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domenica 7 luglio 2019

Condannato a sei mesi per Expo, Beppe Sala “non lascia” e fa pure la vittima


Sala: “Questa sentenza non produrrà effetti sulla mia capacità di essere sindaco di Milano”.


Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, ex ad di Expo, è stato condannato a sei mesi di reclusione, convertiti in pena pecuniaria di 45 mila euro (poverino andrà in malora… ), nel processo milanese in cui era imputato per falso materiale e ideologico, per la presunta retrodatazione di due verbali con cui, nel maggio del 2012, sono stati sostituiti due componenti della commissione di gara, per l’assegnazione del maxi appalto per la “Piastra dei servizi” dell’Esposizione Universale del 2015. La sentenza è stata emessa dai giudici della decima sezione penale.
“Questa sentenza non produrrà effetti sulla mia capacità di essere sindaco di Milano”. È il primo commento del sindaco di Milano Giuseppe Sala dopo la condanna a sei mesi nel processo Expo. “Assicuro i milanesi – ha aggiunto – che resterò a fare il sindaco per i due anni che restano del mio mandato. Di guardare avanti ora non me la sento”.
“Una sentenza del genere, dopo sette anni, per un ‘vizio di forma’, allontanerà tanta gente per bene (come lui…) dall’occuparsi della cosa pubblica – ha detto ancora Sala. I sentimenti che ho sono negativi – ha aggiunto – qui e stato processato il lavoro e io ne ho fatto tanto (?!?)”.
Matteo Salvini interviene sulla questione, senza esultare per la condanna: “Non sono abituato a festeggiare le condanne altrui. Voglio leggermi gli atti. Da milanese sono orgoglioso di come è stato gestito Expo. Se c’è stato un errore verificheremo di che tipo di errore si tratta, però mentre a sinistra di solito festeggiano le sentenze contro Tizio e contro Caio, io da milanese non festeggio se il mio sindaco viene condannato”.
A chiedere un passo indietro, invece, il Movimento 5 stelle: “Sembra una lotteria, invece è la triste realtà. Ormai abbiamo perso il conto di tutti gli indagati e condannati del partito Democratico. L’ultimo, in ordine temporale, è Sala, importante esponente del Pd e renziano doc, condannato per falso ideologico a una pena di 6 mesi di reclusione (convertita in 45.000 euro di multa)”, si legge sulla pagina Facebook del Movimento.
Poi la domanda, diretta, al segretario dem: “Ancora una volta ci ritroviamo a fare la solita domanda al segretario del Pd Nicola Zingaretti: caccerai, o meno, dal tuo partito un condannato? E siccome immaginiamo già la (non) risposta di Zingaretti, facciamo notare a Sala che se vuole veramente bene ai milanesi dovrebbe mollare subito la sua poltrona.Pochi giri di parole, in questi casi c’è solo una cosa da fare: dimettersi da sindaco di Milano. E dovrebbe farlo anche velocemente”.
Nel documento si legge ancora: “Il Pd tra indagati e condannati nelle ultime settimane ha superato ogni record. Ma Zingaretti taceDavvero imbarazzante, altro che rispetto delle regole, in casa Pd quello che conta è occupare i posti di comando. Cambiano i segretari ma il Partito democratico rimane sempre lo stesso! E domani chi sarà il condannato del giorno nel Pd?”, conclude il post.
Il sostituto pg di Milano ha sostenuto che se imputato in questo processo fosse stato un comune cittadino, la sentenza sarebbe arrivata molto prima: “Questo processo è diventato così grande perché riguardava una persona importante, altrimenti per una persona qualunque sarebbe durato un quarto d’ora, è stato un processo, da questo punto di vista, sproporzionato”. 
Nel video qui sotto le dichiarazioni strappalacrime da “vittima sacrificale” di Sala:

Fonte: https://www.huffingtonpost.it/entry/il-sindaco-di-milano-beppe-sala-condannato-a-sei-mesi-per-expo_it_5d1f31b9e4b01b834734d351

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