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martedì 24 novembre 2015

BILL GATES SI SCHIERA A FAVORE DI UN SOCIALISMO AUTORITARIO E AFFERMA: " LA DEMOCRAZIA E' UN PROBLEMA"

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DI J.D.HEYE
reseauinternational.net
La sinistra radicale americana sa bene che la fine del mandato di Obama è accompagnata da un ripensamento totale di tutto ciò che è stato fatto per l’avanzamento dell’utopia socialista. Questo spiega il motivo per cui ha raddoppiato l’attenzione sugli stessi temi, in maniera chiara e semplice, mentre Obama si avvicina all’ultimo anno di mandato. Tuttavia, muovendosi in questo modo, la sinistra radicale finisce per apparire come nemica della libertà e dell’indipendenza.


Recentemente il sito di informazione Breitbart News ha riportato il fatto che Bill Gates, non ultimo di una lista di mondialisti di sinistra (e sostenitore del depopolamento) si è pronunciato senza mezzi termini contro il costituzionalismo e la democrazia e a dispetto dei numerosi controesempi ha detto – tenetevi forte – che solo il socialismo potrà “salvare” il nostro pianeta dal cambiamento climatico.
Nel corso di una lunga intervista rilasciata a The Atlantic, giornale smaccatamente liberale, Gates ha detto che la “democrazia rappresentativa” ha fallito, che il settore privato – dal quale lui trae i suoi profitti – è incompetente, e che solo governi sovradimensionati come la Cina o gli Stati Uniti potrebbero avere i mezzi per salvare il pianeta dal cambiamento climatico (quanto a chi ci salverà da questi truffatori del cambiamento climatico è un’altra questione).
Ah, l’ipocrisia e l’ideologia dell’ignoranza!
D’altro canto, se leggete l’intervista (e dovreste farlo: è sempre interessante sapere chi trama per rubarvi la libertà e sapere come intende farlo) Gates parla senza cognizione e in maniera confusa delle soluzioni legate alla tecnologia sostenibile, insistendo sul fatto che ne abbiamo bisogno (a un livello che supera di gran lunga il Progetto Manhattan) se vogliamo salvarci e salvare il pianeta, pur ammettendo che il problema è stato ingigantito dagli ecologisti, per ragioni di profitto politico e finanziario.
Se tutto questo vi stupisce, non siete certo i primi. Analizziamo le soluzioni di Bill Gates, e vediamo come funzionano i suoi ragionamenti.
Anzitutto non c’è alcuna tolleranza nei confronti di coloro che osano affermare l’evidenza, e cioè che il cambiamento climatico è un’odiosa truffa. Fin da subito, quindi, Gates mente sul fatto che la gente di sinistra è la più tollerante del genere umano. Allo stesso modo ha anche detto chiaramente che i liberali non vogliono discutere sul piano delle idee, ma semplicemente imporre le loro soluzioni.
Gates non sta con i Repubblicani e con i politici conservatori, il che è normale per un liberista, e fin qui nessuna sorpresa. Ma non si prende la briga di spiegare perché ritiene che abbiano torto. Dall’intervista su The Atlantic (il giornalista non ha insistito per saperne di più) possiamo leggere solo che “[Bill Gates] non è stato morbido con i politici americani che non sono riusciti a mettersi d’accordo né per decidere se il cambiamento climatico era reale o no, né per decidere come lottare contro questo problema. Con un’aria di divertita acidità ha detto che «se non proponete soluzioni scientifiche, matematiche, al problema, allora vuol dire che la democrazia rappresentativa è un problema»”.
Certo, Bill. Lo è solo per un tiranno.
In altre parole siamo noi il problema, perché siamo troppo attaccati alla nostra moderna società
Poi c’è quest’altra chicca. Benché Gates abbia accumulato la sua immensa fortuna grazie a quello che un tempo era uno dei settori meno regolamentati dell’economia americana, non crede al modello del libero mercato che pure gli ha permesso di accumulare miliardi e che ha fatto degli Stati Uniti la più grande economia mondiale. E non crede neanche che il libero mercato sia favorevole all’innovazione: “«Si, il governo può anche essere incompetente», ha bruscamente dichiarato, mettendo da parte l’opposizione, una constatazione banale ma importante. «Ma in generale il problema è il settore privato. Quante sono le imprese che investono su capitali a rischio e finiscono male? La maggioranza.»”.
Non è proprio una sorpresa, Bill. È sempre stato così, sicuramente dalla nascita degli Stati Uniti, la maggior parte delle imprese falliscono, ma è dovuto al fatto che immettono sul mercato prodotti per i quali ci sono pochi acquirenti. D’altra parte, questo gran governo legittimato da Gates imporrà senza dubbio regolamentazioni troppo draconiane, cosa che impedirà ulteriormente di far prosperare un’impresa.

J. D. Heye
13.11.2015
Traduzione dal francese per www.comedonchisciotte.org di MARTINO LAURENTI

Fonte originale: http://thetruenews.info/

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