e di Eleonora Cardinale. L’inaugurazione di Talismani dell’editoria. I Tallone e gli scrittori del ’900 avverrà mercoledì 17 giugno alle ore 17 (visitabile fino al 30 settembre 2015, lun-ven 10-18, sab 10-13, ingresso gratuito), impreziosita da un recital della poetessa brasiliana Márcia Theóphilo, storica amica della famiglia Tallone.
Nei primi decenni del Novecento, ancor prima della nascita della tipografia, è Eleonora Tango Tallone, madre di Alberto, ad accogliere ad Alpignano scrittori quali Sibilla Aleramo e Dino Campana, di cui vengono esposti due documenti autografi inediti, di estremo interesse, vista la rarità di manoscritti del poeta di Marradi.
Con la fondazione della casa editrice e il successivo trasferimento in Italia si intensificano i rapporti con gli scrittori. Numerosi divengono gli incontri, i progetti, le edizioni: La Mandragola con un saggio di Riccardo Bacchelli, Archimede di Leonardo Sinisgalli, Sono uno di voi di Libero de Libero. Non tutti i progetti vanno però in porto come accade per la raccolta Morte delle stagioni di Giuseppe Ungaretti, di cui viene esposta una lettera inedita scritta con il noto inchiostro verde, insieme a lettere inedite di Salvatore Quasimodo, Camillo Sbarbaro, Vittorio Sereni, Mario Luzi. Le scelte editoriali cadono inevitabilmente sulla poesia, una scrittura di forte creazione per lo stesso tipografo, attento artefice della composizione del testo. Si passa attraverso Guido Gozzano, Gian Pietro Lucini, Eugenio Montale, e si arriva agli anni più recenti con Attilio Bertolucci, Alda Merini, Eugenio De Signoribus.
Tallone instaura importanti rapporti anche con gli scrittori stranieri. nella mostra si dà testimonianza del rapporto più significativo e duraturo, quello con il poeta Pablo Neruda, del quale l’editore pubblica gli inediti di Sumario, La Copa de Sangre e il discorso tenuto in occasione della consegna del Premio Nobel nel 1971. Neruda riconoscerà in Tallone il «maestro de la claridad, profesor de pureza, héroe del Libro».
Il percorso si conclude con un rapporto lungo e intenso, quello tra i Tallone e il critico letterario Enrico Falqui, di cui l’Istituto conserva la ricca e rara biblioteca in una sala a lui dedicata. Un continuo invio di libri, suggerimenti e proposte editoriali, intensa e reciproca stima emergono in modo evidente dallo scambio epistolare intercorso tra Falqui, Alberto e Bianca Tallone.
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