Dopo 23 anni di compiacenza verso l’Occidente, la Russia ha adottato una politica autonoma ed indipendente, questo ha subito provocato l’ira di Washington e di Bruxelles, lo afferma il giornalista inglese Peter Hitchens.
Più la politica estera di Mosca è indipendente ed attenta ai propri interessi nazionali, più l’Occidente vede questo come un attacco, scrive il giornalista inglese Peter Hitchens sulle pagine del Spectator.
“La Russia è divenuta oggi meno docile e la sua politica autonoma è considerata come una forma di aggressione”, afferma Hitchens nel suo articolo intitolato “Non è Putin quello che ha costruito un impero, ma piuttosto è la NATO.
Dopo aver constatato che una buona parte dei territori ceduti dall’ex Unione Sovietica sono passati attualmente sotto il controllo dell’Unione europea e sono entrati nell’Alleanza Atlantica, al giornalista viene naturale chiedere: “Quale di questi poteri è in espansione, la Russia o l’impero della NATO?”
Restano una parte di questi territori dell’ex URSS che erano rimasti formalmente neutrali tra i due schieramenti, soprattutto l’ Ucraina. Dal punto di vista di Mosca, questo paese è già un grave, irrimediabile perdita .
Come aveva scritto Zbigniew Brzezinski, uno degli strateghi della vecchia guerra fredda, nel 1997, “l’Ucraina … è un paese che costituisce un perno geopolitico perché la sua stessa esistenza, come paese indipendente, aiuta a trasformare la Russia. Senza l’Ucraina, la Russia cessa di essere un impero eurasiatico “.
La Russia ha subito senza reagire questa espansione della UE e della NATO. quale suo braccio armato, come un colpo assestato alla sua sicurezza. Nel febbraio 2007, per esempio, Vladimir Putin aveva chiesto imbronciato, ‘Contro chi è prevista questa espansione ?
Non si è voluta integrare la Russia nel sistema di alleanze occidentali e questa è stata considerata un paese troppo grande e troppo esteso che avrebbe potuto destabilizzare il sistema di alleanze e la stessa UE.
Piuttosto in Occidente si è intrapresa una crociata morale contro questo grande paese slavo sostenendo che il regime di Putin sia un regime tirannico, come se l’Unione Europea non fosse alleata con la Turchia di Erdogan, non certo un regime democratico che fa parte della NATO, un paese che ha occupato fra l’altro una metà dei Cipro e la mantiene ancora sotto il suo dominio. Neppure si è guardato per il sottile circa l’alleanza dei paesi occidentali con l’Arabia Saudita e le altre monarchie del Golfo, paesi tirannici con cui esiste un grande rapporto di affari e di alleanza strategica.
“La nuova guerra fredda con la Russia è iniziata di fatto nel 2011, dopo che il signor Putin aveva osato contrastare i piani di Occidente e dell’Arabia Saudita in Siria”, ha detto l’analista. Questo conflitto si è aggravato con l’ingerenza degli USA e della UE in Ucraina.
Secondo l’analista britannico, né Washington né Bruxelles avevano previsto la reazione violenta della Russia alla decisione dell’Ucraina di firmare un accordo di associazione con l’Unione europea ed il colpo di stato di Kiev che ha spodestato il presidente legittimamente eletto Viktor Yanukovich. A questo è seguita l’annessione della Crimea dopo un referendum popolare e la guerra civile nel Donbass dove esiste una forte minoranza di popolazione russa.
Una azione comprensibile per gli interessi di una nazione sovrana, anche se l’Occidente dissente da queste azioni, il comportamento della Russia in relazione a questa espansione continua della UE e della NATO presso i suoi confini, era facilmente prevedibile. (………………………………………)
“Dopo 23 anni di compiacenza mantenuta dalla Russia verso l’Occidente, Mosca finalmente detto basta!”, Conclude Peter Hitchens.
Tratto da Sputinik International
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