Non si può trovare un modo migliore di introdurre un ricercatore alla “Arte Regale” e ai misteri della filosofia simbolica se non mettendo a sua disposizione un esempio reale di scrittura alchemica. Il testo di questo manoscritto è enigmatico come lo sono i suoi diagrammi; ma a colui che mediterà sul significato profondo di entrambi, saranno chiariti i problemi più profondi del misticismo a tempo debito. Una persona sconosciuta che e` entrata in possesso del manoscritto ha scritto questo:
“A causa dei suoi disegni e delle immagini illustrate, il manoscritto è di preminente importanza per i rosacrociani e l’ordine contemporaneo dei Frammassoni. La prima parte, e più ampia, delle illustrazioni tratta della filosofia ermetica, spiegandone gli insegnamenti e le dottrine. sono ritratti dei grandi maestri e rappresentazioni satiriche: mostra con meravigliosa chiarezza lo sviluppo cromatico dei processi alchemici dal blu-oro al nero al bianco e al rosa: sempre dopo il Grado Nero (il ritorno nel Caos dal quale sono possibili nuove creazioni) segue il Grado dei Neofiti, la Nuova Nascita, che viene spesso ripetuta con impressionante lucidità. solitamente attraverso il fuoco Questo manoscritto non aperto e non pubblicato appartiene all’ordine dei più importanti Precetti e Documenti dei Rosacrociani e massoni. Una ricerca attraverso i musei e le collezioni di biblioteche della Germania non ha rivelato alcun elemento di un personaggio simile “.
Oltre alle 26 pagine qui riprodotte, vi sono dieci bottiglie o storte, ciascuna metà piena di sostanze policrome. Queste bottiglie possono essere così facilmente descritte che non è necessario riprodurle. La prima bottiglia (dalla cui bocca esce un arbusto dorato con tre fiori) contiene un liquido grigio-bluastro, l’intera figura è chiamata “Il nostro argento vivo”. Sotto la bottiglia c’è un versetto contenente le parole significative: “Avrà delle vesti bianche per il nero e poi il rosso.” La seconda bottiglia (dal collo della quale si innalzano quattro fiori dorati) contiene anch essa la sostanza grigio-bluastra chiamata argento vivo. Sotto la bottiglia c’è l’ammonimento di “creare lo spirito del corpo e la grazia dal grossolano, affinché il corporeo possa diventare incorporeo”.
La terza bottiglia è interamente nera, a parte un tronco d’albero dorato con sei rami e terminante in cinque rami che terminano sporgendo dal collo della bottiglia. Lo stato della sostanza è definito “Oscurità mostrata attraverso la testa del corvo”. Sotto la bottiglia c’e` l’affermazione: “la tintura dei Filosofi è nascosta nell’aria come l’anima nel corpo umano”. La quarta bottiglia è contraddistinta dall’oscurità più profonda e si chiama “La testa del corvo”. Nulla sorge dal collo della bottiglia, poiché la terra (il suo contenuto) è descritta come “sommersa nel caos”. Il fondo della quinta bottiglia contiene un liquido chiazzato bluastro-grigio, la parte superiore viene riempita con una sostanza color mattone. Sopra sono le parole: “La sesta testa del corvo”; in basso è aggiunto: “Nella parte inferiore della bottiglia nascono i vermi”.
La metà inferiore della sesta bottiglia è di un grigio bluastro, e l’intera figura viene chiamata “Settima testa del corvo”. Un bambino è seduto accanto alla bottiglia, riguardo al quale sta scritto: “Questo figlio nero appena nato si chiama Elisir e sarà reso perfettamente bianco”. La settima bottiglia è nera tranne sopra che e` rossa. Il processo è così descritto: “Nero più nero del nero, appariranno nuovi colori. Queste nuvole nere [discenderanno] sul corpo da cui sono venuti, e l’unione del corpo, anima e spirito è stata completata e trasformata in cenere “.
L’ottava bottiglia è divisa orizzontalmente da una fascia dorata, dalla quale si innalza un gambo dorato che termina in cinque foglie che sporgono dal collo della bottiglia. I contenuti della bottiglia sono trasparenti, ed è scritto che “le nuvole nere sono passate e il grande candore è stato completato”. Anche la nona bottiglia (dal collo della quale si alza una rosa bianca dorata) è parzialmente riempita con un liquido trasparente. “Colui che mi blaterizza mi fa rossa”. La decima e ultima bottiglia rappresenta il compimento della Grande Opera. La metà inferiore della bottiglia è riempita con l’elisir rosso sangue e dal collo si alza una rosa rossa con molti petali e di estrema bellezza. Dopo aver dichiarato che tutti i pianeti erano presenti al compimento della Grande Opera, l’autore del documento conclude: “Ho dato al Maestro [spirito] così tanto argento e oro che non potra` mai essere povero”.
Nella sua dedica, l’autore e l’illustratore del manoscritto dichiara di aver esposto tutte le operazioni della Grande Opera. Prega allo Spirito Santo che possa essere incluso nel numero di coloro che hanno perseguito la più nobile delle scienze e che possa essere sempre sulla via nel sentiero della giustizia. Le principali fonti delle sue informazioni sono gli scritti di San Tommaso d’Aquino, Raymond Lully e Arnold di Villa Nova.
Per proteggersi dalla persecuzione della teologia dispotica, gli alchimisti mediorientali formularono la loro filosofia nella terminologia cristiana, sebbene i grandi segreti dell’Arte derivassero in gran parte da adepti egizi o arabi. I maomettani erano maestri dei segreti ermetici e persino il grande Paracelso garantiva loro la maggior parte delle sue conoscenze. Nei loro manifesti i Rosacrociani rivelano anche la fonte araba della loro dottrina segreta. Quindi dovrebbe essere tenuto presente che il collegamento degli insegnamenti alchemici al simbolismo biblico era un gesto di convenienza. Nella loro ricerca delle Scritture sugli arcani di Israele, i Qabbalisti sostanziavano in gran parte le interpretazioni alchemiche della Bibbia, poiché l’anima dell’alchimia è collegata a doppio nodo con quella del Qabbalismo. Entrambe le scuole hanno un fine comune, occupandosi del mistero della rigenerazione umana, nonostante le apparenti discrepanze nel loro simbolismo.
La pubblicazione di questo manoscritto mette a disposizione dello studente i segreti più profondi dell’arte ermetica. All’inizio il compito della decifrazione può sembrare senza speranza e la mente superficiale sarà tentata di deridere la possibilità di perpetuare la vera conoscenza in modo così anticonvenzionale. Il superficiale non si renderà conto che uno degli scopi del documento è quello di risvegliare il ridicolo e quindi preservare più efficacemente i suoi arcani dal profano. Alcuni fogli (come quelli qui riprodotti) rappresentano il lavoro di una vita di chi si è consacrato al compito di strappare il velo della Vergine del Mondo. Anni di ricerca e sperimentazione, giorni di lavoro incessante, notti di preghiera e meditazione, e alla fine arriva la realizzazione del successo! Questa è la vera storia raccontata dalle figure grottesche tratte in modo diligente sulle pagine sbiadite e consumate dai vermi. Coloro che hanno intravisto le realta` superiori sono consapevoli che le verità fondamentali della vita trovano nel migliore dei casi solo un’espressione imperfetta attraverso simboli fisici. Solo coloro che sono passati attraverso il travaglio della nascita spirituale possono adeguatamente comprendere e riverire adeguatamente gli sforzi patetici di ritrarre per gli altri quella conoscenza necessariamente chiusa nel cuore di colui che conosce.
Foglio 1. La riga superiore recita: “La nostra prima medicina è stata fatta di oggetti naturali”. Circa il re e la regina appare la dichiarazione che gli nascera` un figlio “tra due alberi della vite”, simile a suo padre e senza eguali in tutto il mondo. A proposito del vaso è scritto: “Verde e bianco”. “Il colore della fiamma del vaso, i fiori verdi.” “La nostra acqua, il nostro argento.” Le righe sottostanti recitavano: “Il materiale della Pietra Filosofale è quell’acqua densa e vischiosa, che si raffredda sia nel calore che nel freddo: è Mercurio bollito e addensato, cotto in terra neutra con calore sulfureo ed è chiamato il Primo Materiale dei metalli Nelle caverne ancora oscure, e montagne proibitive, se si trova una Pietra che mille anni fa la Natura ha ricavato dai suoi frutti, essa lo porterà fuori dai guai. * * * Ascolta attentamente tutti i miei versi; sono senza velo e senza inganno.
Foglio 2. In alto c’è una citazione di San Tommaso d’Aquino riguardante la composizione della Pietra Filosofale, che è descritta come la più pura trasparenza; in essa erano visibili tutte le forme degli elementi e le loro contrarietà. Sotto la figura di San Tommaso d’Aquino c’è un breve paragrafo che elogia l’eccellenza della Pietra filosofica, dichiarando che dall’unica sostanza si possono ricavare tre e dalle tre, due. Alla destra di San Tommaso d’Aquino è Raymond Lully seduto nella porta del suo eremo. Sotto i suoi piedi appare una citazione di questo celebre alchimista, che inizia con la domanda: “Cos’è la pietra filosofale?” Dopo aver dichiarato che è un mercurio rossastro e fisso, Lully giura all’Onnipotente che ha detto la verità e che non è lecito dire altro. (Il manoscritto originale è mutilato a questo punto).
Foglio 3. La scritta nella parte superiore della pagina recita: “La morte di Saturno, la vita di Mercurio”. Dopo aver descritto l’uso delle sostanze saturnine, la chiave del processo è dichiarata come raffigurata di seguito. Il versetto recita “Questa [la pietra] è fatta di quattro elementi: questa è la verità in tutta la natura, prendila in mano, luminosa e splendente, con diligenza e grande cura e poi cerca di legarli tutti insieme saldamente uno accanto all’altro, quindi il fuoco può causare allarme. ” Sopra la figura umana è scritto: “Saturno è quasi morto”. A destra c’e` il serpente divoratore e un’affermazione di Alberto Magno che Saturno e Mercurio sono i primi principi della Pietra. Dichiara inoltre che la Natura ha saggiamente fornito una mistura di elementi in modo che la terra possa comunicare la sua aridità al fuoco, accendere il suo calore nell’aria, irrorare l’umidità con l’acqua e irrigare la sua freddezza sulla terra. (Il testo del vaso è illeggibile nell’originale.)
Foglio 4. In alto: “Lascia che credano che tutto è possibile, l’arte è fugace, luminosa e rara, e non creduta dagli stolti”. Le parole tra il sole e la mezzaluna recitano “È nascosto” e sul pannello attraverso il corpo “Il libro della vita e il vero tesoro del mondo”. Il pannello a sinistra della figura dice “Muovendosi quasi tutto, e l’anima del suo corpo ritorna nel luogo da cui era fuggita, e matura sette o nove mesi, e il Re incoronato con il suo diadema appare”. Il pannello di destra afferma: “Ci sono tre Mercurio: animale, vegetale e minerale”. Il testo qui sotto è di natura così criptica che la sua traduzione è quasi impossibile. Dichiara che mettendo il fuoco sotto i piedi della figura simbolica è possibile estrarre da esso il sole e la luna i quali sono mostrati elevati sopra il corpo umano ad una posizione di dignità sopra la sua testa.
Foglio 5. Nel pannello superiore si afferma che l’uccello del sole combatte con il serpente della terra, il quale, strappando le proprie interiora, le dà all’uccello. Lo spirito è vivificato e Lazzaro con gioia è risuscitato dai morti. Sopra l’uccello è scritto: “Questo è il sole nella forma di un uccello” e sopra il drago “Questo è il drago che divora l’uccello.” La prima operazione. ” Il pannello di testo in basso a sinistra recita nella sostanza: “Quando il nostro sperma (argento vivo) è mescolato con la madre degli elementi (la terra), l’azione è chiamata coito, la detenzione da parte della terra di un po ‘di mercurio è chiamata concezione. La terra cresce e si moltiplica e l’operazione è chiamata impregnazione: quando la terra è sbiancata dall’acqua e fatta di colore e aspetto uniformi, si chiama nascita e il Re nasce dal fuoco “. Il testo in basso a destra è stato deliberatamente mutilato per nascondere un segreto troppo evidente
Foglio 6. Questo disegno mostra tutti i segreti della grande Pietra. Nel centro si trova la Vergine Pasquale, nei suoi capelli la virtù principale che è descritta come un’erba che fiorisce nei pozzi. Le mani tengono i simboli degli elementi spirituali e materiali. L’affermazione in alto a sinistra dice che ci sono quattro spiriti con due facce, che sono chiamati gli elementi. In alto a destra è scritto che il fuoco vive sull’aria, l’aria sull’acqua, l’acqua sulla terra, e quindi la Pietra vive pacificamente su tutti gli elementi puri. Sotto il sole appare la parola Estate; sotto la luna, autunno. Sull’albero a sinistra con i suoi occhi attenti sono le parole: “Allontana gli occhi [dal] Il fuoco. C’è spazio [?]”. Circa l’albero a destra. “Apri gli occhi al fuoco, c’è tempo.” Il pannello inferiore si apre con questa frase “Sono esaltato al di sopra dei cerchi del mondo”.
Foglio 7. Il versetto in alto recita: “Questa Pietra è così nobile e degna che la Natura l’ha nascosta nei suoi recessi. La sua anima è onesta e pura, perché è il vero Sole. Vi informo di questo. Tienilo a distanza, diviso e separato. Qualunque cosa tu desideri o brami, verrà da te in modo generoso, senza peccato, con piacere e gioia. ” La figura seduta sulla sinistra che tiene in alto il martello è descritta come una pietra dura che si rompe, mentre le parole accanto all’uomo con la storta dicono: “Rottura della pietra, nostro rifornimento”. Tra le figure in piedi di seguito è l’esclamazione; “O Saggi, cercate e troverete la mia Pietra!” Sotto la mano tesa dell’uomo con un cesto compaiono le parole: “Estrai sorerem [?] In basso.” Sotto la pozza che l’uomo a sinistra sta mescolando appare la semplice frase: “La nostra acqua curativa”. I volti dei quattro uomini sono estremamente ben disegnati.
Foglia 8. Sotto il sole, la luna e Mercurio sono le parole Tre e Uno, una deduzione che i tre sono uno. Le parole sotto i gambi dei fiori dicono: “Bianchezza quaranta giorni dopo la cenere”. Sotto i fiori è scritto: (a sinistra) “Un Tempo minore per la Pietra”; (a destra) “Il rosso selezionato.” Tra le braccia della figura centrale appare: “Si metta una libbra di Mercurio”. A sinistra è scritto: “Se tu che leggi hai conosciuto questa figura, possiedi l’intera scienza della Pietra”; a destra: “E se non lo riconosci, sarai rigido e noioso”. Sopra il sole c’è la parola Padre; sopra il satiro, “Fermento dell’opera”. Accanto al bambino c’è la frase: “Il figlio della luna avrebbe gettato la Pietra nel fuoco – sua madre”. Sopra il cesto fiammeggiante è scritto: “Io sono la vera pietra”. Sotto la figura centrale ci sono le parole: “Un fuoco moderato è il padrone dell’opera”.
Foglio 9. In alto a sinistra è scritto che senza la luce della Luna il Sole non riscalda la terra e che nella Luna il Sole emette i suoi frutti. In alto a destra viene descritta la vera erba dei filosofi, ed è dichiarato che chiunque creda sarà [spiritualmente] ricco. Il gruppo di esperti conclude così: “Comprendi a fondo ciò che l’uomo ha in entrambe le mani se vuoi essere illuminato”. Il testo a sinistra sopra il sole recita: “Interamente senza il Sole e la Luna, fai tinta, dissolvi, coagula, per te stesso”. Le parole alla destra dell’uomo che detiene l’erba filosofale dichiarano la sublimazione come l’inizio, la metà e la fine della Grande Opera. L’ultima frase recita: “Dal Sole e dalla Luna creano qualcosa di parti uguali, e con la loro unione, e con la Grazia di Dio, si costruisca la Pietra Filosofale”.
Foglio 10. Le due brevi righe di testo in alto a sinistra dicono: “Alcuni prendono una pietra recente”. Le righe a destra del simbolo di Marte (ferro) ammoniscono lo studente a controllare i suoi appetiti e ad applicare la sua mente all’accumulo di conoscenza. Non è possibile trovare una traduzione soddisfacente per le parole sotto il braccio disteso dell’uomo che tiene la parte superiore dell’albero. Il pannello inferiore recita così: “Dopo che la Pietra è stata ben raffinata, sembrerà penetrare completamente, dovrebbe essere messa nel suo recipiente con la sua acqua, chiudendola bene con un piccolo fuoco e attendendo le meraviglie della Natura”. Il grande ovale rosso che riempie la metà inferiore della foglia è evidentemente l’uovo dei Saggi. L’albero è un simbolo della crescita dei metalli sacri, poiché gli alchimisti affermavano che i metalli sono come le piante e crescono nelle rocce, diffondendo i loro rami (le vene) attraverso gli interstizi.
Foglio 11. La fonte è descritta come quella da cui sono estratti i due Mercurio dei Filosofi. In alto a sinistra è descritto il Mercurio bianco e a destra il Mercurio rosso. Il testo sulla fontana dichiara che Saturno raccoglie il Mercurio bianco, che è chiamato l’Acqua della Terra; e la Terra raccoglie il Mercurio rosso, che è chiamato l’Acqua del Cielo. Il testo a sinistra della rana recita: “Attraverso Colui che ha creato i Cieli e la Terra, io sono la Pietra Filosofale, e nel mio corpo porto qualcosa che è la ricerca saggia. Se un tale fascino si estrae da me, sarà un dolce ristoro per te Sono un animale che ha padre e madre, e padre e madre sono stati creati, e nel mio corpo sono contenuti i quattro elementi, e io sono prima del padre e della madre e io sono un animale velenoso “. Le righe a destra descrivono i processi di distillazione e calcinazione.
Foglio 12. Le tre parole in alto dicono: “Questa è la natura”. Le righe sopra l’asino dicono: “Questo è l’asino dei filosofi che desiderava dedicarsi alla pratica del filosofo”. Le tre righe sotto l’animale sono tradotte: “Le rane si riuniscono in moltitudini ma la scienza consiste di acqua limpida fatta dal Sole e dalla Luna”. Il testo sotto l’uccello simbolico è il seguente: “Questa è una fortuna con due ali, chiunque ha saputo che il frutto sarà prodotto in questo modo, un grande filosofo ha dimostrato che la pietra è un certo sole bianco, e per vederlo ha bisogno del Telescopio Per dissolverlo in acqua richiede il Sole e la Luna, e qui si devono aprire 200 telescopi, mettendo corpo e anima in una massa, e qui si perde la massa, altri saggi cucinano le rane e non aggiungono nulla, se il succo del Saggio che desideri godere. ” Per i greci la rana simboleggiava sia la metempsicosi che l’umidità terrestre.
Foglio 13. Questa pagina contiene solo due figure. Sulla sinistra c’è Morienus, il filosofo, che indica la salamandra che “vive e cresce nel fuoco”. Morienus, che nacque nel XII secolo, divenne il discepolo del grande alchimista arabo Adfar, dal quale apprese le arti ermetiche. Morieno preparò l’elisir filosofico per il sultano d’Egitto, inscrivendo il vaso in cui collocò la sostanza preziosa con le parole: “Chi possiede tutto non ha bisogno degli altri”. Trascorse molti anni da eremita vicino a Gerusalemme. Le righe al di sotto della salamandra recitano: “Lascia che il fuoco sia di un perfetto colore rosso, la terra bianca, l’acqua limpida, poi mescolali con mezzi filosofici e calcinali . Avendo fatto questo, avrai il tesoro più grande del mondo. ”
Foglio 14. Le tre parole nella parte superiore della pagina sinistra sono tradotte: “L’uomo che scava”. Sopra gli uccelli si afferma che solo i galli di Ermete, i due Mercurio, metteranno mano all’aratro, e solo dopo l’irrigazione la terra produrrà i suoi frutti. L’uomo seduto è il conte Bernardo di Treviso, che dice: “Lavora la terra con Mercurio”. (Vedere il capitolo dell’Alchimia e dei suoi esponenti.) Le tre frasi alla sinistra del conte dicono: “Vai al fuoco e con Mercurio, tuo fratello, aspettami per un mese. Sbriciola la pietra che ti ho dato e io andrò al fuoco La tua morte, la mia vita. Io morirò ma, vivendo, racconto delle opere di questo, mio maestro. ” Bernardo da Treviso nella sua speculazione alchemica sottolineava la necessità di meditare sugli scritti filosofici dei grandi adepti piuttosto che sulla sperimentazione chimica. Alla fine scoprì la “Pietra”.
Foglio 15. La prima frase recita: “Il frutto delle piante in virtù del Sole, la nostra Pietra”. Il ragazzo che tiene il piatto dice: “Bevete da qui assetati, vieni da me, corri verso le acque, bevi senza prezzo e bevi a sazietà, apri gli occhi e guarda le meraviglie della terra. ” Sotto il ragazzo ci sono le parole: “All’inizio Dio creò i Cieli e la Terra e separò le acque dalle acque. Benedici le acque che stanno sopra i Cieli”. Il cerchio contiene questa affermazione: “La terra senza forma e vuota. Dalle stelle arrivano le piogge”. Il pannello in basso a sinistra continua il processo alchemico, terminando con ammonizione per rinunciare alla miseria dell’esistenza terrena. Sopra c’è una preghiera alla Vergine Maria che si apre così: “Ave Maria, piena di grazia, il Signore sia con te. Benedetta tu fra le donne”.
Foglio 16. La prima frase recita: “I corpi morti restano, gli spiriti sono liberati dalla morte dai corpi. Cavalcherai con quella morte con una falce, e la luce del Sole, della Luna e delle stelle fisse. ” Sopra la falce è scritto: “Soggetto al Sole, alla Luna e all’Azoto, completa l’Opera”. Le quattro parole nella curva della lama della falce dicono: “Testa di uomo, testa di corvo”. Le tre righe a destra sono interpretate così: “Questa figura si chiama Latone, perché sembra nera in un contenitore, ed è l’inizio della corruzione”. Il testo sotto la scala afferma: “Questa è la scala della materia primitiva che quando viene posta in un contenitore diventa nera, gradualmente cambia in bianco con la [scala] della digestione, in base al grado di calore.” Qui una scala è usata per indicare i passi naturali su cui la materia deve ascendere prima che possa raggiungere uno stato veramente spirituale.
Foglio 17. Il versetto in cima alla pagina recita: “Non solo questo materiale deve essere fissato, ma gli deve essere permesso di entrare in ogni cosa in modo che questo materiale possa essere ben completato e avere una virtù infinita. diventa allo stesso tempo tutto bianco, la sublimazione dal bianco diventa splendente. ” Sopra il sole ci sono le parole: “Dio e la natura non fanno nulla invano”. L’uomo a sinistra è una concezione medievale di Ermes, il grande filosofo egiziano; quello a destra è Christopher, il filosofo di Parigi. Sopra il secondo è scritto: “Se la Pietra è nera, non è inutile”. Le altre parole sono: “C’è aria, fuoco, acqua e terra”. Qui sotto è aggiunto: “Una dissoluzione del corpo è il primo passo.” Il curioso apparato chimico deve essere considerato puramente simbolico in questo lavoro e, come dice lo stesso autore, è inteso a dare solo un accenno dell ‘”Arte”.
Foglio 18. A sinistra con in mano un libro si trova Aristotele, che è descritto come il più sapiente di tutti i greci. L’albero sormontato dal sole e dalla luna. è accompagnato dalle frasi: “Quando la Pietra è morta, quella è cambiata in acqua, in questo produrrà fiori”. Sotto Aristotele e la figura umana prostrata da cui si innalza l’albero in fiore ci sono queste affermazioni: “Colui che fa scendere ogni cosa dal cielo alla terra, e poi ascende dalla terra al cielo, ha informazioni sulla Pietra, perché in Mercurio c’è qualcosa di saggio da cercare, non invocato se non per fermentarlo bianco o rosso. ” La prima parte di questa citazione è basata sulla Tavoletta Smeraldo di Hermes. Nell’uomo comune lo spirito viene assorbito dal corpo in modo figurato; ma nel vero filosofo, lo spirito è tanto aumentato nel potere che si assorbe in se stesso e si nutre del corpo fisico dell’uomo
Foglio 19. In alto si legge: “Colui che conoscera` questa figura sapra` della Pietra”. L’uomo seduto probabilmente rappresenta Paracelso. Alla sua destra sono le parole: “Io non sono né albero né animale, né pietra né vegetale, ma la Pietra Filosofale, calpestata dagli uomini, gettata nel fuoco da mio padre, e nel fuoco mi rallegro”. Le quattro parole a sinistra dicono “Nella secchezza è la pietra”. Sotto l’uomo c’è l’uovo filosofico che contiene le parole: “È la fine in cui riposa l’inizio”. La lettera maiuscola T sta per “Tintura”. Il testo alla destra afferma: “E` formata nella pietra, come Gerber scrive nel suo libro in modo molto istruttivo, e possiede così tanta natura che cambia in acqua viva e chiara, e ha il potere di rendere la gente ricca, soddisfatta e libera da tutte le preoccupazioni, così saranno sempre felici se raggiungeranno con il loro ingegno il segreto. ”
Foglio 20. Nella parte superiore è scritto: “Le piogge sono fatte da sei stelle”. Sotto l’uomo invertito si legge: “Ricevi nuovo spirito, alzati, perché sei addormentato”. Le due frasi sulla grande figura recitano: “Ricorda Mercurio, poiché cenere eri e alla cenere tornerai, ho sete e sono morto”. Sopra i sette globi a sinistra c’è l’ammonizione: “Se ha sete, dagli da bere e vivrà”. Sull’uomo piccolo è scritto: “Hermes, il padre dei filosofi”. La linea curva di scrittura a cui punta Hermes dice: “La misura della bevanda”. Sotto il piedistallo centrale appare: “La luce dei miei occhi è una lanterna ai miei piedi”. Sotto è aggiunto: “Se l’inizio è sconosciuto, il resto è sconosciuto.” Sopra la figura che sorge dalle fiamme sulla destra c’è l’affermazione: “È stato resuscitato dopo la nuova luna”, e sotto l’aquila: “Non volerai più lontano con me”.
Foglio 21. La riga superiore recita: “Due cose e doppio, ma finalmente uno è dissolto nel primo creando lo sperma”. Le quattro capitali. I A A A T, sono le lettere iniziali dei nomi degli elementi: Ignis, Aer, Aqua e Terra. La scritta sotto di loro recita: “Il nostro fuoco è acqua, se puoi dare fuoco al fuoco, fuoco e Mercurio saranno sufficienti”. Lungo il braccio compaiono le parole: “L’arte della pietra e`” e sul nastro: “Rapida, breve, brillante e rara”. Le due righe sotto il nastro dicono: “Ogni mano è una chiave, perché era chiamata erba celidonia”; sotto il sole: “Io sono il dono di Dio” Il versetto recita: “Per essere contento di tutte le cose, devo ascoltare attentamente, il mio corpo è nudo, pulito e splendente, e corro come un olio, splendente come l’oro brillante, e poi soccombo alla piaga nella sua piccola camera luminosa e allegra. ”
Foglio 22. Il verso in alto a sinistra è il seguente: “Questo gruppo è composto da tre pietre: lunare, solare e mercuriale. Nella lunare è bianco zolfo, nella solare, rosso zolfo, nella mercuriale, entrambi, cioè bianco e rosso, e questa è la forza di ogni istruzione. ” Nella bottiglia a sinistra ci sono le parole: “Dissoluzione, calcinazione, sublimazione completano l’istruzione”; e alla base: “Lavare, rapprendere e coagulare”. Sotto la torre centrale è scritto: “I sali metallici, tuttavia, sono nascosti da una lettera”; intorno al fondo del cerchio rosso: “Secchezza, freddezza, umidità, calore aridita`”. Sui punti sotto ci sono i nomi dei quattro elementi. L’iniziale, I A A T appare quattro volte con lo stesso significato di quello già dato. I tre poteri della Pietra Filosofale sono simboleggiati dalle teste dei cherubini nel cerchio nell’angolo in alto a sinistra.
Foglio 23. La scrittura in alto a sinistra è, in sostanza, la Preghiera del Signore, con l’aggiunta delle parole Gesù e Maria alla fine. Le parole invertite nello stendardo dicono: “Non puoi fare nulla senza di me, perché Dio ha promesso così, dicendo ‘Così sia.'” Il testo sotto l’angelo dice: “Con questa piaga sarà dannato chi sa che è morto tutto freddo in un corpo nero E questo sia il tuo primo conforto: allora brucerà fino alla calcinazione Quando lo avrò ridotto in questa parte, sappi per certo che sarò benedetto se saprò come coltivare il giardino. ” La parte principale del foglio è dedicato ad un elaborato disegno simbolico dell’equipaggiamento alchemico, sotto il quale si trovano le parole: “La fornace della distillazione, del congelamento, della rettifica, della perfezione, della fissazione: la quintessenza dei filosofi”. Con “quintessenza” dovrebbe essere intesa la “quinta essenza” dei più saggi.
Foglio 24. Le parole in alto dicono: “Io, l’uccello [l’adepto], parlo nelle orecchie del Sole, della Luna e di Azoth, l’opera è perfezionata con poco sforzo”. Il pannello a sinistra descrive la natura della materia primordiale e la bevanda dei filosofi. Il testo a destra recita: “Questo è il mio amato Figlio che ho visto e amato: se sarà risorto, rimarrà a casa, e in quella casa lo spirito sarà l’anima e il corpo, perché Mercurio può essere chiamato il figlio del Sole e della Luna. ” Sotto la figura del bambino si aggiunge: “Se non fosse morto, non avrei dovuto essere sua madre, lo ho portato alla morte prima che nascesse nel mondo, sotto i miei piedi ho quello che era suo, e fuori di me e mio Il Figlio e il fondamento dei miei piedi è fatto con la Pietra Filosofale “. In basso a sinistra i tre elementi costitutivi della Pietra sono mostrati sopra un piedistallo per indicare la loro dignità.
Foglio 25. Sopra la figura della Regina ci sono tre righe che dicono in sostanza, che l’inizio del libro era scritto su di lei che dai suoi seni materni nutriva il Sole, e che colui che era capace di convertire la materia in primordiale possedeva un’abilità rara. “Le montagne più alte dell’acqua” e “Io sono la luce dei filosofi”. A sinistra della regina è un monito per colpire i figli che lei porta. Si dichiara “la madre del sole, la sorella della luna, il servitore e la sposa di Mercurio”. A destra viene fatta esclamare: “Non posso essere incoronata se questi miei figli non diventano cenere”. I figli sono mostrati direttamente sotto. Continua a scrivere descrivendo il metodo con cui è preservare le essudazioni dalla sostanza.
Foglio 26. Questa pagina, che conclude quella parte del manoscritto ermetico con i simboli dell’Opera Segreta, contiene un numero di emblemi non direttamente correlati. Nella parte superiore è la testa del re – il più comune delle figure alchemiche. A destra del Re c’è un contenitore alchemico designato con il sigillo ermetico. Sotto è la testa di un uccello feroce, qui designato un grifone. A sinistra del Re c’è una figura senza testa che eleva un Sole o una faccia spirituale. Questa figura è il mondo, che deve essere senza testa, poiché la sua parte spirituale e razionale non è materiale e, di conseguenza, è invisibile. Di seguito è riportato un cerchio non accompagnato da argomenti descrittivi. Direttamente sotto la testa del re c’è un vaso di fiori, nel quale sorge la pianta dorata dei Filosofi. In fondo alla pagina c’è un equipaggiamento alchemico aggiuntivo, che viene anche definito un sigillo ermetico.
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