San Marino e le Storie Tese
Per parafrasare quanto state per leggere,
Adriano Celentano forse avrebbe usato il sottotitolo di un suo film “Storie di
truffe e di imbroglioni”, ma cercherò di limitarmi ai fatti senza esprimere
giudizi più di tanto.
Sottolineo in primis ai colleghi che, finalmente, volessero seguire la vicenda che, comunque, quanto di seguito è suffragato da documentazione reperibile anche presso lo stesso Tribunale Unico della Repubblica di San Marino.
Sottolineo in primis ai colleghi che, finalmente, volessero seguire la vicenda che, comunque, quanto di seguito è suffragato da documentazione reperibile anche presso lo stesso Tribunale Unico della Repubblica di San Marino.
Allora, nella più antica Repubblica
del Mondo (res publica ovvero di tutti, come però pare non sia neppure lei)
infuria la guerra finanziaria tra Banca Centrale ed Asset Banca che si accusano
l’un l’altra di nefandezze nei confronti del sistema San Marino, ed i
correntisti oltre a tutti i cittadini ne fanno le spese.
Ad oggi però esistono due
nefandezze ENORMI, che collegano le due entità in lite e che le rendono
corresponsabili di gravissime violazioni del codice penale, della Costituzione
e di tutti i trattati finanziari firmati dalla Repubblica, comprese
antiriciclaggio e antiterrorismo (che per un Paese che aspira a star fuori
dalla blacklist non è il massimo), ma la stampa ed i mezzi d’informazione di
quella sedicente Repubblica non ne danno notizia, nonostante sia notizia di
interesse collettivo.
Visto che poi, quanto agli atti
gli è sempre stato prontamente comunicato ed inviato con tanto di
documentazione dal sottoscritto e da altri colleghi, anche questo comportamento
sicuramente non giova a buoni pensieri sulla libertà di Stampa nella Repubblica
(sic) ma, come si dice, “a pensar male si
fa peccato ma spesso ci si imbrocca”.
Già perché nel 2012 ad un esposto
ufficiale inoltratole da una cliente clamorosamente truffata da Banca
Commerciale Sammarinese (vedi nota in calce) il Capo della Vigilanza, nonché
Direttore Generale di BCSM Mario Giannini (già al centro di indagini per altre
gestioni) rispose che a suo avviso e dell’organo da lui presieduto non
esistevano irregolarità (salvo quisquilie di stampo civilistico).
Il problema di Mario Giannini e
di BCSM tutta (compresa l’attuale direzione informata più volte sia delle
mancanze di BCS, che di Asset ma soprattutto PROPRIE e della sua ex Vigilanza)
è che dall’archiviazione penale di cui alla nota in calce, risulta esattamente
l’opposto.
Anzi è proprio nell’archiviazione
(inspiegabilmente e, forse, colpevolmente ritardata) che vengono sottolineate
le responsabilità addirittura della Vigilanza tutta, oltre quelle della Banca
Commerciale Sammarinese (la quale però ricordo venne assorbita da Asset che si
assunse ogni pendenza, in virtù di un accordo con lo Stato, ma che, nonostante
al corrente dal primo istante delle gravissime irregolarità, anche in aperta
violazione delle Leggi locali ed europee su Terrorismo ed Antiriciclaggio,
nulla segnalò di tali evidenze a BCSM - la quale comunque come detto era già ben
al corrente di tutto – e si guardò bene di segnalare alcunché ad alcuno.
Forse perché Asset, tra l’altro, aveva nominato uno dei
responsabili principali, della truffa di cui sopra o, meglio, colui che avallò
ogni operazione relativaad essa, tal Paolo Droghini, Direttore Generale, nonostante gli pendesse
già sulla testa una denuncia penale, le cui ragioni erano note alla banca da
cui egli proveniva così come ad Asset sin dal primo momento, mancando ogni
crisma di regolarità anche sui sistemi informatici dell’Istituto di Credito.
Ricordo anche infine al Governo
di quel Paese, da me personalmente informato sia tramite la loro ambasciatrice
a Roma, sia che attraverso comunicazioni dirette (di cui conservo copie) a
Capitani Reggenti ed eccellenze varie (compreso il neo DG di BCSM Grais), che sempre
nella stessa occasione sia Banca Commerciale che Asset avevano richiesto al
cliente, vittima della truffa, il rientro di fidi risultati poi inesistenti da
ogni controllo effettuato su ordine del Tribunale. Ovvero, almeno in Italia si sarebbero
resi responsabili di tentativi di estorsione che i prodi giudici sammarinesi
manco hanno pensato potesse essere presa in considerazione visto che,
probabilmente, i tempi di prescrizione più lunghi avrebbero portato guai a
qualcuno “in alto” nella catena alimentare della finanza di lassù.
In conclusione, trovo molto
inquietante un Paese dove si possano truffare palesemente i clienti (secondo
l’interrogatorio del Sindaco Revisore di BCS le posizioni irregolari prive di
garanzie e documentazione sono molteplici), resistendo poi in giudizio senza
nessun elemento per farlo (e complimenti anche agli avvocati di tutti gli
imputati e all’attentissimo loro Ordine professionale!), anzi addirittura con
la consapevolezza della propria colpevolezza visto quanto agli atti penali che
dimostra come TUTTI fossero al corrente di TUTTO dal primo istante.
Trovo inoltre pericoloso che sempre
in quel Paese si possa usufruire dell’appoggio dell’Organo di Vigilanza della
Banca Centrale, sostanzialmente a mio avviso nello specifico complice o
comunque colpevole di favoreggiamento, omissione ed occultamento, oltre che di
falso ideologico.
Trovo incivile che in quel Paese
chi viola le leggi (anche internazionali) possa procrastinare i tempi proprio
giudizio a danno della vittima delle violazioni, poiché garantiti della
“pigrizia” ( o “inadeguatezza”?) dei Commissari della Legge e dell’intero
sistema finanziario e giudiziario vigente in quel Paese che, come detto, a
fronte di reiterati comportamenti lesivi anche dei diritti umani segnalati
ripetutamente a TUTTI gli organi
istituzionali faccia orecchie da mercante, nonostante quanto stabilito dagli
accordi internazionali e dalla CEDU.
Un consiglio da chi scrive: se avevate soldi in BCS e non avete ben capito perché sono spariti, forse dovreste domandarvelo e soprattutto chiederlo ad un avvocato, perché con buona probabilità anche la vostra posizione presenterà irregolarità (se così si può dire) e la possibilità di recuperare il maltolto è tutt’altro che una chimera.
Un consiglio da chi scrive: se avevate soldi in BCS e non avete ben capito perché sono spariti, forse dovreste domandarvelo e soprattutto chiederlo ad un avvocato, perché con buona probabilità anche la vostra posizione presenterà irregolarità (se così si può dire) e la possibilità di recuperare il maltolto è tutt’altro che una chimera.
Stefano Davidson
Nota: come già agli Atti del
procedimento penale archiviato però dal giudice Morsiani per prescrizione
intervenuta sul reato di truffa aggravata il quale però ha impiegato DUE anni
DUE per chiudere l’indagine ed è incredibile che dal momento della relazione
dei Commissari, i quali confermavano a pieno la tesi della vittima, non abbia
aggiunto al fascicolo NEPPURE un rigo . Ricordo inoltre che già in prima
istanza e per arcani motivi, il giudice Volpinari, poi severamente redarguita
dal Giudice delle Appellazioni in sede di riapertura delle indagini, aveva
impiegato la bellezza di due anni e mezzo sostanzialmente per NON svolgere
alcuna indagine ed archiviare.
Per saperne di più sulla scandalosa vicenda riferirsi a questi link
http://www.imolaoggi.it/2017/03/19/asset-banca-barbara-tabarrini-e-le-regole-della-menzogna-imperfetta/
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