La gelosia è una delle aree più comuni di ignoranza psicologica rispetto a se stessi, rispetto agli altri e, in particolare, rispetto alle relazioni d’amore.
La gente pensa di sapere cos’è l’amore; in effetti non sa nulla. Il fraintendimento dell’amore crea gelosia. Per ‘amore’ la gente intende una specie di monopolio, una possessività, senza comprendere un fatto basilare della vita: quando possiedi un essere vivente, lo hai ucciso.
La vita non può essere posseduta. Non puoi tenerla in pugno. Se vuoi averla, devi tenere le mani aperte.
Ma la cosa è andata così, per il verso sbagliato, per secoli; è diventata parte integrante di noi, quindi non riusciamo più a separare l’amore dalla gelosia. Sono diventati quasi un’unica energia.
Per esempio, sei gelosa se l’uomo che ami va con un’altra donna. In questo momento è questo che ti disturba, ma vorrei dirti che se non ti sentissi gelosa, saresti ancora di più nei pasticci, perché penseresti di non amarlo; penseresti: se lo amassi sarei gelosa. A tal punto si sono mescolati amore e gelosia.
In realtà, essi sono ai poli opposti. Una mente che può essere gelosa non può amare, e viceversa una mente che ama non può essere gelosa.
Qual è il problema? Devi osservare la domanda come se non l’avessi posta tu – come se fosse la domanda di qualcun altro, il problema di qualcun altro – in modo da poterti mettere da una parte e vederne la struttura complessiva. L’emozione della gelosia è un prodotto del matrimonio.
Nel mondo degli animali, degli uccelli, non c’è gelosia. Ogni tanto accade che lottino per un oggetto d’amore, ma lottare è meglio che sentirsi gelosi, è una cosa molto più naturale che essere intrappolati in questa emozione, e straziarsi il cuore con le proprie mani.
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