Perché i migranti che spettano a Malta per vicinanza alla Libia insieme alla Tunisia li mandano tutti in Italia? Il Papa non vede queste cose, li tratta bene i maltesi, e con noi fa il pietoso come se noi fossimo razzisti, ma lui vuole scansare certe terre e darci tutto a noi l’onere e trattare male i nostri poveri perché i quattro miliardi servono per i migranti e per arricchire chi li ospita, il papa farebbe bene a pensare come tutti i papi e salvare la cristianità, e non farci invadere da chi è contro la nostra religione, se sei un cristiano predichi l’amore, se sei un buon musulmano devi rispettare il Corano, ma purtroppo nel Corano ci sono versetti contro il cristianesimo, il loro profeta era un guerriero e faceva guerre sanguinose, mentre Gesù predicava l’amore. Non cambieranno mai, si stanno vendicando delle crociate con l’aiuto di chi dovrebbe difenderci, cioè gli stessi cristiani
Vaticano, c’è la lobby maltese sotto il Cupolone
In principio furono i cavalieri dell’Ordine di Malta, che per 300 anni, fino alla fine del ’700, governarono il minuscolo Stato nel mezzo del Mediterraneo facendone una roccaforte della chiesa cattolica. Sono passati tre secoli, ma il rapporto tra la Curia di Roma e la piccola isola a sud della Sicilia è ancora fortissimo.
Nell’organigramma del potere vaticano i maltesi occupano posizioni chiave,
a diretto contatto con il Papa. Il banchiere Joseph Zahra, ora vice coordinatore del Consiglio per l’economia, già nel 2011 era approdato a Roma come revisore internazionale della Prefettura per gli Affari economici. Insieme a Zahra, altri quattro esperti di finanza, tra cui l’italiano Maurizio Prato, ex numero uno di Alitalia, dovevano affiancare quello che all’epoca era il principale organo di gestione economica
dello Stato vaticano.
a diretto contatto con il Papa. Il banchiere Joseph Zahra, ora vice coordinatore del Consiglio per l’economia, già nel 2011 era approdato a Roma come revisore internazionale della Prefettura per gli Affari economici. Insieme a Zahra, altri quattro esperti di finanza, tra cui l’italiano Maurizio Prato, ex numero uno di Alitalia, dovevano affiancare quello che all’epoca era il principale organo di gestione economica
dello Stato vaticano.
Erano i tempi di Papa Ratzinger, Benedetto XVI, che aveva scelto come secondo segretario privato un monsignore di nazionalità maltese come Alfred Xuereb, classe 1958, dal 1991 nella Curia romana in posizioni sempre più prestigiose. Una nuova promozione arriva nel 2013, quando Papa Francesco, appena eletto, nomina Xuereb suo segretario particolare. Passano pochi mesi e il monsignore maltese diventa prelato della Segreteria per l’economia. Un incarico molto delicato, a maggior ragione in una fase
in cui il riassetto della gestione economica della Santa Sede, tra vecchi problemi e nuovi scandali, era in cima alle priorità di governo del Pontefice.
in cui il riassetto della gestione economica della Santa Sede, tra vecchi problemi e nuovi scandali, era in cima alle priorità di governo del Pontefice.
Fonte: ItalianoSveglia
http://www.stopeuro.org/scandalo-vaticano-lobby-maltese-per-business-milionari/
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