A questo link trovate un impressionante reportage video, prodotto da una società degli Emirati Arabi Uniti e realizzata da alcuni giornalisti che sono entrati sotto falso nome nella provincia di Idlib e ne hanno ripreso in segreto la presenza dei jihadisti e la vita della popolazione. Per farlo hanno rischiato carcere e vita.
La provincia, ora una delle quattro cosiddette zone di “de-escalation” (riduzione del conflitto) predisposte in Siria da Russia, Iran e Turchia, viene descritta dai media come sotto totale controllo del Free Syrian Army, Libero Esercito Siriano, descritto in Occidente come la componente “moderata” dell’opposizione al governo siriano. E’ formazione sotto stretto controllo di Ankara.
La realtà riscontrata dagli inviati è una drastica negazione di tale descrizione. Come dimostrano i quartieri generali, gli uffici, le scritte e i posti di blocco in tutta la grande provincia al confine con la Turchia, il controllo quasi assoluto è esercitato da Al Qaida, nei suoi vari alias, Jabhat Al Nusra o Fatah Al Sham, insieme ai suoi alleati integralisti di Ahrar Al Sham e del Partito Islamico Turco. Il FSA è del tutto irrilevante, come si vede dalle mappe dei posti di blocco lungo gli itinerari dei giornalisti. Serve da copertura alla perfetta identificazione delle potenze attaccanti con i terroristi jihadisti.
Le forze d’occupazione sono nella stragrande maggioranza straniere, perlopiù cinesi Uighuri e islamisti delle repubbliche turcofone dell’Asia centrale. Militanti siriani da costoro addestrati sono una netta minoranza. Le condizioni di vita della popolazione sono imposte dalla Sharìa e segnate dal terrore e dalla miseria.
Negli ultimi tempi, quando si profilava la costituzione delle famigerate zone di “de-escalation”, ovviamente preludenti alla spartizione della Siria come programmata in Occidente da molti decenni a questa parte e contro la quale il popolo siriano, sotto la guida di Bashar El Assad, si è battuto eroicamente per oltre sei anni, Al Qaida, d’intesa con i protettori turchi, ha cercato di darsi una fisionomia più moderata, attraverso trucchi cosmetici come la rimozione della scritte più estremiste e brutali e della firma di Al Zawahiri, capo dell’organizzazione mercenaria messa in campo da Usa, Turchia e Israele.
Con la costituzione delle aree di de-escalation, concordata con i macellai turchi della Siria, Idlib è sottratta al diritto del popolo siriano di liberare l’interezza della sua terra. Vale per i territori rapinati dai curdi sotto protezione Usa e per le altre zone lasciate in mano ai jihadisti.
Zone di “de-escalation” o “tana per tutti”, purchè terroristi al servizio degli Usa?
Nel frattempo ultime notizie ci confermano l’accanimento bombarolo degli Usa e della loro coalizione, nel silenzio dei “partner nella guerra al terrorismo”, sui civili siriani e sulle truppe della liberazione. Dopo le stragi nei campi dei rifugiati siriani sul confine siro-iracheno, quelle di Mosul, quelle di Deir Ezzor, l’ultimo attacco ha colpito forze di Damasco che si avvicinavano alla zona di “de-escalation” nel governatorato di Homs, al confine tra Siria, Giordania e Iraq, località di Tanf. Sono stati distrutti carri armati, ma anche infrastrutture, macchinari da costruzione e non è noto il numero delle vittime civili e militari. All’avvicinarsi delle forze regolari, i terroristi di Maghawir Al-Thawra, già “Esercito Libero Siriano”, hanno invocato l’intervento aereo dei loro mandanti nella Coalizione a guida Usa. Tanto per capire qual è la linea di comando dei jijahidsti. Il commento di Josh Jacques, portavoce del Comando Centrale Usa: “Le forze siriane costituivano una minaccia alle truppe degli Stati Uniti e ai loro alleati”. Più chiaro di così.
Da parte di Mosca c’è stata la protesta di prammatica. L’ennesima. Ha dichiarato il viceministro degli esteri Gennady Gatilov: ”Azioni militari che portano all’aggravamento della situazione in Siria influenzano il processo politico. Soprattutto se tali azioni sono condotte contro le forze armate siriane… Ciò è totalmente inaccettabile. Si tratta di una violazione della sovranità siriana. Ovviamente, non aiuta il processo politico”.
Gli Usa si sono spaventati moltissimo e hanno chiesto scusa…..
Bella l’invenzione delle “zone di de-escalation”!
Sarebbe opportuno che qualcuno riuscisse a tradurre i sottotitoli del documento.
fonte http://fulviogrimaldi.blogspot.it/2017/05/siria-chi-le-zone-neutralizzate-ai-loro.html
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