PANE NOSTRUM… PAPOSCIA
Gli studiosi della nutrizione si azzuffano ancora oggi; non è pane, non è pizza e neanche focaccia o focaccina, è tutte queste cose insieme, è la Paposcia semplice, comune, essenziale. Si ricava da una noce di pasta di pane lievitata, schiacciata, allungata, e subito passata al forno per la cottura a fuoco vivo. Gli ultimi fornai, quelli prima dell’arrivo dei forni elettrici, dicono che la cottura della paposcia era un’anteprima per verificare la lievitazione della pasta e la temperatura del forno a legna. Il lievito e il forno fanno il miracolo di gonfiarla, quando il calore raggiunge il paglierino e il vapore sbuffa dal di dentro allora è pronta. Questa è la paposcia: pane nostrum di Vico del Gargano.
Nel 1996 nasce il Club della Paposcia, qui ogni socio si inventa una farcitura per il palato, ma i canoni della paposcia restano sempre quelli tradizionali: sale e olio extravergine di oliva, qualcuno preferisce il cacio ricotta nostrano con una fogliolina di rucola,e poi, via, via tutti quelli della globalizzazione, ,ma sempre accompagnata da un bicchiere di Zagarese o Macchiatello, due eccellenti vini delle nostre colline.
Non c’è nulla da chiedere segreti, tecniche, ricette intrugli. È un processo d’artigianato silenzioso, solitario, nessun mistero per gli ingredienti, le dosi, i tempi, la pazienza, i gesti, il fuoco e poi il profumo.
Per difendere e conservare questa prelibatezza l’amministrazione, Assessorato all’Agricoltura e Ambiente ha inoltrato alla Regione Puglia richiesta di riconoscimento di prodotto tradizionale da forno con denominazione: “La Paposcia di Vico del Gargano”.
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