di Gianni Lannes
Sta accadendo qualcosa di grave ed inquietante, ma i popoli dell'Europa sono mantenuti all'oscuro da una fetenzia di governanti eterodiretti e telecomandati da poteri finanziari stranieri. I mass media mandano in onda la disinformazione quotidiana e la gente comune, lobotomizzata a dovere, pensa ad altro, quando invece dovrebbe ribellarsi istantaneamente.
Il Partenariato transatlantico per lo scambio e gli investimenti (TTIP) è la replica in salsa atlantica del NAFTA. Questa ennesima imposizione delle multinazionali a stelle e strisce non riguarda tanto la libera concorrenza e la mancanza di barriere, è piuttosto una minaccia contro il modello sociale e il modo di vita italiano ed europeo: lo smantellamento di tutte le protezioni sociali e ambientali, dumping di salari e prezzi, privatizzazioni, le nazioni del vecchio continente ormai spolpate attaccate dalle corporation nei tribunali arbitrali privati.
Il modo in cui i boiardi della Commissione europea che nessun cittadino ha eletto, e dunque, non hanno alcuna rappresentanza democratica, ha cercato di presentare il trattato, occultando la sostanza ignota e quindi segreta perfino ai parlamentari, è tipico di questa UE, ovvero, un club di banche speculative al cui vertice domina la BCE, secondo la quale la democrazia consiste nel regolamentare ogni aspetto della vita, anche la dimensione di una zucchina.
Si tratta niente di meno che dell’antropologia iper-astratta del neoliberismo, un mondo di individui monadi senza legami sociali e di solidarietà, la cui libertà è quella di scegliere tra diversi beni di consumo e il “potere” quello di dire tutto ciò che ci passa attraverso la testa a una folla anonima che non presta ascolto. Un mondo apparentemente regolato dalla magica mano del mercato, ma in realtà un’arena in cui solo i più forti contano e dominano una massa di individui ridotti a merci, ad oggetti senz’anima.
Questo è più evidente negli Stati Uniti dove, come molti film di Martin Scorsese hanno dimostrato, la violenza magmatica della società è appena coperta da un sottile strato di democrazia formale. Fateci caso. Nell’illustrazione del sedicente trattato che viene normalmente propinata in Europa, tutto viene visualizzato nella sua suprema astrazione, ogni evento umano è declassato e preso sotto la possibilità burocratica di essere governato, ossia la sua umanità è dialetticamente distrutta.Alla fine tutto è falsato perché la verità astratta può non coincidere con la verità sociale.
Il problema non è solo la semplificazione e la riduzione dei costi del commercio tra le due sponde dell’Atlantico, bensì il controllo totalitario del nostro antico continente, e dunque delle nostre vite, nonché delle future generazioni. Allora, le mire del nuovo ordine mondiale in via disfacimento vanno respinte al mittente. E già che ci siamo, vanno chiuse tutte le basi militari USA e smantellati subito gli arsenali nucleari dello zio Sam. L’attuale Unione Europea, non è ancora l’Europa dei popoli.
riferimenti:
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2014/11/no-al-ttip-no-alla-dittatura-usa.html
NO AL TTIP, NO ALLA DITTATURA USA SULL’EUROPA
di Gianni Lannes
Va in onda la follia intercontinentale, istituzionale e planetaria. Il nuovo ordine mondiale (nwo) si gioca il tutto per tutto, essendo destinato a perire. Un’altra imposizione yankee a scatola chiusa, sotto diktat delle multinazionali e del complesso militar-industriale a stelle e strisce. Il trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti (Transatlantic Trade and Investment Partnership) o zona di libero scambio, è in discussione ora nel Parlamento italiano, ormai esautorato. Infatti, le clausole dell’accordo USA-UE sono segrete. Neanche i parlamentari, ovvero i rappresentanti del “popolo sovrano” almeno sulla carta, cioè nella finzione in onda a reti unificati, hanno avuto accesso agli atti. Insomma, siamo alla morte definitiva della democrazia. Perché gli onorevoli non si dimettono in massa per protesta, visto che sono pure abusivi, ossia sono stati eletti con la legge 270/2005 che la Corte costituzionale con la sentenza numero 1/2014 ha dichiarato incostituzionale?
Mister Matteo Renzi, imposto da Giorgio Napolitano e non votato da cittadini e cittadine, ovviamente reclama un «appoggio incondizionato a Ttip». Ecco cosa recita l’Ansa del 14 ottobre 2014:
«Ogni giorno che passa è un giorno perso: il semestre italiano può essere l'occasione per un salto di qualità e uno scatto in avanti" nell'accordo Ttip tra Ue e Usa. Lo ha detto il premier Matteo Renzi a un convegno a Roma nell'affermare "l'appoggio totale e incondizionato e totale del governo italiano". Si tratta di una scelta strategica».
Anche la cancelliera teutonica Angela Merkel - che detta legge da sempre in Italia dalla Germania, senza averne titolo - dichiara che “Non c’è tempo da perdere e bisogna aderire subito, senza tante discussioni”. Ma vai in malora, cruccona telecomandata. Scusate, ma quando ci vuole, ci vuole.
Ma di che si tratta, visto che il cosiddetto “uomo della strada” e la casalinga non ne sanno nulla? In primo luogo la gente non deve sapere proprio niente di quello che sarà il futuro, già pianificato per i nostri discendenti. Tecnicamente, si tratta di una deregolamentazione che abolirà i dazi doganali uniformando i regolamenti dei due continenti e diminuendo il controllo dei singoli Stati, rendendo così possibile la libera circolazione di merci, investimenti, servizi ed appalti. Il premio Nobel Joseph Stiglitz sostiene che «ciò comporterà una riduzione delle garanzie e una mancanza di tutela dei diritti dei consumatori».
I proponenti sostengono che l'accordo sarà causa di crescita economica per i paesi partecipanti, mentre i critici sostengono che questo aumenterà il potere delle multinazionali e renderà più difficile ai governi il controllo dei mercati per massimizzare il benessere collettivo. Uno studio della Tufts University del Massachussets mette addirittura in discussione gli impatti positivi del trattato, focalizzando sull'effetto di disarticolazione del mercato interno europeo, di depressione della domanda interna e della conseguente diminuzione del pil europeo. Il governo statunitense considera il TTIP come un accordo che accompagna un altro trattato imposto, meglio noto come Trans-Pacific Partnership.
La bozza segretata del trattato contiene limitazioni sulle leggi che i governi partecipanti potrebbero adottare per regolamentare diversi settori economici, in particolare banche, assicurazioni, telecomunicazioni e servizi postali.
Secondo la stessa Commissione Europea tra i contenuti del trattato di partnership commerciale ci sarà l'introduzione di un arbitrato internazionale (denominato ISDS o Investor-state dispute settlement) che permetterà alle imprese di intentare cause per «perdita di profitto» contro i governi dei paesi europei, qualora questi portassero avanti legislazioni che potenzialmente possano mettere in discussione le aspettative di profitto delle stesse imprese . Qualsiasi soggetto economico privato, se espropriato dei suoi attuali investimenti, avrebbe diritto a compensazioni a valore di mercato, aumentate di interesse composto. Sarà ammessa la libera circolazione dei lavoratori in tutte le nazioni firmatarie, ed è stato proposta l'ammissibilità, per i soggetti economici privati, di muovere azioni legali contro i governi in presenza di violazione dei diritti.
Addio al dop con il dilagare autorizzato degli organismi geneticamente modificati. Tra i rischi concreti, vi sono l'ingresso di merci e alimenti di cattiva qualità prodotti dalle multinazionali nordamericane americane, come vegetali e carne OGM, o prodotti imbottiti di ormoni e fitormoni , contro le quali le leggi nazionali e le comunità locali non potranno opporsi in quanto le leggi e i regolamenti devono sottostare al trattato.Anche le sentenze dei giudici europei non potranno opporsi ai prodotti statunitensi perché il TTIP obbliga i cittadini europei, singoli e in associazione, a rivolgersi, non al giudice nazionale, ma a un tribunale di natura privata per tentare un arbitrato lottando a proprie spese contro gli staff legali delle multinazionali. I cittadini dei popoli europei, le piccole imprese locali, gli agricoltori, si troverebbero schiacciati dallo strapotere delle grandi corporation americane. Qualora, poi, un'azienda americana volesse iniziare un'attività considerata pericolosa in Europa (come una centrale nucleare o l'estrazione dello shale gas), nessun tribunale locale potrebbe opporvisi. Inoltre, le multinazionali agro-alimentari americane potranno fare incetta di terreni acquistati a poco prezzo dagli agricoltori locali per impiantarvi piantagioni OGM al posto delle coltivazioni dell'agricoltura tradizionale e biologica. Altro pericolo riguarda il ribasso dei salari, dal momento che, per la libertà di circolazione, le imprese di un paese potranno applicare in un altro paese i salari vigenti nel proprio: questo sarà un vantaggio solo per le imprese statunitensi, perché, notoriamente, i salari dei lavoratori europei sono molto più alti di quelli americani. Anche i diritti sindacali europei non avranno valore se contrari alle norme sul libero scambio e libera circolazione contenuti nel TTIP, senza possibilità, per i lavoratori, di rivolgersi al giudice del lavoro locale. Anche in questo caso, il lavoratore europeo dovrà rivolgersi a una corte arbitrale statunitense, composta da un numero ristretto di avvocati yankee.
Sicuramente il TTIP passerà prché i giochi sono stati già decisi dall'alto, e così il nuovo ordine mondiale avrà mano libera per distruggere definitivamente l’Europa dei popoli, che a quel punto non avrà più alcuna difesa legale né tantomeno militare, poiché la presenza di un arsenale nucleare USA nel vecchio continente rappresentata una minaccia intollerabile. Che fare? Combattere per la libertà. Il primo passo in Italia per la conquista dell'indipendenza, è la destituzione di questo governo Renzusconi, palesemente eterodiretto dall'estero e la creazione di una nuova Costituente. Bisogna osare con orgoglio di popolo e dignità di esseri umani. Sciopero generale ad oltranza, pacifico e nonviolento, sciopero fiscale totale, e così via. Non abbiamo che da perdere le catene.
riferimenti:
http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2014/10/14/renzi-appoggio-incondizionato-a-ttip_54d45288-b899-4208-a698-742c4cca77bd.html
http://ec.europa.eu/trade/policy/in-focus/ttip/index_it.htm
http://ec.europa.eu/trade/policy/in-focus/ttip/about-ttip/index_it.htm
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