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lunedì 26 gennaio 2015

Il grande burattinaio vince in Grecia,ma non lo sa nessuno, continuano a parlare di destra e sinistra.

Il Grande Burattinaio che decide delle nostre vite non poteva azzeccare un risultato delle elezioni in Grecia più adeguato al perpetuamento della dittatura eurocratica. Con la vittoria di Alexis Tsipras sono riusciti a convogliare nei binari democratici la rabbia popolare contro l'Europa che ha trasformato la Grecia in un Paese da Terzo mondo con il 30% della popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà, mentre senza la vittoria assoluta (si è fe
rmato a 149 seggi rispetto ai 151 su un totale di 300) Tsipras sarà permanentemente sotto ricatto del suo probabile alleato di governo, i centristi di To Potami (Il Fiume), guidati dal giornalista televisivo Stavros Theodorakis, dichiaratamente filo-europeisti.
Tsipras, dopo la vittoria, ha subito chiarito la sua lealtà all'euro e all'Europa, da riformare ma non da abbattere: "Troveremo con l'Europa una nuova soluzione per far uscire la Grecia dal circolo vizioso dell'austerità e per far tornare a crescere l'Europa. La Grecia presenterà ora nuove proposte, un nuovo piano radicale per i prossimi 4 anni».
Tsipras vuole un'Europa ancora più forte eliminando l'aspetto più impopolare, ovvero l'austerità: "I greci hanno mostrato la strada del cambiamento all'Europa", definendo la troika «una cosa del passato. Il voto contro l’austerità è stato forte e chiaro".
Tsipras che ha indicato in Matteo Renzi il suo idolo da emulare (dispiacendo a Vendola che lo vorrebbe scimmiottare), ha confermato di essere per l'euro, per l'Unione Europea, per il consolidamento dell'Unione Europea unificando le finanze e il debito al fine di eliminare l'austerità. A questa prospettiva non crede la Germania. Può darsi che un acceso confronto-scontro sull'austerità accelererà la fine dell'euro che comunque è destinato ad auto-implodere. Con o senza Tsipras.
fonte Magdi Cristiano Allam

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