”E' meraviglioso spaziare con lo
sguardo su uno sconfinato deserto d'acqua ,
in un'infinita solitudine sulla riva
del mare ,sotto un cielo fosco .Ma
bisogna anche essere andati lì e
dover tornare indietro ,mentre si vorrebbe
passare dall'altra parte e non si
può,ed essere privi di tutto ciò che serve a
vivere , e tuttavia sentire la voce
della vita nel mormorio delle onde ,nello
spirare del vento,nel passaggio delle
nubi,nel grido solitario degli uccelli .E
ci vuole un'esigenza posta dal cuore e
un pregiudizio,per dirla così , arrecato
dalla materia . Ma davanti al dipinto
tutto questo è impossibile, e tutto ciò
che avrei dovuto trovare nel quadro ,
lo trovai fra me e
il quadro ,cioè un'esigenza
posta dal mio cuore al dipinto , e un pregiudizio
che il dipinto arrecò a me;e
così io stesso divenni il cappuccino , il dipinto
divenne duna , ma ciò su cui
doveva spaziare il mio sguardo nostalgico, il mare,
mancava del tutto .Nulla può
essere più triste disagevole di una simile
posizione del mondo:unica scintilla di
vita nel vasto regno ,della morte
centro solitario di un solitario
cerchio .Con i suoi due o tre oggetti ricchi di
mistero,il dipinto è simile
all'apocalisse,come se avesse i pensieri notturni
dello Young , e poiché nella sua
uniformità e sconfinatezza non ha altro primo
piano che la cornice , si ha
l'impressione guardandolo , di avere le palpebre
tagliate .E tuttavia il pittore ha
senza dubbio aperto un nuovo cammino nel
campo della sua arte ; e sono convinto
che col suo spirito sarebbe possibile un
miglio quadrato di sabbia del
Brandenburgo, con un cespuglio di crespino,su cui
una cornacchia solitaria gonfia le
penne , e che un simile quadro ridesterebbe
un'impressione veramente degna di
Ossian e di Kosegarten .
Si ,se fosse possibile dipingere questo
paesaggio col suo gesso e con la sua
acqua allora , credo , sarebbe
possibile far ululare le volpi i lupi:che è
senza dubbio la lode più alta
che si possa fare a questo tipo di vedutismo...
(Heinrich von Kleist)
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