L’industria della telefonia è un affare da 40 miliardi di dollari all’anno.
TROPPI SOLDI IN BALLO PER TUTELARE LA NOSTRA SALUTE
TROPPI SOLDI IN BALLO PER TUTELARE LA NOSTRA SALUTE
L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha inserito i cellulari e in generale i campi elettromagnetici a radiofrequenza nel gruppo 2B. Perciò occorre usare un principio di precauzione nelle esposizioni anche al wifi».
Le classi di cancerogenicità sono quattro:
1, 2A, 2B, 3, 4 con livello di rischio decrescente in termini di probabilità da parte dell’uomo di contrarre il cancro. Alfio Turco, ceo della Polab, azienda che opera nel campo dell’elettromagnetismo ambientale, spiega che:
1, 2A, 2B, 3, 4 con livello di rischio decrescente in termini di probabilità da parte dell’uomo di contrarre il cancro. Alfio Turco, ceo della Polab, azienda che opera nel campo dell’elettromagnetismo ambientale, spiega che:
«La classe 2 è stata sdoppiata in una sotto classificazione. La 2A riguarda le sostanze probabili cancerogene, mentre la 2B riguarda le sostanze possibili cancerogene. I campi elettromagnetici a radio frequenza, così come i campi a bassa frequenza, sono stati inseriti in classe 2B».
SE FATE CASO, NEL IL LIBRETTO DELLE ISTRUZIONI DEL VOSTRO TELEFONO, NELLE NOTE "SICUREZZA" C'E' SCRITTO CHE IL VOSTRO TELEFONO DEVE STARE UN CENTIMETRO E MEZZO DISTANTE DALL'ORECCHIO (vale lo stesso per le altre parti del corpo, per esempio da una distanza minima all'interno di una borsa, dal fodero attaccato ad una cintura o dalla giacca).
EPISODI COMPLETI INCHIESTA WI-FI QUI -----
ACCADE IN FRANCIA - Martedì 13 Maggio 2014 - PARIGI
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Fare una conversasione telefonica da un cellulare per mezz'ora al giorno aumenta il rischio di tumore al cervello: E' il risultato di uno studio dei ricercatori francesi dell'unità di epidemiologia e prevenzione (Isped) dell'Università di Bordeaux pubblicato sulla rivista scientifica 'Occupational and Environmental Medicine'. Dopo avere analizzato un campione di persone affette da meningioma e glioma in alcuni dipartimenti del nord della Francia (Gironda, Calvados, Manica e Herault) i ricercatori hanno stabilito un legame tra la comparsa di questi tumori cerebrali e l'utilizzo prolungato e continuativo negli anni del telefonino. Secondo gli studiosi bastano 15 ore di chiamate al mese (cioè mezzora al giorno) per aumentare fino al doppio il rischio di sviluppare tumore al cervello. «Questo studio - spiega uno dei ricercatori, Annie Sasco:
"Dimostra che il rischio di contrarre un glioma è doppio per chi usa il cellulare regolarmente e per lunghe conversazioni".Fonte "leggo.it" e il giornale "il mattino"
Le onde elettromagnetiche dei segnali cellulari
non percepibili all'occhio umano
messe a fuoco da una particolare
tecnologia avanzata
Le frequenze utilizzate dai cellulari possono causare danni al DNA delle cellule del corpo. La radiazione provoca la formazione di ‘formazioni di radicali liberi’ all’interno delle cellule; tali radicali sono notoriamente cancerogeni.
L’esposizione ai cellulari può scatenare la risposta allo stress nelle cellule umane e animali e provocare la produzione di proteine da stress. Questa è una prova del fatto che l’organismo riconosce la radiazione dei telefoni cellulari come potenzialmente nociva.
Cellulari, cordless domestici e Wi-Fi utilizzano onde elettromagnetiche con frequenze da 900 a 2.400 MHz, le stesse dei forni a microonde. La potenza è ovviamente molto inferiore, o ci ucciderebbe in pochi secondi “cuocendo” il cervello, ma è sufficiente a scaldare la nostra materia grigia .È però fondamentale sapere che l’intensità delle radiazioni diminuisce molto rapidamente allontanandosi dalla sorgente -un cellulare che emette 500 milliWatt di potenza, se tenuto all’orecchio ovvero a 1 cm. dal cranio irradierà 400 milliWatt al cervello. Lo stesso cellulare se allontanato a solo un palmo dalla testa (20 cm) irradierà meno di 1 milliWatt al cervello, ovvero quattrocento volte meno.
Ci sono 66 studi epidemiologici che mostrano che le radiazioni elettromagnetiche in tutta la gamma delle frequenze sono responsabili dell’aumento dei tumori al cervello nella popolazione umana. Due di quegli studi sono specifici sui tumori al cervello riferiti ai telefoni cellulari.
Non siate scettici, questi tumori richiedono decenni per svilupparsi.
Una di queste ricerche ha preso in esame 13mila utilizzatori di telefonini per oltre 10 anni. Fonte: http://geograficamente.wordpress.com
Pochissime persone pensano prima di acquistare un telefonino, di verificare la quantità di onde elettromagnetiche che il dispositivo stesso emette durante una telefonata, assorbite dal corpo umano.
Oltre 44 milioni di telefonini attivi su una popolazione di 60 milioni di abitanti. Il numero dei cellulari in Italia supera persino quello delle automobili circolanti che nel 2010 erano quasi 37 milioni.
Il telefonino non a caso ha già sorpassato in utilizzo il fratello maggiore “fisso” con 113,8 miliardi di minuti di conversazione nel 2009 contro i 103,8 milialdi della vecchia cornetta.
Gli italiani in altre parole sono dei fedelissimi del cellulare. La maggior parte di loro però non conosce o, nel migliore dei casi sottovaluta, il rischio per la loro salute, legato all’emissione delle onde elettromagnetiche.
Ogni volta che avviciniamo il cellulare all’orecchio per parlare (ma anche quando sta nel taschino o in borsa), l’apparecchio emette una quantità di onde che vengono assorbite dal nostro corpo, in particolare dal cervello, con effetti potenzialmente dannosi per la salute.
Ad affermarlo ufficialmente è niente meno che l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro.
Siccome l’educazione, anche quella sanitaria, indispensabile per prevenire i tumori, è figlia di una corretta informazione, alla Lega contro i Tumori di Siena è sembrato opportuno presentare qualche chiarimento in proposito.
SENTENZA STORICA IN ITALIA : IL TELEFONINO PROVOCA IL CANCRO, LA CONFERMA E' UFFICIALE
I giudici hanno dato credito a uno studio del professore svedese Lennard Hardell, per la prima volta un Tribunale qui in italia riconosce la validità delle ricerche scientifiche che affermano ci sia un nesso tra utilizzo del cellulare e tumori. C'è una diretta correlazione tra l'uso prolungato di cordless e telefoni cellulari e l'insorgere di forme tumorali al cervello. È quanto deciso dalla Cassazione sul caso di Innocente Marcolini. E' stata stabilita che questa e' la causa del suo tumore al cervello.
Rapporto completo presentato al Dipartimento di Telecomunicazioni dal Prof Girish Kumar del dipartimento IIT di Bombay di ingegneria elettrica qui kumar ,e anche in italia per il processo Marcolini, qui corriere.it
Effetti sul DNA: uno studio in corso oltre ai riconosciuti potenziali effetti causati dal riscaldamento prodotto dalla prolungata esposizione, gli scienziati stanno ipotizzando che possano intervenire anche effetti genotossici, ovvero sul DNA.
“Utilizzare il cellulare il meno possibile, e farlo sempre e comunque con i dispositivi vivavoce. Evitare le telefonate chilometriche, preferendo in questo caso gli apparecchi fissi. Grande attenzione con i bambini, ai quali i cellulari devono essere tassativamente proibiti. Evitare il proliferare del Wi-Fi”.
Le radiazioni emesse da un cellulare penetrano molto più profondamente nel cervello dei bambini rispetto a quello di un adulto .
Ciò sia per le dimensioni ridotte della testa che per le ossa del cranio più sottili.
Inoltre le cellule del bambino si moltiplicano più rapidamente e sono dunque più soggette a danni nel DNA.
Effetti biologici scoperti da pochi mesi Anche sul Corriere della Sera nel novembre 2009, si è parlato di un nuovo studio condotto all’Università di Örebro che per la prima volta evidenzia effetti biologici importanti delle radiazioni dei cellulari su esseri umani viventi: l’utilizzo di cellulari e altri dispositivi wireless fa crescere il livello della transiretina, proteina contenuta nel liquido cefalorachidiano che solitamente si innalza per difendere il cervello da fattori nocivi. Dunque il cervello percepisce le radiazioni come dannose. La conclusione degli scienziati è che si consiglia:
“Di usare con la massima accortezza e tutte le precauzioni del caso telefonini e altri dispositivi senza fili”.
Infine, nuovi studi stanno dimostrato per la prima volta che le radiazioni dei cellulari sono in grado di provocare danni diretti al DNA.
L’Italia è ancora sprovvista di una normativa specifica per la protezione della popolazione e dei lavoratori dai campi elettromagnetici alle frequenze utilizzate per la telefonia mobile.
La legge quadro (numero 36/2001) e il decreto 381 del ’98 sorvolano sui cellulari. E quando il 16 marzo 1995 c'è stato un comunicato sulla Gazzetta Ufficiale il testo del decreto numero 71 del 5 gennaio ’95 sui radiotelefoni mobili, il Codacons si è accorto (e lo ha denunciato alla Procura della Repubblica di Roma) che mancava un pezzo (del testo).
Giallo del decreto dimezzato: storia di ordinaria superficialità dei ministri Tenete conto che i 2 W/Kg sono il valore MASSIMO consigliato OLTRE il quale non andare…. Ma questo non significa che valori di 1,5 facciamo bene. Tutt’altro.. Diciamo che fanno un po’ meno male…
La salute non si baratta con nessuna moda. Ricordatevelo!!
Secondo lo Studio Interphone (svolto in 13 paesi), si stima che per aumentare considerevolmente l' insorgenza di un cancro al cervello (il glioma), basta un’esposizione di più di 27 minuti al giorno alle radiazioni emesse dal cellulare in un arco di 10 anni .
l’Organizzazione Mondiale della Sanità si eì pronunciata:
L’ultima ricerca in materia reca la firma di 21 sommi esperti dell’"International Agency for Research on Cancer" (Iarc), il gruppo scientifico che per conto dell’Oms studia i tumori.
Secondo lo Studio Interphone (svolto in 13 paesi), si stima che per aumentare considerevolmente l' insorgenza di un cancro al cervello (il glioma), basta un’esposizione di più di 27 minuti al giorno alle radiazioni emesse dal cellulare in un arco di 10 anni .
l’Organizzazione Mondiale della Sanità si eì pronunciata:
"Le radiofrequenze del telefonino potrebbero provocare tumori".
L’ultima ricerca in materia reca la firma di 21 sommi esperti dell’"International Agency for Research on Cancer" (Iarc), il gruppo scientifico che per conto dell’Oms studia i tumori.
L'associazione medica di Vienna raccomanda ai minori di 16 anni di NON utilizzare il cellulare, mentre la città francese di Lione lo sconsiglia ai minori di 12
fonte ghiandolapineale
Secondo lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Pathophysiology (link), i soggetti più a rischio sono i bambini ed i ragazzi fino ai 20 anni, il cui cervello in fase di sviluppo è maggiormente suscettibile ai danni delle onde radio.
Uno scienziato americano, Goerge Carlo, dopo tre anni di ricerche a capo del gruppo Health Risk Management Group, ha reso noto i risultati dello studio che è costato più di 27 milioni di dollari.
La ricerca ha rivelato che il cellulare può provocare tumori al cervello, danneggiare le funzioni di rigenerazione del sangue, provocare danni ai bambini e alle donne incinte.
Molti dei minerali usati per assemblare la tecnologia dei telefoni e degli smartphone sono tossici e radioattivi. L’inchiesta di Mother Jones. dopo l' installazione di antenne GSM, nella città di Naila, in Germania meridionale, Wolfram König, presidente della Federal Radiation Protection Agency ha deciso di formare una commissione di medici locali per studiare ed individuare il grado di rischio cancro.
Uno studio e' stato condotto per dieci anni e sono stati seguiti circa 1.000 pazienti in città. Secondo i sondaggi, la percentuale di nuovi casi di cancro era significativamente più alta tra i cittadini che vivevano in prossimità delle antenne ad una distanza massima di 400 metri, rispetto a coloro che vivono fuori di questa zona.
Molto importante: se nei primi cinque anni le differenze di numero di casi tra i due settori non sono state significative, nella seconda metà del periodo analizzato il rischio di sviluppo del cancro ha registrato una maggiore crescita tra i residenti vicini all'antenna.
L’indice SAR fornisce un'indicazione sulla pericolosità delle onde elettromagnetiche prodotte dai cellulari ai danni del corpo umano.
Il tasso di assorbimento specifico o SAR indica la percentuale di energia elettromagnetica assorbita dal cervello umano quando questo viene esposto all'azione di un campo elettromagnetico a radio frequenza (RF).
Ci sono 66 studi epidemiologici che mostrano che le radiazioni elettromagnetiche in tutta la gamma delle frequenze sono responsabili dell’aumento dei tumori al cervello nella popolazione umana.
Due di quegli studi sono specifici sui tumori al cervello riferiti ai telefoni cellulari. Alcuni tumori richiedono decenni per svilupparsi.
Telefoni cellulari e cordless, ancora sotto accusa per il rischio di tumori al cervello
L'allarme arriva da ricercatori di diversi Paesi ed è contenuto nel Rapporto “Telefonia senza fili e tumori cerebrali" 15 motivi di inquietudine”, pubblicato da EM Radiation Research e disponibile online
Uno studio del Dr. Peter Franch ha provato inequivocabilmente che;
“Le cellule sono danneggiate permanentemente dalle frequenze dei telefoni cellulari".
SOSTANZE CANCEROGENE
L'Organizzazione mondiale della sanità, nel 2011, ha, inserito i campi magnetici fra le sostanze cancerogene, e anche l'Agenzia europea per l'ambiente ha lanciato l'allarme. Da studi e ricerche è sempre più forte l'evidenza di questo legame, ha spiegato Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell'Aea. Il rapporto completo è stato presentato di recente al Dipartimento di Telecomunicazioni dal Prof Girish Kumar del dipartimento IIT di Bombay di ingegneria elettrica. Kumar
Se non avete un rilevatore di onde elettromagnetiche ,basta una normale radio e posizionarla sulle frequenze Am,non Fm , quindi immettervi su un canale vuoto senza trasmissioni . Avvicinatevi al telefono e in chiamata, sentirete la radio impazzire.
NON COMPRATE LE PLACCHETTE ADESIVE PLACCATE ORO ANTIRADIAZIONI, NON FUNZIONANO, NEMMENO QUELLI VENDUTI IN FARMACIA, SONO STATE GIA' TESTATE. INVECE I FODERI ANTIRADIAZIONI COSTANO MOLTO E ALL'INTERNO CONTENGONO SOLO UN SEMPLICE FOGLIO DI ALLUMINIO.
Vi vendono solo l'idea ma non i l'efficacia reale del prodotto - ne parlano in video anche le iene
ADESSO TANTO PER METTERE LA CILIEGINA SULLA TORTA,O LA CROCE SULLA BARA, SOLO L'INVENZIONE DEL CARICATORE WIRELESS CI MANCAVA
Ma come funziona esattamente il caricabatterie a induzione?
Il principio è molto semplice e conosciuto da molto tempo. Il funzionamento è molto simile al funzionamento di un trasformatore di corrente. Sono presenti due bobine una nel telefono e l’altra nel caricatterie.
La bobina L1, presente nel caricabatteria, quando sarà sotto tensione creerà un campo magnetico.
La bobina L2 che si troverà all’interno dello smartphone quando entrerà nel campo magnetico (nelle vicinanze) della bobina L1, per induzione inizierà il trasferimento di energia.
Più le due bobine saranno vicine più quantità di energia verrà trasferita !
Il principio è molto semplice e conosciuto da molto tempo. Il funzionamento è molto simile al funzionamento di un trasformatore di corrente. Sono presenti due bobine una nel telefono e l’altra nel caricatterie.
La bobina L1, presente nel caricabatteria, quando sarà sotto tensione creerà un campo magnetico.
La bobina L2 che si troverà all’interno dello smartphone quando entrerà nel campo magnetico (nelle vicinanze) della bobina L1, per induzione inizierà il trasferimento di energia.
Più le due bobine saranno vicine più quantità di energia verrà trasferita !
Scaricate questo programmino traformare il vostro telefono android in un rilevatore di campi elettromagnetici (attenti pero' scansionate prima con antivirus l'app ,alcune contengono spyrevere-virus) non scaricate emf meter e' un virus, senza virus trovate questo l'ho' scansionato con avira. Esiste anche un altra App..HEALTHY CALLS che notifica nel corso di una chiamata se le radiazioni emesse e ricevute dal tuo cellulare sono potenzialmente dannose per la salute
Qui sotto,scansionati gia' con antivirus
scarica e estrai cartella zippata
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ril camp magn e prog salute.zip
Archivio compresso in formato ZIP [5.3 MB]
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Gli auricolari bluetooth contrariamente, sono a loro volta un'apparecchiatura elettronica, e pertanto sviluppano campi elettromagnetici durante l'utilizzo. I collegamenti via radio Bluetooth servono a trasmettere voci e dati su brevi distanze mediante radiazioni ad alta frequenza. La tecnologia Bluetooth permette di collegare senza fili vari apparecchi, ad esempio un cellulare con il vivavoce oppure un laptop con la stampante o il mouse. Questa tecnologia, semplice ed economica, è in forte espansione e il mercato registra costantemente l’arrivo di nuove applicazioni.
FANNO ANCHE I BRACCIALETTI SPORTIVI CON IL BLUETOOTH
Gli apparecchi Bluetooth sono suddivisi nelle tre classi di potenza di trasmissione 1, 2 e 3. Leradiazioni degli apparecchi Bluetooth delle classi di potenza 2 e 3 sono deboli e limitate al raggio locale. La maggior parte delle applicazioni Bluetooth utilizzate vicino al corpo rientra in queste classi di potenza. I trasmettitori Bluetooth della classe di potenza 1, la più forte, possono provocare carichi di radiazioni simili a quelle dei cellulari, se sono utilizzati nelle immediate vicinanze del corpo.
I carichi di radiazioni generati dagli apparecchi Bluetooth di tutte le classi di potenza sono inferiori ai valori limite raccomandati a livello internazionale. Secondo lo stato attuale delle conoscenze, queste radiazioni non rappresentano un pericolo diretto per la salute.
Le applicazioni Bluetooth delle classi di potenza 2 e 3, più deboli, non richiedono misure precauzionali. Nei cellulari che possono accedere a Internet via Bluetooth sono talvolta utilizzati trasmettitori della classe di potenza 1, la più forte. Durante le conversazioni telefoniche con questi cellulari, è consigliabile interrompere il collegamento a Internet, in modo da evitare un carico di radiazioni supplementare alla testa. fonte qui
Il piombo blocca appunto le radiazioni ionizzanti come i raggiX, e non le radiazioni elettromagnetiche. Provate pero'... avvolgete totalmente con l'alluminio il telefonino e provate a fargli uno squillo. Se non c'è campo significa che la mia supposizione è giusta,ovvero l'alluminio blocca i campi elettromagnetici.
L’alluminio, in fogli. Proprio quello che acquistiamo, in rotoli, al supermercato e che usiamo per avvolgere le vivande e’ un materiale semplice da reperire, economico e facile da utilizzare.
Soprattutto, riesce a bloccare più del 90% delle radiazioni. Per capirci meglio, riduce anche di 10 volte il valore del campo magnetico incidente. Sarebbe utile mettere un pezzo di alluminio nel nostro portacellulare dal lato dove fa contatto con il nostro corpo. Se invece copriamo per intero un fodero portacellulari con alluminio, il telefono perde completamente il segnale.
Non usare il cellulare in automobile:L’alluminio, in fogli. Proprio quello che acquistiamo, in rotoli, al supermercato e che usiamo per avvolgere le vivande e’ un materiale semplice da reperire, economico e facile da utilizzare.
Soprattutto, riesce a bloccare più del 90% delle radiazioni. Per capirci meglio, riduce anche di 10 volte il valore del campo magnetico incidente. Sarebbe utile mettere un pezzo di alluminio nel nostro portacellulare dal lato dove fa contatto con il nostro corpo. Se invece copriamo per intero un fodero portacellulari con alluminio, il telefono perde completamente il segnale.
Le lamiere riflettono le radiazioni sul corpo e i passaggi tra le celle costringono il cellulare a emettere radiazioni da 100 a 1.000 volte superiori all’uso da fermo.
Non tenere mai il cellulare all’orecchio quando si attende che la persona chiamata risponda:
Durante la fase di connessione al numero chiamato il cellulare irradia 10 volte più radiazioni che durante la telefonata.
Auricolari bluetooth o auricolari a filo?
Gli auricolari a filo tradizionali permettono di chiamare limitando in maniera evidente il campo elettromagnetico prodotto dal telefono cellulare in questione. Gli auricolari bluetooth contrariamente, sono a loro volta un'apparecchiatura elettronica, e pertanto sviluppano campi elettromagnetici (seppur di limitata entità) durante l'utilizzo.
Notizie - ciriosita'
Una famosa azienda svizzera produttrice d’abbigliamento intimo, la Isabodywear, ha prodotto uno slip da uomo in grado di bloccare le radiazioni provocate dai telefoni cellulari.
Ciò avviene grazie alla presenza di una trama di fili d’argento in grado di ostacolare le onde elettromagnetiche.
Questo capo d’abbigliamento molto particolare disponibile sul mercato un costo di circa 20 euro.
Casa di moda parigina lancia una linea di abiti maschili con nickel acciaio alluminio e pirite contro le radiazioni
Uno studente tedesco ha realizzato un caricabatteria che sfrutta le onde elettromagnetiche generate dai dispositivi elettrici ed elettronici e quelle di segnali radio telefonici Wi Fi e altro.
In italia ,una sentenza storica:
Il telefonino provoca il cancro: la conferma e' ufficiale, purtroppo non è sufficiente scegliere di non utilizzare tali tecnologie, se poi vengono ad installarti un ripetitore davanti casa.
Quella della Cassazione rappresenta una sentenza storica:
Per la prima volta un Tribunale riconosce la validità delle ricerche scientifiche che affermano ci sia un nesso tra utilizzo del cellulare e tumori. C'è una diretta correlazione tra l'uso prolungato di cordless e telefoni cellulari e l'insorgere di forme tumorali al cervello. È quanto deciso dalla Cassazione sul caso di Innocente Marcolini. Questa la causa del tumore al cervello per il quale percepirà una pensione di invalidita',
i giudici hanno dato credito a uno studio del professore svedese Lennard Hardell.
I parametri sopra indicati cosi ristretti devono essere superati perche' in questi sono comprese radiazioni elettromagnetiche di intensita' almeno quadruple rispetto a quelle di una enorme antenna ripetitrice.
Anche sui telefonini dovrebbero riportare le avvertenze come i pacchetti delle sigarette " Nuoce gravemente alla salute"
Le radiazioni piu' pericolose emessi dai telefoni a contatto con il corpo umano:
· Fino a 30 cm da una base senza cordless
· Fino a 30 cm da una base di un cordless in telefonata
· A pochi centimetri da un telefono cordless in chiamata
· Fino a mezzo metro da un modem wireless in funzione...
I parametri sopra indicati cosi ristretti devono essere superati perche' in questi sono comprese radiazioni elettromagnetiche di intensita' almeno quadruple rispetto a quelle di una enorme antenna ripetitrice.
Anche sui telefonini dovrebbero riportare le avvertenze come i pacchetti delle sigarette " Nuoce gravemente alla salute"
L’industria della telefonia è un affare che vale 40 miliardi di dollari all’anno
Una dichiarazione già abbastanza impressionante, cui segue un’accusa verso dispositivi di cui finora si è parlato poco: telefoni cordless domestici e dispositivi WiFi.
“Usando un cellulare o un telefono senza fili come i comuni cordless domestici per 2000 ore, ovvero meno di un’ora al giorno per 10 anni, c’è un rischio concreto di ammalarsi di tumore al cervello”.
E secondo il professore Lennard Hardell:
"il WiFi emette raggi altrettanto pericolosi, meno intensi ma spesso assorbiti per ore ed ore in casa o a scuola”.
Attraverso alcuni studi epidemiologici e ricerche sperimentali si e' concluso che le onde emesse dai campi elettromagnetici influenzano in modo serio la nostra salute, anche quando sono nei limiti ammessi.
I più sensibili agli effetti termici sono organi e tessuti poco vascolarizzati, che rendono difficile la dissipazione del calore: gli occhi, il fegato, le ghiandole riproduttive, lo stomaco, la vescica, in generale gli organi con elevato contenuto di acqua. Al di là di questi fenomeni, le radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti sono in grado di generare una serie di effetti non termici, che colpiscono le cellule del sistema nervoso e dei tessuti. Gli impulsi a bassa frequenza delle radiazioni modificano i livelli di ormoni.
Diversi ricercatori sostengono che la lunga esposizione ai campi elettromagnetici abbassa la produzione di melatonina, un ormone che regola il sonno e ha un ruolo importante nel sistema immunitario, oltre a reazioni che comprendono affaticamento, disturbi del sonno, depressione. Il basso livello di melatonina può provocare una maggiore sensibilità immunitaria e la predisposizione al cancro. Un effetto simile è stato osservato dai ricercatori Zabezhinskiy e Anisimov. I due hanno dimostrato che le radiazioni provenienti dai terminali di personal computer riduce i livelli di melatonina notturna e accelera la maturazione sessuale.
fonte lanaturaticura.com
Il riscaldamento è il principale effetto biologico dei campi elettromagnetici a radiofrequenza. Tutte le apparecchiature elettriche con cui entriamo in contatto quotidianamente sono in grado di generare un campo elettromagnetico che influisce sulle nostre funzioni biologiche a seconda sia della tipologia di progetto dell'apparecchiatura stessa che della distanza tra noi e la sorgente di radiazioni in questione.I più sensibili agli effetti termici sono organi e tessuti poco vascolarizzati, che rendono difficile la dissipazione del calore: gli occhi, il fegato, le ghiandole riproduttive, lo stomaco, la vescica, in generale gli organi con elevato contenuto di acqua. Al di là di questi fenomeni, le radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti sono in grado di generare una serie di effetti non termici, che colpiscono le cellule del sistema nervoso e dei tessuti. Gli impulsi a bassa frequenza delle radiazioni modificano i livelli di ormoni.
Diversi ricercatori sostengono che la lunga esposizione ai campi elettromagnetici abbassa la produzione di melatonina, un ormone che regola il sonno e ha un ruolo importante nel sistema immunitario, oltre a reazioni che comprendono affaticamento, disturbi del sonno, depressione. Il basso livello di melatonina può provocare una maggiore sensibilità immunitaria e la predisposizione al cancro. Un effetto simile è stato osservato dai ricercatori Zabezhinskiy e Anisimov. I due hanno dimostrato che le radiazioni provenienti dai terminali di personal computer riduce i livelli di melatonina notturna e accelera la maturazione sessuale.
fonte lanaturaticura.com
Per tale motivo ci sono alcuni piccoli ma fondamentali accorgimenti da seguire utilizzando apparecchiature elettroniche "potenzialmente dannose" come ad esempio telefoni cellulari :
- Posizione del cellulare non in utilizzo: E' fortemente consigliato tenere il telefono cellulare il più lontano possibile dalle parti del corpo maggiormente sensibili, ovvero la testa, il cuore e i genitali. Una donna potrà ovviare tenendolo in borsetta mentre un uomo, se proprio non potesse trasportarlo altrove se non in tasca, dovrebbe infilarlo posteriormente dove i glutei possano svolgere un'adeguata azione "schermante" a tutela della zona genitale
- Posizione del cellulare in chiamata: E' decisamente sconsigliato tenere per lunghi periodi il telefono cellulare vicino all'orecchio durante una chiamata. Con un'apposita telecamera ad infrarossi è stato notato un surriscaldamento della zona a contatto con l'apparecchio proporzionale al tempo della telefonata. E' pertanto consigliato l'utilizzo di appositi auricolari al fine di incrementare la distanza telefono cellulare-orecchio durante le operazioni di chiamata.
- Auricolari bluetooth o auricolari a filo?: Gli auricolari a filo tradizionali permettono di chiamare limitando in maniera evidente il campo elettromagnetico prodotto dal telefono cellulare in questione. Gli auricolari bluetooth contrariamente, sono a loro volta un'apparecchiatura elettronica, e pertanto sviluppano campi elettromagnetici (seppur di limitata entità) durante l'utilizzo.
- Il telefono cellulare emette maggiori radiazioni durante gli spostamenti (es. viaggi in treno, in automobile…etc.)? La risposta è affermativa in quanto il telefono cellulare, durante gli spostamenti geografici, "lavora maggiormente" per ricercare il segnale determinando una maggiore intensità del campo elettromagnetico emesso. Per tale motivo è fortemente sconsigliata l'effettuazione di chiamate durante qualsiasi tipologia di viaggio.
Il tasso di assorbimento specifico o SAR indica la percentuale di energia elettromagnetica assorbita dal cervello umano quando questo viene esposto all'azione di un campo elettromagnetico a radio frequenza (RF).
Samsung fa invece meglio di tutti piazzando ben 6 modelli su 8 nella categoria dei cellulari con il Sar più basso (fino a 0,50 W/kg): Galaxy S (0,26 W/kg), Galaxy Nexus (0,30 W/kg), Galaxy S Plus (0,34 W/kg), Galaxy S2(0,35 W/kg), Galaxy Note (0,39 W/kg) e Nexus S (0,50 W/kg). Il famoso Galaxy S III (e S3 mini) vanta un ottimo 0,52 W/kg, mentre un iPhone 5 uno 0,90 W/kg (quasi il doppio!)
L’indice SAR fornisce un'indicazione sulla pericolosità delle onde elettromagnetiche prodotte dai cellulari ai danni del corpo umano.
La legge comunitaria obbliga i produttori a commercializzare cellulari che abbiano un valore SAR sotto la soglia dei 2 W/kg, negli Stati Uniti e Canada la soglia è più bassa, il tetto massimo da non superare é 1,6 W/kg.
- Alterazioni a livello molecolare
- Alterazioni dell’equilibrio elettrochimico della membrana cellulare
- Alterazione dei meccanismi di riparazione molecolare del DNA (quest’ultimo effetto comprovante del ruolo delle radiazioni elettromagnetiche nell’origine dei processi di cancerogenesi).
Per quanto riguarda le radiazioni emesse dai telefoni cellulari, gli effetti biologici evidenziati sono di diversa natura; si distinguono infatti in effetti termici (derivati da produzione di calore) ed effetti atermici (derivati da danni alle strutture cellulari).
Gli effetti termici sono causati dalle onde ad alta frequenza emesse dai telefonini, queste:
- Producono vibrazione delle componenti liquide del nostro corpo (come acqua e sangue) e
- Provocano un aumento della temperatura corporea.
Il campo elettromagnetico causa il riscaldamento del corpo per mezzo della trasformazione in calore dell’energia radiante mediante tre principi fisici:
- 1) Induzione di correnti ad alta frequenza nei tessuti
- 2) Modifica dell’orientamento dei dipoli molecolari e
- 3) Rotazione delle molecole
L'energia radiante si trasforma in energia cinetica che si misura come innalzamento della temperatura; tale aumento di temperatura può indurre effetti di varia natura e costituire un fattore di rischio per la salute. I danni biologici dipendono da quanta energia ad alta frequenza viene assorbita; al di sopra di 100 kHz sono documentate molteplici azioni termiche:
- Alterazioni della permeabilità di membrana e
- Modificazione dell’omeostasi e della diffusione del calcio a livello cellulare,
- Alterazioni della funzione ghiandolare, del sistema emopoietico, immunitario e nervoso ed
- Alterazione dei riflessi comportamentali
l SAR, misurato in Watt per chilogrammo, è quindi un indice di quanto un particolare dispositivo può rivelarsi pericoloso per la salute. Un elevato valore di tale parametro per uno smartphone o un cellulare sta a rappresentare quindi un pericolo maggiore per l’incolumità dell’utente, motivo per cui sono stati definiti limiti massimi di cui i produttori devono attenersi per poter mettere piede nel mercato della telefonia: in Italia, ad esempio, il valore massimo consentito è pari a 2 Watt al chilogrammo per 10 grammi di tessuto, mentre negli USA si scende a 1,6.
Tale parametro è utilizzato non solo nella telefonia mobile, ma anche ad esempio nel campo della sanità per misurare l’impatto di esami di risonanza magnetica.
fonte (SAR) for mobile phonesTale parametro è utilizzato non solo nella telefonia mobile, ma anche ad esempio nel campo della sanità per misurare l’impatto di esami di risonanza magnetica.
I CAMPI ELETTROMAGNETICI
Tutti gli elettrodomestici ed anche il computer ed il telefonono cellulare, generano campi magnetici. Purtroppo ancora gli scienziati non hanno compreso del tutto gli effetti che i campi elettromagnetici hanno sia sull’inquinamento dell’ambiente, sia sull’organismo dell’uomo, ma comunque già sono noti alcuni degli effetti collaterali tra cui l’invecchiamento precoce, l’anemia, diminuzione della libido, problemi alla vista ecc..
Ma vediamo alcuni accorgimenti da tenere sempre presenti per evitare i danni causati dalle onde elettomagnetiche:
- Schermo o monitor: tutti attirano ed emettono onde elettromagnetiche, campi elettrostatici e raggi X, quindi è consigliare stare ad una distanza di almeno 30 cm. I Nuovi modelli risultano essere meno pericolosi poichè sono costruiti in modo da essere già schermati. Quindi riepilogando: tenersi ad una distanza di almeno 30 cm da tutti gli schermi ed interrompere la permanenza davanti allo schermo ogni due ore.
- Elettrodomestici: si consiglia di tenerli accesi uno alla volta e per il tempo necessario, quindi evitando di usarne tanti contemporaneamente. Inoltre tenere sempre lontano dal letto le termocoperte, radiosveglie, televisione, stereo, telefonino e computer.
- Impianti elettrici: possono essere causa di insonnia, mal di testa e stress. Per evitare o ridurre questi effetti cercare di sfruttare le prese disponibili senza quindi usare prolunghe, prese multiple o derivazioni. Fare attenzione quando si acquista una casa dell’eventuale presenza di linee, cavi o cabine elettriche, antenne fisse per la telefonia cellulare, radar, ripetitori radio-Tv
COME COMBATTERE A CASA I CAMPI ELETTROMAGNETICI
- Grafite: è un minerale conosciuto per il suo utilizzo come mina per le matite, meno nota è invece la sua caratteristica principale che è quella dell’alta conducibilità elettrica, infatti proprio per questo motivo la grafite potrebbe essere un valido rimedio, direi quasi un vero e proprio “antidoto”, contro tutti i tipi di radiazioni e di onde elettromagnetiche.
- Tillandsia: è una pianta antiradiazioni. Poichè essa cresce spontaneamente e molto rapidamente accanto ai pali della luce ed in prossimità dei cavi telefonici, si attribuisce alla tillandsia la capacità di assorbire i campi elettromagnetici e quindi di proteggere l’organismo da tali onde.
- Pietre protettive: tra le pietre sono da menzionare quelle appartenenti alla famiglia dei quarzi e cioè il quarzo rosa, il cristallo di rocca e l’ametista, e le tormaline. Posizionare la pietra prescelta sopra o davanti allo schermo, ogni due o tre giorni scaricare la pietra dall’elettricità accumulata, lavandoa sotto acqua corrente, oppure meglio, lasciandola immersa in acqua e sale per qualche ora.
l problema dei cellulari pericolosi, già noto dopo gli scandali che hanno coinvolto le fabbriche della Apple in Cina, è stato reso pubblico negli Stati Uniti dall’inchiesta shock di Keira Butler , giornalista inviata in Malesia per indagare sulla chiusura della Asian Rare Earth. La fabbrica produceva materiale necessario alle schede dei cellulari (e non solo), soddisfacendo, da sola, un quinto del fabbisogno delle industrie high tech. Ma l'Asia Rare Earth scaricava i rifiuti in una discarica abusiva, ove si è accertato, in seguito, che la soglia delle radiazioni era ben ottantotto volte superiore rispetto alla media tollerata. La gente del luogo aveva iniziato a morire di mali incurabili, le donne ad abortire o a partorire bambini gravemente disabili. La fabbrica fu costretta a chiudere, ma riaprì ben presto da un’altra parte dello stesso Stato, dove la legislazione in materia ambientale è assolutamente permissiva.
Il primo telefono cellulare fu inventato negli Stati Uniti nell'aprile del 1973 da Martin Cooper. In quell'anno Cooper effettuo' la prima telefonata da un cellulare "Motorola Dyna-Tac" (è questo il nome del primo telefonino). La Motorola ideò altri cellulari molto pesanti trasportati in valigette dove venivano ricaricati. Furono soprannominati "brick phone" (telefono mattone). Consumavano molta energia in quanto utilizzavano batterie all'acido di piombo da 2300 milliampere che consentiva solo 55 minuti di conversazione. Questi telefoni furono utilizzati fino al 1990. Modificati in Europa fino ad arrivare al più moderno e diffuso mezzo di comunicazione esistente al mondo... La prima telefonata 'mobile' fu fatta nel 1973, dall'inventore del cellulare, Martin Cooper, con un apparecchio Motorola. Negli anni la concorrenza divenne spietata e ai giorni nostri si contano circa 30 produttori di telefonini, tra cui il leader Nokia. I telefoni cellulari moderni sono capaci di spedire fotografie, video, di trasmettere programmi televisivi e musica. Un'evoluzione rapida e ancora in fase di sviluppo.
Dopo molti anni di dibattito sui rischi per la salute derivanti dai telefoni cellulari, un recente rapporto finalmente fornisce delle risposte.
Telefoni senza fili, cellulari e cordless, ancora sotto accusa per il rischio di tumori al cervello: L'allarme arriva da ricercatori di diversi Paesi ed è contenuto nel Rapporto
“Telefonia senza fili e tumori cerebrali: 15 motivi di inquietudine”, pubblicato da EM Radiation Research e disponibile online (www.radiationresearch.org). Secondo lo studio, l'uso di questi apparecchi è pericoloso soprattutto per i bambini che rischiano più degli adulti di ammalarsi di tumore al cervello. Ma ci sono anche pericoli di un aumento di tumori oculari, alle ghiandole salivari, di linfomi e leucemie. Le ricerche, fino ad oggi finanziate dai produttori di telefonini, sottostimano i rischi secondo le accuse degli autori del Rapporto inviato ai capi di Governo e ai media.
Il Rapporto indica nel dettaglio i “vizi” di impostazione dello studio internazionale Interphone lanciato nel 1999, realizzato in 13 Paesi e finanziato dalle aziende di telefonia. Secondo gli autori, la ricerca Interphone, voluta proprio per valutare i rischi di tumore cerebrale, sottostima il problema. I suoi “errori” rappresentano la maggioranza dei motivi d'allarme che danno il titolo allo studio e che si aggiungono ai dati sui rischi di tumore, sulla maggiore vulnerabilità dei bambini e sulla scarsa trasparenza degli studi.
Nel Rapporto i ricercatori propongono anche alcune raccomandazioni generali per ridurre i rischi delle radiazioni:
Un gruppo di persone di Santa Fe (New Messico -USA) ha chiesto di togliere i dispositivi WiFi dalle strutture pubbliche; si definiscono “elettro-sensitivi” e dichiarano di sentirsi male in prossimità di reti wireless ed anche a causa dei segnali dei cellulari.
Questo gruppo ha dichiarato che il WiFi nei luoghi pubblici (biblioteche, scuole) è da considerarsi una violazione dei diritti dei disabili (Americans with Disabilities Act) ed un avvocato sta studiando per verificare se il fatto possa essere considerato discriminazione.
Per quanto riguarda le radiazioni emesse dai telefoni cellulari, gli effetti biologici evidenziati sono di diversa natura; si distinguono infatti effetti termici (derivati da produzione di calore) ed effetti atermici (derivati da danni alle strutture cellulari). Gli effetti termici sono causati dalle onde ad alta frequenza emesse dai telefonini: esse producono vibrazione delle componenti liquide del nostro corpo (come acqua e sangue) e provocano un aumento della temperatura corporea. Il campo elettromagnetico causa il riscaldamento del corpo per mezzo della trasformazione in calore dell’energia radiante mediante tre principi fisici: induzione di correnti ad alta frequenza nei tessuti, modifica dell’orientamento dei dipoli molecolari e rotazione delle molecole.“Telefonia senza fili e tumori cerebrali: 15 motivi di inquietudine”, pubblicato da EM Radiation Research e disponibile online (www.radiationresearch.org). Secondo lo studio, l'uso di questi apparecchi è pericoloso soprattutto per i bambini che rischiano più degli adulti di ammalarsi di tumore al cervello. Ma ci sono anche pericoli di un aumento di tumori oculari, alle ghiandole salivari, di linfomi e leucemie. Le ricerche, fino ad oggi finanziate dai produttori di telefonini, sottostimano i rischi secondo le accuse degli autori del Rapporto inviato ai capi di Governo e ai media.
Il Rapporto indica nel dettaglio i “vizi” di impostazione dello studio internazionale Interphone lanciato nel 1999, realizzato in 13 Paesi e finanziato dalle aziende di telefonia. Secondo gli autori, la ricerca Interphone, voluta proprio per valutare i rischi di tumore cerebrale, sottostima il problema. I suoi “errori” rappresentano la maggioranza dei motivi d'allarme che danno il titolo allo studio e che si aggiungono ai dati sui rischi di tumore, sulla maggiore vulnerabilità dei bambini e sulla scarsa trasparenza degli studi.
Nel Rapporto i ricercatori propongono anche alcune raccomandazioni generali per ridurre i rischi delle radiazioni:
- Preservare alcuni luoghi pubblici (scuole, asili, parchi gioco eccetera) da ogni tipo di radiazione
- Organizzare campagne di comunicazione e di prevenzione destinate agli adolescenti e ai bambini
- Informare meglio il pubblico sui rischi dei dispositivi senza filo.
Un gruppo di persone di Santa Fe (New Messico -USA) ha chiesto di togliere i dispositivi WiFi dalle strutture pubbliche; si definiscono “elettro-sensitivi” e dichiarano di sentirsi male in prossimità di reti wireless ed anche a causa dei segnali dei cellulari.
Questo gruppo ha dichiarato che il WiFi nei luoghi pubblici (biblioteche, scuole) è da considerarsi una violazione dei diritti dei disabili (Americans with Disabilities Act) ed un avvocato sta studiando per verificare se il fatto possa essere considerato discriminazione.
L'energia radiante si trasforma in energia cinetica che si misura come innalzamento della temperatura; tale aumento di temperatura può indurre effetti di varia natura e costituire un fattore di rischio per la salute. I danni biologici dipendono da quanta energia ad alta frequenza viene assorbita; al di sopra di 100 kHz sono documentate molteplici azioni termiche: alterazioni della permeabilità di membrana e modificazione dell’omeostasi e della diffusione del calcio a livello cellulare, alterazioni della funzione ghiandolare, del sistema emopoietico, immunitario e nervoso ed alterazione dei riflessi comportamentali.
Alla base degli effetti sanitari c’è un’alterazione del trasporto del calcio che, essendo un modulatore dell'attività cerebrale, altera i meccanismi di trasduzione del segnale intracellulare. A densità di potenza maggiore (10 mW/cmq, cioè milliWatt su centimetro quadrato) si trovano alterazioni della crescita cellulare, malformazioni embrionali [54], offuscamento del cristallino ed ustioni interne fino all’arresto cardiaco. Per densità di potenza maggiore ai 50 mW/cmq (come ne gli incidenti per esposizione ai radar [55]) sono stati descritti mal di testa, stanchezza, letargia, paura, capogiri, nausea e vomito, aumento spontaneo della coagulazione e della probabilità di infarto.
Un'analisi delle modalità di esposizione ha mostrato che, nel caso dei telefoni cellulari, viene assorbita dalla testa una frazione stimabile tra il 30% ed il 50% dell energia irradiata. È elevato il rischio che le onde interferiscano con occhi (opacizzazione del cristallino), orecchie, cervello e gonadi (con riduzione della fertilità generando un incremento di temperatura e danni correlati come cali della memoria, glaucoma ed altri ancora.
Il surriscaldamento della zona cranica durante una telefonata, localizzato tipicamente nell’area della testa a contatto con il telefono cellulare, può essere verificato attraverso l'utilizzo di una termocamera a raggi infrarossi.
Gli effetti atermici derivano dalla componente non termica del campo magnetico e comprendono:
Inoltre è stata dimostrata un’anormale intensa reazione (una vera e propria allergia) durante l’esposizione a campi elettrici e magnetici di debole intensità.
Numerosi ricercatori si sono adoperati per cercare di comprendere l'influenza di questi campi elettromagnetici sulla salute umana. Adey [56] ha osservato che i campi elettromagnetici ad alta frequenza provocano interazioni con il sistema immunitario (in particolar modo con i linfociti T) [51,55], con l'attività enzimatica dell’ornitinadecarbossilasi (un enzima che quando è attivo si associa all insorgenza dei tumori), con lo sviluppo del feto durante la gestazione, con i recettori e le proteine di membrana, con la crescita cellulare e la sua regolazione, con la ghiandola pineale e con le cellule cerebrali favorendo l'insorgenza del morbo di Parkinson e di altre patologie neurodegenerative [57, 58]. Khurana sosteneva che l'uso del cellulare per almeno 10 anni può raddoppiare il rischio di cancro, evenienza quest’ultima scatenata dall’interazione di diverse cause, tra cui le mutazioni cellulari. A tal riguardo il gruppo tedesco Verum ha verificato l’effetto delle onde su animali e uomini dopo l'esposizione a campi elettromagnetici e le cellule umane hanno mostrato un aumento significativo dei danni al DNA che non sempre la cellula è in grado di riparare e che si trasmettono alle generazioni successive di cellule.
Da studi effettuati in Svezia e nei Paesi Bassi è emerso come le onde prodotte dai telefonini siano responsabili di un aumento del neuroma acustico, un tumore cerebrale benigno, riscontrato nei soggetti che utilizzano abitualmente un telefono cellulare (utilizzare abitualmente un telefonino significa utilizzare un cellulare o un cordless per circa un ora al giorno). È stata evidenziata anche una riduzione delle funzioni cognitive soprattutto nei bambini che risultano più vulnerabili dal momento che hanno le ossa craniche meno spesse ed il cervello ancora in formazione.
Appare abbastanza evidente come il danno sia in relazione con il tempo in cui si utilizza il telefono: infatti, in chi lo utilizza da più di 10 anni le possibilità di contrarre il glioma (tumore maligno che colpisce soprattutto il tessuto nervoso del cervello) sono aumentate del 20% e quelle di manifestare un neurinoma acustico del 30%. Ulteriori studi sono stati effettuati per indagare la relazione che esiste tra esposizione a campi elettromagnetici a bassa frequenza ed insorgenza della leucemia acuta infantile. È emerso che i bambini esposti a tali onde si ammalano tre volte di più rispetto ai soggetti non esposti. Juan Manuel Mejia-Arangure ha valutato la relazione tra esposizione di bambini affetti dalla sindrome di Down e per questo più predisposti all’insorgenza della leucemia e le onde elettromagnetiche. Nelle sue osservazioni sono stati messi a confronto bambini già malati con un gruppo di riferimento di bambini non malati. Sono stati considerati diversi fattori, tra i quali le caratteristiche alla nascita, lo stato sociale di appartenenza, la storia clinica della famiglia e per quasi tutti non è stata rilevata una particolare influenza. Differenti risultati sono stati ottenuti, invece, durante la valutazione dei campi magnetici nel luogo di residenza. I bambini esposti ad un'intensità di 0,6 µT (microtesla) mostrano una comparsa della malattia quattro volte superiore rispetto al campione di riferimento. Da un successivo studio tedesco è emerso come la sopravvivenza dei malati sia legata all’esposizione stessa: l’aggravamento si accelera e la mortalità si triplica.
Alcuni studiosi si sono preoccupati di capire gli effetti dell’esposizione acuta (due ore) ad una radiazione elettromagnetica. Con irraggiamenti a radiofrequenza (2.450 MHz) su cellule cerebrali di topo è stato trovato un valore statisticamente significativo (99%) di rotture delle connessioni interne del DNA. Questo tipo di rottura del DNA può portare alla distruzione delle funzioni cellulari, alla generazione di cellule cancerogene ed alla morte delle cellule stesse: l'accumulo dei danni del DNA nelle cellule del sistema nervoso centrale può essere causa di un invecchiamento precoce dell’individuo e di disordini neurovegetativi come, tra gli altri, il morbo di Alzheimer [57,58] e quello di Parkinson.
L’indagine Reflex (QUI) eseguita in Germania ha valutato il possibile impatto dannoso delle emissioni dei cellulari sul Dna umano mediante uno studio basato su uno screening della durata di quattro anni, che prendeva in considerazione le reazioni cellulari umane ed animali rispetto ad alcuni tipi di radiazioni prodotte in laboratorio. In particolare le cellule esposte a campi elettromagnetici evidenziavano un aumento della frammentazione dei filamenti di Dna, che solo in poche occasioni venivano adeguatamente riparate. È stato osservato, inoltre, che il danno rimaneva nelle generazioni cellulari successive conferendo alle stesse una potenzialità cancerogena.
Donnellan et al. [59] hanno dimostrato effetti clear-cut (def: lampanti) nella cellula RBL-2H3 per l'esposizione a campi elettromagnetici a 835 MHz: la velocità di sintesi del Dna e di replicazione della cellula aumentava, la distribuzione dell’actina e la morfologia della cellula si alterava e la quantità di ßexosaminidasi rilasciata in risposta ad un trasportatore ionico di calcio aumentava significativamente, in confronto a culture non esposte. La quantità di Ras nelle frazioni di membrana delle cellule esposte aumentava, i mutamenti morfologici persistevano nelle subculture successive per almeno sette giorni in assenza di ulteriori esposizioni. La radiazione ionizzante può danneggiare direttamente il Dna, ma anche indirettamente formando radicali liberi idrossilici che possono interagire con il Dna stesso. La radiazione non ionizzante, invece, non è in grado di danneggiare direttamente il Dna, ma secondo recenti ipotesi è stata osservata una possibile attività indiretta. I normali processi metabolici producono sostanze ossidanti che possono essere neutralizzate da agenti antiossidanti. Lo stress ossidativo si verifica solo quando esiste uno squilibrio (dovuto all’alimentazione impropria oppure per l'esposizione alla contaminazione ambientale) con eccesso di sostanze ossidanti. È stato ipotizzato che l'interazione tra tessuto e radiazioni non ionizzanti può provocare tale squilibrio (crescita di radicali liberi e crollo degli antiossidanti). È importante ricordare che un aumento delle sostanze ossidanti può avere un ruolo nell’avviare, promuovere e far progredire il cancro. L’aggiunta di una minima quantità di energia dovuta all’applicazione di un campo magnetico ELF o RF (radio frequenza) può bastare a rompere gli equilibri ossidanti/antiossidanti, in favore dei primi [4]. Omura e Losco [60] hanno sottoposto normali soggetti umani ad una esposizione di tre minuti a campi elettromagnetici generati da alcuni telefoni cellulari (824,030-848,098 MHz) posti a 5-10 cm dalla testa.
Ciò ha indotto varie anormalità nella zona in cui entrava il campo ed anche in quella di uscita (dove la anormalità fu trovata con la stessa forma dell’area di ingresso, ma l'effetto si mantenne per un tempo più breve): gli effetti usualmente si mantenevano circa per due o tre volte il tempo di esposizione sull’area esposta e da 1.6 a 2 volte sulla parte opposta. Subito dopo la cessazione dell’esposizione apparivano i seguenti effetti espressi con riferimento al tempo di esposizione del campo elettromagnetico:
Le funzioni motorie, la memoria e l'attenzione differivano significativamente in esperimenti condotti tra alcuni residenti nell’area, tra gli esposti e gruppi di controllo: bambini che vivevano di fronte al radar mostravano un'attenzione ed una memoria meno sviluppata, il loro tempo di reazione era più lento e la resistenza del loro apparato neuromuscolare era minore. Su alcune donne in stato di gravidanza che avevano adoperato apparati a microonde nei sei mesi precedenti all'inizio dello stato gravidico e fino a tre mesi dopo, è stata osservata una maggiore probabilità di aborto.
Un gruppo di studiosi del Cairo (Egitto) ha invece valutato la reazione dei feti e dei neonati dopo l'esposizione della madre ai telefonini portabili. Sono stati presi in considerazione il ritmo cardiaco dei feti e dei neonati, la produttività cardiaca dopo esposizione acuta (dieci minuti) della madre ai campi elettromagnetici EMF emessi dai telefonini portabili nel momento della composizione del numero durante la gravidanza e dopo il parto. Dai risultati è emerso un aumento statisticamente significativo del ritmo cardiaco dei feti e dei neonati ed un calo statisticamente significativo della quantità di sangue spostato ad ogni battito cardiaco e della produttività cardiaca. In uno studio effettuato da Sznigielski [61] sono stati esaminati per un periodo di quindici anni un gruppo di militari polacchi, di cui alcuni esposti a radiofrequenze e microonde. Si è osservato un tasso di insorgenza tumorale per il personale esposto di tutte le fasce di età molto maggiore rispetto ai non esposti (119/1.000.000abitanti contro 56/1.000.000abitanti). Dolk et al. [18] hanno studiato per un arco di tempo di circa 10 anni una popolazione in un area di 10 km attorno ad una stazione televisiva e ad un trasmettitore radio in modulazione di frequenza. Il rischio di leucemia, di melanoma e del cancro della vescica per gli adulti residenti nelle zone circostanti si riduceva con l'aumentare della distanza.
Lo stesso studio allargato a venti aree di trasmissione (in Gran Bretagna) evidenziava un aumento del rischio per la leucemia negli adulti in un raggio di 10 km da ogni trasmettitore. In due località l'aumento del rischio, sempre statisticamente significativo, risultava rispettivamente del 38% e del 16%. È stato trovato un aumento significativo del rischio di cancro dovuto alle radiazioni delle radiofrequenze nel raggio di 200 metri dalle antenne di una stazione base di telefonia mobile per C-net (telefonia analogica a 450 Mhz, quella prima del GSM) rimasta in funzione per 14 anni. Gli studi effettuati sull’esposizione di cellule linfocitarie umane, fino ad un tempo massimo di 72 ore ad un campo elettromagnetico a frequenza di 639.25 Mhz e di intensità di campo elettrico di 20 V/m hanno evidenziato che tale esposizione provoca alterazioni strutturali e funzionali di queste cellule nella stessa misura di quanto già riportato per le basse frequenze.
Studi di microscopia elettronica a scansione e di microscopia confocale (def: tecnica di microscopia) dimostrano una totale perdita di microvilli (estroflessione della membrana di rivestimenti epitelilali) e pseudopodia (estroflessione mobile della membrana citoplasmatica) conseguente all'esposizione. La perdita di pseudopodia è accompagnata da una depolimerizzazione delle principali proteine citoscheletriche; viene osservata, inoltre, una notevole diminuzione nelle attività NK (Natural Killer) dei linfociti T. La zona di studio era una zona circolare avente un raggio di circa 1200 metri intorno al trasmettitore elettronico e le persone dovevano risiedere in questa zona per almeno cinque anni. È stata valutata l'influenza dei campi elettromagnetici emessi dai telefoni cellulari GSM-900 sui ritmi circadiani della ghiandola pineale, degli ormoni sessuali e delle ghiandole surrenali. Da questo studio emerge che le concentrazioni ormonali rimanevano fra le variazioni fisiologiche normali, ma per quanto concerne l'ormone della crescita ed il cortisolo c'erano delle diminuzioni significative di circa 28% e 12%, rispettivamente, riguardo ai livelli massimi, paragonando il periodo di esposizione di 15 giorni ed il periodo di esposizione di 30 giorni e il periodo prima dell'esposizione, ma nessuna differenza persisteva nel periodo post-esposizione. Studi in vitro ed in vivo hanno indicato che i campi di radiofrequenza (RF) potrebbero interagire con strutture macromolecolari intracellulari. I risultati su modelli animali hanno dimostrato come i campi RF potrebbero avere effetti sul sistema riproduttivo dei mammiferi e sulle cellule degli spermatozoi. In condizioni fisiologiche la spermatogenesi è un processo bilanciato di divisione, maturazione e di immagazzinamento di cellule, è vulnerabile agli stimoli ambientali chimici e fisici. Il citoscheletro, composto di proteine, filamenti intermedi e microtubuli, potrebbe essere molto sensibile; esso è parte funzionale e strutturale della cellula in quanto ha un ruolo importante nella motilità degli spermatozoi ed è attivamente coinvolto nei cambiamenti morfologici che si producono durante la spermatogenesi.
Al di là degli studi che dimostrano una possibile relazione tra i campi elettromagnetici emessi dai telefoni cellulari e la salute umana, resta ancora da verificare se il danno biologico possa tramutarsi in danno sanitario. A tale proposito, infatti, sono presenti in letteratura dati che affermano l’impossibilità di dimostrare la correlazione fra l’uso dei telefoni cellulari e l'eventuale insorgenza di una neoplasia, in quanto l’effetto del campo elettromagnetico non lascia traccia nel tempo e quindi segni evidenti che possano confermare il rapporto causa effetto della patologia.
- alterazioni a livello molecolare
- alterazioni dell’equilibrio elettrochimico della membrana cellulare
- alterazione dei meccanismi di riparazione molecolare del DNA (quest’ultimo effetto comprovante del ruolo delle radiazioni elettromagnetiche nell’origine dei processi di cancerogenesi).
Inoltre è stata dimostrata un’anormale intensa reazione (una vera e propria allergia) durante l’esposizione a campi elettrici e magnetici di debole intensità.
Numerosi ricercatori si sono adoperati per cercare di comprendere l'influenza di questi campi elettromagnetici sulla salute umana. Adey [56] ha osservato che i campi elettromagnetici ad alta frequenza provocano interazioni con il sistema immunitario (in particolar modo con i linfociti T) [51,55], con l'attività enzimatica dell’ornitinadecarbossilasi (un enzima che quando è attivo si associa all insorgenza dei tumori), con lo sviluppo del feto durante la gestazione, con i recettori e le proteine di membrana, con la crescita cellulare e la sua regolazione, con la ghiandola pineale e con le cellule cerebrali favorendo l'insorgenza del morbo di Parkinson e di altre patologie neurodegenerative [57, 58]. Khurana sosteneva che l'uso del cellulare per almeno 10 anni può raddoppiare il rischio di cancro, evenienza quest’ultima scatenata dall’interazione di diverse cause, tra cui le mutazioni cellulari. A tal riguardo il gruppo tedesco Verum ha verificato l’effetto delle onde su animali e uomini dopo l'esposizione a campi elettromagnetici e le cellule umane hanno mostrato un aumento significativo dei danni al DNA che non sempre la cellula è in grado di riparare e che si trasmettono alle generazioni successive di cellule.
Da studi effettuati in Svezia e nei Paesi Bassi è emerso come le onde prodotte dai telefonini siano responsabili di un aumento del neuroma acustico, un tumore cerebrale benigno, riscontrato nei soggetti che utilizzano abitualmente un telefono cellulare (utilizzare abitualmente un telefonino significa utilizzare un cellulare o un cordless per circa un ora al giorno). È stata evidenziata anche una riduzione delle funzioni cognitive soprattutto nei bambini che risultano più vulnerabili dal momento che hanno le ossa craniche meno spesse ed il cervello ancora in formazione.
Appare abbastanza evidente come il danno sia in relazione con il tempo in cui si utilizza il telefono: infatti, in chi lo utilizza da più di 10 anni le possibilità di contrarre il glioma (tumore maligno che colpisce soprattutto il tessuto nervoso del cervello) sono aumentate del 20% e quelle di manifestare un neurinoma acustico del 30%. Ulteriori studi sono stati effettuati per indagare la relazione che esiste tra esposizione a campi elettromagnetici a bassa frequenza ed insorgenza della leucemia acuta infantile. È emerso che i bambini esposti a tali onde si ammalano tre volte di più rispetto ai soggetti non esposti. Juan Manuel Mejia-Arangure ha valutato la relazione tra esposizione di bambini affetti dalla sindrome di Down e per questo più predisposti all’insorgenza della leucemia e le onde elettromagnetiche. Nelle sue osservazioni sono stati messi a confronto bambini già malati con un gruppo di riferimento di bambini non malati. Sono stati considerati diversi fattori, tra i quali le caratteristiche alla nascita, lo stato sociale di appartenenza, la storia clinica della famiglia e per quasi tutti non è stata rilevata una particolare influenza. Differenti risultati sono stati ottenuti, invece, durante la valutazione dei campi magnetici nel luogo di residenza. I bambini esposti ad un'intensità di 0,6 µT (microtesla) mostrano una comparsa della malattia quattro volte superiore rispetto al campione di riferimento. Da un successivo studio tedesco è emerso come la sopravvivenza dei malati sia legata all’esposizione stessa: l’aggravamento si accelera e la mortalità si triplica.
Alcuni studiosi si sono preoccupati di capire gli effetti dell’esposizione acuta (due ore) ad una radiazione elettromagnetica. Con irraggiamenti a radiofrequenza (2.450 MHz) su cellule cerebrali di topo è stato trovato un valore statisticamente significativo (99%) di rotture delle connessioni interne del DNA. Questo tipo di rottura del DNA può portare alla distruzione delle funzioni cellulari, alla generazione di cellule cancerogene ed alla morte delle cellule stesse: l'accumulo dei danni del DNA nelle cellule del sistema nervoso centrale può essere causa di un invecchiamento precoce dell’individuo e di disordini neurovegetativi come, tra gli altri, il morbo di Alzheimer [57,58] e quello di Parkinson.
L’indagine Reflex (QUI) eseguita in Germania ha valutato il possibile impatto dannoso delle emissioni dei cellulari sul Dna umano mediante uno studio basato su uno screening della durata di quattro anni, che prendeva in considerazione le reazioni cellulari umane ed animali rispetto ad alcuni tipi di radiazioni prodotte in laboratorio. In particolare le cellule esposte a campi elettromagnetici evidenziavano un aumento della frammentazione dei filamenti di Dna, che solo in poche occasioni venivano adeguatamente riparate. È stato osservato, inoltre, che il danno rimaneva nelle generazioni cellulari successive conferendo alle stesse una potenzialità cancerogena.
Donnellan et al. [59] hanno dimostrato effetti clear-cut (def: lampanti) nella cellula RBL-2H3 per l'esposizione a campi elettromagnetici a 835 MHz: la velocità di sintesi del Dna e di replicazione della cellula aumentava, la distribuzione dell’actina e la morfologia della cellula si alterava e la quantità di ßexosaminidasi rilasciata in risposta ad un trasportatore ionico di calcio aumentava significativamente, in confronto a culture non esposte. La quantità di Ras nelle frazioni di membrana delle cellule esposte aumentava, i mutamenti morfologici persistevano nelle subculture successive per almeno sette giorni in assenza di ulteriori esposizioni. La radiazione ionizzante può danneggiare direttamente il Dna, ma anche indirettamente formando radicali liberi idrossilici che possono interagire con il Dna stesso. La radiazione non ionizzante, invece, non è in grado di danneggiare direttamente il Dna, ma secondo recenti ipotesi è stata osservata una possibile attività indiretta. I normali processi metabolici producono sostanze ossidanti che possono essere neutralizzate da agenti antiossidanti. Lo stress ossidativo si verifica solo quando esiste uno squilibrio (dovuto all’alimentazione impropria oppure per l'esposizione alla contaminazione ambientale) con eccesso di sostanze ossidanti. È stato ipotizzato che l'interazione tra tessuto e radiazioni non ionizzanti può provocare tale squilibrio (crescita di radicali liberi e crollo degli antiossidanti). È importante ricordare che un aumento delle sostanze ossidanti può avere un ruolo nell’avviare, promuovere e far progredire il cancro. L’aggiunta di una minima quantità di energia dovuta all’applicazione di un campo magnetico ELF o RF (radio frequenza) può bastare a rompere gli equilibri ossidanti/antiossidanti, in favore dei primi [4]. Omura e Losco [60] hanno sottoposto normali soggetti umani ad una esposizione di tre minuti a campi elettromagnetici generati da alcuni telefoni cellulari (824,030-848,098 MHz) posti a 5-10 cm dalla testa.
Ciò ha indotto varie anormalità nella zona in cui entrava il campo ed anche in quella di uscita (dove la anormalità fu trovata con la stessa forma dell’area di ingresso, ma l'effetto si mantenne per un tempo più breve): gli effetti usualmente si mantenevano circa per due o tre volte il tempo di esposizione sull’area esposta e da 1.6 a 2 volte sulla parte opposta. Subito dopo la cessazione dell’esposizione apparivano i seguenti effetti espressi con riferimento al tempo di esposizione del campo elettromagnetico:
- diminuzione dell’acetilcolina (circa due o tre volte)
- comparsa di disturbi circolatori con la presenza di trombossano B2 (circa due volte)
- breve comparsa dell’oncogeno C-fos Ab2 (per un tempo leggermente più corto del tempo di esposizione)
- brevissima comparsa dell’integrina alfa5betal (circa un sesto del tempo di esposizione).
Le funzioni motorie, la memoria e l'attenzione differivano significativamente in esperimenti condotti tra alcuni residenti nell’area, tra gli esposti e gruppi di controllo: bambini che vivevano di fronte al radar mostravano un'attenzione ed una memoria meno sviluppata, il loro tempo di reazione era più lento e la resistenza del loro apparato neuromuscolare era minore. Su alcune donne in stato di gravidanza che avevano adoperato apparati a microonde nei sei mesi precedenti all'inizio dello stato gravidico e fino a tre mesi dopo, è stata osservata una maggiore probabilità di aborto.
Un gruppo di studiosi del Cairo (Egitto) ha invece valutato la reazione dei feti e dei neonati dopo l'esposizione della madre ai telefonini portabili. Sono stati presi in considerazione il ritmo cardiaco dei feti e dei neonati, la produttività cardiaca dopo esposizione acuta (dieci minuti) della madre ai campi elettromagnetici EMF emessi dai telefonini portabili nel momento della composizione del numero durante la gravidanza e dopo il parto. Dai risultati è emerso un aumento statisticamente significativo del ritmo cardiaco dei feti e dei neonati ed un calo statisticamente significativo della quantità di sangue spostato ad ogni battito cardiaco e della produttività cardiaca. In uno studio effettuato da Sznigielski [61] sono stati esaminati per un periodo di quindici anni un gruppo di militari polacchi, di cui alcuni esposti a radiofrequenze e microonde. Si è osservato un tasso di insorgenza tumorale per il personale esposto di tutte le fasce di età molto maggiore rispetto ai non esposti (119/1.000.000abitanti contro 56/1.000.000abitanti). Dolk et al. [18] hanno studiato per un arco di tempo di circa 10 anni una popolazione in un area di 10 km attorno ad una stazione televisiva e ad un trasmettitore radio in modulazione di frequenza. Il rischio di leucemia, di melanoma e del cancro della vescica per gli adulti residenti nelle zone circostanti si riduceva con l'aumentare della distanza.
Lo stesso studio allargato a venti aree di trasmissione (in Gran Bretagna) evidenziava un aumento del rischio per la leucemia negli adulti in un raggio di 10 km da ogni trasmettitore. In due località l'aumento del rischio, sempre statisticamente significativo, risultava rispettivamente del 38% e del 16%. È stato trovato un aumento significativo del rischio di cancro dovuto alle radiazioni delle radiofrequenze nel raggio di 200 metri dalle antenne di una stazione base di telefonia mobile per C-net (telefonia analogica a 450 Mhz, quella prima del GSM) rimasta in funzione per 14 anni. Gli studi effettuati sull’esposizione di cellule linfocitarie umane, fino ad un tempo massimo di 72 ore ad un campo elettromagnetico a frequenza di 639.25 Mhz e di intensità di campo elettrico di 20 V/m hanno evidenziato che tale esposizione provoca alterazioni strutturali e funzionali di queste cellule nella stessa misura di quanto già riportato per le basse frequenze.
Studi di microscopia elettronica a scansione e di microscopia confocale (def: tecnica di microscopia) dimostrano una totale perdita di microvilli (estroflessione della membrana di rivestimenti epitelilali) e pseudopodia (estroflessione mobile della membrana citoplasmatica) conseguente all'esposizione. La perdita di pseudopodia è accompagnata da una depolimerizzazione delle principali proteine citoscheletriche; viene osservata, inoltre, una notevole diminuzione nelle attività NK (Natural Killer) dei linfociti T. La zona di studio era una zona circolare avente un raggio di circa 1200 metri intorno al trasmettitore elettronico e le persone dovevano risiedere in questa zona per almeno cinque anni. È stata valutata l'influenza dei campi elettromagnetici emessi dai telefoni cellulari GSM-900 sui ritmi circadiani della ghiandola pineale, degli ormoni sessuali e delle ghiandole surrenali. Da questo studio emerge che le concentrazioni ormonali rimanevano fra le variazioni fisiologiche normali, ma per quanto concerne l'ormone della crescita ed il cortisolo c'erano delle diminuzioni significative di circa 28% e 12%, rispettivamente, riguardo ai livelli massimi, paragonando il periodo di esposizione di 15 giorni ed il periodo di esposizione di 30 giorni e il periodo prima dell'esposizione, ma nessuna differenza persisteva nel periodo post-esposizione. Studi in vitro ed in vivo hanno indicato che i campi di radiofrequenza (RF) potrebbero interagire con strutture macromolecolari intracellulari. I risultati su modelli animali hanno dimostrato come i campi RF potrebbero avere effetti sul sistema riproduttivo dei mammiferi e sulle cellule degli spermatozoi. In condizioni fisiologiche la spermatogenesi è un processo bilanciato di divisione, maturazione e di immagazzinamento di cellule, è vulnerabile agli stimoli ambientali chimici e fisici. Il citoscheletro, composto di proteine, filamenti intermedi e microtubuli, potrebbe essere molto sensibile; esso è parte funzionale e strutturale della cellula in quanto ha un ruolo importante nella motilità degli spermatozoi ed è attivamente coinvolto nei cambiamenti morfologici che si producono durante la spermatogenesi.
Al di là degli studi che dimostrano una possibile relazione tra i campi elettromagnetici emessi dai telefoni cellulari e la salute umana, resta ancora da verificare se il danno biologico possa tramutarsi in danno sanitario. A tale proposito, infatti, sono presenti in letteratura dati che affermano l’impossibilità di dimostrare la correlazione fra l’uso dei telefoni cellulari e l'eventuale insorgenza di una neoplasia, in quanto l’effetto del campo elettromagnetico non lascia traccia nel tempo e quindi segni evidenti che possano confermare il rapporto causa effetto della patologia.
Il rapporto completo è stato presentato di recente al Dipartimento di Telecomunicazioni dal Prof. Girish Kumar del dipartimento IIT di Bombay di ingegneria elettrica. Kumar, che ha svolto approfondite ricerche sulle radiazioni del telefono cellulare e i suoi effetti, mette in guardia contro l’uso eccessivo dei telefoni cellulari perchè espone gli utenti ad un aumento del rischio di cancro, tumore al cervello e di molti altri rischi per la salute. Per i bambini la cosa è ancor più accentuata.
I principali rischi per la salute derivanti dalle radiazioni dei telefoni cellulari e dai ripetitori sono i seguenti
I principali rischi per la salute derivanti dalle radiazioni dei telefoni cellulari e dai ripetitori sono i seguenti
- Un aumento del 400% del rischio di cancro al cervello tra gli adolescenti che usano per i telefoni cellulari. I bambini sono più vulnerabili alle radiazioni dei cellulari. Più piccolo è il bambino, tanto più profonda è la penetrazione della radiazione elettromagnetica perché il cranio dei bambini è più sottile.
- Un eccessivo uso dei telefoni cellulari può provocare il cancro a chiunque. L’uso dei cellulari per più di 30 minuti al giorno per 10 anni aumenta il rischio di cancro al cervello e neuroma acustico.
- La radiazione dei cellulari provoca danni irreversibili alla fertilità maschile. Gli studi hanno scoperto un conteggio inferiore del 30% nel liquido seminale degli utenti che fanno uso intensivo di telefoni cellulari.
- Le frequenze utilizzate dai cellulari possono causare danni al DNA delle cellule del corpo. La radiazione provoca la formazione di ‘formazioni di radicali liberi’ all’interno delle cellule; tali radicali sono notoriamente cancerogeni.
- Le frequenze dei cellulari interferiscono con il corretto funzionamento di altri dispositivi salvavita, inclusi gli impianti di pace-maker, e possono, quindi, provocare la morte improvvisa.
- L’esposizione ai cellulari può scatenare la risposta allo stress nelle cellule umane e animali e provocare la produzione di proteine da stress. Questa è una prova sufficiente del fatto che l’organismo riconosce la radiazione dei telefoni cellulari come potenzialmente nociva.
- I campi elettromagnetici generati dai telefoni cellulari e dalle cellule dei ripetitori debilita il sistema immunitario e stimola risposte allergiche \ infiammatorie, comprese eruzioni cutanee, piaghe, sensazione di oppressione e lesioni
- Un eccessivo uso dei telefoni cellulari può provocare il cancro a chiunque. L’uso dei cellulari per più di 30 minuti al giorno per 10 anni aumenta il rischio di cancro al cervello e neuroma acustico.
- La radiazione dei cellulari provoca danni irreversibili alla fertilità maschile. Gli studi hanno scoperto un conteggio inferiore del 30% nel liquido seminale degli utenti che fanno uso intensivo di telefoni cellulari.
- Le frequenze utilizzate dai cellulari possono causare danni al DNA delle cellule del corpo. La radiazione provoca la formazione di ‘formazioni di radicali liberi’ all’interno delle cellule; tali radicali sono notoriamente cancerogeni.
- Le frequenze dei cellulari interferiscono con il corretto funzionamento di altri dispositivi salvavita, inclusi gli impianti di pace-maker, e possono, quindi, provocare la morte improvvisa.
- L’esposizione ai cellulari può scatenare la risposta allo stress nelle cellule umane e animali e provocare la produzione di proteine da stress. Questa è una prova sufficiente del fatto che l’organismo riconosce la radiazione dei telefoni cellulari come potenzialmente nociva.
- I campi elettromagnetici generati dai telefoni cellulari e dalle cellule dei ripetitori debilita il sistema immunitario e stimola risposte allergiche \ infiammatorie, comprese eruzioni cutanee, piaghe, sensazione di oppressione e lesioni
fonte http://mondos-porco.blogspot.it/2016/01/dossier-telefoni-wi-fi-e-cordless-e-i_9.html#more
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