Un’organizzazione finanziata da George Soros e denominata National Center for Transgender Equality NCTE, il 25 maggio ha organizzato un evento conferenza per celebrare i suoi primi 14 anni di vita, dicendosi pronta a portare avanti sempre più strenuamente la lotta per la parità trans. Tra gli sponsor di questo speciale evento c’erano gli immancabili Amazon, Facebook, Google e… la CIA.
Come ha confermato Jonathan Liu, portavoce per gli affari pubblici dell’Agenzia, la CIA è stata una delle 30 organizzazioni che hanno sponsorizzato anche attraverso una donazione in dollari l’evento ospitato dal National Center for Transgender Equality.
I nostri metodi di reclutamento ed assunzione sono aggiornati e rispettano la legge federale vigente ha proseguito Liu scrivendo sul sito pubblico della CIA, e riferendosi alla politica adottata dall’Agenzia sul tema diversità e informazione circa la realtà dei gruppi di cui fanno parte i suoi dipendenti e pertanto venutisi a creare tra le sue fila, tra cui vi è l’Agenzia di Gay, Lesbiche, Bisessuali e Transgender chiamata ANGLE.
La lista di celebrità che hanno presenziato all’evento di fine maggio includeva Gavin Grimm, una confusa studentessa gender che definisce sé stessa quale maschio, Vanita Gupta, ex funzionario del Dipartimento di Giustizia di Obama che ha condotto la battaglia per introdurre i bagni e gli spogliatoi transgender nelle scuole quale condizione sine qua non al finanziamento statale e Gunner Scott, del Massachusetts Transgender Coalition Political MTPC.
L’uomo chiamato da Trump a dirigere la CIA è l’ex congressista repubblicano, nonché cristiano conservatore come lui stesso ama definirsi, Mike Pompeo. Nonostante la presidenza di Trump e la reggenza di Pompeo quale direttore della CIA sulla carta due cristiani conservatori nulla è cambiato all’interno dell’Agenzia rispetto alla sua tradizione obamiana di volersi fare portavoce attivo della perversità sessuale e dei diritti accordati alle varie minoranze sessuali più deteriori. Addirittura, il sito della CIA pubblica ancora oggi una dichiarazione dell’ex direttore John Brennan sul ruolo svolto dal CIA a favore della diversità e dell’inclusione, il quale riconosce la necessità di dover assumere lesbiche, gay, bisessuali e transessual nelle file dell’Agenzia.
Non paga, la CIA, sul suo sito, ospita anche l’annuncio dell’orgoglio LGBT del mese di giugno, ovvero la celebrazione per l’anniversaio dei 20 anni del già citato sopra gruppo ANGLE acronimo di Agency Network of Gay, Lesbian, Bisexual, and Transgender Officers and Allies. Nel farlo l’Agenzia associa direttamente sé stessa al sostegno dei Moti di Stonewall del giugno 1969, quando un gruppo coraggioso di cittadini gay, presso lo Stonewall Inn, resistette alle molestie e al maltrattamento. In realtà, tale rivolta fu una sommossa anti polizia organizzata presso un bar gay di New York City gestito dalla Mafia. La polizia fece irruzione nel locale a seguito di continue lamentele contro gli omosessuali, i quali si inchiappettavano per le strade e nei bagni pubblici e abusavano di droghe illegali.
Non è ancora chiaro in qual modo tutta questa diversità sessuale c’entri con la CIA ed aiuti la sua missione di dover individuare e sconfiggere i nemici dell’America all’estero.
Per coloro che avessero ancora bisogno di convincersi in merito al fatto che il transgenderismo minaccia la salute e il benessere stesso della società, suggeriamo la lettura dell’articolo dell’Istituto Gatestone dal titolo,The Gender Obsessed West Sets Itself Up for the Rise of Islam, il quale descrive la mania dilagante del gender che ormai permea ogni angolo delle società e della cultura occidentale come ultimo segno del totale declino della civiltà occidentale di fronte alla crescente minaccia islamica.
Gli anni dell’ex presidente americano Barack Obama sono stati contrassegnati da una vera e propria ossessione per i diritti transgender un conveniente distrazione per evitare di affrontare questioni più difficili e meno piacevoli commenta l’articolo del Gatestone, come ad esempio il terrorismo islamico radicale.
Con Trump le cose sarebbero dovute cambiare. Ma ad oggi tale cambiamento non c’è stato. La CNS News ha riferito come Pompeo, protestante conservatore praticante prima di assumere il ruolo alla CIA, avesse parlato a Wichita, nel Kansas, durante un evento parrocchiale, dichiarando che i musulmani radicali vogliono cancellare i cristiani dal volto della terra.
La sfida che Pompeo dovrebbe allora affrontare è molto chiara, al posto di assumere e promuovere la trasgressione sessuale per soddisfare una certa quota nel piano di assunzione strategica dell’ex direttore della CIA John Brennan, il suo compit quale direttore dell’Agenzia dovrebbe essere quello di identificare il nemico islamista, raccogliere informazioni sui suoi piani e cercare di arrestare questi piani.
Ma se Pompeo dovesse fare la cosa giusta per l’Agenzia che dirige e per il suo Paese, incapperebbe certamente nell’ira di quelle aziende Amazon, Google e Facebook che hanno co sponsorizzato la conferenza di celebrazione transgender del 25 maggio. Jeff Bezos, proprietario di Amazon, possiede il Washington Post, giornale smaccatamente anti trumpista. In tal senso Pompeo sa bene che potrebbe andare incontro allo stesso destino del povero Mark Green, Ministro per la Difesa di Trump, che è stato costretto a dimettersi nel momento in cui i media liberali, agendo da megafono per la comunità LGBT, lo hanno dipinto come un pericoloso odiatore perché aveva osato dichiararsi convinto che il transgenderismo fosse una malattia mentale.
Un opuscolo diramato dalla CIA fa curiosamente notare che quando l’Agenzia cominciò a profilare i dipendenti nel 1948, incluse nelle domande per la schedature dei suoi dipendenti anche il classico quesito sull’eventuale attività omosessuale del dipendente, e così fece per identificare i lavoratori gay e procedere al loro licenziamento. Un tale questionario è oggi considerato vecchio stile.
L’opuscolo rimarca con soddisfazione come un articolo dell’International Journal of Intelligence e Counterintelligence ha già da tempo confutato la teoria che esista una benché minima correlazione tra omosessualità e spionaggio. Che dire però dell’eclatante caso di Chelsea Elizabeth Manning nata Bradley Edward Manning, l’analista dell’intelligence accusata di aver trafugato decine di migliaia di documenti riservati mentre svolgeva il suo incarico in Iraq, arrestata, imputata di svariati reati contro la sicurezza nazionale, e la cui condanna per spionaggio è stata commutata dal presidente Obama? Manning era un omosessuale conclamato prima di dichiararsi donna e mettersi il rossetto, frequentando lezioni vocali finanziate dai contribuenti affinché la sua somigliasse a quella di una femmina.
Un’altra questione fondamentale che oggi è evidentemente diventata del tutto irrilevante per la CIA è se i potenziali suoi impiegati siano mai stati membri o sostenitori del Partito Comunista. Sappiamo che la questione è tornata ad assumere una certa pertinenza visto che lo stesso ex direttore Brennan ammise che quando presentò la sua domanda per un posto di lavoro presso l’Agenzia, egli, per un anno, aveva votato a favore di un candidato esponente del Partito Comunista per la corsa alla presidenza. Ciononostante ottenne il posto di lavoro e venne addirittura nominato a capo dell’ufficio CIA presente in Arabia Saudita.
Insieme ai transessuali, un giorno avremo anche un’organizzazione di dipendenti comunisti tra le fila di Langley, pronti a fare outing.
Come ha confermato Jonathan Liu, portavoce per gli affari pubblici dell’Agenzia, la CIA è stata una delle 30 organizzazioni che hanno sponsorizzato anche attraverso una donazione in dollari l’evento ospitato dal National Center for Transgender Equality.
I nostri metodi di reclutamento ed assunzione sono aggiornati e rispettano la legge federale vigente ha proseguito Liu scrivendo sul sito pubblico della CIA, e riferendosi alla politica adottata dall’Agenzia sul tema diversità e informazione circa la realtà dei gruppi di cui fanno parte i suoi dipendenti e pertanto venutisi a creare tra le sue fila, tra cui vi è l’Agenzia di Gay, Lesbiche, Bisessuali e Transgender chiamata ANGLE.
La lista di celebrità che hanno presenziato all’evento di fine maggio includeva Gavin Grimm, una confusa studentessa gender che definisce sé stessa quale maschio, Vanita Gupta, ex funzionario del Dipartimento di Giustizia di Obama che ha condotto la battaglia per introdurre i bagni e gli spogliatoi transgender nelle scuole quale condizione sine qua non al finanziamento statale e Gunner Scott, del Massachusetts Transgender Coalition Political MTPC.
L’uomo chiamato da Trump a dirigere la CIA è l’ex congressista repubblicano, nonché cristiano conservatore come lui stesso ama definirsi, Mike Pompeo. Nonostante la presidenza di Trump e la reggenza di Pompeo quale direttore della CIA sulla carta due cristiani conservatori nulla è cambiato all’interno dell’Agenzia rispetto alla sua tradizione obamiana di volersi fare portavoce attivo della perversità sessuale e dei diritti accordati alle varie minoranze sessuali più deteriori. Addirittura, il sito della CIA pubblica ancora oggi una dichiarazione dell’ex direttore John Brennan sul ruolo svolto dal CIA a favore della diversità e dell’inclusione, il quale riconosce la necessità di dover assumere lesbiche, gay, bisessuali e transessual nelle file dell’Agenzia.
Non paga, la CIA, sul suo sito, ospita anche l’annuncio dell’orgoglio LGBT del mese di giugno, ovvero la celebrazione per l’anniversaio dei 20 anni del già citato sopra gruppo ANGLE acronimo di Agency Network of Gay, Lesbian, Bisexual, and Transgender Officers and Allies. Nel farlo l’Agenzia associa direttamente sé stessa al sostegno dei Moti di Stonewall del giugno 1969, quando un gruppo coraggioso di cittadini gay, presso lo Stonewall Inn, resistette alle molestie e al maltrattamento. In realtà, tale rivolta fu una sommossa anti polizia organizzata presso un bar gay di New York City gestito dalla Mafia. La polizia fece irruzione nel locale a seguito di continue lamentele contro gli omosessuali, i quali si inchiappettavano per le strade e nei bagni pubblici e abusavano di droghe illegali.
Non è ancora chiaro in qual modo tutta questa diversità sessuale c’entri con la CIA ed aiuti la sua missione di dover individuare e sconfiggere i nemici dell’America all’estero.
Per coloro che avessero ancora bisogno di convincersi in merito al fatto che il transgenderismo minaccia la salute e il benessere stesso della società, suggeriamo la lettura dell’articolo dell’Istituto Gatestone dal titolo,The Gender Obsessed West Sets Itself Up for the Rise of Islam, il quale descrive la mania dilagante del gender che ormai permea ogni angolo delle società e della cultura occidentale come ultimo segno del totale declino della civiltà occidentale di fronte alla crescente minaccia islamica.
Gli anni dell’ex presidente americano Barack Obama sono stati contrassegnati da una vera e propria ossessione per i diritti transgender un conveniente distrazione per evitare di affrontare questioni più difficili e meno piacevoli commenta l’articolo del Gatestone, come ad esempio il terrorismo islamico radicale.
Con Trump le cose sarebbero dovute cambiare. Ma ad oggi tale cambiamento non c’è stato. La CNS News ha riferito come Pompeo, protestante conservatore praticante prima di assumere il ruolo alla CIA, avesse parlato a Wichita, nel Kansas, durante un evento parrocchiale, dichiarando che i musulmani radicali vogliono cancellare i cristiani dal volto della terra.
La sfida che Pompeo dovrebbe allora affrontare è molto chiara, al posto di assumere e promuovere la trasgressione sessuale per soddisfare una certa quota nel piano di assunzione strategica dell’ex direttore della CIA John Brennan, il suo compit quale direttore dell’Agenzia dovrebbe essere quello di identificare il nemico islamista, raccogliere informazioni sui suoi piani e cercare di arrestare questi piani.
Ma se Pompeo dovesse fare la cosa giusta per l’Agenzia che dirige e per il suo Paese, incapperebbe certamente nell’ira di quelle aziende Amazon, Google e Facebook che hanno co sponsorizzato la conferenza di celebrazione transgender del 25 maggio. Jeff Bezos, proprietario di Amazon, possiede il Washington Post, giornale smaccatamente anti trumpista. In tal senso Pompeo sa bene che potrebbe andare incontro allo stesso destino del povero Mark Green, Ministro per la Difesa di Trump, che è stato costretto a dimettersi nel momento in cui i media liberali, agendo da megafono per la comunità LGBT, lo hanno dipinto come un pericoloso odiatore perché aveva osato dichiararsi convinto che il transgenderismo fosse una malattia mentale.
Un opuscolo diramato dalla CIA fa curiosamente notare che quando l’Agenzia cominciò a profilare i dipendenti nel 1948, incluse nelle domande per la schedature dei suoi dipendenti anche il classico quesito sull’eventuale attività omosessuale del dipendente, e così fece per identificare i lavoratori gay e procedere al loro licenziamento. Un tale questionario è oggi considerato vecchio stile.
L’opuscolo rimarca con soddisfazione come un articolo dell’International Journal of Intelligence e Counterintelligence ha già da tempo confutato la teoria che esista una benché minima correlazione tra omosessualità e spionaggio. Che dire però dell’eclatante caso di Chelsea Elizabeth Manning nata Bradley Edward Manning, l’analista dell’intelligence accusata di aver trafugato decine di migliaia di documenti riservati mentre svolgeva il suo incarico in Iraq, arrestata, imputata di svariati reati contro la sicurezza nazionale, e la cui condanna per spionaggio è stata commutata dal presidente Obama? Manning era un omosessuale conclamato prima di dichiararsi donna e mettersi il rossetto, frequentando lezioni vocali finanziate dai contribuenti affinché la sua somigliasse a quella di una femmina.
Un’altra questione fondamentale che oggi è evidentemente diventata del tutto irrilevante per la CIA è se i potenziali suoi impiegati siano mai stati membri o sostenitori del Partito Comunista. Sappiamo che la questione è tornata ad assumere una certa pertinenza visto che lo stesso ex direttore Brennan ammise che quando presentò la sua domanda per un posto di lavoro presso l’Agenzia, egli, per un anno, aveva votato a favore di un candidato esponente del Partito Comunista per la corsa alla presidenza. Ciononostante ottenne il posto di lavoro e venne addirittura nominato a capo dell’ufficio CIA presente in Arabia Saudita.
Insieme ai transessuali, un giorno avremo anche un’organizzazione di dipendenti comunisti tra le fila di Langley, pronti a fare outing.
fonte Lukas Vangelis
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