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mercoledì 22 maggio 2019

Per giudicare le poesie



Per giudicare le poesie
C’è un sistema semplicissimo e pratico per stabilire se una poesia è vera poesia: leggetela distrattamente, meccanicamente, senza il minimo sforzo, addirittura pensando ad altro. Se è poesia di quella buona, state pur certi che qualcosa vi entrerà nel cervello, vi toccherà come una punta. Perché la grande poesia contiene una carica di vita che basta toccarla inavvertitamente per ricevere una scossa. Naturalmente, per una totale comprensione, occorrerà in seguito starci su, leggerla e rileggerla. Ma una sommaria identificazione è facilissima. Come succede per i violinisti, che bastano quattro note per capire se sono grandi o no (mentre i pianisti sono un po’ come i prosatori, prima di esprimere un giudizio, bisogna starli ad ascoltare lungamente e poi pensarci su tre volte).
Dino Buzzati
(da “In quel preciso momento”, Mondadori, 1963)

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