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domenica 12 aprile 2015

Il rublo si apprezza…

Jacques Sapir Russeurope 8 aprile 2015
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
L’apprezzamento del rublo cresce dai primi di febbraio. Negli ultimi due mesi, il rublo si è apprezzato notevolmente, sia in relazione al dollaro USA (USD), guadagnando oltre il 20% e soprattutto rispetto all’euro, guadagnando oltre il 25%. Questi tassi sono calcolati sulla base del cosiddetto tasso di cambio “di base” che corrisponde a offerta, acquisto o vendita, espressi nei primi scambi con queste due monete da parte della Banca centrale. La differenza di valutazione riguarda le differenze tra i movimenti del dollaro (fortemente apprezzato rispetto all’euro) e dell’euro. Data la struttura del commercio internazionale della Russia, dove gran parte delle esportazioni è espresso in dollari (petrolio e altre materie prime), anche se la valuta di regolamento fosse diversa, o una parte sostanziale delle importazioni sia contabilizzata in euro, il guadagno per la Russia è evidente.
A-Gr0AFonte: Banca Centrale della Russia
A-Gr0BFonte: Banca Centrale della Russia
Questi movimenti si verificano mentre il prezzo del petrolio finora non cresce, e riflettono la pressione al rialzo sulla moneta russa, indicando il fatto che la pesante fase speculativa contro il rublo è finita e gli investitori sono ora attratti da una moneta (e da titoli) significativamente sottovalutata. Tuttavia, la tendenza al rialzo deve essere confrontata alla grande svalutazione che il rublo ha subito dall’inizio del 2014. Tuttavia, il rublo era sopravvalutato di circa il 15%, nei primi mesi del 2014. E’ quindi necessario ricordarsi il punto d’equilibrio (dal punto di vista della competitività dell’economia russa) del rublo, e tanto più che il deprezzamento ha causato un’inflazione significativa. Ciò porta ai seguenti due grafici in cui il livello del tasso di cambio corrispondeva a un deprezzamento del 15%, nel marzo 2014, aggiornato al tasso d’inflazione che la Russia ha subito da marzo 2014 al marzo 2015.
Si è poi scoperto che se il divario del tasso di cambio rimane ampio tra tasso nominale e tasso reale di equilibrio con il dollaro, ci si avvicina pericolosamente al tasso di equilibrio verso l’euro. Due considerazioni vanno prese: il potere d’acquisto dei consumatori russi (di prodotti importati dalla zona euro) viene così apprezzato bruscamente ed ora sembra paragonabile a quello dei primi di novembre 2014; Inoltre, gli effetti positivi sulla produzione industriale russa, e in particolare il forte impulso alla sostituzione delle importazioni, innalzando la produzione industriale nella seconda metà del 2014, scompaiono. La stabilizzazione del rublo probabilmente s’imporrà a fine aprile, e la Banca centrale sembra procedere all’acquisto di valute. Infatti, le riserve in valuta estera, ridottesi di 60 miliardi di dollari da novembre, ora sono in forte aumento.
Le riserve erano al minimo, il 13 marzo, con circa 351 miliardi di dollari. Da allora sono in rapida crescita, e hanno superato i 360 miliardi al 27 marzo. Possiamo quindi aspettarci che il livello di 420 miliardi, del novembre 2014, sia raggiunto di nuovo questa estate. Ma la contropartita di tali acquisti di valuta sia l’iniezione di liquidità in rubli nell’economia. Se l’iniezione aiuterà l’economia, ci si dovrà aspettare che la pressione inflazionistica rimanga relativamente elevata. La Banca centrale sarà costretta ad abbandonare l’obiettivo del 6% d’inflazione, probabilmente mirando al 9-11% entro la fine del 2015. E’ quindi evidente che la Russia emerge da una travagliata pesante speculazione monetaria. L’apprezzamento del rublo è ormai un fenomeno consolidato, che dovrebbe rafforzarsi con l’aumento dei prezzi del petrolio previsto per l’estate. La rivalutazione, tuttavia, potrebbe comportare alcuni problemi per l’industria, il che significa che la Banca centrale adotterà la doppia strategia dell’inflazione e del tasso reale di cambio.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

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