di Federico Tanzi Mira
La maggior parte di noi è affascinata da qualche zona geografica del mondo, da alcuni specifici periodi o eventi storici, da culture e luoghi, magari lontani o mai conosciuti direttamente, vere e proprie fascinazioni particolari di cui non si sa spiegarsi il motivo.
Eppure questi eventi, storie, luoghi sembrano chiamarci, attrarci in maniera intensa e misteriosa. Una delle scoperte più interessanti fatte da un pioniere della ricerca in questo campo come Albert de Rochas e confermata poi da autori assai competenti e noti come Ian Stevenson, è legata al fatto che i soggetti posti in un adatto stato di rilassamento possono essere riportati non solo a ricordi della loro primissima infanzia, ma anche a ricordi fetali e prima ancora ad esistenze precedenti.
Quando venivano riportati indietro, nel corso di una o più sessioni, questi soggetti alternavano vite in cui erano stati maschi e vite in cui erano stati femmine. Lo stesso Rochas scoprì che era possibile anche spostare avanti nel tempo, nel futuro, i soggetti. Al di là di giudizi o pregiudizi predeterminati sul valore e il significato di queste esperienze, la cosa interessante notata dai ricercatori di questo filone, è sempre stata la mole impressionante di messaggi significativi che arrivavano ai soggetti in queste esperienze di altre vite, e le conseguenti comprensioni chiarificatrici e aiuti collegati alla loro vita attuale.
Tra le rilevanti caratteristiche notate in questi casi, che sono saltate all’occhio prepotentemente, vi è la tipologia di identità e ruoli davvero variabili vissuti in queste altre vite. Nelle casistiche analizzate, risultano per lo più vite condotte come schiavo ribelle in cerca di libertà, sguattera infelice, signorotto ricco e arrogante, deferente cortigiano, esperto di magie o rituali occulti, giovane soldato all’epoca dell’antica Roma o nella seconda guerra mondiale, tranquillo agricoltore di campagna, vedova con molti figli costretta a sopravvivere e a far andare la casa da sola, ecc.
La cosa interessante è che seguendo i passi fondamentali di ciascuna di queste vite passate, molti soggetti hanno scoperto di aver imparato insegnamenti importanti, o assorbito e rinforzato inconsciamente persino qualità e talenti speciali, guarda caso, proprio quelli deboli o mancanti alla persona nella sua vita attuale.
Le vite precedenti che vengono sperimentate, presentano spesso temi e quesiti esistenziali e spirituali incompiuti, che necessitano di ricevere risposta e che una volta risolti, hanno significative conseguenze positive, spesso determinanti per la vita attuale. Nulla infatti accade per caso in questi viaggi attraverso l’inconscio: il tipo di personaggio, il ruolo, i luoghi e le dimensioni, esplorando queste “altre esistenze” non sono mai casuali.
A volte, riguardano passati assai remoti, agli albori della civiltà, altre volte periodi storici più evoluti e colti come il Rinascimento, luoghi assai abitati, città eleganti, piazze d’epoca gremite di gente, a volte invece, zone rurali scarsamente popolate, aree marittime con tranquille vite di pescatori, e qualche volte ci si trova persino proiettati in misteriosi scenari futuri, con abitazioni completamente automatizzate e dalle pareti trasparenti e con schermi elettronici ultra sottili ad ogni angolo (è capitato a me in una sessione con un mio cliente).
Spesso queste esperienze vengono accostate a dei veri e propri sogni lucidi, e come nei sogni, c’è chi interpreta quei vissuti di vite precedenti come aspetti di nostre identità, seguendo il concetto avanzato, ad esempio di Jung, per cui la personalità non è singola ma multipla, come se ci fossero molti livelli di identità, paragonabili ai vari strati di una cipolla.
Per chi osserva le proprie vite passate o certi sogni notturni, è come se mano a mano si stessero sfogliando queste diverse identità. Rispetto però all’esperienza dei sogni e del sognare, il lavoro di regressione con le vite passate, rende tutto il materiale simbolico, psichico e spirituale, molto più chiaro, comprensibile e facile da utilizzare.
Infatti, nelle regressioni alle vite passate, immagini e contenuti si presentano attraverso una storia, una successione temporale di eventi collegati e non invece come quando si sogna, in scene pieni di simboli, figure sparse, immagini spesso frammentarie o dai temi sfuggenti. Un’altra cosa assai rilevante che succede quando si partecipa ad un ciclo di più sessioni successive di regressione alle vite passate, è la scoperta di uno schema spirituale che l’anima segue nel suo peregrinare ed evolversi da un vita all’altra.
Nel caso del noto studioso Roger Woolger, egli affermò che nei suoi ritorni a vite precedenti era stato un piccolo feudatario nella Bretagna del Trecento, poi aveva ricordato varie vite da militare, da viaggiatore, che si alternavano ad altre vite monastiche o sacerdotali. Tutto questo gli aveva fatto brillantemente identificare “un’oscillazione spirituale prestabilita e ben ordinata” tra opposte realtà di vita attiva e vita contemplativa, come se la vita precedente integrasse e equilibrasse la successiva.
A ben vedere, parrebbe proprio così: gli effetti specifici di questi speciali viaggi nell’inconscio, sembrano riguardare la necessità di un intrinseco e potente riequilibrio tra aspetti interiori, tematiche spirituali ed esistenziali: soluzioni profonde di cui, in verità, ognuno di noi è alla ricerca nella propria vita ordinaria. In questo senso, le regressioni alle altre vite, certamente si presentano come chiavi preziose di risposta ed accelerazione della nostra evoluzione spirituale.
Articolo di Federico Tanzi Mira – Counselor olistico, Conduttore di Regressioni alla Vite Passate, membro della Past Life Regression Accademy, Inghilterra, specializzato anche in Inner child healing, Tao Yoga , Qi Qong, Meditazione Taoista, Thetahealing, Ipnosi e Counseling. Vive e lavora a Milano.
Sito web: https://www.saggezzadellanima.com/
Rivisto da www.fisicaquantistica.it
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