Un esperto informatico israeliano, Tal Ater, ha scoperto che il browser di Google, Chrome, può facilmente trasformarsi in un sistema per ascoltare tutte le conversazioni che avvengono nelle vicinanze del nostro computer.
Basta visitare un sito che utilizzi l'opzione del riconoscimento vocale, spiega Ater, per vedere Chrome trasformato in una specie di "microfono aperto", che resterà in funzione finché il browser non verrà chiuso.
Per quanto Chrome allerti l'utente, con una lucina rossa che lampeggia, che sta utilizzando il riconoscimento vocale, una volta terminata la visita iniziale il browser di Google non chiude affatto il sistema di riconoscimento vocale - come dovrebbe fare - ma permette l'apertura di una seconda finestra invisibile ("pop-under") che continua a recepire e trasmettere tutto quello che accade nella nostra stanza.
Nel video si può vedere chiaramente (al minuto 2.05) come la sub-finestra di Chrome stia continuando a rilevare la conversazione in corso, nonostante la finestra principale - da cui era stato attivato il riconoscimento vocale - sia già stata chiusa.
Basta visitare un sito che utilizzi l'opzione del riconoscimento vocale, spiega Ater, per vedere Chrome trasformato in una specie di "microfono aperto", che resterà in funzione finché il browser non verrà chiuso.
Per quanto Chrome allerti l'utente, con una lucina rossa che lampeggia, che sta utilizzando il riconoscimento vocale, una volta terminata la visita iniziale il browser di Google non chiude affatto il sistema di riconoscimento vocale - come dovrebbe fare - ma permette l'apertura di una seconda finestra invisibile ("pop-under") che continua a recepire e trasmettere tutto quello che accade nella nostra stanza.
Nel video si può vedere chiaramente (al minuto 2.05) come la sub-finestra di Chrome stia continuando a rilevare la conversazione in corso, nonostante la finestra principale - da cui era stato attivato il riconoscimento vocale - sia già stata chiusa.
Sul proprio blog Ater racconta di aver scoperto questo problema nello scorso settembre, e di avere immediatamente informato i responsabili di Google Chrome in forma riservata. [...]
Dopo pochi giorni gli hanno risposto - dice Ater - confermando di aver "identificato il bug", e di aver "approntato l'apposito fix".
Dopo un paio di mesi però Ater si è accorto che il fix non veniva affatto distribuito a tutti gli utenti di Chrome, ma che la cosa era invece caduta nel silenzio più totale.
A questo punto Ater si è deciso a rivelare pubblicamente quello che aveva scoperto.
Naturalmente, se ci trovassimo in un mondo normale, questo potrebbe anche apparire come un problema minore. Ma di normale ormai in questo mondo rimane ben poco, visto che viviamo in un'epoca dove la NSA si è assicurata da anni la possibilità di accedere a qualunque scambio privato fra i cittadini di ogni parte del mondo - e nessuno sembra protestare. Visto in questa luce, il curioso "bug" di Google Chrome sembra solo la conferma che ormai siamo entrati nell'era del Grande Fratello in maniera irreversibile.
Non resta che attrezzarci.
http://compressamente.blogspot.it/2014/01/attenzione-google-chrome-ci-ascolta_26.html
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